GUARDIA MEDICA (sceneggiatura 2)

Interno notte, Casa
l'uomo, decide di chiamare la guardia medica per un dolore addominale. Ha deciso di farsi controllare, dopo alcune serate di sofferenza passate sottovalutando il dolore in solitudine. Non ha idea di cosa possa essere, ed aspetta ansioso l'arrivo dei paramendici.
Interno Salotto, sulla porta
Verso alle 22,00 il campanello. Aprendo la porta, si trova davanti una dottoressa sola, a cui chiede istintivamente in modo educato, perché non vi è anche la presenza del consueto infermiere d'accompagnamento. La donna, con fare sbrigativo e disinteressato, accenna al solito problema dei tagli e problematiche della sanità, che li costringe a lavorare male e di più. Vestita con l'abituale camice bianco, occhiali, capelli raccolti, e dei sandali con tacco, invita l'uomo a fargli una veloce namnesi. Lui siede sul divano e sua volta invita la donna ad accomodarsi su una sedia posta li accanto.
Interno Salotto, Divano
L'uomo racconta del fastidio al basso ventre, cominciato qualche giorno prima, e di come sia aumentato col passare dei tempo. Solo allora, guardandola negli occhi, si accorge del fascino quasi nascosto che questa donna emana, nonostante un fare austero e accademico. Non è solito importunare donne, ricusando qualsiasi illusoria fantasticheria.
La dottoressa, ascolta distaccata e professionale il "paziente", accorgendosi però delle attenzioni dell'uomo. Pur con timidezza e mai espliciti, avverte gli sguardi scrutarla nel profondo. Ma col passare dei minuti, comincia a compiacersene, stando bene attenta però a non lasciar trasparire nulla. Forse perché, il marito professionista convinto, dedica poco tempo alle attenzioni della brava e bella dottoressa. Inoltre riconosce che il tipo non è niente male, e la cosa non consueta, la diverte. Più passa il tempo e più la dottoressa prende gusto. Decide maliziosa e sempre più divertita di attirare maggiormente l'attenzione. Inoltre pensa a come reagirebbe se sapesse che è solita non indossare gonne sotto il camice in estate, ma solo leggerissime calze e perizoma. Nemmeno il reggiseno figura nel suo abbigliamento estivo, una sottilissima canottiera è sufficientemente fresca per coprire il piccolo seno. E nonostante uscisse da anni in questo modo, nessuno si è mai accorto di nulla. Passa il tempo, e la donna sempre più intrigata da quell'uomo attraente, decide di giocare maggiormente, reputandolo per nulla pericoloso e molto garbato. Così comincia a far scorrere distrattamente verso l'alto il camice, in modo da esporre sempre più porzioni di coscia ad ogni movimento. Poi chinandosi per controllare la temperatura, lascia che si intravedano dall'evanescente tessuto, quei conturbanti capezzoli dal camice opportunamente sbottonato.
Lui, stupito, nota l'accattivante esibizione, contento ma composto, cerca di non farsi notare, sentendo l'erezione fuori controllo gonfiarsi maggiormente. Più finge di non essere in balia di quelle visioni e più lei, sempre più divertita, lo stuzzica mostrandosi ancor di più. Anche lei è eccitata, e nota il rigonfiamento sui pantaloni. Orgogliosa, sente gli umori tra le gambe pervadere la sua intimità. Stupita dalla sua stessa reazione, si lancia sempre più decisa, continuando però, a tenere in mano le redini del gioco senza lasciare che l'uomo prenda iniziativa. Comincia schiacciando e tastando leggermente la pancia dell'uomo, massaggiandolo qua e la. Conscia che il dolore si trovi molto più in basso, ottenendo risposte scontate !
"Se spingo qui, le fa male" - "No, li no ! " risponde lui a disagio.
"e sul fianco, invece" spingendo sul lato, trascinando la mano da una parte all'altra senza far venire meno il contatto.
"No, dottoressa, sarebbe più in basso....ma " accenna l'uomo timidamente
Allora determinata e scientifica, scosta leggermente verso il basso l'elastico della tuta, stando attenta a non denudarlo, e sonda la porzione di pancia sottostante. Ma la punta della cappella del sorpreso paziente, s'intravede come volesse liberarsi da catene immaginarie. Inoltre il dorso della mano, volutamente strofina sul cazzo dell'uomo, regalandoli sensazioni insperate.
