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Parigi trasgresiva 2!!! finalmente il culo!!!


di falketto
20.07.2009    |    20.371    |    0 6.3
"Erano appena le 9 del mattino e non avevo la più pallida idea di chi potesse bussare alla porta..."
...il continuo della nostra avventura parigina.

Erano appena le 9 del mattino e non avevo la più pallida idea di chi potesse bussare alla porta. La mia ragazza assonnata mi disse di andare ad aprire che forse era il servizio in camera; ma non l’avevamo richiesto. Misi qualcosa addosso e andai ad aprire.
Con mia grande sorpresa alla porta c’era Marcel con delle buste in mano; fui molto felice di rivederlo, ricordando soprattutto come aveva combinato la figa della mia ragazza la sera precedente.
Appena la mia ragazza lo vide ai piedi del letto, l’aria assonnata si trasformò subito in un ghigno e gli occhi le brillarono. Le si avvicinò e le diede un bacio in fronte facendo seguire un buongiorno e poi aggiunse che aveva portato dei cornetti per colazione è mostrò una delle buste che aveva in mano.
La mia ragazza scese dal letto, indossava solo un micro perizoma e niente più, nonostante non fosse bel tempo e faceva anche freddino, nella camera c’erano i condizionatori a palla e la temperatura era altissima. Era stupenda, ma la cosa che mi lasciò più sorpreso fu che si muoveva nuda davanti a Marcel come se lo conoscesse da una vita.
Andò in bagno e nel frattempo io e Marcel preparammo il tutto su un tavolino, cercavamo di scambiare 4 chiacchiere ma nessuno dei due capiva l’altro. Appena uscì dal bagno, un po’ più sveglia di prima, ci sedemmo e iniziammo la colazione; Marcel non perse tempo e ogni tanto allungava la mano sul seno e sulle cosce e lo stesso facevo io; la mia ragazza non era per niente contrariata e me ne accorsi quando le misi una mano fra le cosce e notai che era fradicia.
Che puttana era già eccitata.
Nel frattempo anche Marcel allungò le sue mani fra le cosce della mia ragazza e iniziammo a masturbarla a 2 mani. Ad un certo punto lei si abbassa fra le cosce di Marcel, gli sbottona il pantalone e inizia a succhiargli il cazzo, non perse tempo, subito lo prese tutto in bocca e iniziava a succhiare come una matta, mentre io continuavo a mettere le mie dita nella sua figa ormai aperta e pronta all’uso.
Il passaggio dal tavolino al letto fu breve; Marcel si sdraiò col cazzo ritto e Monica iniziò e succhiarglielo come un’assatanata; io ero dietro di lei, avevo tutta la sua merce sotto i miei occhi, così lo cacciai fuori e iniziai a scoparla. Non se l’aspettava, infatti appena la infilai ebbe un sussulto di piacere, seguito da tanti gemiti di piacere. Continuammo così ancora un po’, fin quando Marcel disse che voleva cambiare posizione.
La portò sul letto e la mise a pecora, prese dall’altra bustina che aveva con se un pacchetto di preservativi e ne mise uno, nel frattempo io m’ero messo in piedi davanti a Monica e lei cominiciò a farmi un bellissimo pompino, mentre Marcel da dietro cominciò a stantuffarla con delle botte secche e violente. Sotto ogni colpo lei veniva spinta i avanti e prendeva tutto il mio cazzo in bocca e urlava, si sentiva che stava godendo, continuava a dire delle incomprensibili parole che però rendevano bene l’idea, le piaceva e voleva essere sfondata; così Marcel continuò più velocemente e più forte, era una trivella e non si fermava più.
Continuò per un po’ di tempo , fin quando la mia ragazza tolse il mio cazzo di bocca e mise la faccia sul letto, strinse le coperte del letto con una stretta energetica e iniziò a dire un’infinità di SI, seguito da un gemito finale molto prolungato; aveva raggiunto un bellissimo orgasmo.
Marcel rallentò ma continuò a chiavarla e lei con un’aria molto soddisfatta riprese a succhiarmelo.
Mentre la scopava, il francese le massaggiava il buchetto; ogni tanto le metteva le dita in figa e con i suoi stessi umori le lubrificava il buchetto e ci infilava dentro un dito; stavo assistendo alla stessa scena della sera precedente e avevo capito le intenzioni del ragazzo di colore, voleva incularla.
