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La crudeltà della Lady Capitolo 3: Il compleanno di Ilaria


di Sergiobsx82
18.09.2022    |    762    |    0 7.0
"E mi buttò acqua addosso per diversi minuti..."
Passai le poche ore di sonno tra crampi, dolori fisici e pensieri che insidiavano le mie sicurezze.

La lady sapeva quello che mi stavano facendo? È possibile che non le importi proprio nulla? Sto subendo le peggiori nefandezze e lei dov era?
Mi sentivo abbandonato. Avevo bisogno di una certezza. Avevo bisogno della mia Lady.

Venni svegliato dal maggiordomo.
Avevo 5 minuti per vestirmi con una nuova tenuta e presentarmi al tavolo per la colazione. Il maggiordomo mi fece vedere il cronometro che scorreva.
La punizione la conoscevo.
Fu un incentivo a fare più velocemente possibile. Anche perché per vestirmi ci si metteva davvero poco. Ero praticamente nudo.
Body a rete bianco. Perizoma femminile bianco.

Arrivai correndo in sala. Prima dell'ingresso indossai i tacchi a a spillo rossi che mi erano stati assegnati.

Erano le 10 e le torture erano appena iniziate....povero me.

Mi accomodai a tavola.
C'erano alcune fette biscottate.

"Alla buon ora!!" Disse Ilaria.
"Buongiorno padroni!" Risposi.

"Beh...non fai colazione?" Disse Ilaria

Presi le fette biscottate che erano sul tavolo e il padrone mi urlò:
"NO!"
Mi fermai.
"Alzati in piedi"..disse il padrone.
"Ti voglio docile come un'agnellino oggi, dopo pranzo arriveranno degli ospiti che sanno essere esigenti e ho paura che ti manchino le energie"

"Voglio che ti masturbi ora, davanti a noi. Lo sperma devi spalmarlo tutto sulle fette biscottate...le mangerai dopo"

Iniziai a segarmi.
Mentre lo facevo pensai alla lady, ai cazzi che prendeva, a come stavo bene nel vederla godere.
Sborrai copiosamente sulle fette biscottate.  Erano settimane che mi era impedito.

"Non fermarti" disse Ilaria
Masturbati  ancora.
Avevo fame, dovevo passare in bagno ma lo feci. Rispettai gli ordini...anche se mi sembravano assurdi.
Venni una seconda volta.

"Un altra volta!" Disse Daniele
E fu così che ne feci la terza.

"Ti abbiamo detto di fermarti?" Disse Ilaria.
Continuai...e continuai. Poi fu evidente che il mio serbatoio era finito.

Daniele si avvicinò e mi disse: -"succhiami il cazzo, troia!"
Così feci.
Aveva un odore forte..misto piscio misto vecchio ma feci del mio meglio.
Venne pure lui sulle fette biscottate.

"Ora puoi mangiare" disse il padrone.
Mangiai la poltiglia che si era creata velocemente. Faceva senso. Ma avevo paura della punizione.

"Sei affamato!", disse la lady
"Pensavo che la cena di ieri ti avesse saziato." Aggiunse

Sei già andato in bagno? Disse Daniele.

"No, padron Daniele" Risposi

"Prendi questo bicchiere e falla dentro" Disse Daniele

Risposi, ne ho di più. Padroni.

"Allora vuol dire che riempi un bicchiere, lo ribevi e poi lo riempi nuovamente. E questo fin quando non ti sei svuotato...mi sembra banale" Disse Ilaria.

Li guardai con una faccia che esprimeva tutto il disagio.
Loro mi fissavano, io accennai il sorriso di circostanza. Avrei voluto scomparire all'istante.
Riempì il primo bicchiere.
Poi, prendendo coraggio ingurgitai il primo.
Feci un respiro profondo.
Riempì il secondo e poi il terzo e poi il quarto..e poi il quinto...e poi il mezzo bicchiere.

"No no!" Disse Ilaria
Mezzo pieno no. Prese il bicchiere e lo riempì lei.

Ingurgitai anche quello. Poi mi scappò un rutto.

"E che schifo che fai!" Disse Daniele

"Su vieni qui!" disse Ilaria.
"Hai bisogno di educazione" dissero.

"Metti le mani così" disse Ilaria mimando il gesto della ciotola.

