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violenza o !!


di Membro VIP di Annunci69.it paolatrav
11.05.2020    |    1.368    |    4 9.4
"La sera però volli tornare, misi un reggicalze bianco, calze color bronzo, mutandine di pizzo bianche, ed uno spolverino molto leggero, partii, arrivai..."
Violenza o……..

A volte si parla di violenza sessuale, stupro, e cose del genere, a volte ………….


Accadde che nei giretti che ero assidua fare con Mauri , una sera che mi scappava la pipi, ci fermassimo sotto un ponte, io scesi alzai la gonna, tolsi le mutandine, e mi chinai a far pipi, non potevo certamente farla restando in piedi, che donna sarei stata, dopo qualche secondo arrivò Mauri col cazzo fuori dalla patta, e volle che gli facessi un pompino li mentre ero chinata a far pipi.
Che dispiacere x me, …………………..durante la pompa, quando era bello duro, Mauri mi fece alzare mi coricò sul cofano dall’auto e mi scopò come una cagna, mentre lui mi sbatteva, vidi con la coda dell’occhio due figure nella penombra , due individui che si masturbavano guardandoci, Mauri fini la sua scopata, facendomi chinare li davanti a lui sborrandomi sul viso, salimmo in auto e ripartimmo.
Nell’andar via cercai di guardare bene chi erano le due persone, vidi un paio di materassi a terra, e due figuri li accanto, in me scattò qualcosa, “ tornerò da sola “ pensai, e così dopo qualche giorno feci, mi vesti da troietta, ero quasi più nuda che vestita e mi recai al ponte con la mia vettura, posizionai la luce della plafoniera in modo che restasse accesa all’apertura della porta, arrivata feci un giro, puntando i fanali dove avevo in precedenza visto le due persone, erano li,sembrava dormissero, fermai l’auto e scesi, mi accovacciai come per far pipi, guardando verso loro, io ero ben visibile grazie alla luce dell’auto, quando li vidi alzarsi però qualcosa scattò in me, mi alzai di scatto,saltai dentro e ripartii in tutta fretta.
Avevo paura, non sapevo bene come sarebbe andata a finire, il giorno dopo tornai di pomeriggio, ero curiosa di vedere il luogo ed eventualmente le persone alla luce del giorno, entrai sotto al ponte, non vi era anima viva, arrivai fino alla fine della strada, e tornai indietro, arrivata verso i materassi rallentai ulteriormente, e vidi un ragazzo accovacciato intento a sistemare qualcosa, si alzò, ci guardammo, lui si mise la mano sul pacco come ad indicare qualcosa, io accelerai e me ne andai.
La sera però volli tornare, misi un reggicalze bianco, calze color bronzo, mutandine di pizzo bianche, ed uno spolverino molto leggero, partii, arrivai al ponte, feci un paio di giri, tanto da incuriosire gli eventuali presenti, poi tornai all’incirca nel posto dove mi ero fermata con Mauri, scesi lasciando la luce accesa, mi chinai e feci finta di far pipi, di li a poco li vidi, loro in un primo momento restavano lontani, forse pensavano che in auto vi fosse qualcuno, io sempre nella stessa posizione a guardarli, iniziarono ad avvicinarsi, io facevo finta di non vederli.
Arrivati vicino all’auto e vedendo che su non vi era nessuno si avvicinarono, uno in un italiano molto approssimativo mi chiedeva cosa stavo facendo, l’altro si era già tirato fuori il cazzo, e che cazzo, io rialzandomi di scatto risposi infastidita che stavo facendo pipi, e chiesi loro se non avevano altro da fare che guardarmi, allora lui rispose che io ero li a far pipi, solo perché avevo voglia di cazzo, io feci per salire in auto, lui si frappose tra la portiera e me, lo spolverino era rimasto aperto, e si vedeva benissimo che portavo solo l’intimo, avevo paura in quel momento, ma ero anche stranamente molto eccitata.
Dai non andare via, resta con noi mi disse ti facciamo divertire, e così dicendo mi prese una mano e la portò verso la sua patta, sotto un palo della luce scalpitava, no risposi io, voglio andare, ma così dicendo non feci nulla per togliere la mano dalla sua patta, lui si abbassò la cerniera e lo tirò fuori, ecco ti piace, in quel momento sentii l’altro alle mie spalle, un istante e le sue mani erano sulle mie chiappe, e spingendomi verso l’amico continuava a palpare, cosce, culo, eeee , anche la, sentii un esitazione nel momento che se lo sentii in mano, ma quasi impercettibile lui continuò, sembrava un polipo.