"Dottoressa, guardi.....non..." - "E qui che le fa male" lo interrompe lei, sempre in modo serioso !
"Veramente è ancora più in basso, ma lasci...... guardi, non è il caso...."
"Come non è il caso, sono venuta qui apposta, mi indichi il punto esatto e non faccia il bambino" falsamente seccata. Poi, per la prima volta, un sorrisetto le si staglia sul volto e aggiunge.. : “Stia tranquillo capita, e mi dica tutto"
L'uomo un pò più sollevato, ma molto imbarazzato, ancora incredulo..: "Onestamente, è molto in basso....e adesso è addirittura aumentato ! "
"E' qui ?" puntando il dito sullo scroto, tra l'ano e l'attaccatura del pene. Subito dopo prende a massaggiargli I testicoli ….. "E' sicuro che in realtà non parta tutto in questo punto" continuando a massaggiare delicatamente le palle dell'uomo. Ma lui non risponde, in balia della situazione.
"Sa, credo di sapere, di cosa si tratti" aggiunge. Gli abbassa completamente I pantaloni della tuta, dove finalmente il cazzo può svettare nel pieno del gonfiore. Sempre più ingrossato da quei sadici giochetti.
"Si masturbi !" - "Prego ?" risponde paonazzo e sempre più disorientato l'uomo.
"Ho detto si masturbi !, probabilmente ha un eccesso di liquido seminale. Lo faccia ! " aggiunge perentoria.
"Ma veramente......." senza riuscire ad aggiungere altro, l'uomo ha sempre pensato che queste cose capitassero solo nei film.
"O insomma" , categorica e fingendosi nuovamente spazientita la donna è felicemente sorpresa che il tipo, si rivelasse anche ben messo. Senza attendere oltre, gli impugna l'uccello e comincia a fargli una sega, facendo scorrere energicamente la mano dall'alto in basso. L'uomo rantola, per l'eccitazione e per il dolore effettivo. Bastano qualche dozzina di secondi che schizza sperma dappertutto, imbrattando la faccia e il corpo di lei, oltre al divano e tutto il resto. Troppi giorni a desiderare la moglie e la incandescente situazioni anomala, l'hanno fatto scoppiare immediatamente come una bomba.
Eccitata e schizzata, è stanca di interpretare la rigida parte. Con il cazzo ancora duro tra le mani, si china prendendoglielo in bocca. Sbottonandosi completamente il camicie, si infila un dito nella figa. Pochi colpi sapienti di quel pompino che l'arnese era già pronto di nuovo all'uso. Dopo averlo ripulito e gustato per bene, lo scavalca porgendogli la fica sulla faccia. I due sono coinvolti da un intenso 69. Giusto il tempo di sentire l'asta nel ritrovato fulgore, gli scivola lentamente in avanti, facendosi strisciare la cappella dalla bocca, hai seni, fino ad arrivare tra le gambe, porgendogli la schiena. Con il cazzo infilato dentro, la dottoressa comincia la sua cavalcata con ansimi e mugugni. L'uomo disteso sul divano si gode quell'amazzone disinibita, di una situazione insperata. Vedere quel culo roseo, in accalorato movimento ondulatorio, lo inebria di lussuria. Dopo diversi orgasmi dati dalla penetrazione, ancora non appagata, la dottoressa si volta col viso verso l'uomo, guardandolo ardentemente, mettendosi alla classica smorza candela, si avvicina all'orecchio mordicchiandolo e sussurrandogli :
"Fottimi, fottimi, non venire ancora fottimi" ben conscia che quelle parole avrebbero avuto l'effetto contrario ma sperato. E ancora una volta, inebriato l'uomo gli esplode tra le gambe tutto il suo sperma, godendo contemporaneamente all’ennesimo orgasmo della bella sanitaria.
Pochi minuti dopo essersi ricomposta e lavata, la donna abbandona l'appartamento e saluta dicendo:
"Direi che la terapia è riuscita perfettamente,…....... anche per me ! "