Prese poi un accendino ed iniziarono a fumare come turchi.

La cenere calda, rovente la scaricavano nelle mie mani.

-AHIA!- AHHH, ARGH!!- i miei urli ogni volta che la scaricavano.

Loro si comportavano come se non fossi presente e non sentissero le mie lamentele.
Daniele spense la prima sul mio petto, spingendo la cicca dentro la pelle.

AHIA!!!! AHH! Gridai.

La cicca la buttò dentro le mie mani tra la cenere.

Ilaria spense la prima sulla schiena. La schiena che era tutta ferita dalle frustate della sera prima.
Il dolore diventava sempre più forte ogni volta che scaricavano la sigaretta.
Iniziarono a scendermi le lacrime dal dolore che provavo.

-"se fai cadere la cenere in terra, poi te la faccio mangiare!" Esclamò Ilaria.

Per mettermi in difficoltà la seconda la spensero entrambi sullo scroto spingendo con forza sui testicoli.

-ARGH!!!- urlai cercando di mantenere l'equilibrio.

Respiravo affannosamente.
Ora piangevo. Le lacrime scorrevano sul mio volto affaticato e dolorante.

Ne accesero una terza che spensero soddisfatti sulla schiena vicino ad una ferita fresca. Sentivo la mia carne cucinarsi. Il dolore fu talmente forte da farmi fare un'urlo che anche il maggiordomo si affacciò per vedere cosa mi stava succedendo.

Respiravo affannosamente e piangevo.

Ilaria se la rideva sadicamente mentre Daniele mi fece due foto così al volo.
Era lei quella più sadica dei due. Sembrava non avesse limite alcuno.

-"vai a buttare la cenere"- mi disse.
E cerca di pulirti la faccia.
Che stasera avrai motivi più validi per piangere.

Mi ricomposi. Trattenendo  a stento le lacrime.

Il padrone si allontanò.
Il maggiordomo venne a sparecchiare.
Le mie mani erano rosso fuoco.
Non riuscivo più a chiuderle.
Dolorante, Ilaria mi chiese di seguirla fuori.

Obbedire era quello che potevo fare.
Le conseguenze di un rifiuto mi spaventavano.
Arrivammo in giardino.

-Spogliati! E poi sdraiati a terra anche con la faccia- mi disse.

Con difficoltà lo feci. C'erano i sassolini appuntiti che premevano sulla mia carne dolorante. La pelle della schiena mi tirava.
Ilaria aprì le gambe e urlò :"lecca il piscio da terra! Voglio vedere la tua lingua muoversi fin quando non ti dico di smettere."
Il getto che fuoriusciva dalla sua vescica colpiva la mia faccia, la mia schiena provocandomi dolore alle ferite e formava un rigagnolo tra i sassolini e la terra.

-"Lecca lì-  disse -"muovi la lingua velocemente che ti faccio un video"

-Rigraziami mentre lecchi!-
-Grazie Padrona Ilaria-
-"Più forte!" Disse
-"GRAZIE PADRONA ILARIA!-

Mi facevo schifo.
Leccavo la pozzanghera creata, misto terra, misto schifo. Avevo la lingua sporca di tutto.

Mentre continuavo a leccare, la signora Ilaria andò a prendere un tubo di gomma.
Mentre ero a terra, iniziò a spruzzare l'acqua gelida.
Io tremavo. Non era una giornata calda.
Mi sentivo come Rambo nella scena in cui gli fanno la doccia in caserma.
La donna rideva a crepapelle... e mi buttò acqua addosso per diversi minuti. Il tempo di fumarsi l'ennesima sigaretta.

Il supplizio finì...ero congelato. Il corpo era atrofizzato. Tremavo.

Intanto venne anche Daniele che disse:
-"brava, l'hai lavato!" E venne da me spegnendosi la sigaretta sul mio glande (appellato fortunatamente).

Non so se fosse il freddo o fossi desiderato. Provai non così tanto dolore...o meglio...il dolore lo sentì dopo a sangue "caldo". Porca miseria...bruciò per settimane.

Il maggiordomo ci raggiunse e disse che la sala era pronta.

"Bene!" Disse Ilaria.
"Mettilo in gabbietta" aggiunse.

Tutto bagnato e tremolante mi fu ordinato di vestirmi con gli abiti della mattina. (Praticamente nulla). Ero zuppo e dolorante.

