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Gay & Bisex

Mio cognato


di nantucket71
14.03.2022    |    31.852    |    26 9.8
"Sento colare dall'alto la sua saliva, che spalma sul buco con la cappella..."
Il fratello di mia moglie è sempre stato una delle persone più arroganti che io conosca. Sposato, con figli, ha un lavoro molto remunerativo che gi permette di avere un tenore di vita decisamente alto per sè e la sua famiglia e non manca mai di farlo notare, sebbene a me non manchi assolutamente niente , potendomi permettere molti sfizi.
Inoltre, Filippo, questo è il suo nome, è anche un gran bell'uomo e con mia sorella fanno una coppia invidiatissima.
Alto quasi un metro e novanta, fisico atletico dovuto a ore di sport e palestra, due occhi azzurri bellissimi e due gambe solide come roccia, cattura gli sguardi di chiunque incontri.
E' un tipo magnetico, non c'è che dire, sempre abbronzato e dotato di quel giusto grado di intraprendenza e sfacciataggine che lo mantiene sempre al centro dell'attenzione. Non puoi fare a meno di girarti in una stanza se c'è lui.

Il nostro rapporto, parentale, però, non è mai ingranato del tutto.
Molto distante dal mio carattere riservato, lo sopporto per amore di mia sorella, e, se proprio non ne posso fare a meno, cerco di frequentarlo il meno possibile.
Quest'estate, però, complice il fatto che i nostri figli sedicenni giocano nella stessa squadra di calcio e sono molto amici, abbiamo, ovvero le nostre mogli, ci hanno convinto ad andare al mare nella stessa località e pertanto, sebbene avessimo preso in affitto due case distinte per trascorrere tutta la stagione estiva, lo stabilimento balneare sarebbe stato lo stesso.
Devo dire che trovarmelo tutti i santi giorni in spiaggia, in costume, a me che sono segretamente bsx, faceva un certo effetto e, lo confesso, qualche volta, da solo in bagno mi son fatto delle mega seghe pensandomi a letto con lui.

Innocenti fantasie di maschio bisessuale, che oltre la figa non disprezza il cazzo.

Questa mia debolezza nei confronti del suo corpo, me lo faceva disprezzaresempre sempre meno, divenendo sempre più tollerante e accondiscendente nei suoi confronti, che da vero marpione, qual'era, non perdeva occasione per opprofittarsene.
Nonostante fosse sposato da 15 anni con mia sorella, non lo avevo mai considerato come partner sessuale, anzi, il mio disprezzo o forse la mia antipatia nei suoi confronti avevano offuscato la mia mente, da non farmelo apprezzare sotto quell'aspetto.

Insomma, quei giorni d'estate, mi stavano mettendo in confusione e il suo cercarmi continuamente per vantarsi quando di una cosa quando di un altra, invece di darmi fastidio, mi gratificava, pur sapendo che un maschio come lui fosse off limits per le mie fantasie segrete.
Fantasticavo sul suo sedere perfetto e muscoloso, che riempiva a meraviglia quei costumi sapientemente aderenti che indossava e che lasciavano poco spazio alla fantasia.
In tutti questi anni, complice il nostro distacco che ci aveva portati a frequentare ambienti diversi, non avevo mai avuto occasione di vederlo completamente nudo e per la verità non ci avevo mai fatto un pensiero prima di questa estate.

Il pomeriggio andavamo a correre per tenerci in forma. Io di fisico più massiccio, ma comunque ben tornito, riuscivo a tenergli il passo e questo lo sorprese, avendo sempre pensato che fossi un tipo poco sportivo.
Quando gli correvo dietro ero ipnotizzato da quei due glutei di marmo dove avrei voluto affondare la lingua e perdermici per ore. Ogni tanto mi incantavo a guardare alcuni suoi particolari, di sottecchi, cercando di non farmi sgamare, sempre più perso nelle mie fantasie, tanto da correre il rischio di sputtanarmi se non stavo attento.

Alberto, mi dicevo, resetta il cervello e goditi la vacanza senza metterti nei guai.

