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La crudeltà della Lady Capitolo 2: I vecchi Sadici


di Sergiobsx82
16.09.2022    |    628    |    2 7.0
"Prima del dolce avvisarono di portare il necessario per il frullato..."
Venduto come fa il protettore con una sua troia di strada montai in macchina con la coppia.
Non sapevo né dove andavamo, né potevo comunicare con qualcuno all'esterno in quanto il cellulare mi fu sequestrato.
I contatti dovevano avvenire solo tra Daniele e Ilaria e la Lady.

Il viaggio durò un oretta nella quale la coppia mi spiegò le altre regole e il genere di festa che mi sarebbe aspettato.

Ilaria ci tenne a ribadirmi che non voleva vedere o sentire lamentele durante la festa.
Io dovevo essere sorridente durante l'evento qualsiasi cosa gli ospiti avessero voluto farmi.

Daniele disse in maniera netta: -" prendi atto che da ora fino a domenica sei carne a perdere. Mangi se ti diciamo di mangiare. Andrai in bagno se ti diciamo di andare in bagno. Ti laverai se ti diamo il permesso" -

Ilaria rimarcó: -"ecco....non prendere iniziativa da te. Lo dico per il tuo bene...lascia fare a noi".

Io pensavo tra me e me..."ma con chi cazzo sono finito?" Poi risposi: "seguirò gli ordini perché non voglio deludere la lady.

Arrivammo in una villa ottocentesca molto lussuosa. Parcheggiamo e scesi. Mi  portarono subito in una stalla con alcuni cavalli e mi chiesero di spogliarmi.
Si sentiva chiaramente l'odore forte dei cavalli che, per un cittadino come me, non è sempre di gradimento.
Lo feci comunque senza fiatare anche se era marzo e la temperatura non così gradevole. Mi dissero..."girati!"
Mi misero un collare poi Daniele mi scaraventò violentemente negli escrementi dei cavalli.

Non capivo bene, ero come frastornato, non mi opposi alla violenza. Provai a rialzarmi ma Ilaria prese la mia testa e la spinse con forza nelle feci.
Con la mia testa ancora lì, immersa, mise il tacco 12 sulla nuca spingendo con violenza.
Faceva male cane.
Affannavo negli odori. Ma stavo resistendo come meglio potevo.
Daniele fece qualche foto da mandare agli invitati della festa.
Poi prese il frustino per cavalli ed inizio la tortura di benvenuto.
Con il tacco ancora sulla nuca, mi colpivano con una violenza mai provata su schiena, gambe, culo.
Ad ogni colpo mi veniva chiesto di ripetere-" Grazie padroni!"
Ed io così feci...
Ad ogni colpo, tremolante, dolorante gridavo con dolore "Grazie padroni"
E ad ogni colpo loro diventavano sempre più violenti.
Ilaria disse: -"ne vuoi di più?"
Io sapevo che il "No" non era contemplato quindi dissi "sì padrona".
Gridalo:-"SÍ PADRONA"

Quando placarono i loro istinti il padrone mi prese a calci sul culo..."AHIA!...e subito dopo aggiunsi " GRAZIE PADRONE"

Mi presero dal collare e mi alzai...tutto lurido. Provai a levarmi le feci dagli occhi.
Sentivo la pelle della schiena tirare e faceva un dolore mai provato.

Mi accorsi che Daniele stava riprendendo la scena con una videocamera.

"Guarda in camera" mi disse...
"FAI SCHIFO!" Urló

Ilaria tirandomi il collare mi urlò: "RISPONDI AL PADRONE"...

Ed io, con voce tremolante, dissi: "Grazie Padrone"

Daniele si tolse il membro dai pantaloni e filmandomi iniziò a pisciarmi sulla faccia e in bocca.
Ilaria intanto diceva di tenere la bocca ben aperta.
La bocca si riempì velocemente di piscio caldo. Avevo ordine di non sputare. Dovetti ingoiare tutto. Feci molta fatica.
Il padrone non aveva ancora finito, quindi Ilaria, tenendomi la testa mi tappó il naso.
Finí di svuotarsi la vescica ed io deglutì tutto. Stavo male. Era piscio fortissimo. Mi ricordava quello dei trans.

