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Lo strap on di Carolina


di Easytolove
25.01.2021    |    24.934    |    18 9.5
"Carolina è molto pragmatica, quando lo racconta commenta, “in fondo ha avuto la morte che chiunque si augura”..."
Carolina la conosco da qualche mese, dopo che ho divorziato e sono venuta a vivere in questo appartamento.
Anche lei si era da poco trasferita, rimasta vedova aveva deciso di vivere in una casa piccola, in un quartiere
periferico, lontana da sguardi indiscreti.
Abbiamo subito fatto comunella, durante il trasloco faceva capolino dalla porta, qualche breve cenno di saluto, poi una volta sistemata, si è presentata con una bottiglia di prosecco e un vassoio di stuzzichini , “Aperitivo di benvenuto tra vicine”!
A poco a poco ho scoperto la sua vera natura, femmina sempre accaldata, ho iniziato a fare l’abitudine nel vederla nuda, alle sue confessioni erotiche, la continua ricerca di qualche maschio da cui farsi scopare.
“sai con mio marito lo facevamo in continuazione”.
“Praticamente è morto per causa mia”.
Con l’età il povero, aveva iniziato a dare qualche segno di cedimento, e lei di nascosto le metteva il viagra nelle pietanze.
“Lo cavalcavo come un amazzone infoiata”.
Solo che non poteva sapere che avesse una piccola malformazione congenita cardiaca, e durante una di quelle selvagge cavalcate, lui c’è rimasto secco.
Carolina è molto pragmatica, quando lo racconta commenta,
“in fondo ha avuto la morte che chiunque si augura”.
“Non mi sento in colpa cara Gianna, l’unica cosa che mi spiace è che ora sono costretta a scopare in giro, per placare le voglie della mia fica sempre in ebollizione”.
Poi una menopausa precoce mi ha scatenato una tempesta ormonale, e una voglia di sesso quasi incontrollata.
Ho iniziato a ritoccarmi come facevo da ragazzina, la vicinanza di Carolina, sempre nuda, che mi girava per casa, con le sue storie di sesso indiavolato, mi ha travolto, e una sera, dopo una cena in cui avevamo bevuto più del dovuto, ci siamo ritrovate a letto, per la prima volta entrambe abbiamo fatto sesso con una donna.
Lei al contrario di me che sono magra e slanciata, è bella in carne, grosse poppe, culo ancora sodo, cosce tornite, mora , scura di carnato, come dice sempre,
“sono una donna che fa sangue”.
Ieri si è palesata come al solito dopo cena, bella pimpante, con una strana scatola in mano, indosso solo un microvestito di spugna colorata,scalza, saltellava come una bambina quando scopre un gioco nuovo.
“Gianna oggi ho fatto una follia, in un sito porno dove spesso vado ho comprato una cosa che vedrai ti farà impazzire, questa notte ci divertiremo”.
Mi preoccupano sempre un pochino queste sue iniziative, ma era fin dalla mattina che non riuscivo placare la voglia di sesso, presto o tardi sarei finita dentro il letto, a maneggiare i miei fidi vibro falli.
“vai a letto, che io vado nel bagno e poi ti faccio vedere la sorpresa.”
Entra nella stanza tutta nuda, con quelle grosse tette in primo piano, in vita si è allacciata uno strap on ,
vedo la sottile cinghia nera che le circonda le anche, si gira per farmi vedere il didietro, le passa in mezzo alle chiappe, sembra un perizoma.
Davanti ha un fallo di gomma marrone scuro, sghignazza e mi dice,
“scommetto che ti piace, va a finire che possiamo fare a meno dei tuoi neri e dei miei marocchini”.
“Vieni un po’ qui, fammi vedere…..”
Non è poi così grosso, mi sembra, lo tocco e lo soppeso, lo afferro e lo giro, quello si sgancia, e resta con una specie di mutanda nera di gomma con in cima l’aggancio per la nerchia gommosa.