Prima un dito e poi due. Monica non offriva resistenza, anzi sembrava lo volesse anche lei, ogni tanto sentivo la sua bocca stringere il mio cazzo fra le labbra e cacciava un lamento a questo puto Marcel si fermò e prese dalla bustina un tubetto, era lubrificante. Ne mise un bel po’ sul buchetto della mia ragazza e iniziò a massaggiare, notai subito che appena mise il lubrificante le sue dita entravano nel culo di Monica senza problemi e lei sembrava non sentisse più nulla, ormai continuava indisturbata a ciucciarmi il cazzo, senza smorfie ne piagnucolii.
Ormai il cazzo me lo succhiava puramente per inerzia, l’aveva in bocca semplicemente per inerzia, era totalmente concentrata su quello che stava avvenendo al suo culo.
Marcel la abbassò un po’ e puntò il cazzo sul buco del culo, rimise ancora un po’ di gel e iniziò a spingere; ormai entrava in modo liscio e senza impedimenti; appena la cappella entrò, Monica diede un piccolo urlo, di nuovo ricominciarono sul suo viso quell’espressioni di dolore, ma resisteva, era decisa, voleva essere inculata. Marcel lo tolse e rimise del lubrificante e poi riprese, stavolta non si fermò alla cappella ma continuò; io vedevo tutto, l’avevo di fronte; mentre lui non mi degnava di uno sguardo perché era intento a sverginare il culo della mia fidanzata.
Entrava sempre di più, Marcell continuava a dire alla mia ragazza qualcosa in modo molto gentile (rilassati), così vedevo i muscoli di Monica prima contratti e poi rilassati e subito dopo Marcel che continuava a penetrarla. Lei ormai il mio cazzo in bocca lo stava massacrando e mi resi conto che ero nelle mani di Marcel, se avesse dato un colpo secco, credo che allo stesso modo Monica mi avrebbe staccato il cazzo; ma ciò non accadde.
Ormai il più era fatto, Monica aveva in culo metà del cazzo di Marcel, lui lo ritolse e massaggiò il buchetto. Decidemmo di metterci più comodi, io mi sdraiai e lei su di me col viso fra le mi cosce, ormai il mio cazzo in bocca l’aveva poco quanto mai e con le mani diede una mano a Marcel e si aprì le chiappe, Marcel lubrificò di nuovo e poi ricominciò, stavolta non si fermò, arrivò quasi fino in fondo e dopo pochi secondi di pausa insistette fino a metterglielo tutto in culo. Monica diede un gemito misto di dolore e piacere e fece una grossa risata, ormai anche lei entrò a pieni voti nella categoria della donne col culo rotto.
Finalmente la mia donna non era più vergine di culo e già pensavo a tutte le volte che l’avrei inculata io e al solo pensiero raggiunsi un micidiale orgasmo e le inondai il volto, sporcandola tutta.
A questo punto Marcel iniziò avanti e indietro e lei iniziò a godere, lui insisteva e lei godeva sempre di più, io mi tolsi da sotto e mi pulii, mentre lui continuava selvaggiamente ad incularla, la vedevo andare avanti e indietro e le sue tette dondolare, aveva ancora il viso e i capelli sporchi della mia sborra, ma non si pulì talmente era intenta ad essere inculata. Continuarono così ancora un po’, fin quando Marcel non raggiunse anche lui un orgasmo, riempiendo il preservativo di candido liquido denso.
Monica era sul letto completamente sfatta, mentre Marcel era in bagno a pulirsi e mi disse che il buco del culo le bruciava da matti e io le dissi che era una cosa passeggera.
Appena Marcel fu ricomposto, aspettò che noi ci lavassimo e ci vestissimo e uscimmo; lasciò il lubrificante e i preservativi in camera, aggiungendo che ci sarebbero serviti ancora. Ci portò a fare una visita guidata a Parigi e ci lasciò ad ora di pranzo che doveva andare a lavorare. Continuammo da soli e rientrammo ormai a sera, ci fermammo al bistrot dove lavorava lui, ci mettemmo a chiacchierare e ci consigliò una discoteca per la sera, dicendoci che in tarda serata anche lui sarebbe venuto li con un suo amico.
