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Il padre della sposa


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
10.04.2024    |    17.020    |    23 9.0
"Noi ragazzine della terza classe potevamo solo sognare di essere viste da lui ma in realtà suscitavamo lo stesso interesse dei cestini della carta..."
Entro in camera e finalmente scalcio via le scarpe, bellissime ma scomode.
Mi butto sul letto senza paura di stropicciare il vestito, tanto ormai finirà in lavanderia e poi segregato in un armadio, a far compagnia a cento altri.
Riguardo a questo, non posso lamentarmi.
Mio marito è un bastardo, lucido traditore ma non mi nega nulla.
"Silvia, cara, a fine mese verranno i tedeschi per la nuova collezione.
Potresti organizzare qualcosa?
E credi che la cantina sui colli ci potrebbe ospitare per una visita?
Ci pensi tu?
E chiedi pure in azienda, se ti serve un abito nuovo"
La risposta giusta sarebbe:
" No, brutto stronzo, fa' organizzare tutto dalle tue segretarie, quelle che ti scopi nella sala riunioni o nel tuo ufficio.
E per una volta tanto, vorrei vestirmi come cazzo mi pare e non essere più la vostra modella curvy, fanculo"
Ridacchio, lui risparmia su tutto.
Infila l'uccello nelle giovani passere del suo staff ma non le gratifica con un letto in una stanza d'albergo, le appaga (forse...) solo con sveltine scomodissime, che aggravano il suo mal di schiena.
Cazzo, ormai ha passato i sessanta, dovrebbe arrendersi, e visto che la fame di figa non gli passa, potrebbe tirare fuori la carta di credito gold e pagarsi un motel.
O meglio, chiedere al Ragioniere se può metterlo tra i costi d'impresa.
Invece niente, anche stamattina mi ha detto " Silvia, è confermato, domani ho una riunione all'alba con gli stilisti, quindi finita la cena me ne andrò in ufficio a controllare le ultime cose e poi di corsa a casa a dormire.
Tu fermati pure, ti mando una macchina domani mattina o quando vuoi.
Sai che sei ospite gradita qui nel resort, il papà della sposa è veramente un Signore, non ha badato a spese."
Già, gli stilisti domani mattina, sicuro.
E controllare cosa, in ufficio?
Se la fanciulla di turno ce l'ha morbida e disponibile, magari è anche brava a fare i pompini?
Invece sul padre della sposa ha azzeccato, è un Signore, mi ha fatto compagnia tutto il giorno, e mi ha scopata per bene...