Poi tocco ad Ilaria.
Mi fecero sdraiare a terra e con la bocca aperta venni inondato del piscio dell'anziana padrona.
BEVI TUTTO! Mi urlò.
Feci davvero tutto il possibile.
Alla fine ero pieno...e lo stomaco brontolò.
Daniele mentre riprendeva disse: -"Dicci grazie guardando la telecamera!-"

Come un gattino indifeso, e con lo stomaco pieno, dissi tremolante: "Grazie Padroni".

URLALO! disse Ilaria

GRAZIE PADRONI!

e subito dopo mi tirò un calcio sugli stinchi di cui ancora ricordo il dolore.

Mentre ero atterrato, Ilaria prese la mia testa e mi infilò due dita in gola. Rigurgitai parzialmente il piscio.

Daniele mi disse: "mettiti in ginocchio e mettiti da solo le dita in gola così ti riprendo meglio."

Accontentai i due come mi chiesero.

Poi Ilaria mi disse:" lecca il tuo vomito da terra"
Li guardai come a dire: lo vedete che mi avete distrutto?

Daniele intuì, così passando la telecamera alla moglie prese la mia testa e la spinse a diretto contatto con i fluidi a terra.

LECCA BENE! VOGLIO CHE SI VEDA BENE LA TUA LINGUA MUOVERSI.

Ilaria filmava ridendo. Io leccavo come un gattino fa con la ciotola del latte.

Daniele chiese alla moglie se aveva voglia di iniziare la procedura di pulizia.

Ilaria disse di sì. Erano le 9.30 e aveva freddino....lei. Io invece che ero nudo non potevo lamentarmi o fiatare.

Daniele mi disse di stare lì  e mettermi a pecora.

Prese un tubo che usava per innaffiare e lavare i cavalli e vi inserì un idroscopino metallico.
Infilò tutto nel mio culo dolorante e riempì tutto l'intestino d'acqua. Il contenuto fuoriusci. La procedura mi fu ripetuta più volte fino a sfinirmi.
Poi venni preso e lavato come si fa ai maiali. Getto acqua freddo addosso e sapone. Mi bruciava tutto...ma era l'unico modo per levarmi l'odore di dosso.

Scalzo, Nudo, bagnato e infreddolito uscimmo dalla stalla ed entrammo nella villa.

Ero sfatto...ma la serata doveva ancora iniziare.

Scalzo, Nudo, bagnato e infreddolito uscimmo dalla stalla ed entrammo nella villa.

La villa era bellissima, anche all'interno.
Uno stile ricercato ma con buon gusto...insomma i signori non avevano problemi economici. Ci accolse un maggiordomo che prese il mio bagaglio e mi accompagnò in uno stanzino dove trovai gli abiti da indossare.

I padroni si allontanarono momentaneamente.

Chiesi al signore se fosse stato possibile avere un bicchiere d'acqua.

Il maggiordomo mi guardò e mi disse:
"non azzardarti a fare richieste nè a me e né ai padroni.
Mi toccherà avvisarli del tuo comportamento ignobile."

Lo guardai come a supplicarlo. Avevo sperimentato la violenza dei due. Chissà la punizione che avrei ricevuto.
In sincerità avevo pensato di scappare. Dire la parola magica e mettere fine al supplizio. Il pensiero di deludere la lady fu troppo per me.

Così mi vestì con gli abiti a disposizione.

"SU, Muoviti che non ho tutto il giorno per te! C'è da preparare la tavola"

Ero vestito da cameriera sexy.

"Le mutande non ti servono" disse l'uomo.
"Vieni nella sala pranzo", Sbrigati!

