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di Membro VIP di Annunci69.it paolatrav
06.02.2015    |    4.696    |    19 9.7
"E così fu, la mano dopo poco si fece più spudorata, ora iniziava a risalire dal ginocchio in su, io tenevo le gambe strette strette, lui dolcemente ma con..."
Tutto iniziò qualche anno fa, avevo all’epoca circa 30 anni, separata da un paio d’anni, ed in astinenza da non ricordo quanti mesi, tutto ebbe inizio un pomeriggio in un ipermercato, incontrando Paolo un amico d’infanzia, uno di quelli che fin dall’età della ragione, come unica ragione di vita aveva il sesso, io ero li per comprarmi delle autoreggenti, volevo far un’uscita da femmina, e quello era il posto adatto ove far certi tipi di compere senza dar nell’occhio.
Lui mi beccò con due paia di autoreggenti nel carrello, io cercai di giustificarmi dicendo che erano per mia moglie, ma forse lui sapeva che ormai questa moglie nella mia vita non esisteva più già da tempo, e guardandomi in modo ironico mi disse “ tua moglie ? “.
Ci fermammo a bere un caffè, e parlammo della nostra gioventù, mi raccontò di aver partecipato in qualità d’attore a diversi filmini a luci rosse ( ricordo che fin da giovani tra noi ragazze si chiacchierava sulle sue dimensioni extra ), la cosa non mi dispiaceva, e sinceramente mi incuriosiva, l’astinenza mi portava a fantasticare, gli raccontai della mia separazione, e poi lui buttò li un “ potremmo andare a cena una di queste sere per chiacchierare meglio “ perché no risposi, ci scambiammo i n° di cell, e poi ognuno x la propria strada.
Passarono un paio di settimane ed io nemmeno pensavo a quel benedetto invito, invece una mattina ecco il cell. che suona, era lui che mi chiedeva se ero libera x la sera, ci accordammo, sarebbe passato a prendermi lui, il resto della giornata lo passai a pensare a come vestirmi, a cosa mettere, all’intimo, ero incasinatissima, volevo sotto esser donna ma con vestiti da maschio sopra visto che per quel che ne sapevo io lui di me non sapeva niente.
Di ritorno dal lavoro mi feci una doccia e poi iniziai i preparativi, un paio di calze color nocciola, reggicalze, perizoma nero e niente reggiseno, si sa mai che si intraveda dalla camicia pensai, un goccio di profumo ed ero pronta.
Lui puntuale come un orologio arrivò verso le 20, andammo in un ristorantino piccolo ma molto intimo e carino, li tra una chiacchiera un bicchiere e una portata il discorso cadde sul sesso, vuoi per i troppi per me bicchieri di bianco,( non sono una gran bevitrice ) vuoi perché lui forse sapeva bene dove voleva andar a finire col discorso, vuoi chissà il perché, io mi sfogai, mi aprii completamente, gli raccontai del mio modo di esser donna, del momento strano che stavo passando, della mia lunga astinenza, e forse per colpa del vino mi spinsi fino a raccontare le mie fantasie, fantasie che pensavo fossero e sarebbero rimaste solo mie, lui mi ascoltò, e poi molto candidamente e per nulla turbato dai miei racconti, disse che in passato aveva sentito qualche chiacchiera sulle mie tendenze ma che a lui la cosa non gli faceva ne caldo ne freddo, anche perché mi disse “ mi sono accorto che questa sera indossi calze da donna, ma non ti ho detto niente “ mi ero dimenticata le calze di cotone, e da sotto i calzoni si vedevano quelle velate, sarei sprofondata, ma forse era meglio così. .
Usciti dal ristorante facemmo un giro a piedi x il centro, in giro c’era pochissima gente, una serata uggiosa e nebbiosa, camminando passammo di fronte ad un cinema a luci rosse,( guarda caso ) e lui butto li la battuta “ potremmo andare a vedere un film, almeno ti appagheresti gli occhi e forse non solo quelli“, ma purtroppo io certe cose se non sono completamente al femminile non riesco a farle, glielo spiegai, e tornati all’auto, e visto che avevo dimostrato un certo interesse per il cinema, ci accordammo per tornarvi una sera con me totalmente al femminile.
Arrivò il giorno fatidico, al lavoro continuavo a pensare alla sera, a come vestirmi, a cosa dire o fare se si fossero presentate certe circostanze, ok Paolo ormai sapeva, ma dal solo sapere al farlo con lui era diverso, il pomeriggio mi preparai a puntino, intimo nero, calze nere con la riga, scarpe con tacco vertiginoso, un vestitino chiuso sul davanti da due bottoni, e profumo, tanto profumo, truccata da dio, mi restava la pelliccia e poi ero pronta, mi guardai e riguardai allo specchio, volevo esser bella, irresistibilmente affascinante, ma non per quelli che avrei trovato nel cinema ma per Paolo.
