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Gay & Bisex

Masturbatore per separati.


di SergioMessina
09.11.2023    |    9.722    |    6 8.0
"Mi chiese a bruciapelo se me la sentivo di incontrarci entro una mezz'ora..."
L'annuncio era scarno. Quattro parole, messe pure male. Non si capiva granché di quel che cercasse.
Categoria etero, ma tanti si inseriscono li e poi chissà. Qualche foto, molto generica pure quella, e del tutto censurata nelle parti intime, faceva però intravedere un fisico prestante.
La mia richiesta di amicizia era andata a vuoto, quindi pensai che manco mi avesse cagato.
Passarono neppure dieci minuti e vidi arrivare un messaggio.

- Ciao -

Fu così che iniziò la nostra conversazione in chat.
Mi spiegò grossomodo di abitare non lontano da me e di essere in cerca di qualcuno davvero riservato e soprattutto paziente con persone non abituate a farlo col loro stesso sesso.
Era libero quella mattina, e stava guardandosi intorno nel sito per individuare qualcuno di idoneo.
Mi chiese anche delle foto viso, per vedere se ci conoscevamo, ma non lo soddisfai nella sua richiesta.

- Se ti va è così. Sono riservato pure io, quanto e più di te. -

Stavo quasi per chiudere perché si dimostrava insistente su questa faccenda delle foto del viso, quando mi disse di essere molto caldo in quel momento e che gli sarebbe andata di farlo subito. Mi chiese a bruciapelo se me la sentivo di incontrarci entro una mezz'ora.
Quella mattina in realtà avevo altri programmi: la macchina in panne da prendere dal meccanico e tutta una serie di altre cose che dovevo fare, ma che tutto sommato, a pensarci bene, potevo fare pure nel pomeriggio.
Non sapevo esattamente nulla sui suoi gusti, perché ad ogni domanda o era evasivo o rispondeva con un'altra domanda. Sembrava comunque uno interessante da conoscere, se non altro perché si capiva che era davvero riservato e non un tipo superficiale. Per rompere il ghiaccio ed entrare nel vivo di una discussione a sfondo sessuale, gli chiesi se fosse dotato. Mi rispose in un modo che già faceva trapelare molto sulle sue intenzioni.

- Portati un buon lubrificante perché ti servirà. -

Fu così che da li a poco mi recai nel luogo stabilito, all'orario concordato, ma non c'era nessuno. Attesi qualche minuto, perché pensai avesse avuto un contrattempo. Da come si era espresso nella chat non sembrava fosse uno che da bidoni.
Vedevo un tipo che passava con la macchina su e giù, tornando e ritornando almeno tre volte a ripassare da quella strada, e presto capì che doveva essere lui. Al quarto passaggio, gli feci un segno con la mano, e si fermò li d'avanti. Mi fece salire in fretta sull'auto e si allontanò di corsa.

- Scusami ma non sono abituato ad incontrare gente così e poi ancora sono parecchio indeciso. Lo so che non è bello quello che ho fatto, però prima che mi butto in una cosa ne impiego molto di tempo. Poi una volta che inizio e prendo fiducia è diverso. -

La persona che mi si presentava di fronte era uno normale, nulla di che fisicamente e neppure nel modo di presentarsi. A dire la verità se lo avessi incontrato per strada lo avrei ignorato. Però trasmetteva una certa affidabilità che con altri non sempre si avverte. Un tipo tranquillo. Il classico vicino di casa.
Una volta scambiata qualche parola lo vedevo già parecchio più disteso.
Iniziammo a parlare del più e del meno. A dire la verità parlavo più io che lui, ma stava ad ascoltare molto attento.
Lui mi disse solo che era separato da due anni e che a scopare ormai si era dimenticato pure come si facesse. Anche perché, dopo la separazione, aveva ricevuto una botta non di poco conto ed aveva sviluppato una certa antipatia verso il genere femminile. Non riusciva a legare.
Si masturbava spesso, quello si, ma di sesso a due era riuscito a farlo solo una volta in due anni: un ragazzo conosciuto nello stesso sito, ma con il quale non si era trovato bene, al punto di rivederlo ancora.

- Quello parlava, parlava. Accidenti parlava un casino, e poi era anche molto invadente. Faceva continuamente domande, anche molto riservate. Insomma non mi è piaciuto per niente come persona. -

Poi ad un tratto mise in moto l'auto e si girò verso di me.

