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Vacanze italiane - 2 & 3


di Membro VIP di Annunci69.it Pink1966
19.02.2024    |    2.720    |    2 9.6
"“Boh, non c’è un motivo particolare..."
2.

Sarebbe stato un viaggio lungo, da Santa Fe ad Atlanta, e da lì a Londra e poi a Milano. Se per Brent si trattava del primo volo fuori dagli Stati Uniti, Michelle negli anni del college era già stata una volta in Inghilterra e un’altra in Francia, ma l’Italia rappresentava un sogno che si realizzava. E così, ai 5 giorni del viaggio ufficiale per la convention, i due avevano aggiunto un’altra settimana per andare alla scoperta di luoghi finora solo visti in fotografia o alla televisione.
Mentre erano in fila per passare i controlli di sicurezza, Brent l’aveva abbandonata un attimo. “Devo andare in bagno, tu continua pure, ti raggiungo” le aveva detto. Così, Michelle era rimasta in fila, venendo a un certo punto distratta dall’uomo davanti a lei che, nello scorgere da lontano un amico, con un urlo gli aveva lanciato un saluto al volo, prima che l’altro, alzata una mano, sparisse nella folla.
“Il mondo può essere così piccolo, a volte, facendoti incontrare persone che conosci nei posti più inaspettati” era stato il pensiero pronunciato ad alta voce da Michelle. L’uomo aveva sentito, si era girato e le aveva lanciato un bel sorriso amichevole e aperto. E così, avanzando un passo alla volta verso il controllo di sicurezza, i due avevano iniziato a parlare sul viaggio in programma e sulla loro vita. Gary, così si chiamava, lavorava nel campo della moda, gestiva diversi marchi e viaggiava spesso da un luogo all’altro degli Stati Uniti, e non solo, per partecipare al lancio di collezioni o seguire campagne pubblicitarie. Michelle gli raccontò del suo lavoro in quell’hotel dove lui in passato aveva soggiornato diverse volte. “Ora avrò un motivo in più per tornarci” le aveva strizzato l’occhio.
Poi, all’improvviso, guardandola fissa, Gary, aveva buttato lì: “Wow, hai occhi bellissimi”. Michelle aveva ringraziato, sorriso e da quel momento il loro dialogo aveva assunto toni un po’ più personali.
Finché, non avrebbe saputo dire neanche lei come le fosse uscita, Michelle lo aveva guardato dritto negli occhi e chiesto con una sicurezza che non pensava di possedere: “Gary, cosa pensi dei piedi femminili?”.
L’uomo aveva sgranato per un attimo gli occhi. “Non ho mai avuto questa passione, scusami”. Michelle per un attimo si era sentita estremamente stupida. “Scusa, era un argomento che era venuto a galla l’altra sera con mio marito ed ero solo curiosa di sentire…”, ma prima che potesse continuare, Gary aveva aggiunto: “Per me non è questa o quella parte del corpo che mi attrae in una donna, ma l’energia che emana, è quello che per me fa la differenza”. Poi, dopo un attimo di silenzio: “Peccato che tu sia sposata”.
Michelle aveva sorriso e, girandosi di trequarti, mostrato Brent, che dopo essere uscito dal bagno si era unito alla fila poco più dietro. “Eccolo lì il colpevole” rise.
Passati i controlli, mentre Michelle aspettava che anche Brent la raggiungesse, i due chiacchierarono ancora un po’.
“Mi piacerebbe avere il tuo numero”, le disse Gary.
Michelle lo guardò arrossendo. “Fanne buon uso, mi raccomando”.
Pochi minuti dopo, mentre con Brent era seduta al gate aspettando il volo per Atlanta, il suo smartphone vibrò. “Sono felice di averti conosciuto, la tua energia non ha eguali” c’era scritto. Michelle sorrise e subito dopo salvò il numero.
“Chi era?” le chiese Brent.
“Te lo racconto dopo” fece la misteriosa.

3.

