Racconti Erotici > Prime Esperienze > L'abisso - l'inizio
Prime Esperienze

L'abisso - l'inizio


di Alexposy
16.09.2020    |    6.915    |    25 9.5
"Finchè non pronunciò quelle frasi al mio orecchio… lui aveva visto da parecchio che il nostro amico ci stava guardando ma non mi aveva ancora detto niente fino..."
come lessi da qualche parte..
A diciassette anni, le più piccola crisi assume proporzioni enormi, ci si identifica con i coetanei e ci si veste come loro ma contemporaneamente si cerca la propria identità, si vuole essere originali e unici.
...avere qualcuno che ti accetta diventa vitale come l’ossigeno.
ed io non facevo eccezione.

Già da qualche mese ormai mi frequentavo con quel ragazzo ripetente che era stata la mia croce per i primi due mesi di scuola..
Ormai avevo quasi dimenticato di stare con la stessa persona che aveva reso invivibile l’inizio dell’anno scolastico.
Era dolce, mi riempiva di attenzioni e complimenti, anche se a scuola continuava a mantenere quella parvenza spavalda da leader che veniva confermata dal suo seguito.
Non potrei definirlo un bravo ragazzo.. soprattutto ora che ne scrivo dopo anni e alla luce di quanto successe dopo, forse all’epoca mi ero illusa che fosse solo una facciata, che anche lui avesse una sua battaglia interna e che non sapesse come uscire da quel ruolo che col tempo gli si era appiccicato addosso.. so bene l’effetto che fanno le etichette sulle persone soprattutto in periodo scolastico.

Devo dire che non ero una santarellina ma nemmeno una che poteva vantare chissà quali esperienze. Per l’età che avevo non mi potevo lamentare anche se sentivo in continuazione storie di mie coetanee che millantavano esperienze estreme al limite dell’incredibile.. be io non mi sentivo in deficit da quel punto di vista, magari giusto un pochino..
Su di lui d’altro canto avevo sentito solo voci, niente di concreto o esplicito… aveva una “certa” fama ma al tempo certi miti si creavano facilmente con dei passaparola e io non ero abituata a farmi influenzare dalle chiacchiere.

Avevamo aspettato un po’ a farlo (tanto o poco tempo è opinabile).. lui non insisteva anche se più di una volta ho percepito la sua eccitazione in certi momenti e il desiderio di andare oltre.. e io non volevo sembrare troppo facile.. comunque dopo poco più di un mese abbiamo iniziato a conoscerci anche da quel punto di vista.. e da quel giorno non siamo più riusciti a staccarci, ogni occasione era buona per rimanere soli e darci piacere a volte anche in posti per me prima impensabili.. si anche a scuola.
Sapeva come convincermi, ogni volta che lo sentivo eccitato per me non potevo fare a meno di accontentarlo.. gli bastavano poche parole.. sentirmi riferire i suoi pensieri all’orecchio.. il tradurre i suoi pensieri in parole e dicendomi le cose che mi voleva fare.. e la mia testa partiva.
Scoprii che quella sua gentilezza che lo rendeva così fragile ai miei occhi svaniva progressivamente in quei momenti in cui sentiva di aver ottenuto quello che voleva spingendosi sempre un po’ più in là.. e piano piano senza che me ne accorgessi ero diventata dipendente da lui era come una droga.

Una mattina mi aspettava davanti alla scuola sul suo motorino, “dai vieni che oggi c’è compito di mate e saltiamo” quel giorno non ero molto preparata e saltai su e, senza nemmeno il tempo di chiedere dove saremmo andati, era partito.
Ci allontanammo di poco.. nemmeno 1km, una volta parcheggiati riconosco la casa di un nostro compagno, anche lui come noi quel giorno avrebbe saltato la scuola. Non ero abituata, almeno fino a quel momento, a fare queste fughe dalla scuola.. ancora non sapevo che di li a poco sarebbero diventate un’abitudine.
Suonammo il campanello, un condominio di 7 o 8 piani… e lui abitava al penultimo piano, mentre ci dirigevamo all’ascensore mi guardavo intorno come una ladra.. percependo il mio nervosismo mi rassicurò sorridendo dicendomi di stare tranquilla.. “qui non ci sono professori..”