La discoteca era vicinissima al nostro albergo, tanto che non fu necessario il taxi; una disco a più piani con ristornate annesso, più bar e tante altre cosette e facevano principalmente musiche latine.
Ci preparammo per uscire e lei disse (testuali parole) “non so perché mi sento molto troia”, avevo capito tutto e voleva trasgredire, così le dissi “allora divertiamoci”.
Aveva un vestitino in cuoio nero, talmente corto che le autoreggenti erano totalmente in vista, davanti aveva una zip che permetteva di aprirlo totalmente e con la zip tutta chiusa era molto scollato, non portava il reggiseno e aveva un micro perizoma che tutto faceva tranne quello per il quale doveva servire e cioè coprire, cerco di spiegarvelo ma mi risulta molto difficile, comunque aveva il filo di fianco fatto di silicone trasparente dal quale partivano due nastri che lasciavano totalmente scoperto il pube e si richiudevano dietro, in poche parole la si poteva scopare perfettamente senza toglierlo (spero di essere stato chiaro); le calze erano autoreggenti nere, con delle righe verticali. In poche parole era vestita da vera troia e la cosa mi piaceva molto; già immaginavo quello che sarebbe potuto succedere in quel locale.
La disco era bellissima, non mangiammo perché non avevamo molta fame, ma in compenso bevemmo e molto; gli sguardi erano tutti sulla mia ragazza, quando eravamo in pista notavo molti ragazzi fermi a guardarla. Ogni volta che ci sedevamo notavo che metteva sempre tutto in mostra, chiunque passasse guardava e io mi eccitavo sempre di più. Riprendemmo a ballare e ogni tanto qualcuno si avvicinava, ma noi pensavamo solo a ballare; fin quando non mi allontanai per andare al bar a prendere l’ennesimo cocktail e notai che subito si fece attorno a lei un gruppetto di ragazzi, non mi scomposi e mi misi a guardare da lontano, mi voltai per prendere i cocktail e non la vidi più. Che fine aveva fatto, dov’era andata; mi girai intorno e non la vedevo, girai tutta la sala ma non c’era, salii ai piani superiori ma niente, sotto niente. Andai nei bagni, forse la trovavo li, ero consapevole che stava facendo qualcosa di poco nobile ma nemmeno la trovai, bevvi il mio cocktail mentre la cercavo e dopo circa una ventina di minuti la vidi salire dal piano inferiore a braccetto con un ragazzo e ridevano, subito mi avvicinai scuro in volto e notai che la zip era molto più aperta, ma lei mi diede un grosso bacio sotto gli occhi del ragazzo che fece seguire una risatina, mi diede una pacca sulla spalla, un bacio a lei se ne andò. Mi incazzai un po’ e le dissi che quel comportamento non mi piaceva ma lei molto convincente mi disse che voleva solo divertirsi, così le diedi quel che rimase del cocktail e andammo a sederci, però, quando si sedette in un modo a dir poco vergognoso, notai una cosa che mi fece trasalire; non aveva più il perizoma. Diventai scuro in volto e allo stesso tempo mi eccitai come un matto, le chiesi che fine avesse fatto, ma lei non rispose e disse che non aveva importanza, anzi voleva ballare e detto ciò si alzò e andò in pista e ci rimettemmo a ballare. Lei era totalmente ubriaca e non la riconoscevo, si inventava dei passi a volte anche molto goffi e lo stesso facevo io; andammo a prendere qualcos’altro da bere e poi lei si rituffò in pista, io mi sedetti e la guardavo da lontano, mentre ballava con più ragazzi contemporaneamente e ogni tanta mi guardava. Ad un certo punto la vidi che si fermò e fece una corsa verso le scale, mi voltai e notai che era arrivato anche Marcel; stava con un suo amico (anche lui di colore) e appena Monica lo vide, si buttò fra le sue braccia e gli diede un grosso bacio sulle labbra sotto gli occhi scioccati del suo amico, a questo punto arrivai io e Marcel fece le presentazioni. Ci mettemmo a parlare e mi fece capire che Monica aveva bevuto troppo e io annuii dicendogli che poi io non ero da meno.

continua....
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