Andrea mi accompagnò in una sala ancora più  grande di quella vista ieri.
C'era un maxischermo e 4 tavoli...contai 24 sedie.
Era tutto preparato nei minimi dettagli, coprisedia rossi. Tovaglie in seta.
Piatti in argento e oro.
Se la passavano bene i signori...

Vicino il maxischermo c'era una gabbia di quelle per cani di grossa taglia.
Mi disse:"tra poco inizia la parte più difficile, ricordati le regole. Sorridi spesso e ringrazia gli ospiti quando avrai la possibilità di parlare"
Aggiunse: -" io ora devo legarti mani, piedi quindi entra dentro"
Entrai dentro, ero scomodo ma trovai una posizione quanto meno decente. Lui mi legò come indicato. Mani dietro la schiena con delle manette. Bacino in su. Piedi legati con delle corde e fissate alle manette in modo che qualsiasi movimento fosse doloroso.
"Meno ti muovi e meno ti farai male" disse.
Poi mi inserì un butt plug in bocca e mi bendó... ero costretto al buio in modo da non capire cosa mi sarebbe successo. Alla fine Andrea chiuse la gabbia.

Ero in una posizione raggomitolata.
Chissà cosa faceva la lady in questo momento. Ero molto stanco. Avrei avuto bisogno di mangiare qualcosa. Avrei avuto bisogno del suo supporto.
Mi venne lo sconforto.
Dalla stanchezza mi addormentai.

Venni svegliato dai rumori delle persone che man mano entravano in sala.
C'era un gran vociare.
Le persone ridevano e scherzavano tra di loro.
Poi ci fu un po' di musica classica ad allietare gli ospiti.
Io né potevo vedere, nè potevo comunicare qualcosa. Le mascelle mi facevano male dato che erano serrate da diverse ore e, oltre alle ferite mi facevano male anche i muscoli.

Dopo un po sentì la voce di Daniele che avvinandosi alla gabbia parlava con alcune persone. Sembravano tutti uomini.
-"questa è la carne da macello che vi ho preparato, l'abbiamo testata ieri con mia Moglie...guardate, vi faccio vedere qualche video!"

Sentivo risate e commenti del tipo:
"Oh!! Brava Ilaria a fargli mangiare tutto!"
"Che coglione!"

Poi uno disse, "si fa una pisciatina in compagnia?"
Venni bagnato dai fluidi di non so quanti uomini. Miravano tutti in faccia. Io avevo solo il naso per respirare e ho avuto paura che mi affogassi.

Ad un certo sentí la voce di una donna dire nel gruppo:

-"oh...ma ci fate giocare un pochino anche noi donne?-"

-Ma certo signore!" Risposero in coro.
In fondo avevo finito di svuotarsi la vescica.

Ad un tratto sentí una scossa elettrica sul fianco.
Mugolai.
-dai metti al massimo- sentì dire.

Nuovamente la scossa, molto più forte della precedente. Questa volta sulla schiena.

Mi dimena, mugolando e mordendo di dolore il plug.
E poi ancora scossa. Sulle palle, sulle natiche, sulla schiena, il petto.
Piangevo dal dolore.

-Dai Chiara! Fai provare pure me!-
Sentì dire.

Questa Chiara doveva essere una molto sadica perché poggiò l'elettrodo sulle palle e mi diede una scossa lunga che sembrava non finisse mai!

Io piangevo, mi dimenavo come potevo.
Soffrivo enormemente sottoposto a questa tortura senza pietà per un essere umano.

Mentre mi dava la scossa rideva soddisfatta.

-dai...voglio provare pure io..e poi io-
Erano tutte donne quelle che parlavano eccitate nell'essere in coda per torturarmi-

"Signore!!...chi mi aiuta con l'elemosina dello schiavo?" Sentì dire da una voce che sembrava quella della signora Ilaria.

" si dai!! Te lo stavo venendo a proporre!"
Dai ti aiuto io! Disse una voce delicata.
Tu riscalda qui!

Poi sentí un'altra scossa.
Evidentemente un un'altro gruppetto si voleva divertire sulla mia pelle.

Poi ad un certo punto senti un dolore fortissimo. Mi stavano bruciando la pelle con delle monetine. Era quella voce delicata che me le faceva cadere una ad una sulla schiena.