Arrivati al portone di casa il nostro ospite aprendo la porta e vedendomi ha un accenno di sussulto… “non mi avevi detto sarebbe venuta anche lei”
La risposta del mio accompagnatore entrando fu secca e stizzita “perchè è un problema?” io mi sentivo come un'intrusa ed in quel momento evitai di dire qualsiasi cosa limitandomi ad un sorriso di circostanza e seguendoli all’interno.

Il padrone di casa si era apparecchiato sul divano, ci disse di accomodarci e di servirci.. aveva aperto una birra e stava smagiucchiando qualcosa di.. indefinibile.. scoprì poi in seguito che i suoi genitori non erano al lavoro ma erano via per 1 settimana… in teoria a lui avrebbe dovuto badare suo fratello maggiore che ora era effettivamente al lavoro ma… a giudicare dallo stato dell’appartamento.. sembravano completamente allo sbando.
Non credo avesse visto una doccia di recente e quando ha aperto la porta era in boxer.. tanto per dare l’idea.

Ci mettiamo nel divano accanto al suo, la tv era accesa e si misero a guardare un telefilm.. io chiesi dove fosse il bagno anche se dentro di me temevo cosa avrei trovato varcata quella porta. Ebbi un sospiro di sollievo, era meno peggio di quanto mi aspettassi… probabilmente perchè non lo usavano.. pensai trattenendo una risata.
Quando ebbi finito tornai in salotto e li sorpresi intenti a prepararsi da fumare.. io non avevo quasi mai provato, se non qualche tiro pochissime volte, ma cercai di non darlo troppo a vedere, ammetto.. con scarsi risultati… era palese la mia inesperienza e loro evidentemente se ne accorsero.
Dopo qualche tiro seguito da commenti sulla qualità, fu il mio turno, passandomela ricevetti anche l’avviso di andarci piano sottolinendo il fatto che non fosse la solita robaccia. Io li guardai cercando di non tradire la mia insicurezza e facendomi coraggio diedi un lungo tiro e, i colpi di tosse che ne seguirono mi smascherarono bellamente ma ci facemmo tutti una risata e proseguimmo passandocela più volte.
Ammetto candidamente che ai tempi non reggevo bene ne alcool ne tantomeno altro.. ma quella fu una botta notevole… l’atmosfera cambiò rapidamente.. eravamo tutti molto più sereni e rilassati. Il nostro ospite non sembrava più trattarmi come un’intrusa ma mi parlava come fossi una sua grande amica.. e io a mia volta mi sentivo molto felice.. un po’ per gli effetti e un po’ per la situazione che si era alleggerita. Prepararono un secondo giro e visti gli effetti positivi della prima mi sentii di annuire positivamente quando me la porsero nuovamente..
Ormai eravamo partiti.. io almeno lo ero, straparlavo alla grande.. senza rendermi conto di quello che stessi realmente dicendo.. probabilmente non stavo facendo una gran figura ma mi stavo effettivamente divertendo e anche il mio ragazzo era sereno e divertito.
Sentii il bisogno di tornare al bagno dopo aver oltretutto bevuto non poco considerando l’orario e essendo a stomaco vuoto.
Il percorso salotto bagno mi sembrò incredibilmente lungo.. non era ovviamente possibile ma mi sembrava come infinito.
Una mia prolungata assenza li costrinse a venire dalla porta a chiedere se fosse tutto a posto.. effettivamente no.. ero seduta sul gabinetto da qualche minuto, ogni mio tentativo di alzarmi era vanificato dal timore di cadere per terra da quanto mi girava la stanza.
Pazientai ancora un po’ e una volta uscita trovai il mio cavaliere ad attendermi fuori dalla porta, mi riportò in sala e mi fece stendere sul divano su un fianco con la testa sulle sue gambe per cercare di riprendermi mentre loro continuavano a guardare la tv e a parlare.
