A mia moglie piace il ... Cairo

Le mani del massaggiatore egiziano percorrevano la schiena abbronzata e cosparsa d’olio di mia moglie. Nell’aria c’era odore di mandorle e di sudore. Lei si godeva il massaggio ad occhi chiusi, con la guancia appoggiata sul lettino, con il viso rilassato rivolto verso di me. Anche io beneficiavo dello stesso trattamento, anche se avrei preferito una massaggiatrice piuttosto che il collega uomo di quello che si stava occupando di mia moglie.

La struttura non era di certo all’avanguardia, ma ci avevano assicurato che saremmo rimasti più che soddisfatti del trattamento. Era il migliore del Cairo: erano state queste le parole di una coppia di nostri amici che qualche mese prima vi si era recata.

Fino a quel momento comunque non ero pienamente soddisfatto del trattamento e poi non mi piaceva come il massaggiatore, sbirciando – troppo spesso - tra le natiche perfette di mia moglie, si lanciava in un massaggio all’interno coscia al limite della zona dove il piccolo asciugamano che le copriva lasciava intravvedere il minuscolo perizoma di carta che a mala pena le copriva la figa.

Comunque, la cosa sembrava non dare nessun fastidio a mia moglie. D’altro canto era una donna bionda, prosperosa e con un corpo perfetto e rimanerle indifferente era assolutamente impossibile.

Ad un certo momento, il massaggiatore che si occupava di me mi chiese di girare la testa dall’altro lato, per essere più comodo. Così feci. Dopo un po’ di tempo, nell’irreale silenzio che regnava nella penombra di quella sala massaggi, mi sembrò di avvertire il respiro di mia moglie farsi più frequente e anche un leggerissimo gemito.

Non diedi peso alla cosa, pensando che mia moglie stesse semplicemente godendosi il massaggio. Poi, aprendo un attimo gli occhi vidi che il massaggiatore che si occupava di me aveva il cazzo duro e guardava in direzione dell’altro letto massaggi.

Nemmeno ebbi il tempo di realizzare che avvertii nitidamente mia moglie gemere sempre più intensamente. Nel momento stesso in cui mi girai dall’altro lato lei ebbe un orgasmo potente, con la bocca aperta e gli occhi ancora chiusi, era supina, con le gambe divaricate mentre con la mano sinistra le teneva il perizoma da un lato e con il medio e l’anulare della mano destra completamente immersi nella figa la masturbava lentamente.

Feci un sussulto, ma lei, con un filo di voce, mi disse biascicando “lascialo fare, ti prego … ho voglia di cazzi …”.

Disse proprio così, “cazzi” al plurale. Mentre, ancora intorpidito dal massaggio e destabilizzato dalla situazione, provai a dire qualcosa, lei, rivolgendosi al massaggiatore, con un tono lussurioso e imperativo gli disse “ora basta, fermo con le mani, vienimi sopra e sfondami la figa con il cazzo”. Poi si girò verso l’altro e gli disse “tu vieni qui e riempimi la bocca con la tua cappella, non ho più voglia di parlare”.

Rimasi letteralmente come uno stronzo. Mia moglie era una insospettabile troia, senza alcun freno inibitorio.

Decisi di farmi avanti e di porre fine a quella situazione, ma prima ancora di riuscire a fare anche solo un passo, lei si girò verso di me e mi disse ancora “ti prego …”. Poi si voltò dall’altro lato e iniziò a ciucciare il cazzo del massaggiatore che nel frattempo si era denudato, mentre l’altro, con ancora la maglia addosso e senza mutande, non si faceva ripetere due volte quell’invito alla lussuria e con il suo cazzo enorme puntato contro la figa iniziava dei lunghi affondi.

In due scopavano mia moglie ed io assistevo allo spettacolo. Tuttavia mi resi conto di non essere impotente di fronte a quella nuova situazione. Infatti avrei potuto reagire in ogni momento, ma in un momento realizzai che avevo piacere ad assecondare quel desiderio di mia moglie, forse chissà tenuto segreto da quanto tempo, e che, nonostante la feroce gelosia, la cosa mi eccitava in modo incredibile. Avevo le farfalle allo stomaco e il cazzo che mi pulsava. Era come essere sul set di un film hard.