Lui arrivò, suonò il campanello, io mi sentivo scoppiare il cuore, ero tesissima, scesi, quando lui mi vide si lasciò scappare un “ CAZZO CHE FIGA” salii in macchina e partimmo, fuori c’era un nebbione da tagliar col coltello, dopo poco Paolo allungò subito una mano verso le mie gambe ed iniziò ad accarezzarmi, che sensazione, arrivammo al cine, entrammo, e salimmo in galleria, a suo dire saremmo stati più tranquilli, dentro vi saranno state non più di una decina di persone, ci sedemmo nelle ultime file, ed iniziammo a guardare il film.
Io iniziavo ad eccitarmi, certe scene mi mettevano in subbuglio, ad un certo punto forse per effetto del freddo di fuori o per l’agitazione dovetti andare a far pipi, lui mi accompagnò in bagno, ritornati in sala per andarci a sedere dovemmo passammo di fronte ad un paio di persone,( con tutta la sala libera proprio li pensai ) Paolo si infilò per primo, ed io a seguire, uno di quelli seduti, appena passato Paolo riallungò le gambe, e per passare io dovetti scavalcare le sue, allargando ben bene le mie, e fu li che tutto ebbe inizio.
In modo sfacciato ma delicato allo stesso tempo, lui infilo una mano sotto il vestito e mi accarezzò le cosce, salendo fino ad una natica, avrei voluto regalargli un ceffone, ma la sensazione fu indescrivibile, ( ma quanto era che un’ uomo non mi toccava) ci sedemmo e continuammo a guardare il film, io avevo le gambe accavallate,e non escludo che il vestito piuttosto corto lasciasse involontariamente intravedere il bordo delle calze inducendo il nostro vicino di poltrona a credere chissà cosa.
Lui ad un certo punto iniziò a toccarsi il pacco, Paolo da quel marpione che era aveva già mangiato la foglia, anche perché la posizione nella quale ci eravamo seduti, lui l’aveva cercata apposta, io guardavo con la coda dell’occhio il mio vicino, e più lo guardavo toccarsi, più mi eccitavo, e Paola che continuava a fare certe allusioni riferite al film non migliorava la mia situazione, io ero bagnatissima, continuavo nervosamente ad accavallare e scavalcare le gambe, fino a quando sentii la mano del nostro vicino toccarmi con delicatezza una gamba, non sapevo più cosa fare, allora mi accostai a Paolo e gli riferii cosa stava succedendo, e lui mi rispose “ se ti da fastidio mandalo via altrimenti lascialo fare, non è forse quello che hai sempre voluto “.
E così fu, la mano dopo poco si fece più spudorata, ora iniziava a risalire dal ginocchio in su, io tenevo le gambe strette strette, lui dolcemente ma con decisione iniziò a salire, io mi sentivo morire, le gambe si socchiusero senza che io lo volessi, e sentii così la sua mano iniziare a frugarmi, prima leggere carezze sopra gli slip, poi un dito iniziò ad intrufolarsi sotto, seguito ben presto dal resto della mano, Paolo visto che ormai io ero partita completamente, avevo le gambe spalancate ed ero completamente in trans , si sfilo il cazzo dai calzoni mi prese la mano e la portò verso di lui,” dai menami l’uccello “, cazzo era veramente grosso, non c’era niente da dire, era veramente bello grosso e lungo.
Ecco mi disse ora stai vivendo in prima persona una delle tue fantasie, cerca di non lasciarti scappare questa occasione, e così dicendo mi tirò la testa verso il suo cazzo.
Mi sentivo imbarazzata, con chiunque altro non vi avrei pensato un minuto, ma con lui mi vergognavo, comunque le mie labbra si socchiusero, e la sua cappella si appoggiò alla mia bocca, io iniziai a leccarlo sulla punta, lui mi spinse ulteriormente la testa giù, e il suo cazzo entrò prepotente nella mia bocca, che avida, ora lo succhiavo con voracità, eccitata dal fatto che il nostro vicino ormai aveva finito l’esplorazione, e mi stava tirandomi un ditalino imperiale, io mugolavo e mi contorcevo come un serpentello, sarà anche per questo, ma nel frattempo intorno a noi si erano radunati quei pochi che erano presenti in sala, chi allungava una mano, chi a sua volta porgeva il proprio cazzo bramando una slinguatina, chi mi strizzava i seni, che casino che stavam facendo.
E fu così in mezzo a quella bolgia di cazzi e mani che il nostro vicino mi prese per i fianchi, mi fece alzare, mi girò mi fece inginocchiare sulla poltroncina spalle a lui, con le chiappe li in bella vista, e mentre io spompavo Paolo e chissà chi altro, lui senza tanti preamboli mi schiaffò il cazzo in culo, che dire……..restai senza fiato, non era grosso come quello di Paolo, ma era ugualmente un signor cazzo, un signor cazzo che mi stava finalmente scopando.