Inaspettatamente, un giorno, saputo che le nostre mogli sarebbero andate a cena fuori con altre conoscenti del mare e che i figli, come al solito, non si sarebbero rivisti prima delle tre del mattino, mi propose di passare la serata a casa sua per la partita della juve di inizio campionato.
L'unica cosa che avevamo in comune era il tifo per la juve.
Arrivai da lui per le otto con una bottiglia di ottimo prosecco da bere. Mi aprì seminudo, solo con un asciugamano in vita, e già lì il mio cazzo ebbe una erezione immediata nel vederlo così sexy.
"Scusa, sono in ritardo" mi disse. "Mi sistemo in un attimo" e tornò verso le camere per vestirsi.

Quando tornò, indossava solo dei pantaloncini corti che fasciavano i muscoli delle sue gambe, mentre il torace abbronzato splendeva in tutta la sua bellezza.
Aveva quei gesti così sexy, di prendersi con la mano i suoi capelli ancora bagnati, per tirarli indietro.
Se solo me lo avesse chiesto mi sarei concesso a lui come la peggiore delle puttane.
Nel mio privato avevo già avuto diverse esperienze, sia da attivo che da passivo per cui mi ritenevo decisamente versatile, ma con uno come lui, mi sarei voluto sentire preso e desiderato perchè mi facesse suo ad ogni costo.

Mentre mi perdevo in questi pensieri sconvenienti e decisamente un pò da troia, le sue parole mi rimbombavano nella testa.
"Ohi, ti sei incantato? Ohi, ma che sei innamorato? Ci sei? sei connesso?"
"Scusami mi ero leggermente perso nei miei pensieri, ma tranquillo son qui in anima e corpo" forse sottolinenado un pò troppo l'ultima parola, al che lui mi strizzò l'occhio e divenni rosso come un peperone.

Mangiammo velocemente le nostre pizze, parlando e scherzando come due vecchi amici, come se avessimo questo rapporto di complicità da sempre e devo dire che la sua compagnia mi piaceva e mi intrigava sempère di più.
Non so ..... percepivo qualcosa nell'aria, senza distinguerlo apertamente, ma forse erano le mie fantasie represse che mi favevano percepire cose che non c'erano assolutamente o erano i miei ormoni impazziti per quel ben di dio di maschio che avevo davanti a me.
Finimmo di cenare e ci mettemmo accanto al lavello a sistemare le stoviglie, sempre parlando fitto fitto di vari argomenti.
Sentivo a tratti il suo corpo che sfregava sul mio, impercettibilmente, mentre io rigovernavo e lui asciugava e rimetteva le stoviglie nei pensili.
Poi, lui alto 10 cm più di me, per rimettere una ciotola nello spazio più in alto si appoggiò dietro di me, visto che il pensile stava proprio sopra la mia testa.
Fu un attimo, ma percepii chiaramente qualcosa di grosso appoggiarsi al mio sedere e d'istinto il mio cazzo dette un improvviso segno di risveglio.
Alberto, è stato solo un caso, stai calmo, non ti agitare, sii sempre come tuo solito, mi ripetevo di continuo.

Appena prima dell'inizio della partita, ci sedemmo sul divano con una birretta gelata in mano. Mentre la partita progrediva non perdevamo occasione di incitare la squadra quando andava bene o di incazzarci per gli errori commessi.
In una di queste occasioni Filippo nel suo smanettare inveendo contro l'errore di un calciatore iuventino, fini con una delle sue mani sulla mia coscia, al che mi girai verso di lui, come a dirgli ... ma che cazzo fai?, ma lui non toglieva la mano, i nostri sguardi si incrociarono per un attimo, ma io, imbarazzato e rosso in viso, mi alzai dicendo "vado a bere un pò d'acqua".

Andai al lavello, presi un bicchiere e mi versai dell'acqua per spegnere un pò la tensione che mi pervadeva. Lo sentii arrivare. Prima che giungesse vicino, gli sentii dire "qualcosa non va" Ho fatto qualcosa di sbagliato?".

Avrei voluto rispondergli che non aveva sbagliato un bel niente, e che anzi avrei voluto che andasse avanti, molto avanti, ma rimasi in silenzio voltandogli le spalle, bevendo piccoli sorsi dal bicchiere.
In un attimo fu dietro di me. Si appoggiò a me e sentiit chiaramente la sua erezione che premeva sul mio sedere. Avvicinò la sua bocca al mio orecchio per sussurrami "Alberto, ti voglio, mi fai impazzire. E' da quando ti conosco che ti voglio. Mi eccitano gli orsi massicci come te, ma la tua ritrosia nei miei confronti non mi ha mai permesso di provarci. In questi giorni ho capito che sei attratto da me. lo capisco da come mi guardi, da come ti incanti a guardarmi e questo mi ha dato fiducia nel tentare un approccio".