- Vuoi ora? Ti va? Ma si andiamo da me va. O la va o la spacca! -

LA PRIMA SCOPATA

Entrati a casa, la prima cosa che fece fu accendere la macchina del caffè. Poi si tolse il giubbino e l'orologio ed iniziò ad armeggiare con un piccolo tablet che c'era sul tavolo della cucina. Mi disse di sedermi e di mettermi comodo che ci saremmo presi il caffè. Un caffè che trovai buonissimo tra l'altro.
Sul tablet si collegò ad un celebre sito porno. Sorseggiavamo il caffè ed intanto scorreva un video con una gran gnocca che lo prendeva prima nella figa e poi nel sedere, da due baldi giovani camionisti.
Quando l'atmosfera iniziò a scaldarsi, ed avevamo già finito tutto il caffè, si abbassò i pantaloni e gli slip fino alle ginocchia e lo tirò fuori.
A vedere quel cazzone ritto, e quei gran coglioni gonfi, mi venne subito voglia di toccaglielo, ma lui mi allontanò la mano facendomi segno di aspettare ancora un poco.
Si masturbò così a lungo guardando porno, che temevo sborrasse da li a poco. Poi senza mai togliere lo sguardo dal porno, ruppe il silenzio che c'era stato mentre si masturbava.

- Se ti va, abbassati i pantaloni, chinati e piegati qui appoggiato sul tavolo. -

In quel momento mi venne in mente che nella fretta di uscire non avevo preso il lubrificante. Accidenti!
Feci come mi aveva chiesto e mi posizionai nel modo migliore possibile. Poi sputai sulla mano ed insalivai bene il buco del culo. Lui si mise un preservativo e coi pantaloni della tuta abbassati si avvicinò dietro di me, sistemò il tablet in modo che potesse guardare anche da quel lato, ed iniziò a penetrarmi piano piano. Era un poco dentro, ma lo ritirò quasi subito chiedendomi di abbassare ancora i pantaloni fino alle caviglie, perché gli veniva male a farlo. Io li tolsi completamente e mi misi a gambe spalancate e ginocchia un poco piegate.
Fu un'inculata mai vista. Sulle prime decisamente fastidioso perché mi sentivo bruciare dentro. Poi però venne il bello: buco bello rilassato che affrontava allegramente le bordate e gli affondi di quel bel salame nostrano. Ero così eccitato che sgocciolavo liquido prostatico dal cazzo come una fontana, malgrado non mi avesse neppure toccato li. Andò avanti un bel po' sempre nella stessa posizione. Poi mi chiese di mettermi appoggiato sulla sedia ed iniziò a stantuffare molto più forte, da puledro imbizzarrito. Dopo pochi minuti lo sentì tremolare con le gambe, ansimare ed imprecare. Sborrò con una tale foga e rabbia che quasi mi buttò a terra.
Poi tolse il preservativo, si sfilò i pantaloni della tuta e mi fece cenno di andare di la nel bagno.

- Se vuoi adesso ti puoi rinfrescare il culo. Penso ne hai bisogno! -

Il culo lo rinfrescai, ma mi feci anche una sega sul bidet. Lui intanto pisciava proprio accanto e mi ha visto mentre sborravo. Magra consolazione, ma già qualcosa.

Per la modalità in cui si era svolta la cosa, mi sentivo un po' come una bambola gonfiabile. E d'altra parte credo di essere stato usato ne più che meno che come un masturbatore, e tutte le altre volte che ci siamo rivisti è sempre stato così. Gentile nei modi, ma non mi ha mai toccato, neppure accennato a farlo. E neppure ha mai preteso che lo succhiassi o lo toccassi. L'ho fatto pure qualche volta, ma di mia iniziativa. Voleva solo gli mettessi a disposizione il mio culo.
Ci siamo rivisti circa una trentina di volte, perché in un certo periodo voleva farlo quasi tutti i giorni, di mattina prestissimo, prima che andasse a lavoro.
Modalità sempre le medesime: caffè, porno, segone, cazzo duro duro e legnoso, inculata in cucina in assoluto silenzio, solo un paio di volte in ginocchio sul divano del soggiorno, mai comodi sul letto, ultimi tre minuti di cavalcata al galoppo con venuta rabbiosa, bidet rinfrescante, pisciata e ciao.
Poi c'è stata la pandemia e ci siamo persi di vista.

Certo non è bellissimo essere usati così. Però la sapete una cosa? Mi è piaciuto!
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