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( Gay ) slave, lustrascarpe e poggiapiedi Parte 8 Bis


di Bootsubmaster
03.03.2021    |    2.596    |    6 9.7
"Essendo piccola ila mia testa coincideva con il lato della scrivania..."
Continua il capitolo legato all' incontro tra me e Nicola direttamente a casa sua. Questa è la seconda parte che ho nominato bis, la precedente è la otto.

Mi trovavo immobile con mani ammanettate dietro la schiena davanti a me Nicola seduto in poltrona non so quanto tempo fosse passato dal mio arrivo ma di certo non mi aveva fatto sconti e da subito aveva spinto al massimo la mia natura di slave.
Ora stranamente stava li e mi osservava poi infine accendendosi un altra sigaretta disse:
:- Ora schiavo. Raccontami tutto ciò che Mirco ti ha fatto fare e voglio i dettagli.-
Io iniziai ma lui mi fermò subito.
Nicola:- Vieni qui ti libero, mentre parli dovrai sfilarmi scarpe e calze e massaggiare i piedi.-
Detto questo gli offro le mani ammanettate e dai suoni capisco di essere libero, senza farmi troppe domande mi inginocchio inizio a parlare e ad eseguire l'ordine di Nicola.
Il suo interesse per Mirco per me iniziava a prendere dei dettagli un po' inquietanti perché più di sapere come mi umiliasse e come mi sentissi io era totalmente interessato a sapere quanto godesse o cosa riuscissi a fare io di suo gradimento.
Passava il tempo e Nicola oltre che ascoltare tra vari schiocchi di dita mi diceva esattamente cosa fare con i suoi piedi.
Quando ho finito di raccontare, sono rimasto in attesa con le mani doloranti dal troppo "impastare"
Nicola:- che aspetti schiavo, lecca. Lecca i piedi del Padrone e pensa siano del tuo Dio Mirco.-
Lentamente mi avvicinai al piede e constatai subito che non puzzava tutta via al contatto con la lingua scoprì essere salatissimo rimasi veramente stupito. Ammetto che questo dettaglio mi permetteva di capire se avevo leccato a perfezione o meno un piede, se trovavo zone salatissime allora la mia lingua non c'era ancora passata.
Nicola : -Ora fammi da poggiapiedi.-
Istintivamente mi misi a quattro zampe offrendo la mia schiena.
Nicola:- Non così devi darmi le spalle il tuo culo verso di me e il resto del corpo prono. così oltre che essere comodo potrai massaggiare ancora i miei piedi.-
Faticai un attimo a capire ma poi con i giusti calci di incoraggiamenti di Nicola trovai la posizione e i suoi polpacci arrivavano quasi perfettamente aderenti al mio incavo collo spalla, avevo entrambe le gambe posate di lato sulle mie orecchie, era una posizione strana ma mi accorsi subito che di certo più comoda per lui.
Nicola:- Massaggia schiavo.-
Nicola accese la televisione e io cercai di prendere dimestichezza con questa nuova posizione e sulle possibilità di mobilità delle mie mani per massaggiare i piedi così ogni mano si dedicava ad un solo piede contemporaneamente.
Nonostante i suoni della televisione in alcuni momenti di silenzio capii che Nicola si stava segando.
La situazione era stranissima, ma almeno per un po' di tempo Nicola non mi insultò.
Poi improvvisamente uno strattone ed eccomi nuovamente libero dalle sue gambe , non mi diede nemmeno il tempo di girarmi venne lui davanti a me e nemmeno il tempo di parlare o guardarlo sento uno schiocco di dita ed ecco il suo cazzo nella mia bocca duro e vibrante.
Per Nicola essere gentile era proprio impossibile i suoi affondi nella mia bocca erano sempre esageratamente violenti e non prestava nessun interesse a me, inoltre più volte si era preso la briga di ritardare l'eiaculazione giocando a tapparmi il naso e spingere ben in fondo, oppure a infilare in fondo e tenermi avvinghiato a se con entrambe le mani fino ad esasperarmi, e farmi ribellare con tutta la forza che avevo in corpo.
Era inutile più soffrivo e piangevo e più lui si eccitava gli insulti contro di me fioccavano per tutto il tempo : schiavo di merda, povera troia, inutile cesso, verme, mi fai schivo.
Il tutto condito con sputi in faccia.
Anche questo momento durò molto, la sua resistenza eguagliava quella di Mirco ma a differenza sua si avvertiva chiaramente quando ormai era alla fine.
Preso dall'enfasi mi stacco dal suo pene e mi disse di mettermi a pecora. Io eseguii e di nuovo eccolo dentro di me , ma per breve tempo sembrava che il mio buchetto stretto lo infastidisse così ritornò alla bocca e stavolta mentre succhiavo messo a quattro zampe e lui in ginocchio davanti a me iniziò a schiaffeggiarmi il sedere. era una sensazione stranissima. Ancora una volta si decise a prendermi da dietro e le sue mani spinsero la mia schiena in basso costringendomi a tenere la faccia a terra e con mio sorpresa mi afferrò entrambe le braccia immobilizzandomi con una mano mentre con l'altra mi tappava la bocca. Era esattamente la stessa identica posizione assunta da Mirco e io iniziai a non capire più nulla , era come una rievocazione, era come essere in mano a Mirco ed allora iniziai a manifestare il mio piacere ma invece di zittirmi Nicola mi incitava con voce trionfante
Nicola:- Si troia, così , vedi come godi? Mi odi vero? Eppure eccoti qui a godere come una vacca! Mi fai schifo! Godi Godi fammi sentire quanto ti piace essere scopato da schiavo!.-
Le sue parole erano terribili , mi facevano sentire male eppure in un certo senso aveva ragione e mi lasciai andare totalmente scoprendo che ero in grado di fare dei versi molto femminili, e più io gemevo di piacere e più lui si esaltava.
