Racconti Erotici > Gay & Bisex > Prime esperienze bisex
Gay & Bisex

Prime esperienze bisex


di Membro VIP di Annunci69.it Maurocollant
14.08.2019    |    20.385    |    13 9.5
"Con Marco eravamo vicini di casa, e amici fin da subito, gli altri ragazzi erano tutti più grandi e quindi stringere amicizia fin da subito fu una cosa..."
Con Marco eravamo vicini di casa, e amici fin da subito, gli altri ragazzi erano tutti più grandi e quindi stringere amicizia fin da subito fu una cosa naturale stringere amicizia e, negli anni, consolidare questa amicizia.
I giochi erano adeguati alla nostra età e, quindi, crescendo cambiavano anche gli interessi per cui giornalmente ci trovavamo, finita la scuola, o anche appena alzati quando c’erano le vacanze estive.
Fosse per i giochi più semplici da bambini e poi, crescendo giri in bicicletta, scoperte di posti nuovi spingendoci un po’ più lontani da casa, corse lungo le rive dei due corsi d’acqua che passavano vicini al paese dove abitavamo, magari alla scoperta di cose abbandonate lungo i greti dei due torrenti.
I giochi, o gli interessi su cui ci concentravamo per trascorrere il tempo cambiavano con il nostro crescere e anche l’improvviso arrivo della pubertà portò atteggiamenti e piacere adeguati al cambiamento fisico che la crescita determinava.
Ci fu quindi un periodo in cui il contatto fisico era un elemento fondamentale del nostro gioco e così giocare a lotta era un modo per esprimere il nostro momento di cambiamento, misurarci con la nostra forza era un segno importante anche per i nostri ormoni.
Lottare era impegnativo ed anche piacevole, perché ogni volta si stabiliva un pegno che avrebbe dovuto pagare quello che perdeva, il pegno poteva essere dal procurare la merenda per entrambi, al procurarsi i soldi per un gelato ristoratore, o sistemare la stanza in cui si era lottato e che era stata liberata per far spazio, all’eseguire per entrambi le mansioni lasciate dalle rispettive madri, e via di questo passo…
Una delle estati di quel periodo ci trovò nel pieno delle nostre lotte giornaliere e così era più bello combattere senza maglietta e solo con i pantaloncini corti e qualche volta anche senza quelli, solo slip..
Così una volta si decise che il pegno, per chi avesse perso, sarebbe stato baciare il cazzo a quello che vinceva. Impegnativo come pegno, era necessario vincere, la cosa di quel bacio mi dava un certo fastidio.
Ma forse no, visto che fui io a perdere e, quindi, costretto a pagare quel pegno che trovai tutt’altro che schifoso, ma con un non so che di piacevole…di cui raccontai a Marco, perché mi piaceva che lo sapesse.
Deviammo quindi il nostro piacere della lotta a sollazzi più piacevoli, che comportavano meno rischi di farsi male e, tutto sommato, sicuramente più piacevoli.
A turno si andava all’edicola del paese e si rubava un giornaletto porno che poi ci sarebbe servito per dare il La alle nostre fantasie che facevano da sottofondo alle nostre seghe in compagnia.
Abbassati i pantaloni e lo slip, ognuno per suo conto lasciava che la mano e la fantasia creassero i presupposti per far crescere il nostro piacere fino all’esplosione di sborra che poneva fine a quel gioco, e quella fine certe volte diventava imbarazzante, quasi a vergognarci d’essere nudi, tanto che rivestendoci certe volte ci davamo le spalle.
Una volta chiesi a Marco se potevo segarlo io e credo che la cosa gli sia piaciuta in modo particolare, viste le sensazioni di piacere che si dipingevano sul suo viso, fino all’intensità del momento della sborrata finale.
Ovvio che poi gli chiesi di contraccambiare al piacere manuale e che fosse lui a segarmi, provai anche io per la prima volta quel sottile senso di estasi che dà l’essere segato.
Di sicuro il mio desiderio rimaneva quello di ripetere quel primo bacio al suo cazzo, pagato come pegno, e che ora volevo potesse diventare una piacevole abitudine così come lo era quella quotidianità della sega in compagnia.
Glielo chiesi esplicitamente: “Marco mi lasci che te lo bacio ancora come l’altra volta?”
“Se vuoi fai pure” rispose
Mi chinai sul suo cazzo duro e glielo baciai, ma non un bacio solo, lo coprii di baci; le mie labbra giravano su quell’asta dura e continuavano ad appoggiarsi su essa per lasciare il mio bacio.
“Ti piace?” chiesi
“Sì mi piace continua” mi disse in estasi perché probabilmente quel tocco delle labbra era migliore della mano che segava il suo cazzo bella e duro.
Un po’ lo baciavo un po’ lo segavo e poi….. poi decisi di leccarlo, non ci pensai, forse, ma il gesto venne naturale, desiderato, mai immaginato, ma ora reale, piacevolmente reale.
Sono sicuro che Marco gradì quell’attenzione, perché bastarono due movimenti con la mano perché schizzasse tanta di quella sborra che non gli avevo mai visto schizzare fino a quel momento.
Un po’ mi arrivò in viso, e questo mi provocò un certo disgusto, ma il piacere che avevo provato era stato sicuramente maggiore.
Quella volta la cosa finì là, non gli chiesi di contraccambiare, anche se la voglia era tanta di sentire la stessa sensazione di piacere che gli avevo dato, baciandoglielo e leccandoglielo.