“Dai prendilo in bocca, fai come hai fatto col tuo amico, abbiamo visto che ti piace molto succhiarlo, e vedrai che bello prenderlo mentre succhi “ io ero inebetita, volevo, ma allo stesso tempo volevo andarmene, mi trovai senza saperne il come chinata fronte loro, con due cazzi che si litigavano la mia bocca, iniziai a succhiarli senza capire cosa stavo facendo, dopo pochi minuti mi fecero alzare, mi tolsero lo spolverino, mi spinsero verso il cofano, uno si mise davanti per farmi continuare il pompino l’altro senza tanti preamboli, allargandomi le chiappe, e tenendole con le mani ben aperte, me lo infilò dentro, iniziando a fottermi.
Sentivo i suoi colpi, forti decisi, quelli di uno che sta scopando, o meglio fottendo un puttanone, non mi piaceva, ma ormai non potevo far altro, passammo in quella posizione qualche minuto, poi mi presero per un braccio e mi portarono verso i materassi, uno si coricò dietro di me, l’altro ancora in piedi mi strizzava il seno, mi fecero sdraiare, quello già a terra mi sollevò una gamba, il mio buchetto era li in bella vista, sentii il suo cazzo frugare, come se cercasse un buco dove infilarsi, lo trovò ben presto, un suo colpo di reni, una fitta incredibile, un male lancinante, il suo cazzo era in me.
Troppo male, stavo sentendo troppo male, ricordo che mi scesero un paio di lacrime, ricordo la sua foga nell’incularmi, i colpi aumentavano di ritmo, il suo respiro era quello di un assatanato, spingeva, spingeva, iniziai pure io a dimenarmi, ormai il dolore aveva lasciato il posto al piacere, un piacere che adagio adagio cresceva, cresceva inesorabilmente in me, iniziai a toccarmi la fighetta, ad ansimare, a dimenarmi, e di li a poco arrivò il primo orgasmo.
Quello che fino a quel momento era rimasto li in piedi a quardarci menandoselo, si inginocchiò di fronte a me, mi fece roteare , mettendomi con la schiena sulla pancia dell’altro, mi prese per le gambe, ed allargandomele cercò di infilarmelo….noooo non sarei mai riuscita a prendere due cazzi insieme, era troppo, cercai di divincolarmi ma quello sotto mi cinse con le braccia la pancia bloccandomi, lo sentivo spingere, avevo il terrore in me, prova e riprova non riusciva, per mia fortuna a metterlo, la cosa andò avanti per pochi minuti, si alzarono in piedi lasciandomi li sdraiata, ed iniziarono a masturbarsi, poi uno e a breve distanza pure l’altro mi sborrarono addosso, ero ricoperta di sperma, avevano goduto, pensavo fosse finita li, mi illudevo, mentre uno restava li con me, a guardia, l’altro si allontanò, tornando dopo qualche minuto con altre tre persone, dopo un breve confabulare tra di loro uno mi disse, “ora sei la loro”, e così dicendo si fece in disparte,” la loro !!!!!!! cosa vuol dire “ risposi, “ che adesso è il loro turno “ rispose, e senza tanti complimenti mi sentii afferrare per i capelli, e costretta a succhiare altri cazzi, iniziai così a succhiare succhiare, poi passarono allo scopare, a mettermelo in culo in modo brutale, con violenza, quasi volessero in quel modo umiliarmi, tanto ero il travestito, quello che per forza era li a cercar cazzi, a ripetizione e a rotazione abusarono a loro piacimento di me, mi sborrarono addosso più di una volta,poi quando tutto sembrava finito, io li sdraiata e ricoperta di sperma e loro li attorno a guardandomi, ridacchiando ebbero la brutale idea, quella di pisciarmi addosso, dicendomi “ puttana adesso ti laviamo, così torni da tuo marito tutta pulita” e così dicendo iniziarono a pisciare.
Se ne andarono tutti, io restai li ancora qualche minuto, stavo piangendo, ero umiliata, il mio gioco si era ritorto contro di me, pensandoci ora posso considerarmi fortunata, potevano rubarmi l’auto la borsetta con i documenti, le chiavi di casa, e lasciarmi li ricoperta di piscio con indosso solo un reggicalze, un paio di calze ormai distrutte , forse in quella situazione avrei chiesto aiuto, dicendo per giustificarmi che ero stata brutalmente violentata, sodomizzata e chissà cosa d’altro da un branco di bruti.
A volte è si violenza gratuita, brutale non cercata ne voluta, ma a volte come nel mio caso è il gioco, sperato, cercato, voluto che ci scappa di mano, solo un gioco che scappa di mano e niente più.
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