Stavo veramente bene adesso, certo girava ancora un po’ la stanza qaundo aprivo gli occhi ma sentivo la sua mano tra i capelli, li accarezzava facendoci passare le dita in mezzo.. e decisi di tenere gli occhi chiusi per godendomi quella sensazione.. la sua mano sporadicamente si allungava sulla fronte e poi sul viso, con un leggero tocco delle dita mi disegnava l’ovale .. passava sulle sopracciglia sfiorandole.. scivolava sugli zogomi e scorreva lungo il mio profilo scendendo fino alle labbra e mi venne istintivo pronunciarle appena per dare un bacio di ringraziamento. A quel punto si soffermò qualche istante sulle labbra muovendo il polpastrello delicatamente da una parte all’altra disegnandomele dapprima e giocandoci amorevolmente subito dopo.. Cominciò a sfregarsi un po’ più forte continuando a muoversi e a giocare facendo scorrere il pollice sul labbro inferiore e schiudendolo.
Non aprii gli occhi ma sentivo il suo sguardo su di me. Di li a poco cominciai a sentire qualcosa di ingombrante e sempre più duro premere dietro la nuca.. sapevo perfettamente cosa fosse e accennai un sorriso.. lui se ne accorse e bisbigliano appena mi chiese “ti diverti eh?” io annuì impercettibilmente con la testa abbozzando un sorrisetto e immediatamente girai completamente il viso verso di lui, anzichè verso l’alto, per non essere vista dal nostro ospite.
Lo spostamento mi permise di sentirlo bene sotto di me.. all’incirca era proprio sotto la mia guancia e anche se eravamo completamente vestiti la cosa mi stava eccitando, sentivo quasi il suo odore attraverso la stoffa.
Lui proseguì con le sue carezze, dopo poco portò la mano sul mio viso ripetendo i gesti precedenti ma arrivato alle labbra le schiusi facendo capolino con la sola punta della lingua e a quel punto lo sentii entrare.
Le mie labbra si serrarono intorno al suo dito bagnadolo e leccandolo delicatamente dentro la mia bocca.. Intanto lo sentivo sempre più grosso che pulsava e spingeva sofferente sotto la stoffa dei jeans.
La cosa mi stava eccitando enormemente… non riuscivo a pensare ad altro che al suo cazzo eccitato a pochissimi millimetri dal mio viso…
Ci fu un attimo in cui fece un movimento per mettersi comodo e proprio in quell’istante desiderai in maniera fortissima che lo tirasse fuori.. per prenderglielo in bocca, fregandomene di dove fossimo e di chi ci fosse con noi.. Ma non fu così..
Quasi intuendo i miei pensieri, pochi attimi dopo mi bisbigliò, “lo vuoi?” io annui con la testa come un automa. A quel punto lui fece un movimento portando la mano dalla mia bocca alla cinta.. quel gesto mi fece trasalire improvvisamente.. cosa stavo facendo? perchè gli ho detto di si?
Gli bloccai immediatamente la mano e spalancai gli occhi guardandolo e scuotendo la testa in senso negativo.. lui mi guardava confuso, con uno sguardo interrogativo e un po’ deluso.. non sapevo che fare e nemmeno che dire in quella situazione.. d’impulso gli allontanai la mano dalla cinta portandola verso di me.. sul mio petto a contatto con il mio seno.. lui la strinse cingendolo forte, quel contatto mi diede una fortissima scarica di adrenalina.. ora guardavo i suoi occhi concentrato altrove mentre la sua mano si muoveva disinvolta.. accarezzando e stringendo.. ormai il mio capezzolo fortemente eccitato era percepibile da sotto la stoffa e attraverso il reggiseno.. lui ci si accaniva cercando di delinearlo con le dita.. ma con difficoltà.
Cercava un modo per afferrarmi il seno ma l’intimo che lo conteneva gli impediva la sensibilità desiderata, da parte mia cominciavo a desiderare in maniera spasmodica di sentire il calore della sua mano a contatto con la mia pelle… stringermi forte e afferrarmi.. portai istintivamente il mio braccio dietro la schiena e passando sotto la maglietta lo sganciai, in pochi secondi ero libera.
Sapevo benissimo che ora i miei capezzoli erano estremamente visibili senza quella copertura, anche sotto la maglietta si potevano distinguere marcatamente.