Fui lui il giorno dopo a chiedermi se poteva farlo anche lui, che meraviglia di domanda, come potevo dirgli di no, anzi, la cosa aveva un aspetto piacevole ed interessante, perché avremmo potuto cambiarci di continuo il piacere facendo durare il gioco più a lungo possibile.
Fu un pomeriggio che ricordo ancora adesso, anche se sono passati più di quarant’anni. Perché starcene nudi, nel tappeto del salotto di casa sua, a leccarci e baciarci il cazzo fu solo l’inizio di quel bellissimo pomeriggio.
Ai baci ed alle leccatine seguirono anche delle inesperte succhiate, ci contraccambiavamo il piacere del pompino avendone solo sentito parlare in modo osceno, ma senza mai averlo visto fare neanche sui giornaletti che rubavamo in edicola.
Per un po’ erano mie le attenzioni al suo cazzo e poi era lui a dedicarsi al mio, era necessario interrompere quell’alternarsi bocca cazzo perché non volevamo che succedesse che uno dei due venisse in bocca all’altro, così la pausa che segnò la fine del primo tempo… fu segarci, usando ancora il vecchio sistema della mano e reciprocamente ci portammo alla sborrata.
Dopo un po’ la voglia riprese e tornò ancora a far crescere dentro di noi la voglia di riprendere e ripetere quel piacevole gioco, non era solo la voglia a crescere, vedendo i nostri cazzi che tornavano duri e venosi e soprattutto vogliosi.
E ripetemmo lo scambio di piaceri orali dedicandoci prima l’uno e dopo l’altro ai nostri cazzi, l’idea del 69 non era contemplata, non sapevamo ci fosse questa possibilità di dare e riceve il piacere orale contemporaneamente, non eravamo così smaliziati da pensarci, eravamo davvero inesperti per certe cose, ma sicuramente sapevamo come dare reciprocamente piacere.
Scoprire quel piacere orale fu una cosa meravigliosa per entrambi, il desiderio di poter stare assieme aumentava di più ora che avevamo scoperto questo nuovo modo di godere della nostra sessualità in piena fase di sviluppo e piena di cose da scoprire.
In quel periodo mi era nata una grande passione per i collant, ovviamente lo confidai a Marco che, invece, non era interessato alla cosa, arrivai a dirgli che se me li avesse fatti indossare avrei potuto essere la sua femmina per una volta, era una cosa che sentivo quando stavo con lui, la voglia di indossare le calze e sentire che lui mi considerasse una ragazza.
Una ragazza a cui ordinare… succhiamelo, segami, fammi godere, leccami, baciami, accarezzami; inconsapevolmente sentivo che la mia femminilità si manifestava sotto la voglia di essere una femmina sottomessa. Era una sensazione nuova, la trovavo strana ma piacevole, però era reale, perché ancor’oggi la sento profondamente.
Marco non era però così entusiasta delle mie idee, preferiva quel rapporto maschio maschio che era sicuramente eccitante, ma sulla ali della mia fantasia era qualcosa da cui partire, per poter godere ancora di più.
Riuscii solo una volta, con lui, ad indossare i collant di sua mamma, fu un pomeriggio piovoso, trovai quei collant nella roba da lavare, li indossai senza chiedergli se potevo farlo, l’idea non gli piacque e perciò dovetti metterci impegno perché non me li facesse togliere e fu così, che per la prima volta finii col tenerglielo in bocca mentre godeva…
I suoi schizzi caldi mi riempirono la bocca, trattenni a stento la voglia di sputarli mano a mano che li sentivo arrivare, ma erano così ravvicinati che riuscii a trattenerli tutti, mentre godeva spingeva in avanti il bacino così che il cazzo entrava di più in bocca schizzando a fondo. Non deglutii, era già stato impegnativo farsi sborrare in bocca, oltre non riuscivo ad andare.
Dopo aver sputato quanto avevo ricevuto in bocca, mi distesi al suo fianco e con fare, quasi femminile per me, lo accarezzai a lungo, volevo che gli tornasse la voglia perché, in fin dei conti, io ancora non avevo sborrato.
Lo accarezzai, lo baciai, presi in mano il suo cazzo bagnato e ancora duro, cominciai a segarlo piano piano, riprese vigore, avvicinai il mio viso al suo, gli dissi che volevo sborrare io, si girò per guardarmi in viso e in quel momento, quel viso vicino mi fece desiderare di appoggiare le mie labbra sulle sue.
Fu un bacio inesperto, Marco non si ritrasse, mi lasciò fare, sentivo con la mano che quella cosa lo eccitava, il suo cazzo tornò piacevolmente duro e voglioso.
“Ora segami tu, fammi sborrare” gli dissi staccando le mie labbra dalle sue, in quel momento sentivo un fremito che non avevo mai provato, non so cosa fosse, ma di certo mi stava piacendo ed eccitando.
Sotto il collant il mio cazzo era durissimo, Marco abbassò il collant e mi segò mentre riappoggiò le sue labbra sulle mie, gli piaceva quella cosa, e piaceva anche a me, sborrai in un attimo, ma anche dopo aver sborrato non staccammo le nostre labbra.
Che piacevoli sensazioni in poco tempo riuscimmo a scoprire Marco ed io, e non era ancora finita, c’erano ancora cosa da scoprire e non da soli…..
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Prime esperienze bisex:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni