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la mia fidanzata e il cazzo del bagnino


di falketto
20.07.2009    |    62.102    |    2 7.1
"Ero eccitato al solo pensiero; li pensavo li da soli sulla spiaggia a ridere e a scherzare, vedevo il suo sguardo sulle sue tette, la mani della mia lei..."
ALTRA storia assolutamente reale successa a me e alla mia fidanzata.

Ormai è totalmente entrata nella parte della mignotta; appena stiamo un po’ da soli non vede l’ora di mettere in mostra le sue doti nascoste di grande succhiatrice di cazzi e la dolce fidanzatina pudica e riservata, diventa la puttana di turno di qualche stallone pronto a montarla.
Ormai eravamo sulla spiaggia da un bel po’ di tempo, il nostro week end del 2 giugno (all’isola d’Elba) era iniziato veramente bene; dopo una piccola titubanza iniziale, subito entrò in confidenza con quel perizoma (regalato da me) che metteva in mostra le sue bellissime chiappe, ma soprattutto superò alla grande l’imbarazzo iniziale del primo topless della sua vita.
Vi lascio immaginare gli occhi addosso di tutti i ragazzi che passavano sulla spiaggia, ma soprattutto notai gli occhi della mia donna che erano azzeccati al bagnino, non lo mollarono un attimo e subito io iniziai col dire che era veramente un bel ragazzo e chissà quante ne aveva castigate e lei si limitava ad annuire mentre continuava a guardarlo e ripeteva “beate loro”; più di una volta i loro sguardi si incrociarono e si scambiarono qualche sorriso di circostanza..
Ormai ero abituato a quel comportamento; la mia dolce fidanzatina era diventata una vera mignotta; e ne ero contentissimo.
Avevamo avuto a che fare con lui poco tempo prima, giusto il tempo di indirizzarci al nostro ombrellone, ma bastava per rivolgergli la parola. Lui ormai aveva notato che lei lo guardava insistentemente e finalmente si avvicinò, con la banale scusa se tutto andava bene o se ci servisse qualcosa ci rivolse la parola e iniziammo a chiacchierare.
Monica era seduta di fronte a lui in modo a dir poco disdicevole; era sulla sdraio con le cosce aperte e le tette che pendevano e lui non si lasciò scappare nemmeno un secondo di quella visuale stupenda.
Stavo iniziando ad eccitarmi, dovetti mettermi a pancia in giù sulla sdraio per non fare un figura di merda. Monica era a suo agio e capii subito che gli piaceva molto e lo stesso era per lui; sembravo di troppo.
Ad un certo punto lei disse che aveva fame e lo stesso dissi io; le proposi di andare al ristorante, ma rispose che aveva voglia di qualcosa di più “svelto”, tipo un panino e così chiesi al bagnino dov’era possibile comprarne e subito rispose che al bar del lido ce n’erano di molti gusti.
A questo punto intervenne la puttana, dicendo che li voleva freschi di salumeria e così chiese se ci fosse un market per comprarli e lui subito aggiunse che sulla strada principale ce n’erano più di uno.
Avevo capito tutto, toccava andarli a fare a me. Avevo capito tutto il suo disegno, era stata diabolica, ma soprattutto zoccola.
Molto a malincuore mi alzai e andai a comprare i panini; non era mai capitato che la lasciavo da sola nella mani di uno sconosciuto che da li a poco di sicuro avrebbe messo il suo cazzo nelle sue fauci e avrebbe dissetato la sua sete con grossi rivoli di sperma calda. ero eccitato al solo pensiero; li pensavo li da soli sulla spiaggia a ridere e a scherzare, vedevo il suo sguardo sulle sue tette, la mani della mia lei esplorare in quel costume a slip che lasciava intravedere tutte le sue forme e poi insieme abbracciati in chissà quale posto a scambiarsi il sudore dei loro corpi.