Io gridavo. Con tutto il plug in bocca si sentiva il mio dolore espresso da lamenti difficilmente udibili nella vita quotidiana.

Poi sentí un bruciore ai testicoli. Con un accendino mi stavano bruciando lo scroto.

Mi dimenavo. Ma avevo poco margine. Ero costretto.

Si divertivano così quelle troie.
Io ero davvero diventato carne da macello.

Lady ti prego, non ce la faccio più! Vienimi a liberare! Perché tutto ciò!

Erano questi i pensieri che assillavano la mia testa in quei momenti.

Persi il senso del tempo.
Non so quanto né passò...né se tutti gli ospiti avevano goduto di me.
Ne uscì distrutto.

Ad un certo punto, sentì la gabbia muoversi. Erano alcuni uomini che la scuotevano eccitati come scimmie.

-signore! È da due ore che vi divertite con la carcassa. Che dite...lo facciamo uscire-

Va bene,  disse qualcuna, legatelo alla gogna così riprendiamo più  tardi.

La gabbia venne ribaltata con me dentro.

Venni sballottato e mi facevo male.
Poi la gabbia fu aperta.

Sentì il collare che veniva strattonato con forza. Quasi mi soffocava.
Mi appoggiarono la testa dentro una gogna. Fecero lo stesso con le mani che vennero prima liberate e poi nuovamente costrette in un altra posizione.

Io ero inerme. Ero come una bambolina giocattolo. Dove mi mettevano sarei rimasto. Bianco cadaverico.

Dopo ore di buio e di mascella costretta mi liberarono.

Vedevo tutto sfocato e avevo giramenti di testa.

Tra la luce, si avvicinò a me e mi disse:
"Tra poco sono di nuovo da te" era la voce dolce della signora che si divertiva ad ustionarmi.

I commensali si abbuffavano, ridendo e scherzando come se nulla fosse. Qualcuno si faceva fare un pompino, altri scopavano, altri fumavano bevevano e mangiavano.

Venne posta davanti a me un recipiente vuoto. Di quelli che servono per tenere al fresco lo champagne.

A turno i commensali si avvicinavano e lo riempivano...con il loro piscio. Sia donne che uomini diedero il loro contributo al riempimento.
Non contai precisamente quanti. Só solo che era pieno fino all'orlo...e saranno stati 20 litri.

Ilaria venne da me con un frustino e disse..."chi vuole provare oltre me? "

Io! Io! Io! No dai io! Ancora io!

Allora facciamo a turno..
5 frustate a testa.

Non ricordo molto.
Riecheggiano nelle mie orecchie le urla che feci. Mi mancarono i sensi per qualche minuto. Mi sveglio Daniele schiaffeggiandomi la faccia.
Ero stato liberato dalla gogna...ma non era finita.

Ilaria prese la mia testa e la spinse nel recipiente pieno di piscio. La testa affondò dentro. Mancava il respiro. Mi stavano annegando nel piscio.
Poi mi tirarono fuori....dissi" Lady dove sei?" Fui spinto nuovamente con la testa dentro il "vaso". Nuovamente costretto con il respiro che mi mancava.
Si alternavano i partecipanti facendo video e foto della scena.
Una signora di avvicinó con uno spintone caldo e me lo ficco tra le costole.

Feci un urlo che penso si sentisse a chilometri.

"Amore...mi piace quando sei così violenta." Disse un partecipante.
Subito dopo la stessa prese la "latrina" e la verso ridendo su di me...a terra...esanime.

Una umiliazione gratuita per me che non avevo la forza di fiatare.

Leghiamogli i testicoli senti dire...
Era la magnifica idea venuta in mente ai partecipanti.

Trovarono il materiale e il coraggio per farmi anche questo. Con me che ero inerme a terra. Una larva umana.

Un uomo avvolse la corda ai testicoli.
-lascia fare a me!- Disse una donna-
-Come fai tu si sfila e non gli fai abbastanza male- aggiunse.
Mi stritoló i testicoli.

Un nodo avvolgeva lo scroto e levava allo stesso modo pene e collo.

Poi inizió a tirare.

Urlai con quel filo di voce che avevo.

-Grida merda, grida!!- mi urlava lei seguita in coro da altre persone che intorno a me si godevano lo spettacolo.

