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Come è diventata la mia ex.


di Writer
31.05.2014    |    13.017    |    1 9.3
"L'unica volta che provai a giocarci mentre le leccavo la figa si alzò incazzata come una iena mi diede del porco pervertito e mi lasciò senza la settimanale..."
Eleonora, alta poco più di un metro e cinquanta, taglia 46 e una terza piena di seno, in altre parole una ragazza piccolina ma pienotta, non era una bellezza stravolgente ma quando camminava il suo culo ondeggiante attirava l'attenzione degli uomini.
30 anni io e 26 lei, abitavamo a circa 30 chilometri di distanza l'uno dall'altra e dopo quasi 2 anni di incontri 2 o 3 volte la settimana a casa di chi aveva i genitori fuori o in macchina, decidemmo di andare a convivere in un bilocale in un paesino a metà strada rispetto ai nostri luoghi di lavoro.
Nei primi tempi dove gli incontri erano mordi e fuggi, il sesso fra di noi andava alla grande, una volta trasferiti nel nostro appartamentino pian piano il sesso si era affievolito.
Era diventata una routine, lo facevamo solo il sabato e sempre allo stesso modo, a letto iniziavo accarezzando le sue belle tettone o leccandole un capezzolo, lei mi accarezzava le palle, quando scendevo a leccarle la sua bella passera con una leggera peluria, lei mi prendeva in bocca l'uccello per farlo intostare per bene, difficilmente cercava di farmi venire con la bocca e assolutamente mai con l'ingoio, poi la sua posizione preferita, alla pecorina agitando il suo bel culo che non voleva nemmeno che pensassi a violarlo anche solo con un dito.
L'unica volta che provai a giocarci mentre le leccavo la figa si alzò incazzata come una iena mi diede del porco pervertito e mi lasciò senza la settimanale trombatina per un mese.
Lei lavorava in una fabbrica di divani, con lei lavorava Anna una sua grande amica, esattamente l'opposto di Eleonora, alta quasi un metro e ottanta, due tettine appena accennate, magra come un chiodo, sposata con Marco, anche lui lavorava nella stessa fabbrica come agente di commercio, anche lui alto e magro come la moglie e avevano una bimba di 3 anni.
L'ultima estate che passammo insieme prendemmo con Anna e Marco un appartamentino sulla riviera romagnola per tutto il mese di agosto, Eleonora, Anna e la bambina si stabilirono per tutto il mese al mare, mentre io e Marco impegnati con il lavoro la prima e l'ultima settimana le raggiungevamo alla sera dopo il lavoro sulle sette, cenetta preparata dalle ragazze, passeggiata sul lungomare, gelato e a letto per tornare il mattino dopo al lavoro.
L'ultima settimana il mercoledì saltai la pausa pranzo per poter uscire prima ed andare al mare, arrivai all'appartamento ed entrai per cambiarmi e raggiungere le ragazze in spiaggia ma appena entrato sentii dei rumori inequivocabili provenire dalla stanza di Anna e Marco,.
Anna urlava “ Siii,,, ancora…. ancora.... daiii.... vengo,vengo, vengoooo! “
Mentre lui sibilava “ Ti voglio venire in faccia come neanche quel cornutone di tuo marito ha mai fatto. “
Anna se la spassava all'insaputa del marito, decisi di andarmene in silenzio facendo finta di non essere arrivato prima, andai in un bar a bere qualcosa per passare un paio d'ore e tornare come se fossi appena arrivato dalla città.
Il giorno dopo tornai ancora in anticipo armato di videocamera sperando di beccare ancora Anna dalla finestra che dava sul balcone che correva lungo tutto l'appartamento e capire chi fosse il suo amante, ma appena entrato i rumori non venivano dalla camera di Anna ma dalla nostra.
Andai silenziosamente nel balcone e accesi la videocamera che piazzai nell'angolo della finestra nascosta da un vaso di fiori, puntata verso il letto e uscii.
Giravo per perdere tempo con mille pensieri in testa, quelle due troie dovevano essere sicuramente complici, mentre una si prendeva cura della bambina di Marco e Anna l'altra si prendeva cura del cazzo rimorchiato in spiaggia, chissà da quanto andava avanti questa storia, in due settimane da sole quante volte ci avevano messo le corna? Cosa avrebbe detto Eleonora per giustificarsi?
La sera passò come al solito, ma io non ricordo nulla di quello che abbiamo fatto, la mia mente era completamente occupata dai propositi di vendetta o sputtanamento, il mattino dopo recuperai la videocamera e al lavoro non riuscivo a concludere nulla, nella pausa pranzo il capo mi mandò a casa per evitare di fare altri casini.
Appena arrivato a casa trasferii il filmato su DVD e mi misi a guardarlo, si vedeva Eleonora a pecorina con il nostro vicino di ombrellone, un cinquantenne in perfetta forma con muscoli definiti sbattere con un buon ritmo la mia ragazza che mugolava rumorosamente, poi lo sfilò dalla sua passera e con due dita spalmò un bel grumo di saliva sul buco del culo della troia.
Lei protestò poco convinta un paio di volte ma lui non le diede peso e appoggiò la cappella violacea al buco e con una continua spinta la penetrò lentamente fino alle palle fermandosi per qualche secondo, lei emise dei lamenti di dolore ma non si sottraeva a quella inculata, lui prese a pomparla lentamente aumentando gradualmente il ritmo, i gridolini di dolore di lei si trasformarono presto in sospiri di piacere.
Quando lui raggiunse il punto di non ritorno lo sfilò velocemente dal culo di Eleonora per infilarglielo in bocca dove lei succhiando come un'assatanata ingoiò tutta la sua crema senza battere ciglio.
Con quell'uomo conosciuto un paio di settimane prima aveva fatto tutto quello che mi aveva negato nei cinque anni di fidanzamento e convivenza, ero deluso, amareggiato e anche terribilmente eccitato dalla visione di quelle scene, fui costretto a scaricarmi in bagno con una lenta sega.
Il primo venerdì sera di settembre proposi ad Eleonora di vedere il filmato delle vacanze, dopo venti minuti di scene tranquille sulla spiaggia arrivarono le immagini rubate della sua performance con il vicino di ombrellone, appena iniziarono le immagini rimase a bocca aperta, fece uno scatto per spegnere il lettore DVD ma la bloccai tenendola per un polso, cercando di non urlare le dissi tutto ciò che pensavo di lei e della sua amica e come ultima cosa le dissi di prendere tutta la sua roba e sparire, quella sera lei dormi nel divano e il mattino dopo quando mi alzai lei non c'era più, il lunedì successivo tornò a prendere le sue cose e non la vidi mai più, io ruppi e buttai via il DVD per dimenticare tutta la storia, ma nonostante tutto me la ricordo ancora benissimo anche se sono passati quindici anni.
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