Mia moglie era trasformata. Con il bacino assecondava i colpi incredibili del massaggiatore, vedevo il sudore bagnarle le chiappe e raccogliersi in una chiazza insieme al liquido vaginale che le fuoriusciva in modo copioso dalla figa completamente dilatata dal cazzo. Con le mani si massaggiava i seni mentre con la bocca aperta riceveva il cazzo dell’altro. Le vedevo serrare le labbra intorno alla cappella come per spremerla e inseguirla con desiderio quando si allontanava troppo dalla bocca.

Ero estasiato per quello che stava succedendo … e mi ritrovai con il cazzo in mano a segarmi, sperando che quello spettacolo non finisse mai.

L’odore delle mandorle aveva lasciato il posto a quello selvatico che sprigionavano i sessi bagnati di mia moglie e dei due egiziani che la stavano rendendo felice.

Poi lei iniziò a gemere di nuovo e a contorcersi. Stava venendo ancora. Non riusciva a gemere liberamente perché il massaggiatore le spingeva il cazzo fino quasi alla gola.

Poi, all’improvviso, con una mossa felina si liberò di entrambi gli uomini. Quelli con le rispettive cappelle in fiamme, per un attimo non capirono. Poi chiese ad uno di stendersi a terra, supino. Non appena quello fu in posizione lo cavalcò con agilità infilandosi il cazzo nella figa lucida. Si dimenò qualche secondo su di lui affinché il suo cazzo la penetrasse con profondità. Poi senza neppure girarsi verso l’altro, che intanto si segava godendosi la visione di quel perfetto mandolino, si divaricò le chiappe invitandolo in modo osceno a incularla.

Quello non se lo fece ripetere due volte. Le si avvicinò e senza nessuna grazia le punto il cazzo contro il buco del culo con decisione. Pensavo che glie lo avrebbe lacerato e che lei si sarebbe messa ad urlare. Invece, il cazzo, pur essendo decisamente grande, fu ingoiato dal culo di lei. A quel punto i due egiziani iniziarono a penetrarla in contemporanea, senza nessuna grazia, senza premurarsi di alternarsi. Erano decisamente infoiati e a lei evidentemente piaceva. Perché con gli occhi chiusi e la bocca spalancata inarco la schiena e iniziò a godere per la terza volta.

Poi, non appena il culmine dell’orgasmo fu passato inizio a sfiorarsi le tette, leccandole tra un sobbalzo e latro provocato dalle penetrazioni dei due massaggiatori, che continuavano a pompare come bestie.

Si percepiva la sua soddisfazione e il suo appagamento. Mi fece cenno di avvicinarmi. Come in trance le portai il cazzo alla bocca e iniziò a succhiarmelo come mai aveva fatto prima. Con la lingua lo stuzzicava e lo gustava, con la punta si concentrava sulla parte tra corona e prepuzio … e poi giù … lo ingoiava profondamente lubrificandolo con la sua saliva.

Mentre mi stava succhiando, iniziò a farfugliare qualcosa. Si vedeva che non era in sé. Era completamente posseduta dalla lussuria. Non capivo cosa stesse dicendo, poi più nitidamente la sentii dire “… sborratee, sborrateeeh, riempitemi … vi prego, sborrateeeeh, sborratemi dentro … forza … sono una zoccola e voglio la sborra calda, la desidero …”. Era come un mantra al quale tutti e tre rispondemmo aumentando la forza e la frequenza delle penetrazioni … dopo un tempo indefinito … la sentii inspirare profondamente … capendo che i due avevano soddisfatto la sua richiesta svuotandole le palle nella figa e nel culo … allora mi lasciai andare anche io e le venni in bocca una quantità di sperma viscido e denso che mai avrei pensato di essere in grado di espellere … e mentre lo facevo la vedevo ingoiare con uno sguardo ingordo tutto quello che tiravo fuori dalle mie palle. Quando ebbe finito di succhiarmi si tirò su lasciando i due massaggiatori a terra, mi baciò, mi disse “grazie” e andò a tuffarsi nella vasca della sala massaggi.

Mia moglie. Una vera femmina. Una grande troia.