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Gay & Bisex

La sega in superstrada


di Difficilissimo
07.06.2016    |    18.050    |    4 8.6
"Ora uno penserà: con un simile caldo, una così bella giornata, questi due sono andati sicuramente o al mare o in qualche posto tale da potersi godere il..."
Per chi fosse interessato, prima di questo avevo scritto un altro racconto. Credo a causa bug non è mai stato pubblicato nella categoria Gay/Bisex ma è, tuttavia, presente nella lista di racconti sulla mia pagina personale. Non è strettamente collegato a questo ma ha comunque qualcosa a che fare.

Superato il periodo duro, tra me e Mario è riscoppiata la pace e l'amore. Nell'ultimo mese le cose sono andate decisamente meglio, non che lui abbia cambiato particolarmente il modo di reagire agli scherzi ma tutto sommato abbiamo trovato un buon equilibrio che ci ha permesso di trascorrere bei momenti insieme. Uno di questi è stato senz'altro quello di sabato 21 Maggio. Nella settimana che ormai volgeva al termine, non eravamo riusciti praticamente mai a vederci. Ormai gli allenamenti di calcio per quest'anno erano finiti ed entrambi eravamo concentrati su altre cose: lui sullo studio e sulle ultime interrogazioni dell'anno scolastico ed io invece totalmente pieno di impegni lavorativi. Sabato però abbiamo fatto in modo di vederci, c'era troppa voglia di stare insieme e entrambi ci siamo riservati il pomeriggio l'uno per l'altro. Sono passato a prenderlo attorno alle quattro meno un quarto del pomeriggio, gli ho fatto uno squillo e come al solito ho dovuto attenderlo per quei 4-5 minuti. In quella breve attesa mi sono reso conto del caldo intenso di quel giorno, forse uno dei primi veri caldi e una delle prime belle giornate di un mese che fino a quel momento era stato pessimo. Di pari passo mi sono anche accorto di essermi vestito forse un po' troppo pesante e i miei rimpianti sono aumentati quando ho visto, finalmente, sbucare Mario dal cancello della sua palazzina: pantaloncini corti (quelli da calcio), canotta smanicata, scarpe da tennis e occhiali da sole! Salito in auto, ci siamo salutati in modo fugace, evitando baci o altre effusioni visto che era pieno giorno e lui abita in una strada abbastanza movimentata. Ora uno penserà: con un simile caldo, una così bella giornata, questi due sono andati sicuramente o al mare o in qualche posto tale da potersi godere il clima e la natura! E invece no! Pur idealmente contrari alla cosa, abbiamo pensato bene di trascorrere un simile sabato in un centro commerciale! D'altronde ad entrambi occorreva acquistare capi di abbigliamento e inoltre poteva essere un modo strategico per stare più tempo insieme visto che il centro commerciale prescelto non era vicinissimo e quindi richiedeva un'ora di auto insieme tra andata e ritorno. Nella prima parte del viaggio abbiamo sempre parlato, passando da un argomento all'altro. E' uno dei lati più belli dello stare assieme a Mario, è un ragazzo che ha mille interessi ma anche una curiosità enorme verso ciò che non conosce e mi fa impazzire il modo con cui mi fa continuamente domande quando tocchiamo tasti a lui ignoti. Però vi confido anche che mi sentivo davvero arrapavo; era dalla domenica che non facevamo sesso, 6 giorni di totale astinenza in cui si e no ho avuto il tempo di farmi un paio di seghe. E poi resistere a Mario vestito in quel modo è un'impresa per me titanica! Ogni volta che mettevo la mano sul cambio mi avvicinavo fino a toccare il suo ginocchio e ogni volta gettavo uno sguardo a quelle magnifiche cosce che fuoriuscivano. Mi fanno impazzire le sue cosce, muscolose ma allo stesso tempo magre, totalmente prive di peli e belle olivastre come tutta la sua pelle, cosa che a me fa impazzire. Ormai il mio pisello era decisamente duro dentro ai jeans e quindi ho iniziato a gettare più di un occhio in direzione delle sue cosce. Giunti in superstrada non ho resistito più, sono arrivato a mettere la marcia più alta e poi ho mollato il cambio, poggiando la mia mano sul suo ginocchio. Inizialmente Mario non ha detto nulla e mi ha lasciato fare, mi ha permesso di accarezzargli una parte di stinco e di polpaccio, di risalire sul suo ginocchio una seconda volta per poi esplorare il suo interno cosce. Solo qui ha provato a fermarmi, chiedendomi di concentrarmi alla guida ma non era un'opposizione convinta e quindi non ha ottenuto alcun esito, perchè la mia mano si è ripoggiata immediatamente sulla sua coscia. Sono sempre stato un amante di queste situazioni, quando stavo con Selena (la mia ultima ragazza) mi è capitato spesso di masturbarla letteralmente mentre guidavo in autostrada. Basta rimanere concentrati sulla strada, non correre, tenere la destra e approfittare dei lunghi rettilinei. E questo