Ero talmente eccitato che dovetti sedermi su una panchina poco fuori il lido. Sembrerà strano ma mi salvò la mamma di lei che proprio in quel momento chiamò sul mio cell. Rispondere a lei aveva fatto calmare i miei bollori, ma appena riattaccato il tutto si rimaterializzò davanti ai miei occhi, infatti lei mi aveva detto che Monica non rispondeva al cell e io m’ero inventato un improbabile bagno.
Ormai avevo comprato i panini, ma credevo di averci messo troppo poco tempo e non volevo disturbare la mia lei, così mi fermai ad un bar e presi una birra; persi ancora un po’ di tempo, finii la birra e ritornai in spiaggia.
C’avevo messo più di mezz’ora, ma arrivato all’ombrellone non c’era traccia né di Monica né del bagnino. Ero solo sul mio asciugamano all’ombra e col cazzo ritto a fantasticare su cosa stesse facendo la mia donna. Gli aveva fatto solo un pompino? Aveva ingoiato? L’aveva inculata o scopata? I preservativi li avevano?
Mentre tutto ciò mi passava nella mente li vedo arrivare sorridenti e soddisfatti da lontani, avevano appena fatto una doccia, arrivarono sotto l’ombrellone e il bagnino subito disse “complimenti hai una donna unica” e Monica reagì con un sorriso, e dopo aggiunse che doveva lavorare e mentre andava disse“ci vediamo stasera”.
Subito mi avvicinai a Monica e le chiesi dove fossero andati ma soprattutto cosa avessero fatto, e lei ridendo mi disse che era proprio uno scopatore nato, prese il panino e iniziò a mangiarlo.
Per tutto il tempo la martellai con un casino di domande, ma lei si limitava a rispondere con un si oppure diceva “poi ti racconto”. Non ero più nella pelle. Dovevo sapere.
La mia ultima domanda fu “come mai hai fatto la doccia” e lei disse che l’aveva sporcata tutta di sborra. MMMMMMMMMM.
Dovetti aspettare la sera per sapere il tutto.
Mi raccontò tutto: appena andai a fare i panini la portò in una cabina e subito lei si cimentò in un pompino aggiungendo che “aveva proprio un bel cazzo” (testuali parole), mentre succhiava lui le svuotò le palle in bocca e lei non fece scappare manco una goccia, bevendo fino all’ultimo e mentre gli ripuliva l’asta gli ridiventò di nuovo duro e allora la scopò su un lettino (non so come facciano ma io non riesco a ricaricare subito, all’istante).
Le domandai se avesse usato precauzioni e lei disse che li aveva con se (mostrandomi il pacchetto di preservativi che aveva in borsetta).
Continuava a ripetermi che l’aveva scopata come lei desiderava, l’aveva trattata da mignotta, le schiaffeggiava il culo e dava dei colpi fortissimi; la chiamava in tutti i modi possibili e immaginabili e continuava a ripetere “quel cornuto del tuo ragazzo ti ha mai scopata così?”
Fu la prima volta che mi sentivo dire la parola “cornuto”, non mi diede fastidio, anzi ero consapevole di essere un cornuto contento e notai che quando mi ripetette quella parole lo disse con un tono di voce un po’ più alto, per farmela sentire meglio.
Ma a me non importava nulla, pensavo solo alla scena che mi ero perso e a smanettarmi; continuò dicendo che quando stava per arrivare si tolse il preservativo e la sborrò sulle tette, ancora un bel rivolo di sperma, che lei non perse tempo a spalmare modello crema abbronzante.
Finì il racconto dicendomi che non era ancora sazia(anche se aveva avuto un orgasmo) e che lo voleva nel culo, ma lui le aveva promesso che la sera sarebbe venuto e l’avrebbe sistemata a dovere; a quel punto le saltai addosso e cominciai a scoparla come un ossesso; era eccitatissima eme ne accorsi perché mi basto poco per farle avere un bellissimo orgasmo abbastanza rumoroso.
Come ormai capitava sempre più spesso, la sera la vestii io, scegliendo fra i 4 – 5 vestitini che s’era portata. Mi eccita molto vestire la mia donna per un altro uomo. Mini vestitino arancio, scollato e ormai da consuetudine senza intimo.