Lo seguì testa china sperando che si dimenticasse di ciò che gli avevo chiesto prima.

Arrivammo in sala.
I padroni erano già seduti.
Il maggiordomo mi disse di mettermi seduto sulle ginocchia in un angolino al lato del tavolo.
Disse:" Vedi che ci sono i ceci, su..mettiti in ginocchio e aspetta".

Lo feci senza fiatare. Pensavo si fosse dimenticato ma mi sbagliavo. Andò dal padrone bisbigliando un qualcosa.

Il padrone si alzò scattò e venne dietro di me. Pensavo mi colpisse, quindi chiusi gli occhi presumendo già il colpo.
Invece no. Poggiò le sue mani sulle mie spalle e disse:
"Senti caro mio coglione...in che lingua devo dirti che non voglio sentire richieste assurde in questa casa?"

Tremolante dissi:
"Mi dispiace padrone, mi perdoni se può"

Il padrone andandosi a sedere mi rispose:
"Per una faccia da culo come te non esiste il perdono".

"Ora, non mangerai come avevamo previsto, ma ho in serbo la giusta punizione. Ora silenzio"

Il maggiordomo fu autorizzato a portare da mangiare.
Fu servito:
Un bel primo al salmone.
Poi delle costolette di maiale.
Vino e alcolici vari che i padroni trangugiavano voracemente.
Veniva servito pure il mio piatto. Solo che non potevo toccare nulla.

Prima del dolce avvisarono di portare il necessario per il frullato.

"Vuole operare qui, chiese il maggiordomo?

"Certo, rispose Ilaria"

Il maggiordomo portò un frullatore, un dilatatore anale, un imbuto e un butt plug.
Un telo impermeabile nero a corredo.

Il maggiordomo preparò il telo a terra. Io venni accomodato a pecora culo imbarcato verso l'alto. Butt plug nella bocca. Poi chiese ai padroni se preferivano un piatto unico oppure divideva.
Loro ci pensarono e poi dissero"
"Facciamo piatto unico se c'entra"
Ed Ilaria aggiunse: " in caso si farà in due momenti".

Il maggiordomo collegó il frullatore e buttò tutto il contenuto dei piatti dentro.

Intanto la lady indossò un guanto in lattice e lo cosparse di gel lubrificante.
Inizio così la mia dilatazione anale.
La signora non ci andava leggera e affondava in maniera decisa la mano per allargare tutto.
Ero allenato, anche la Lady si divertiva così, ma quella donna era di una violenza inaudita. Mentre mi penetrava urlava con una rabbia che era impensabile fino a poco prima. Io urlavo, il dolore era tanto, ma evitai anche in quell'occasione la parola magica per fermare il gioco. Fortunatamente, appena si accorse di avermi sfondato si fermò.
Il maggiordomo attendeva con il frullatore in mano.
Disse: "signora, c'è entrato tutto"
"Bene, bene" disse lei "passami il dilatatore anale"
Io ero disperatamente a terra, sempre schiena inarcata. Inserì il dilatatore che oramai ci stava largo.
Il frullatore aveva reso il tutto una pappa densa e di un colore vomitevole.
La signora prese l'impasto ed iniziò a infilarlo tutto nell'ano dilatato.
Mi bruciava dopo la stantuffata di poco prima, facevo smorfie di dolore mentre sentivo l'intestino riempirsi sempre più.