Osservo bene l’oggetto del piacere, e poi mi sembra di ricordare di avere già visto quel tipo di incastro.
Apro il cassetto del comodino e tiro fuori il monster dildo, in fondo ha un cappuccio che si svita, lo tolgo, l’aggancio è identico, lo piazzo sulla mutanda di gomma fa uno scatto secco, Carolina spalanca gli occhi stupefatta, lo prende con entrambe le mani, trenta centimetri per dodici, non le sembra vero.
“hai visto che maiala la tua amica?”
“Gianna una bestia così non me la aspettavo, non me lo avevi detto di averla”.
“L’ho presa la settimana scorsa, ma non ti preoccupare, l’ho già collaudata a dovere”.
“Fammi indossare quell’aggeggio, che ora ti faccio vedere io come ti scopa la tua vicina di casa”.
Non avevo mai messo uno strap on, lo metto bene in posizione, tiro le cinghie fino a che non lo sento ben saldo in posizione, mi osservo nello specchio dell’armadio, il grosso dildo mi spunta sul davanti, sembro ad un satiro dell’antica Grecia, Carolina si è sdraiata, si sta toccando, la cosa l’ha eccitata, le metto anche io una mano sulla fica, è bagnata, sento il fremito, apre le cosce il più possibile, mi guarda e mi implora di scoparla.
Nonostante il grosso calibro, le entro dentro con un colpo solo, secco, fino in fondo.
Caccia un grido, di piacere, non certo di dolore.
Resto per qualche istante ferma, peccato che la gomma non mi trasmetta la sensazione che un maschio deve provare quando è tutto dentro ad una vagina, poi lei inizia a muoversi, e allora prendo a scoparla con decisione.
Strilla e si contorce, alla fine gode come una vera maiala, durante la venuta, mi ha graffiato il culo, con quelle unghie che tiene sempre lunghe e affilate.
Poi la cretina mi chiede se mi è piaciuto.
Le dico,
“guarda Carolina che con questo arnese gode solo chi viene scopata, mi son data giusto una mezza grattata, lo sai che mi ci vuol ben altro per venire”.
Detto fatto, si mette in ginocchioni, e me lo slaccia, lo indossa e si rimira, se lo mena come farebbe un maschio arrapato, mentre l’osservo mi viene voglia di farmelo mettere nel culo.
Dal mio cassetto del piacere prendo un tubetto di gel lubrificante, e me lo svuoto mezzo dentro il buco del sedere, con la mano lo spalmo dappertutto, infilo dentro tre dita,poi quando mi sento pronta mi metto a pecorina e le dico,
“Fammi vedere come mi inculi con quell’arnese”.
Non se lo fa ripetere due volte, si avvicina e me lo appoggia delicata, spinge piano, sento lo sforzo della gomma che si fa strada, spinge in fuori le ossa del bacino, poi tutto di un colpo entra dentro, è solo questione di un momento, non è la prima volta che me lo infilo, lei sente che la resistenza è terminata, e mi inizia pompare, prima un po’ timidamente, ma poi inizia a darci dentro, e io mi metto a godere come una cagna in calore.
Vengo di solo orgasmo anale, mi cedono le gambe e mi accascio con lei sopra, che si sfila con un rumore simile a quando si stappa una bottiglia di vino rosso frizzante.
Ci mettiamo a ridere come due ragazzine, lei si sdraia vicino a me, dopo essersi sfilata lo strap on, ci guardiamo per un po’, forse due lesbiche vere ora si metterebbero a fare all’amore, carezze e baci, lingue che esplorano zone del piacere.
Ma noi siamo soltanto due matte molto puttane, cerchiamo soltanto di placare la voglia di scopare che ci tormenta in continuazione.
Le dico,
“senti Carolina ho conosciuto due africani che mi hanno invitata nel posto dove vivono, sono una ventina, te la senti di farteli tutti quanti’”
“Amore non vedo l’ora, domani li chiamiamo e ci andremo di corsa, il solo pensiero mi fa tornare la voglia!”
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