ho fatto con Mario! Già al mio secondo tentativo, le sue velleitarie opposizioni sono venute meno e ho ripreso a toccargli la coscia. In un primo momento Mario ha fatto finta di nulla, ha continuato a parlare come se nulla fosse ma allo stesso tempo ha leggermente allargato le cosce per permettermi di muovermi meglio. Poi sono salito con la mia mano fino a entrare all'interno del pantaloncino, che essendo di quelli da calcio era anche molto largo e facilmente “penetrabile”. Senza problemi e senza opposizioni, sono giunto al suo pacco, che ho iniziato a toccare dall'esterno dello slip. Mi sono accorto subito che il suo cazzo era barzotto, barzotto ma non ancora del tutto arrapato e la cosa mi ha reso felice: è una sensazione meravigliosa sentirlo ingrossare al proprio tatto, sentirlo crescere grazie a ciò che gli stai facendo e alla situazione che hai creato. A questo punto ho deciso di non indugiare troppo, d'altronde il tratto di autostrada non è che sia infinito, avevamo circa un quarto d'ora di quella strada da percorrere e quindi era un bene monetizzare al meglio il tempo. Così ho spostato verso l'alto lo slip, facendo uscire il cazzo dalla parte sotto e facendolo uscire fuori dal pantaloncino, in direzione della coscia sinistra. Da qui in poi Mario ha smesso di parlare per lasciarsi soltanto andare a ciò che stavo per fargli. Con la mia mano destra ho iniziato letteralmente a strusciargli il cazzo sulla coscia. Non so se avete presente la sensazione che si prova ma è davvero piacevole, praticamente gli ho chiuso il pisello come fosse un wurstel tra la mia mano e la sua morbida coscia e ho iniziato a stimolarglielo. Ho fatto in modo che la cappella a volte strusciasse sul mio palmo ma soprattutto sulla sua coscia. In pochi istanti il cazzo di Mario è diventato di marmo e lui ha iniziato ad assumere una posizione sempre più rilassata. Ha leggermente tirato indietro il sedile, abbassando anche un po' lo schienale, si è tirato un altro po' verso di me e ha allargato la coscia il più possibile. A questo punto gli ho impugnato il cazzo e ho iniziato a segarlo, ma sempre sfruttando a mio favore l'attrito con la coscia e, in alcuni movimenti, anche quello con il tessuto dei pantaloncini. Tuttavia non è stata una classica sega a monovelocità: gli abbassavo la pelle con rapidità mentre la risalita era era molto più lenta e durante questa seconda fase di sega, facevo sempre in modo di fargli sentire l'attrito con la coscia. In breve Mario si è iniziato a sciogliere ancora di più, ha iniziato a muovere il bacino seguendo il mio movimento della sega e allo stesso tempo a muovere la coscia ogni qual volta il suo cazzo ci veniva strusciato sopra. I minuti sono passati velocemente, come ogni volta che stai facendo qualcosa di bello ma c'era ancora tempo per farlo venire e Mario era sicuramente a buon punto. Nell'ultima parte di superstrada sono passato ad una sega più classica, capendo che ormai per Mario mancava poco. Lui ha iniziato lentamente ad ansimare, sempre leggermente frenato rispetto a come si sente di fare ma comunque manifestando goduria. In un paio di occasioni ho buttato un occhio sul suo viso, pur indossando ancora gli occhiali da sole, la bocca aperta e ansimante mi ha fatto capire come stesse godendo. Il suo cazzo ha cominciato a pulsarmi tra le mani, la cappella sempre più gonfia e pronta a sparare, lui che ormai si teneva ben poco nell'agitarsi e nel gemere. Improvvisamente Mario si è lasciato andare ad un vero urletto di piacere, uno schizzo è partito in aria per poi ricadere sulla sua coscia e sul suoi pantaloncini, da là sono seguiti altri schizzi, credo 5-6 che gli hanno completamente imbrattato la maglia, i pantaloncini stessi e la coscia. L'iniziale reazione di Mario è stata quella di imprecare e di disperarsi ma d'altronde non mi aveva nemmeno avvisato del suo orgasmo e quindi era ben consapevole di non poter dare la colpa a me. Ho evitato di prenderlo in giro ma vi ammetto che la situazione era abbastanza comica, soprattutto quando siamo arrivati al centro commerciale e lui è sceso con evidenti chiazze di sperma sui vestiti. Immediatamente è corso in direzione del bagno e con acqua e asciugatore per mani è riuscito a tamponare abbastanza l'emergenza. Io invece mi sono accorto, sempre in bagno, di essermi praticamente sborrato addosso da solo senza nemmeno toccarmi! Insieme abbiamo trascorso un bel pomeriggio, facendo shopping, facendoci un aperitivo insieme e chiacchierando continuamente. La sera lui aveva un compleanno per cui poco prima delle 20 siamo ripartiti così che potesse cambiarsi. Il tempo di prendere la superstrada e la mia mano è finita nuovamente tra i suoi calzoncini, senza opposizioni....
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