HO AVUTO UN'AMANTE

Ebbene si, ho avuto un' amante.
La storia è durata circa due anni, con alti e bassi, è stata intensa, ho avuto pochi dubbi sull'iniziarla, mi sono innamorato ma ho resistito alla tentazione di compromettere i miei affetti più car.
Ero sposato da 5/6 anni e avevo già avuto alcuni flirt con delle colleghe, niente di impegnativo.
Una mattina, recandomi in un altro ufficio, la vidi per la prima volta, era di spalle, capelli lunghi, scuri e un poco mossi, magra, altezza media, scarpe sportive e jeans attillati che evidenziavamo delle belle gambe e uno splendido sedere; passandole vicino mi sono voltato per vedere il suo volto, aveva tratti gitani molto marcati, occhi neri e profondi, labbra carnose, poco seno ma era di un fascino unico, all'epoca aveva circa 40 anni.
La rividi a mensa qualche settimana dopo e la osservai minuziosamente.
Ci furono altri incontri casuali ma niente di rilevante.
Un giorno di primavera Lei entrò nel mio ufficio, cercava proprio me, aveva da consegnarmi della documentazione, salutò la mia collega, si conoscevano perchè coetanee e della stessa città; una volta andata via chiesi informazioni su di lei, mi disse che si era da poco trasferita da un'altra azienda e lavorava al piano di sopra.
Mi incuriosiva ma ancor di più mi turbava, il suo pensiero diventava sempre più presente nella mia mente.
Passato qualche altro giorno, con una scusa andai a trovarla, la fortuna volle che era in stanza con un'altra collega con la quale avevo molta confidenza e che ci presentò.
Nelle settimane seguenti iniziammo a salutarci e a scambiare qualche parola, mi attraevano il suo modo di camminare, il suo sguardo, le sue gambe.
Poco prima dell'estate io e la mia collega la invitammo a pranzo e da quel momento nacque una forte simpatia tra di noi.
Con altri colleghi organizzavamo spesso cene e iniziavo a notare interesse anche da parte sua.
Col trascorrere delle settimane il nostro rapporto diventava sempre più confidenziale, ero però restio a farmi avanti perchè sapevo che con lei non sarebbe stata solo una storia passeggera, me lo sentivo.
Durante il giorno ci sentivamo e messaggiavamo decine di volte, ogni scusa era buona per vederci, per pranzare insieme e organizzare cene.
Il mio pensiero era fisso su di lei.
Prima di Natale ci fu l'ennesima cena, come sempre era seduta vicino a me, indossava un vestito corto nero con delle calze coprenti, era molto sensuale, per la prima volta ci sfiorammo le mani e le nostre dita si incrociarono così come gli sguardi.
Non pensavo che a lei!
La svolta ci fu verso la fine di gennaio, ero a lavoro e lei a casa influenzata, ricevetti una sua telefonata in cui mi disse con non poco imbarazzo "NON MI SEI INDIFFERENTE!", il mio cuore sobbalzò, risposi facendo finta di niente.
"Hai capito cosa ti ho detto??!!", replicò.
"Si che ho capito" risposi.
Per fortuna dovetti riattaccare.
Il lunedì successivo, era tardo pomeriggio, andai da lei e prima di congedarmi le dissi "ANCHE TU NON MI SEI INDIFFERENTE!" e mentre glielo dicevo il cuore mi batteva forte, lei arrossì e non parlò.
Il giorno seguente, dopo il lavoro, avevamo appuntamento in un parcheggio non lontano, le dissi che mi piaceva molto ma che non le potevo dare più di una storia segreta, anche se duratura, perchè avevo una bimba piccola a cui non avrei mai rinunciato, le chiesi cosa avesse intenzione di fare.
Mi disse che si era innamorata di me dalla prima volta che mi aveva visto in ufficio e che era dura non potermi avere ma avrebbe provato, quindi, mi avvicinai e la baciai sulle labbra, erano morbide, calde, poi il bacio si fece vero, ardente, passionale, mi eccitava solo starle vicino, sapevo di essermi già innamorato.