E così andammo avanti per circa un quarto d’ora, lui da dietro che scopava e giocherellava col buchetto, io che spompinavo i più.
Qualcuno nel frattempo si era impossessato del mio uccello, e mi masturbava da dio, e così ebbi di li a poco il primo, da tempo immemorabile orgasmo, non auto indotto, poi Paolo volle la sua parte, e che parte, mi fece sedere sulle sue gambe, e inizio a masturbarmi, mentre da dietro un paio di figuri mi strizzavano più o meno delicatamente i seni.
E fu così che ad un certo punto Paolo mi disse “ Ma te ne sei accorta che ti sto infilando tre dita in culo…………………”. Visto che sei bella larga e bagnata ora puoi prendere pure il mio cazzo, e così dicendo mi fece sedere sul suo cazzo, non entrava, forse perché io involontariamente stringevo, e invece lui spingeva e il cazzo non entrava, poi eccitata iniziai a lasciarmi andare e lo senti entrare, avrei urlato di dolore, e menomale che in quel momento non avevo nessun uccello in bocca, altrimenti……………… .
I suoi colpi iniziarono a farsi ritmici, io mi masturbavo, mi palpavo il seno, mugugnavo, quello che stavamo facendo noi era un filmino porno, non quello sullo schermo, e fu in quei frangenti che mi si avvicinò un ragazzo di colore, insomma scuro di carnagione, lui quatto quatto ed in silenzio si inginocchiò di fronte a noi ed iniziò a leccarmi , che stupenda senzazione, un cazzo in culo e una lingua che mi frugava tutta, penso che non dovette darmi più che una decina di leccatine ed ecco sconvolgente un altro incredibile orgasmo, gli schizzai tutta la mia roba in bocca, lui si alzo, si avvicinò a Paolo e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, Paolo annui, ( ma a me nessuno chiedeva poi niente !!!!!!! ) lui mi si avvicino, mi prese le gambe e le alzò, e tenendomi per le caviglie, con le gambe ben spalancate mi appoggiò il cazzo al buchetto, mi guardò e lentamente iniziò ad entrare in me.
Era veramente troppo, altro che fantasie, mi sentivo vacca, puttana, una troia da monta che tutti in quel momento potevano usare a loro piacimento, la cosa mi infastidiva non poco, ma l’eccitazione aveva il sopravvento su tutto e tutti, e li in quel modo arrivai nuovamente all’orgasmo.
E qui Paolo ebbe la sua idea da attore porno, visto che ormai erano pure loro al limite dell’orgasmo, mi fece sedere sulla poltrona, e si posizionò insieme ad altre tre o quattro persone di fronte a me dicendomi “ non perdertene nemmeno una goccia “ di li a poco sentii il primo caldo schizzo inondarmi il viso, era copioso, sembrava non finisse mai, e di li a poco un altro, lo sperma mi colava lungo il collo, lo avevo sul viso nei capelli, e sentii una voce dirmi “ dai puttana spalmati la sborra sul seno e prepara la bocca che ne arriva altra “ e così fu un altro paio di super schizzi mi inondarono la faccia, io spompinavo tutto e tutti, sentire quella roba densa calda che mi colava sul corpo mi faceva impazzire.
Nella foga ci eravamo completamente scordati il film, e fu così che si accesero le luci, era finito lo spettacolo, ma che spettacolo, all’accensione delle luci ero io uno spettacolo, nuda con solo indosso il reggicalze e le calze, ricoperte pure loro di sperma, mi infilai di corsa il vestito, gli slip erano spariti, trofeo di guerra di chi sa chi.

Stavamo uscendo dal cinema, quando quasi di fronte alla cassa, incrociammo la maschera, che guardandomi sornione mi disse “ signora ha qualcosa nei capelli “ e mi allungò un fazzoletto, cazzo!!!! non solo nei capelli ne avevo ancora, ma sul viso, e il vestito sembrava carta moschicida, lo ringraziai con un sorriso e gli resi il fazzoletto, lui mi disse “ lo tenga pure me lo restituirà la prossima volta, spero vi siate divertiti e tornerete ancora “.
Mi sentivo una PUTTANA certe allusioni, certe cose date per scontate, non facevano parte del mio modo di essere, ma fu Paolo con un “ certamente “ a rispondere, dopo quella volta non solo i cinema ma iniziammo a frequentare parcheggi, parchi, e tutti quei luoghi dove era possibile dando spettacolo rendere partecipi gli involontari spettatori, nel rendere felici gli involontari spettatori sono diventata MAESTRA, quella strana sensazione, indescrivibile che provo quando sento le mani di un estraneo che mi frugano…mi fa impazzire…che dirvi…….io godo in questo modo…….
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