Con un calcio sul petto, Ilaria mi buttò a terra. Poi poggiò il tacco sul mio stomaco e tirò la corda.

Soffocato. Avevo spasmi.
Imploravo pietá. Svenni nuovamente.

Non so cosa successe dopo. E quanto tempo durò lo svenimento.

Mi svegliai con alcune donne che schiaffeggiandomi mi dicevano...-ci sei?...le guardai ma non avevo la forza fisica...ero in una pozzanghera di piscio trattato senza rispetto.
A vedermi così, chiunque si sarebbe fermato.

Loro no. Loro festeggiavano, facevano sesso. Mi pisciavano addosso, mentre cercavano di farmi riprendere.

Una donna disse...-" sembra si sia ripreso, e con un elettrodo mi diede una scossa sulle palle-"
ARGH, esclamò
-" Si dai, è vivo, prendiamolo e buttiamo sul tavolo."

Mi presero dalle gambe e mi trascinarono dal mare di piscio in cui ero vicino ad un tavolo.

Poi chiesero aiuto ad alcuni uomini che mi presero e buttarono sul tavolo.

Mi aprirono le gambe come le donne fanno dal ginecologo.

Poi iniziarono a rompermi il culo dilatando con le mani.

Mi facevo male, quelle troie avevano le unghia lunghe.
Nel mentre, una mi dava scosse elettriche sui capezzoli e sullo scroto. Gonfio come un pallone.

Mi Fistarono.
Una ci inserì senza pietà quasi tutto il braccio.
-Fatemi una foto così- disse soddisfatta.
-"cazzo Sara, sei arrivata allo stomaco!!-
Sentì dire da una.

Si alternarono per non so quanto tempo.

Mai avrei pensato che le donne avessero tutta questa violenza dentro di loro. Battevano gli uomini presenti in crudeltà 10-1.
Uno dei compagni venne dalle signore, spense una sigaretta sul mio scroto e poi le disse.
-"quando avete finito, vi va di farcirlo con gli avanzi?-

-si dai!! Come nel video di Ilaria! Disse un altro signore.-

Con ancora la mia mano nel culo la  signora disse ridendo:- "guarda  come l'ho fatto prolassare...vi furono esclamazioni di stupore generale e risate varie.
Insieme alla mano uno ci infilò il cazzo e mi venne dentro.

Io agonizzavo. Ma non importava a nessuno.

-Dai ragazzi, chi vuole sborrargli dentro con la mano di Sara dentro?-

A turno vennero a gustarsi la giostra.
Colavo.
Non so se fosse sborra, piscio oppure le conseguenze delle ferite.
Quello che so è che continuarono divertiti.

Su un tavolo c'era un vassoio, con delle strisce bianche.
Era cocaina. Gli ospiti facevano via vai dal vassoio così come usavano me. Eravamo 2 droghe diverse. Prima si esaltavano e poi si sfogavano.

Ero una carcassa inerme.
C'era una signora...una troia sadica che si stava facendo scopare da due uomini. Ma non godeva con il sesso. Godeva dandomi scosse elettriche continue durante l'atto. Mentre gli uomini fumavano e mi usavano come posacenere.
In quel momento non era il dolore peggiore. Avevo ancora conficcato il braccio dentro il culo.

Persi il senso del tempo. Forse svenni nuovamente.
Con gli occhi annebbiati dalle lacrime delle torture vedevo alcuni raggi di sole spuntare dalle finestre. Era mattino.
Dovevo cercare di sopravvivere qualche altra ora.
Vedevo infatti gli ospiti sfranti.
Sesso, torture e perversioni con l'aiuto dalle conseguenze delle droghe avevano sfranto pure loro.

Arrivarono in sala dei cornetti caldi.
La mia faccia era a pochi millimetri dal culo di una vecchia che chiacchierando con un gruppetto di persone con cui mi aveva abusato fino a poco prima disse: " possiamo dare da mangiare all'animale?