Mio marito ed io abbiamo avuto un unico figlio, Riccardo.
Intelligente, studioso, se posso dirlo, mi somiglia moltissimo.
Infatti dopo l'Erasmus a Heidelberg non è più tornato stabilmente a casa.
Si è innamorato della città medioevale, della sua Università ma soprattutto di Ulrike, la dolce, piccola tedesca con gli occhi blu.
Lei mi piace, davvero, sono felice che si siano conosciuti e sposati.
È una ragazza tranquilla, studiosa, italiana da parte del papà che non avevo mai incontrato, fino a ieri mattina.
O meglio, re-incontrato.
Quegli occhi blu di mia nuora (accidenti che parola ma tant'è) avrebbero dovuto rivelarmi qualcosa oltre che suscitarmi uno strano languore.
La mamma di Ulrike è sposata con un Tedesco che ha dato il cognome alla ragazza.
Il vero padre ci aspettava ieri mattina in questo splendido resort sul lago, riservato interamente per l'occasione.
"Piacere, sono Roberto, sono felice di incontrarvi finalmente, Silvia e Gabriele.
Ulrike mi ha detto di quanto le volete bene e soprattutto che Riccardo è un ragazzo d'oro".
I suoi occhi blu sono appena più appannati di allora, quando frequentava il mio stesso liceo e passava spavaldo per il corridoio, seguito dai suoi due fidati scudieri.
Noi ragazzine della terza classe potevamo solo sognare di essere viste da lui ma in realtà suscitavamo lo stesso interesse dei cestini della carta.
Poi l'ho perso di vista ma ecco che me lo sono trovato in famiglia.
Sempre bello, con i capelli brizzolati, non alto ma diritto e con la stessa faccia da delinquente.
Come abbia fatto i soldi in Germania non è dato sapere, sta di fatto che ha aperto questo resort sul lago e lo inaugura con il matrimonio della sua figlia naturale.
Chiaramente è accompagnato da una bionda trentenne, dal ruolo indefinito, tanto che oggi l'ho vista seduta ad un tavolo un po' appartato con un gruppo di Tedeschi, piuttosto rumorosi.
È stato emozionante, in qualità di mamma dello sposo, ricevere gli omaggi di tutti.
Essere la perfetta organizzatrice delle cene nella nostra villa mi ha abituata ad espormi, anche se per natura sarei un po' timida.
Sono però i complimenti di Roberto che mi hanno fatto battere il cuore, esattamente come alla liceale che ero.
Lui mi guardava, mi sorrideva, mi fissava quando pensava che io non facessi altrettanto.
È andata avanti così, tutto il giorno finché non ci siamo trovati (per caso?) a fumare di nascosto in giardino.
"Viziosa anche tu?
Se mi vede l'arpia, sono fottuto.
Dice che mi sgrida per il mio bene, credo che lo faccia solo perché se schiatto perde il suo pollo da spennare"
Sorrido e gli spiego.
"È il mio unico vizio, mi aiuta a rilassarmi e a mangiare un po' meno, la ciccia è sempre in agguato.
Per entrare in questo bel vestito che gli stilisti, aperte virgolette, propongono solo fino alla taglia 44 (anzi scusa, 38 tedesca) ho dovuto fare una dieta da fame.
Da domani, fanculo."
Lui ride, stupito forse da questo "sbrocco" della perfetta Signora.
"Non sei cambiata, Silvia, non più di tanto, lasciatelo dire"
Lo guardo, senza parole.
Lui continua, socchiudendo gli zaffiri blu dei suoi occhi, nello sforzo di ricordare.
"Liceo Foscolo, terza...forse C?
Sei la sorella di Giorgio, anzi scusa, non ti ho detto ancora di quanto mi dispiace per lui, era un bravo ragazzo.
Viaggiava per i corridoi con la sua carrozzina, sempre sorridente, ho saputo che..."
Lo blocco, non voglio che mi si parli, ancora, dell'unico vero amico che abbia mai avuto, il ragazzo e poi l'uomo che sapeva tutto di me.
Della mia solitudine, della mia rabbia, del mio dolore nel vederlo, pian, piano andarsene.
"Grazie, sei gentile.
Che coincidenza ritrovarsi quasi parenti.
I nostri figli sono innamorati, davvero, ti rendi conto?
Incredibile di questi tempi"
Gli si inumidiscono gli occhi.
"Ulrike è una perla, non me la merito.
La sua mamma l'ha allevata senza di me e quel crucco di Herbert poi l'ha adottata.
Mi hanno cercato quando la piccola si è ammalata di leucemia, per provare il trapianto di midollo.
L'unica cosa buona della mia vita, davvero"
Mascalzone, allora come adesso.
Fumava , guardando verso il giardino, con la mano appoggiata ad un lampione.
E la mia fica era bagnata.
Cosa abbiamo in testa noi donne, quando ci sciogliamo per questi bastardi, traditori, figli di ...
No, perché insultare la sua mamma, era una brava donna, la conoscevo.
Eppure, in quel momento ero già persa.
"Torno dentro, mi staranno cercando"
Girai su me stessa e ritornai nel salone.
Brava ragazza.
Finché lo stronzo non mi disse, inaspettato: "Stasera torno in città..."
Non ho nemmeno tentato di fargli capire che nostro figlio ci avrebbe voluto vedere ambedue al mattino dopo, prima di partire per il viaggio di nozze.
Anni di allenamento nello sport nazionale "mogli sottomesse e cornute non rompete i coglioni ai mariti che non vi fanno mancare nulla".
Anzi, gli ho preparato la valigia, e l'ho salutato.
Stavolta sapevo come mi sarei consolata.
Roberto era rimasto solo, anche lui.
La trentenne era scappata con la tavolata di Tedeschi, direzione riviera.

Spogliarsi con e per un uomo.
Aver paura e desiderio del suo sguardo.
E il primo tocco delle sue dita, sul viso, sulla bocca.
Ti bacia, assaggiandoti cauto le labbra ma poi tu rispondi e lo accendi.
Sa che non sei una ragazzina, conosce le donne.
Ti vuole, per una volta sola, poi ognuno tornerà alla sua vita.
E allora le mani seguono la curva della schiena, ti agguantano il culo per portarti più vicina.
Ti sei tolta i vestiti ma non sei ancora nuda.
Pensi che quel reggiseno di pizzo prezioso, elegante, strutturato, ti protegga, allontani ancora un po' il momento in cui lo vedrà che tu non hai più vent'anni.
Ma se lui è lì, con te, lo sa già.
Vuole averti per quello che sei diventata, Silvia, una donna matura che conosce la vita, che ha sofferto, che ha scelto lui dopo anni di deserto nel corpo e nel cuore.
Divertiti, amica.
Loretta
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