Mentre mi diceva questo, scandendo bene le parole quasi sussurrate e in preda all'eccitazione, spingeva il suo bacino lentamente avanti e indietro.
Il mio non sottrarmi alla sua morsa, gli diede il via libera per sfilarmi la t-shirt e prendermi i capezzoli tra pollice e indice, cominciando a giocarci, facendomi impazzire.

Mi inarcai all'indietro tanto che il mio sedere andò incontro a quella sagoma dura che premeva nei suoi pantaloncini e reclinai la testa all'indietro tanto che lui cominciò a leccarmi sul collo, facendomi provare brividi mai provati prima. MI voltai e citrovammo viso contro viso.
Le nostre bocche si incollarono l'una all'altra e le nostre lingue cominciarono a ravanare nella bocca l'uno dell'altro.
Intanto con le mani gli slacciai i bottoni dei pantaloncini che calarono a terra e con mia sorpresa il suo cazzo svettò sul mio ventre dal momento che non indossava biancheria intima.
Il porco aveva previsto tutto e come sempre, abituato a prevedere gli altri, aveva capito che gli morivo dietro.

Mi spinge verso il basso, facendomi capire che vuole godere della mia bocca. Il suo cazzo, che non avevo mai visto, è davvero grosso e mi spaventa l'idea di prenderlo nel culo, ma la mia voglia mi porta invece a impugnarlo e indirizzarlo verso la mia bocca dove affonda fino in gola.
Lui emette un gemito di puro godimento quando sente la sua cappella arrivarmi in gola e quasi soffocarmi. mi tiene la mano dietro la mia nuca, non permettendomi di respirare con quel palo ficcato dentro la mia gola. Poi mi lascia e boccheggio a peni polmoni, sbavando fìdalla bocca per la costrizione cui sono stato sottoposto. Ripete più volte questo deep troath, scopandomi a fondo la bocca, ma permettondomi di alternare con profonde pompate di bocca che lo fanno godere tantissimo. Già da questi primi momenti, capisco che è un tipo dominante e che avrebbe raggiunto il suo scopo comunque.
Si gira e si appoggia al lavello, permettendomi di succhiarlo a mio piacere.
"Guardami mentre mi succhi l'uccello. Voglio vederti mentre mi succhi". E io obbedisco guardandolo negli occhi mentre il suo cazzo entra e esce dalla mia bocca.
Poi mi tira su e mi fa appoggiare con le mani al lavello. Struscia la sua erezione sul tessuto dei miei pantaloncini che sbottona e mi fa calare ai piedi e getta da parte.
"Wow.... per essere uno che non pensava affatto di far qualcosa stasera, ti eri preparato alla grande" dice vedendo che indosso un jockstrap, che lo eccita tantissimo. Si mette in ginocchio, mi allarga le natiche e comincia a leccarmi il buco che freme sempre più all'idea di essere riempito. Lecca con la sua lingua e si alterna con le dita, che violano il mio buchetto di burro.
Quando entra con due dita mi scappa un gemito di piacere.
"Ti piace come ti lavoro il culo?" mi dice carico di eccitazione.
"OH si" rispondo.
Gira lentamente le sue dita allargandomi bene il buco che risponde alle sue stimolazioni. Due dita diventano tre e poi quattro. Quella mano a cuneo, formata da quattro dita meno il pollice, ormai mi ha aperto il buco, anche se non abbastanza per la circonferenza che devo accogliere dentro di me.

Sono li piegato, che mi tengo in piedi, con le mani serrate al bordo del lavello, mentre Filippo alterna lingua, dita, sputi sul mio buco e schiaffi forti sulle mie natiche.

"Guarda questo buco di culo come chiede di essere sfondato" mi dice. le sue parole diventano sempre più spinte e impregnate di dominazione, facendomi capire che è lui che conduce il gioco e io sono solo il suo giocattolo sessuale.