"Trattieni tutto, non far fuoriuscire nulla, se non riesci a trattenere devi avvisare!" Esclamò Daniele

Ilaria intanto spingeva dentro con veemenza tutto quelli che poteva.
Il signor Daniele faceva video con il cellulare e guardava divertito.
Riusci a riempire il mio intestino di circa metà del contenuto del frullatore.
Poi, anche se provavano a spingere dentro l'impasto ero quasi sopraffatto dagli spasmi che fu chiaro ai presenti che mi era umanamente impossibile trattenere.
Il maggiordomo fu chiamato a porgere il piatto fondo ad Ilaria che mi chiese di espellere tutto il contenuto la dentro.
Tolse il dilatatore e poi disse.
"Vai, butta tutto fuori  e cerca di fare centro"
Mi liberai, sentendomi più libero e calmando gli spasmi. Il maggiordomo mi tenne le natiche aperte chiedendomi di spingere.
"Assicuriamoci che abbia cagato tutto" disse Ilaria.
Provavo un disagio e un disgusto per me stesso mai provato prima.
Come avevo fatto a raggiungere un livello così basso? Chiedevo a me stesso.
Intanto Daniele mi aveva riposizionato il dilatatore nel culo e si era dato il cambio con la moglie.
Mi sentivo come un pollo ripieno prima di essere cucinato.
"Ma non lo vedi che é troppo denso? Non scivola" disse dopo che provo a metterne un altro po'.
"Pisciaci dentro un pochino!" Chiese al maggiordomo.
Il maggiordomo prese il contenitore e lo avvicinò al suo membro. Pisció dentro un pochino. Poi Ilaria disse "basta basta! Altrimenti viene troppo acquosa"

Il maggiordomo prese un cucchiaio e iniziò a mescolare velocemente.
Ora l'impasto era più liquido...e più vomitevole.
"Oh...guarda come scivola dentro così!" Disse Daniele

"Si vai vai!! Amore! Fallo entrare tutto" disse Ilaria stra eccitata tra una risatina e l'altra.
Sentivo il pappone fluido penetrare tutto l'intestino e raggiungere parti del mio corpo che non pensavo di avere.
Nuovamente ero travolto dagli spasmi.
Le contrazioni addominali aumentarono e questa volta erano più forti da trattenere.
Stringevo forte il telo nero, quasi a farmi male e a strapparlo.
Poi Daniele disse, "IL PIATTO! questo tra poco esplode!" Faccia a terra, Mi alzai di scatto e la feci tutta nel piatto che mi porgeva Daniele.
Il maggiordomo mi aiutò dilatando le natiche.
Il piatto era pieno. Il contenitore del frullatore vuoto.
Gli spasmi erano più lievi.
Mi levarono il butt plug dalla bocca.
La stanza era pervasa di odori intestinali e del pappone che avevo appena fatto fuoriuscire dal mio retto.
"Lecca il bordo del recipiente (quello del frullatore)" Così feci, non opponendomi minimamente.
Respiravo affannosamente. Quasi svenivo.
Ilaria mi riprese subito..."Cosa dicevamo sui sorrisi? Devo chiamare la Lady forse?"

A queste parole ebbi un sentimento tra paura e voglia di abbandonare tutto.

Superai il momento facendo un piccolo sorriso con lo sguardo di chi é spaventato dalle conseguenze.

"Ora mangia coglione!" Disse Daniele.
Il piatto era davanti a me.
Io lo guardavo, poi guardavo i signori.
Non avevo posate, ma quello era l'ultimo dei problemi.
Avevo una scelta da fare.
Rimanere e continuare il percorso ma umilandomi ancora oppure andarmene e fare infelice la Lady.

Scelsi di mangiare.
Affondai le mani nell'impasto melmoso e assolutamente vomitevole. Raccolsi un po' di intruglio e lo misi in bocca.
Mi guardavano tutti soddisfatti.
Anche il maggiordomo era meravigliato.
"Riempiti la bocca" disse Daniele.
Mi fece prima una foto.
Poi disse "ora fammi vedere come mandi giù?"
Deglutì tutto mentre loro ridevano divertiti.
Ilaria prese un cucchiaio e disse:
-"Lo imbocco io questo mangia merda!"-
-Fai ahhh! Che arriva l'aeroplanino!

Ed io:
-Ahhh-
E subito il cucchiaio in gola da mandare giù nello stomaco.