La prima sorpresa arrivò poco prima dell’imbarco sul volo intercontinentale per Londra. Il volo pieno portò a un upgrade per qualche fortunato passeggero, e Michelle, che in virtù del suo costante viaggiare per lavoro era in possesso della AAdvantage Gold, la carta fedeltà di maggior livello della American Airlines, si vide promossa dall’economy alla business.
“In realtà sono con mio marito” provò a perorare la causa di Brent con il personale di terra.
“Spiacente Signora, c’è solo un ultimo posto, ma se preferisce viaggiare con lui…” fu la risposta dell’impiegata.
“Non ti preoccupare per me, ti meriti di viaggiare coccolata” si intromise Brent con un sorriso.
E così, pochi minuti dopo, mentre Brent spariva nella pancia dell’aereo, Michelle si trovò seduta al posto 1A del volo American Airlines con destinazione Heathrow. Il posto vicino venne occupato poco dopo da un uomo di circa quarant’anni, un texano che si recava a Londra per affari, come Michelle scoprì dopo pochi minuti di conversazione. Curiosa del mondo e dei suoi abitanti, Michelle si trovò ben presto a chiacchierare del più e del meno, con il primo bicchiere di champagne offerto dalla hostess al quale, dopo il decollo, ne fece seguito un secondo e poi un terzo.
Colt, come si era presentato l’uomo, un bel moro dagli occhi verdi e il sorriso rassicurante, lavorava nel mondo dell’industria petrolifera e a Londra era atteso da una serie di riunioni. “Piuttosto noiose” rimarcò, fingendo un sorriso mezzo disperato. “Non è che ti feri a Londra pure tu, vero?” aggiunse con un sorriso marpione. A Michelle, dopo averlo deluso svelandogli come la sua meta fosse Milano, fu naturale ricordare la sua visita londinese di diversi anni prima, con Colt che le raccontava come la città fosse cambiata e come l’uscita dalla Brexit avesse causato un rallentamento dell’economia. Da lì al viaggio in Italia di Michelle il passo fu breve, e mentre l’aereo attraversava le nuvole e puntava verso est, i due continuarono a chiacchierare, con Michelle a raccontare il programma dei giorni a venire, la convention della sua multinazionale alberghiera, la curiosità di andare alla scoperta di Milano, prima di una mini vacanza che l’avrebbe portata a visitare Verona, e poi Venezia e Firenze, con un giro tra le colline toscane fino a Siena, prima di puntare verso Roma, da dove lei e Brent sarebbero ripartiti per gli Stati Uniti.
“E tuo marito ti raggiungerà a Milano?”
“No, sta viaggiando con me, ma in economy” rispose Michelle con una mezza risata, prima di raccontare dell’upgrade ricevuto.
“Allora sono il passeggero più fortunato di questo volo” fu il commento di Colt.
A Michelle non era passato inosservato come il texano a tratti indugiasse sui suoi tratti, fissandosi per lunghi istanti a guardarle intensamente il volto, ma anche il seno e, cosa che le regalò un piccolo brivido, i piedi. Così che, tra una chiacchiera e l’altra, Michelle si ritrovò a provocare con sottile malizia il suo compagno di viaggio.
Approfittando della comodità offerta dalla business class, aveva abbassato lo schienale e, contemporaneamente, come se niente fosse, slacciato il cinturino delle scarpe, le aveva tolte con lentezza ed era rimasta con i piedi nudi sul poggiapiedi in bella vista. Pur senza dire nulla, Colt si ritrovò spesso a guardarli, catturato anche da come Michelle, mentre parlava, continuasse a muovere le dita di quei piedi eleganti, con quegli anellini dai quali faticava a togliere lo sguardo.
“Quella cavigliera ti conferisce ancora più eleganza al piede” a un certo punto Colt non riuscì più a contenersi.
“Grazie, è un regalo di mio marito per il mio compleanno”.
“Come mai hai deciso di indossarla sulla destra?” continuò Colt.
Michelle, che conosceva la teoria sull’utilizzo della cavigliera, decise di recitare il ruolo dell’ingenua. “Boh, non c’è un motivo particolare. Perché? Fa differenza?”.
“In effetti sì, almeno per qualcuno”.
“Ovvero?”.
“Beh – cominciò Colt senza alcun tipo di imbarazzo –. Per certa gente se tu metti la cavigliera sulla sinistra, ti dichiari impegnata e non disponibile”.
“E sulla destra?” domandò Michelle con un tono curioso.
“Sulla destra significa sempre che sei impegnata. Ma disponibile. È il segnale che, per chi ha un certo stile di vita, significa che sei in una coppia aperta, una hotwife che con l’assenso del marito incontra altri uomini”.
“Ma dici sul serio?” sgranò gli occhi Michelle, provando a essere credibile, pur avendo una gran voglia di scoppiare a ridere, visto che, la cavigliera era stata allacciata attorno alla sua caviglia destra esattamente per quel motivo.
“Non lo sapevi?” indagò Colt.
“No, non lo avevo mai sentito. Però è una teoria interessante, grazie dell’informazione” gli strizzò l’occhio Michelle.
“Ma, quindi, visto che lo sapevi, vivi quello stile di vita?” tornò sul discorso dopo un attimo di silenzio.
“No, no, anche se in passato ho avuto qualche esperienza” si limitò a rispondere il texano.
Per un po’, come se quella rivelazione di Colt non avesse cambiato nulla nella loro dinamica, i due continuarono a chiacchierare del più e del meno, con una raffica di domande e risposte che spaziava tra mille argomenti, dal lavoro all’arte alla musica. Però, gira e rigira, i pensieri di Michelle tornavano sempre lì, ai suoi piedi. Che a Colt piacessero, ormai, di questo Michelle ne era più che sicura, ma come provare a fare un altro passo per scoprire se fosse anche un vero feticista?

(continua...)

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