L’appuntamento era in un bar del centro e appena arrivati c’era lui ad aspettarci.
Seduti per bere qualcosa, lui le chiese di andare in bagno e di togliersi l’intimo. Ci guardammo un attimo e iniziammo a ridere entrambi, lui non capiva, ma quando Monica aprì le cosce e gli mostrò il pelo libero, notai lo sguardo bel bagnino illuminarsi e aggiunse di andare in albergo perché aveva una gran voglia “di rompere un po’ quel culo”.
Accettammo di buon grado.
Appena arrivato in camera non perse tempo, la spogliò e la girò contro l’armadio, molto rude, molto brusco, ma molto eccitante. Si abbassò il pantalone e gli infilò il cazzo in figa con un colpo secco, tutto in pochi attimi; eravamo da pochi minuti nella stanza e già l’aria s’era riempita dei loro umori e riecheggiavano i gridolini di piacere della mia donna.
Non aveva il preservativo, così gliene porsi uno già aperto; lo infilò in un attimo e continuò a scoparla contro l’armadio, facendo tremare tutto, l’anta che rumoreggiava e la mia donna che sotto ogni colpo veniva sbattuta contro l’armadio; poi la girò e la portò sul letto, dove finalmente anche il mio cazzo potette godere della bocca di Monica. Dopo pochissimo tempo, le tolse il cazzo dalla figa e cominciò a scoparla in culo, per la gioia massima di Monica.
Si sbatteva e si dimenava, lo accoglieva alla grande, sembrava mai paga, ne voleva sempre di più e così mi misi io sotto a scoparla in figa, lei in mezzo e lui sopra a sfondarle il culo.
Scopammo per un bel po’ di tempo, i preservativi ormai tappezzavano il tavolino (erano solo i suoi, io arrivo tranquillamente in figa alla mia donna); avevamo avuto un bel numero di orgasmi, ma soprattutto Monica aveva goduto tantissimo e aveva sborra un po’ ovunque; più di una volta il bagnino le svuotò il preservativo in faccia.
A notte fonda ci salutò e ci diede appuntamento per l’indomani sulla spiaggia.
Fummo puntualissimi e appena giunti li ci conservò il miglior ombrellone, il posto d’onore; vicino a lui.
Restammo in spiaggia fino a pomeriggio inoltrato.
Al mattino già se l’era scopata una volta nella solita cabina degli attrezzi; quando andammo a mangiare (stavolta a ristorante) Monica mi disse che s’era scocciata di lui, così decidemmo che la sera non l’avremmo rivisto.
Quando stavamo per andarcene, lui ci diede appuntamento per la sera, ma quando gli dicemmo che saremmo restati da soli e che l’indomani partivamo, non volle sentire ragione; la voleva riscopare di nuovo. All’inizio non eravamo d’accordo, anche perché eravamo stanchi; ma diciamo che fu convincente e così decidemmo di andare nella solita cabina; però volle restare da solo con lei, cioè senza di me. Non ero assolutamente d’accordo e quindi mi opposi, ma poi Monica mi disse che forse era meglio così e così decise di scoparselo da sola.
Ero un po’ incazzato, non concordavo per niente su quella scelta.
Ritornò dopo più di mezz’ora, m’ero bevuto ben 2 birre al bar.
Appena si rese conto di essersi comportata da perfetta puttana qual è, cercò di scusarsi, dicendomi che doveva farlo e che non poteva tirarsi indietro e cercò di convincermi raccontandomi la lunga scopata e mostrandomi la figa ancora bagnata. Ero incazzato ma comunque eccitatissimo.
La sera cambiammo totalmente zona e andammo dall’altra parte dell’isola, eravamo stanchissimi, bevemmo qualcosa al bar, si comportò un po’ da puttanella (un po’ di esibizionismo non guasta mai), mostrando la patata a qualche fortunato seduto di fronte e rientrammo in albergo dove ci facemmo una sana scopata anale; le scopai totalmente il culo finanche sborrandole dentro.
Il giorno dopo pronti in macchina destinazione casa.


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