Lui non tardò molto a fiondarsi sotto la maglietta con l’avambraccio per arrivare proprio in cima a quella curva sul mio petto che terminava con una punta dura e sensibile che attendeva solo di essere raggiunta. Ormai c’era.. e dopo un’inziale e vigorosa pressione della mano a cingerlo tutto .. quasi a farmi male.. si dedicò alle carezze. Era una tortura.. mi stava eccitando a dismisura.. mi stuzzicava portandosi in cima e prendendolo tra due dita tirandolo leggermente ma stringendolo deciso.. mi faceva quasi male.. ma quando mi lasciava non vedevo l’ora che tornasse subito a toccarmi.. si stava concentrando solo su un seno.. quello comodo per la sua mano dato che ero ancora su un fianco. Progressivamente tentava di allargare la sua zona di azione e di carezze tentando di portarsi sull’altro seno difficile da raggiungere. Si spingeva lentamente.. sempre oltre.. accarezzandomi pesantemente.. da destra a sinistra. Sentivo la sua mano sempre più calda avvolgermi finchè in un suo ultimo movimento più deciso mi porto’ definitivamente a pancia in su e ora poteva passare da un seno all’altro senza impedimenti.. ora la mano si muoveva libera sotto la mia maglietta che pur non essendo attillata faticava a contenere anche il suo avambraccio e ogni volta che si spostava da una parte all’altra i miei seni sembravano seguirlo, ormai ondeggiavo seguendo i suoi movimenti alla disperata ricerca del contatto di quelle dita che mi stavano scaldando ed eccitando.
Si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi che avevo delle tette fantastiche e se in quel momento ancora capivo qualcosa.. con quella frase mi diede il colpo di grazia… poggiai la mia mano sopra la maglietta proprio sopra la sua che era dentro.. e la premevo contro di me.. la stringevo forte.. ormai il mio respiro era forte e ansimavo leggermente la bocca socchiusa.. lui portò l’altra mano sulle mie labbra toccandole con la punta delle dita e io gliele baciai.. le cercavo con la bocca mentre lui mi sfuggiva giocando con me.. si avvicinava facendomi sentire il suo tocco morbido stuzzicandomi.. a quel punto con la mia mano libera afferrai la sua e la avvicinai decisa alla bocca aprendola. Sentii il suo dito infilarsi dentro.. presto ne mise un secondo e cominciai a leccarli tenendoli serrati tra le mie labbra nella mia bocca.. sentii distintamente la sua voce incitarmi.. “sii così”.
Presi la sua mano e dalla bocca la portai al petto ma non poteva arrivare ad infilarsi.. la poggiai sul seno sopra la maglia e tenni entrambe le sue mani premute contro di me.. mi stringeva forte… le strizzava quasi a farmi male.. in pochissimo tempo sentii anche l’altra mano a contatto con la mia pelle .. ora entrambi i miei seni erano a contatto con le sue mani… sentivo il loro calore avvolgermi e stringermi forte.. dalla base fino intorno ai capezzoli che svettavano verso l’alto incredibilmente duri e voluminosi. Li sfiorava passandoci sopra con le dita.. tutte.. per poi riportarsi di nuovo alla base del seno e stringerlo ancora aumentandone l’altezza.
Improvvisamente sentii un contatto umido su un capezzolo.. e ansimando schiusi gli occhi che fino ad allora erano rimasti sigillati per tutto il tempo se non per pochi attimi all’inizio, lo vidi chino sul mio seno con le labbra serrate intento a succhiarmi un capezzolo… lo avvolgeva completamente.. lasciandolo scomparire nella bocca, sentivo la lingua stuzzicarlmelo finchè... finchè aprendola scese come a voler prendere quanto più seno possibile dentro la sua bocca.. con la mano lo strinse ancora di più facendolo svettare. Ormai ero indolenzita ma incredibilmente eccitata da quelle attenzioni.. il formicolio ora stava diventando lieve dolore ma insieme c’era un piacere incredibile che mi impediva di fermarlo.
Lo stesso trattamento lo dedicò anche all’altro seno.. a turno passava da una parte all’altra e io lo guardavo accanirsi eccitato su di me..
fino a che, mentre guardavo quello che mi stava facendo, con la coda dell’occhio mi accorsi che il nostro ospite era ancora seduto nel secondo divano accanto a noi.. non lo potevo vedere in viso distintamente senza voltarmi..ma realizzai solo in quel momento che era sempre stato li e ora ci stava sicuramente guardando… avevamo abbandonato ogni discrezione.. ogni parvenza di pudore e adesso mi stava guardando seminuda ed esposta ai baci e alle mani del mio moroso..