Ad ogni cucchiaio si divertivano sputando dentro il piatto e facendo tanti filmini.

Anche se lo stomaco brontolava, finì il piatto.

"Bravo Mangia merda!" Dissero Ilaria e Daniele.

"Vuoi un drink per mandare tutto giù?" Disse Ilaria?

-Si, grazie padrona!- dissi

Prese un calice di vino, poi chiese al maggiordomo di riempire...con il suo piscio.
Il cameriere riempì tutto fin poco sotto l'orlo e lo passò ad Ilaria.
-Vieni che ti aiuto bere- disse porgendo il bicchiere alle labbra.
Fui costretto a ingurgitare tutto quel fluido amaro e mal odorante.
Mi facevo schifo da solo.
Avevo mangiato quello che era fuoriuscito dal mio retto per sopportare una punizione che fu esemplare.

Alla fine, mi guardavano. Io avevo il sorriso stampato ma gli occhi e lo sguardo dicevano tutt'altro. Mi veniva quasi da piangere. La lady sapeva tutto ciò? Possibile non le importava proprio di me? Iniziavo a dubitare, sentivo di aver toccato il fondo.

"Ora penso si possa mangiare il dolce" disse Daniele.
Io rimasi dov'ero. Guardavo intorno come frastornato.

Il maggiordomo portò una torta e 3 piatti.
Taglió una fetta a testa per i due.
Il mio piatto rimase vuoto...ma tanto la fame era passata. Lo stomaco mi diceva basta.

Quando finirono, Ilaria disse:
-Date il dolce al mangiamerda"
Il maggiordomo e Daniele si levarono il cazzo fuori dai pantaloni e lei iniziò a fargli un pompino.
Io ero impietrito. Lei mi guardava e si toccava la figa cadente. La pancia gonfia e piena di grinze tipiche della vecchiaia. I due pure non  erano un bello spettacolo.
Sborrarono copiosamente sul piatto del dolce quasi subito.
Io fui costretto a pulire anche questo...ma dopotutto mi sembrava il meno.
Lei era molto eccitata....i due invece avevano finito le cartucce. Lei si sedette gambe aperte sul tavolo ed iniziò a masturbarsi con quella figa flaccida davanti a me.
Io la guardavo, il padrone le diede un "simbolo religioso che non cito per non urtare la sensibilità dei lettori" ed iniziò a penetrarsi con veemenza.
La cosa mi lasciò di stucco. Era blasfemo. Era sadico. Era perversa.
Il padrone prese un po di torta e gliela spalmo sulla figa mentre si penetrava.
Poi mi prese dal collare e, spingendomi la testa, leccai tutto.
Certo, la vista non era un granché...ma almeno il.sapore della torta mascherava tutto il resto. Lei squirtó su di me. E poi mi pisció tutto in bocca e sulla faccia.
Daniele e il maggiordomo fecero lo stesso su di me subito dopo.
Sentivo l'odore ed il sapore che ricoprivano il mio corpo, completamente abbandonato agli eventi.
Non so se avevano capito che ero al limite oppure erano stanchi anche loro dopo la sborrata per cui non mi fu chiesto di bere.
Ero sempre una latrina, ma mi sentivo meno umiliato.

Si era fatta le 2 di notte.

"Noi andiamo a dormire".
Dissero, come se nulla fosse successo.
"Buonanotte" disse il maggiordomo facendo un segno anche a me di ripetere il saluto.
- Buonanotte padroni- dissi
-"Buonanotte mangiamerda" risposero.

Pulite tutto! Domani c'è la festa di compleanno di Ilaria.

Aiutai il signor Andrea (il maggiordomo) a pulire tutto.

Sfranto andammo a dormire alle 5 del mattino. Io e Andrea ci dividevamo la stanzetta che avevo usato per vestirmi.

Il giorno dopo sarebbe stata una giornata pesante.
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