Si alza e comincia a sfregare la cappella nel solco tra le mie natiche. sento colare dall'alto la sua saliva, che spalma sul buco con la cappella.
Dentro di me ormai non vedo l'ora che mi entri dentro e mi possieda come un toro fa con la sua giumenta.
Ecco, comincia a spingere e la cappella si incunea nel buchetto che inizialmente si apre, ma poi oppone resistenza viste le dimensioni. Allora esce e riprova e lo fa più volte finche la cappella supera la resistenza del tessuto anale e si incunea nel retto portandosi dietro di sè quei 20 centimetri e più del cazzo di Filippo, finchè sento il suo bacino a contatto col mio culo.
"OH cazzo è tutto dentro" che puttana di maschio che sei. Lo hai preso tutto e ce starebbe ancora" mi dice.
Invece io mi sento davvero pieno e mi meraviglio di come abbia potuto prenderlo così facilmente.
MI prende per i fianchi e comincia lentamente il movimento dentro-fuori e ogni volta il mio buco si allarga e si adatta a quell'intrusione facendomi godere tantissimo.

Anche lui, e lo percepisco dal suo ansimare, gode parecchio.
"Dimmi che ti piace, dimmi che lo vuoi, dimmi che ti piace essere montato da me" mi sussurra all'orecchio stendendosi sulla mia schiena mentre mi scopa il culo lentamente.
"Si, si , si, ti voglio. Fammi godere, fammi tuo" gli rispondo tra i gemiti di piacere.

Comincia a scoparmi con più impeto e il suo bacino quando picchia contro il mio fondoschiena produce un continuo rumore di sbattimento.

Esce da me e si sdraia per terra e mi invita a impalarmi sopra di lui. Ma prima prende il cellulare perchè vuole filmare il mio buco che viene aperto dal suo uccello durissimo. Ondeggio su e giù sentendomi pieno della sua virilità. Mi guarda negli occhi per farmi capire che mi desidera e che vuole godere con me e io faccio altrettanto per fargli capire che sono suo.

Cambiamo ancora posizione e mi fa stendere di schiena sul tavolo. Mi tiene bene allargate le gambe e mi infila di nuovo il suo vigore nel culo. Mi filma ancora mentre vengo violato da un bastone di carne poderoso. I suoi colpi non accennano a diminuire. Ha vigore e gli piace scopare duro.
"Ti voglio venire dentro" mi dice.
"Sarebbe meglio di no" gli dico, ma lui non sente ragioni e accelerando il ritmo, si lascia andare ad urla gutturali mentre urla "Vengo.... cazzo, troia, vengo...." e sento poderosi getti di sperma caldo inondarmi l'intestino, mentre tiene premuto il suo bacino contro di me, lasciando che tutto il liquido dei suoi lombi mi riempia l'intestino.
Dopo qualche minuto, ripreso fiato, lo sfila dal mio culo e tenendomi bene aperto mi filma mentre il suo sperma mi cola fuori dal buco.
"Dopo ti faccio rivedere la troia che sei" mi dice e mi da un forte sculaccione.
"Andiamo a lavarci dai".

In doccia mi bacia e mi sussurra cose molto dolci. La sua indole dominante si è attenuata e mi fa capire chiaramente che ha goduto tantissimo. lo eccita il mio essere maschio e disponibile al tempo stesso, un pò puttana come mi dice sorridendo. Con me è riescito a sfogare le sue fantasie e si è lasciato a venirmi dentro perchè si è fidato di me.
Mentre parliamo la sua erezione è di nuovo al massimo. Sotto la doccia lo prendo in bocca e lo succhio di nuovo. POi è lui a ingonocchiarsi e a succhiarmelo.
"Non hai ancora goduto e voglio che goda anche tu".
Succhia benissimo, ma la sua voglia è concentrata sul mio culo.
Si alza, mi schiaccia contro le piastrelle e mi incula di nuovo. Stavolta è irruento sin da subito. I suoi affondi sono poderosi e mi sento sventrare. Si siede sulla seduta di marmo dentro la doccia e mi fa impalare su di lui. In quella posizione mi impugna il cazzo e mi sega mentre mi incula.
Così facendo il mio culo si apre si stringe sul suo cazzo, mungendolo.
Vengo nelle sue mani mentre mi masturba e contemporaneamente anche lui giunge al limite, ma stavolta mi sfilo, mi inginocchio e lui capice cosa volgio. Si alza in piedi, si impugna il cazzo segnadosi e schizzandomi in faccia e in bocca un altra potente eiaculazione.
Stavolta sento in bocca il suo sapore e mi piace.
Ripreso fiato mi stringe la faccia con le mani e mi bacia appassionatamente.

Da allora non provo più disprezzo o antipatia per mio cognato che è il mio fedele compagno di avventure segrete, e che avventure.


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