Quel pensiero mi colse come un fulmine a ciel sereno e con la stessa intensità mi eccitai come mai prima a pensarlo li accanto… sicuramente eccitato per quello che stava vedendo.
I secondi seguenti mi ritrovai travolta da un turbine di pensieri… tutti senza una meta precisa.. le attenzioni che stavo ricevendo, sia fisiche sia emotive, si accavallavano al desiderio di spingermi ancora oltre contrapposto a quello di fermarmi.
Bloccata in questo loop di pensieri… qualcuno prese l’iniziativa per me.. una delle mani che prima era intenta a prendersi cura della mia parte superiore ora era scivolata tra le mie gambe… sopra i jeans.. ma in ogni modo quel contatto deciso della sua mano aperta ad avvolgermi il cavallo dei pantaloni distrusse ogni pensiero.. la mia mente era completamente vuota, annebbiata.. la scarica di piacere che saliva da li sotto prese il sopravvento su tutto e spazzò via ogni cosa, ero già fisicamente eccitata da prima ma ora sentivo il suo contatto bagnarmi letteralmente.. tutta quella eccitazione che si era lentamente liberata nelle mie mutantine fino ad ora … in quel momento mi sentii completamente bagnata.
Le gambe ormai erano spalancatee per sentire ogni centimetro della sua mano avvolgermi e premersi su di lei. Ad ogni pressione o sfregamento emettevo un gemito di piacere…
Cercai con le mani la sua testa.. lo portai con forza verso di me e lo baciai.. fu un bacio dirompente.. mai prima un bacio, anche durante il sesso mi aveva scatenato quell’intorpidimento alle labbra.. quel formicolio che non te le fanno sentire tue.
La sua mano si spostò solo un attimo.. il tempo di emettere un mugolio di disapprovazione che la sentii scivolare sul mio ventre e infilarsi dentro i jeans.. le dita si facevano strada allargando la sottile stoffa del mio intimo e a quel punto scese definitvamente faticando un po’ per il poco spazio ma raggiungendo definitivamente quello che ormai era diventato un lago.. scivolò dentro con le dita con una facilità che mi sorprese tanto che rimasi senza respiro per un attimo.. ma ripresi immediatamente a baciarlo tenendomelo stretto e alzando il bacino per cercare di aumentare quella sensazione.. quella penetrazione che mi stava lasciando senza fiato. Non aveva molto movimento ma lo sentivo comunque riempirmi spingendosi quanto più poteva in profondità. Ad ogni movimento delle dita sentivo quell’osceno rumore liquido provenire da li sotto..
Ormai era una continua penetrazione… le sue dita si muovevano dentro e fuori senza il minimo attrito..
Finchè non pronunciò quelle frasi al mio orecchio… lui aveva visto da parecchio che il nostro amico ci stava guardando ma non mi aveva ancora detto niente fino a quel momento.
“lo sai che ci sta guardando vero?”.. io non risposi in quel momento sentii distintamente le sue parole ma ero troppo eccitata e sul punto di venire per pensare ad altro.. poi incalzò di nuovo “ti piace vero”
in quel momento non capii nemmeno se quell’ultima frase fosse una domanda o un esclamazione.. e se fosse riferita alla domanda di prima o a quello che mi stava facendo.. ero in palla completa.
“dovresti vedere com’è eccitato.. e come ti sta guardando”

Non so se fu per quella frase detta in quel momento o perchè ormai ero veramente al limite ma non ce la feci più.. cominciai ad ansimare a pochi centimetri dal suo orecchio e a venire nella sua mano in un orgasmo che aveva un sapore diverso da quelli che avevo provato fino a quel momento.. tenni la sua mano ferma li.. finchè non sentii le contrazioni cessare.. una volta ripresami lo feci uscire dai miei pantaloni… mi riabbassai la maglietta e mi tornai a voltare di nuovo sul fianco verso di lui.

In quel momento non mi azzardai ad alzarmi e andare in bagno, anche se avrei voluto col rischio di incrociare lo sguardo del nostro amico.. feci un sospiro e dissi.. “ho sonno, buonanotte” anche se erano le 11 del mattino
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per L'abisso - l'inizio:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni