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La mia prima volta


di MaturPass
05.08.2014    |    22.286    |    4 8.6
"Fin da piccolo avevo scoperto il piacere nel carezzarmi il culo e il buchino ma mi piaceva ancora di più quando con gli amichetti giocavamo al dottore e loro..."
Avevo 14 anni e frequentavo il primo anno delle superiori.

Ma andiamo per gradi...

Fin da piccolo avevo scoperto il piacere nel carezzarmi il culo e il buchino ma mi piaceva ancora di più quando con gli amichetti giocavamo al dottore e loro mi esploravano dappertutto.

Più avanti cominciai a stimolarmi con le dita e con piccoli oggetti.

Intanto crescevo e da adolescente il mio Lato B era già molto femminile tanto che i miei compagni di classe guardavano il mio piuttosto che quello delle ragazze.

Ma niente di più di questo.

Intanto ero al primo anno delle superiori e di voglia di studiare ne avevo poca come quasi tutti gli adolescenti.

Con il mio compagno di banco (che chiameremo Gianni) si era stabilita una bella intesa.

C'eravamo messi all'ultima fila così, in fondo alla classe, potevamo chiacchierare meglio e anche copiare meglio :)

Un giorno verso la fine dell'anno scolastico, avevo indossato un pantalone molto stretto che conteneva appena le mie forme per cui il mio Lato B, ampio e rotondo, era davvero ben in vista.

Durante la lezione mi appoggiai con la pancia sul banco per prendere qualcosa da quello davanti a noi e quando mi rialzai notai il suo sguardo sul mio culo e il rossore sulla sua faccia.

Gli feci un sorriso e lo guardai come per dire che c'è?

Lui mi disse: “sai avevo notato che hai un culo più bello di quello delle ragazze ma in quella posizione...”.

A questo punto fui io ad arrossire...

Avevo il cuore in gola.

Quel complimento aveva toccato un diapason dentro di me, mandando in risonanza tutto il mio corpo.

Rimanemmo a guardarci diritto negli occhi per un po e continuammo “a seguire” la lezione mentre le nostri menti seguivano ben altri pensieri.

Infatti dopo un po lui si fece coraggio e mi disse sottovoce:”me lo fai toccare?”

Ero davvero tra l'imbarazzato e il confuso ma anche eccitato per cui gli dissi di si.

Mi appoggiai con i gomiti sul banco e inarcai la schiena.

Gianni furtivamente allungò la sua mano e me la appoggiò su una chiappa, tastandomi dolcemente.

Poi cercò di infilarla ma non ci entrava perché i pantaloni erano davvero stretti.

Per cui mi sbottonai e tirai giù la lampo aprendo un varco alla sua mano che infilò diritto giù, afferrandomi una chiappa e stringendola.

Ci mancò poco che non urlassi per il dolore ma rimasi immobile mentre lui palpava le mie rotondità

Una sensazione che non dimenticherò mai poiché era un potente mix tra paura di essere scoperti e desiderio che non si fermasse.

Praticamente rimanemmo così fino all'uscita.

Non so come tornai a casa. Mi tremavano le gambe ed ero in preda ad una profonda agitazione.

Appena a casa mi chiusi nella mia stanzetta e mi masturbai.

Ad occhi chiusi per non perdere nemmeno un frammento dell'esperienza fatta in classse.

Il giorno dopo ripetemmo e così per i successivi.

Intanto erano gli inizi di giugno e un giorno decidemmo di fare filone a scuola e andammo in periferia, in campagna.

Girovagando ci fermammo sotto un grande albero di ciliegio, in un meraviglioso e assolato campo di grano.

Dopo che ci fummo rinfrancati un po dal caldo, per scherzo cominciammo a lottare e a rotolarci per terra, fra le spighe.

Finimmo lui su di me e le nostre giovani labbra a un centimetro l'uno dall'altro.

Giusto il tempo di uno sguardo e ci baciammo.

Wow! il mio primo bacio in assoluto!

Non saprei esattamente cosa successe ma ricordo che dopo un po eravamo nudi e sudati.

Io con le cosce aperte e lui sopra di me.

Sentivo il suo cazzo che era divento durissimo che premeva contro il mio culo.

Istintivamente mi aprii le chiappe e la punta del suo cazzo si posizionò esattamente sul mio buchetto.

Gianni cominciò a spingere e io, nonostante il dolore, a cedere perché lo volevo dentro a tutti i costi.

Infatti per quanto fosse la prima volta per entrambi, lui con l'ennesima spinta, oltrepassò il mio sfintere e si piantò dentro la mia pancia.

Mi bruciava tutto. Provavo dolore e piacere insieme e tutte e due intensissimi.

Gianni mi dava delle spinte con il bacino ma non io sentivo più il mio buchetto a causa del sangue che lo aveva lubrificato.

Durò poco ma non per questo non ero al settimo cielo

Ero felice.

Felice di sentirmi femmina per la prima volta in vita mia.
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