-solo roba che esce dal nostro o dal suo retto, disse un'altra signora-

"Allora ho un idea"
Prese un cornetto al cioccolato e se lo ficco tutto nel suo culo che, in termini di dimensioni e dilatazione non aveva da invidiare al mio. Poi, aiutata da un paio di persone fece fuoriuscire tutto nella mia bocca. Lo mangiai e mi venne un idea...
Se avessi ringraziato forse avrebbero continuato il gioco ma avrebbero messo da parte altre pratiche più estreme.
Di contro, c'era il rischio di stufarli e quindi subire il peggio.
Decisi di giocarmi la carta.
Con il cornetto maciullato in bocca (o meglio...con la poltiglia) dissi: " Grazie Signora..."
Si misero a ridere tutti.
-Dai continuiamo ad ingozzarlo- disse un signore.

Vinsi la scommessa.

Furono un paio, le signore che prestarono il loro retto al gioco tra l'ilarità generale.
Io mangiavo la poltiglia e leccavo gli ani sporchi di cioccolato, crema che veniva scorregiata in faccia.

-diamogli anche il succo di frutta!-
Venne usato un un'imbuto per riempirsi le cavità e mi fu spruzzato tutto in faccia e in gola. Presi quello che "passava il convento"
Meglio di essere bruciato o elettrificato era.

Nel mentre qualche signore, preso dall'eccitazione si fece una sega su di me e mi venne in faccia.
Qualche signora mi diede il suo succo giallo a corredo. Come a finire di rimarcare che ero un essere inferiore...se già non mi fosse stato chiaro.

Ad ogni modo, avevo ragione.
Dopo i cornetti la maggior parte era andata via. Rimasero un gruppetto di 3 signore con Ilaria a chiacchierare tra di loro e a fumare.

Io ero sempre lì. Fermo.
Attendevo inerme che qualcuno si ricordasse di me e mi dicesse ora vai pure a lavarti e a curarti.

Ilaria chiese al maggiordomo di portarmi da loro. Andrea venne da me e mi aiutò ad arrivare a destinazione (saranno stati un paio di metri...ma con i dolori che avevo sembravano km).

Mi fecero accomodare a terra e loro intorno.
Le donne commentavano la festa e del fatto che era fosse stata spettacolare.

Disse: "l'animale che abbiamo acquistato é stata la ciliegina sulla torta!"

-Si si assolutamente- dissero le altre. -Ho sentito gli altri ed erano tutti estasiati.
Poi mi dai il numero di Sabrina perché lo voglio pure io alle mie feste-

Ad udire quelle parole tremai... Sabrina, la mia Lady, mi avrebbe venduto nuovamente? Non ce la facevo. Il mio corpo non ne poteva. Non volevo più. Pensai tra me e me...questa è l'ultima volta.

Continuarono a chiacchierare qualche altro minuto, commentando i vari video della festa.
Poi finalmente andarono via.

-Ilaria disse ad Andrea, "occupati del mangiammerda".

Il maggiordomo si dimostrò la persona più umana che era presente in quella festa.

Mi disse che erano le 11.30 di domenica.
La festa era durata oltre 15 ore, mi disse.

Mi riempì una vasca da bagno.
Mi lavai.
Fui aiutato ad igienizzare le ferite con creme per le ustioni, Betadine, Cicatrene.
Su qualche ferita mi disse che avevo bisogno di 4 punti. Ci pensó lui con le attrezzature dedicate..."sono un infermiere specializzato" mi disse.
-"Vedrai che fra 6-7 settimane andrà meglio-"

Si fecero le 2 del pomeriggio.
Mi portó alcuni avanzi della festa.
Mangiai finalmente qualcosa di commestibile pure io.

Mi riposi qualche ora.
Andrea mi disse :"Beato te che ti riposi, io devo ancora pulire tutto".

La sala effettivamente era una "merda".
Non so come fece, ma quando mi svegliai (erano le 4 del pomeriggio) sembrava Immacolata.

Alle 18 doveva avvenire la mia riconsegna.
Mi fu chiesto di salutare e ringraziare gli ospiti della festa uno ad uno.

-Grazie di tutto- dicevo
-Grazie davvero, alla prossima! Dicevano

Fino alle 18 ero ancora sotto contratto.
Risposi:"certamente!" Ma dentro di me pensavo: "col cazzo che accetto nuovamente"..."devo fare un discorso con la Lady".

Ero nervoso.
Ci infiliammo in macchina pure noi.
Io ero a pezzi.
Bianco in volto.
Scuro nell'anima.
Mi sentivo abbandonato dalla Lady.

Durante il viaggio mi addormentai.
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