I nostri contatti, telefonici e dal vivo, erano sempre più frequenti, spesso, il pomeriggio, ci chiudevamo nel suo ufficio a flirtare ma sempre con la paura di essere scoperti; quando potevo mi intrattenevo a lavoro o ci appartavamo con la macchina in un parcheggio a baciarci e a toccarci; purtroppo per diversi motivi avevamo difficoltà a trovare qualche ora di vera intimità.
Finalmente, a giugno, un venerdì, riuscimmo a trovare più tempo per noi, avevamo affittato una camera in un B&B poco fuori città.
In macchina eravamo entrambi in silenzio, ci tenevamo la mano come due giovani innamorati la prima volta insieme, prima di entrare in camera ci fermammo fuori a fumare, poi entrammo, lei era bellissima, con le scarpe da tennis, i jeans chiari attillati e una maglietta nera, con coraggio mi avvicinai per abbracciarla, mi disse "ti amo".
Pian piano, accarezzandoci, ci spogliammo fino a rimanere in intimo, non avevo una grande erezione per l'emozione, mentre continuavamo a baciarci dolcemente le sfilai il pezzo di sopra accarezzandole i piccoli seni, poi, contemporaneamente, le nostre mani si avvicinarono alle nostre intimità, la sentivo bagnata, la sua passera depilata mi faceva impazzire.
Dopo averla stimolata col dito la feci allungare per poterla leccare, aveva un buon sapore, le sue mani nei miei capelli mentre la mia lingua la esplorava sempre con più decisione e infine un esplosione di piacere sul mio viso.
Si sistemò sopra di me e cominciammo a fare l'amore, con le mie mani l' accarezzavo, la sua testa era recrinata all'indietro, guardavo le nostre intimità unite e godevo sempre di più, avevo voglia della sua bocca, glielo dissi, si avvicinò col suo viso, osservò prima il mio uccello, lo baciò in ogni sua parte, dal glande ai testicoli, poi la sua lingua lo percorse più volte fino a che la sua bocca lo avvolse in un caldo abbraccio, era un gesto fatto con amore, non solo un gesto fisico, si scostava, lo riguardava e ritornava a possederlo, la volevo, la misi di lato e la feci mia mentre si voltava per baciarmi, la sentì godere di nuovo e prima di venire mi spostai, la voltai per leccarle l'ano, era delizioso, morbido, delicato, la mia lingua lo accarezzava mentre le mie dita lo penetravano, poi entrai da dietro nella sua passera ancora bagnata, mi chiedeva di non fermarmi, arrivai al limite, lei si girò lo prese in bocca e assaporò tutto il mio liquido.
Fu la prima di tante volte che facemmo l'amore in quella stanza, spesso con la scusa di una cena tra colleghi o di una uscita con un amico complice.
Ci furono dei momenti di grande crisi tra di noi per la sua difficoltà ad accettare la nostra storia a metà, anche io ero molto geloso di lei e glielo facevo notare a muso duro approfittando del suo carattere più fragile.
Era chiaro da subito che questo nostro rapporto non poteva spingersi oltre anche se spesso ho pensato a come sarebbe stata la mia vita se l'avessi incontrata prima.
La storia con lei è andata avanti per circa 2 anni fino al Natale di alcuni anni fa, quando, nonostante tutti i miei accorgimenti, mia moglie scoprì dei suoi messaggi, per fortuna non spinti ma solo di stima . Ci fu una brutta scenata di gelosia che mi fece desistere dal vederla ancora.
A distanza di anni la penso ogni giorno, mi manca ma so che devo dimenticarla.
Sono stato motivo di grande sofferenza per lei.
Ancora oggi mi chiedo se ho fatto la scelta giusta con lei, se era giusto coinvolgerla in una storia senza futuro che con il passare del tempo è diventata sempre più importante per entrambi.