Infine venne di nuovo dentro di me e finito mi si buttò sopra schiacciandomi a terra e respirando a fondo.
La sua faccia era vicino alle mie orecchie e mentre mi passava sulla faccia le sue mani che avevano delle gocce di sperma o saliva disse:
: Bravo, sei una troia, schiavo! ora fai schifo come me! Sei degno del tuo Padrone.
Sinceramente non avevo capito il senso di queste parole così semplicemente rilassai tutti i muscoli e mi sentì letteralmente schiacciare dal corpo di Nicola inerte su di me.
Passò del tempo così. poi si alzò e mi ordinò :
Ringraziami schiavo! Ringrazia padron Nicola per averti reso la troia che devi essere.-
meccanicamente risposi :
-Grazie Padron Nicola per avermi reso la troia che sono!.-
Nicola sembrò soddisfatto e si alzò in piedi -Spogliami Schiavo.-
Io mi rialzai e iniziai a spogliarlo con cura, ero dolorante ma cercai di non darlo a vedere.
Per la prima volta potevo notare il suo corpo nudo : era molto più basso e snello di Mirco e Giovanni e anche il pene era più piccolo direi nella norma, ma di certo i suoi muscoli erano di gran lunga delineati, si scorgevano tutti guizzanti e tonici sotto la pelle, tra l' altro bianchissima. nonostante questo momento di apprezzamento in lui non avvertivo un odore di pelle come in Mirco.
Nicola sembrava compiaciuto che lo fissassi.
Nicola: -Sono bello? -
Io: -Si Padrone ha un colpo molto definito!.-
Nicola: -Ti piaccio schiavo?-
Io :- Siete bellissimo Padrone!.-
Nicola: - Più di Mirco?.-
Silenzio ero letteralmente in crisi non lo paragonavo minimamente a Mirco ma mi aveva imposto di essere d'accordo con lui quando parlavo.
Scelsi di muovere la testa lentamente in senso di assenso.
Nicola decise di non insistere.
Nicola: -Seguimi ora farò una doccia e tu mi laverai Schiavo.-
Questo per me era qualcosa di nuovo, lo seguii sinceramente incuriosito.
La doccia era enorme come in fondo lo stesso bagno , se dovessi paragonarla a quella di casa era esattamente il doppio, di certo Nicola aveva a disposizione molti soldi per permettersi un monolocale di questo livello.
Nicola:- Vai sotto la doccia schiavo e regola il getto. deve essere calda ma non bollente o mi da fastidio.-
-Si Padrone.-
E con sua gioia mi vide piegarmi su me stesso quando il getto di acqua fredda mi investì diventando poi molto lentamente caldo.
Nicola:- Tu devi soffrire schiavo, questo è niente rispetto a quello che merita una come te.-
Entrammo sotto la doccia e con una spugna iniziai a lavarlo da cima a fondo.
Non parlò mai durante la pulizia sembrava goderselo veramente, solo in alcuni momenti mi esortò ad essere più delicato ad esempio per il pene e per le ascelle o collo.
Mi fece anche lavare i capelli massaggiandoli. La cosa più strana è che volle anche che curassi particolarmente il suo sedere e senza mezzi termini mi disse di infilare piano un dito insaponato nel suo buco. Io eseguii anche questo ordine ma ammetto che la cosa mi stonò.
Nicola: -Accarezza il mio corpo. Schiavo, devi venerarmi sotto l'acqua devi accarezzarmi con cura e passione. -
Io iniziai a farlo e notai che il piacere passava per il suo penne ridestandolo.
Nicola: -Ora a quattro zampe!.-
La doccia era così grande da permetterlo e subito dopo lui mi usò come sedia. Li seduto sotto l'acqua calda Nicola si rilassava usandomi come uno sgabello mentre io dovevo concentrarmi per farmi andare l'acqua nel naso.
A quanto pare Nicola aveva anche una caldaia a disposizione perché l'acqua durò tantissimo come la doccia.
Nicola:- Ora esci e asciugati verme ... Per te asciugamano marrone poi attendimi in ginocchio con l'accappatoio in mano come se mi stessi offrendo un dono!.-
Eseguii l'ordine e per la prima volta notai che l'accappatoio aveva lo stesso odore del suo deodorante molto forte.
Mi lasciò un altro bel po' in ginocchio con l'accappatoio offerto con le mani alzate, per fortuna arrivò quando ero ormai al limite.
Lo prese e lo indossò poi indicandomi delle ciabatte e con il consueto schiocco di dita capii che dovevo fargliele indossare.
Nicola uscì dal bagno e andò a stendersi sul letto, la tv era rimasta accesa e così iniziò a guardarla.
Nicola:- Schiavo sai cucinare?.-
Io: - Niente di che Padrone , giusto le cose semplici.-
Nicola:- Allora datti da fare, anzi aspetta voglio un tagliere di formaggi e salumi troverai tutto in frigo, recupera il bicchiere e riempilo nuovamente di vino. Usa il vassoio.
Andai e preparai tutto come richiesto, tornai da lui tenendo il vassoio.
Nicola: -Bene Schiavo. In ginocchio e non ti muovere!.-
Così mentre lui guardava la tv a letto io rimasi inginocchiato con vassoio in mano dove posava il bicchiere e dal quale prendeva il cibo.
I muscoli gridavano dopo dieci minuti ma Nicola sembrava ignorare la cosa e così fece per molto tempo.
Nicola:- Ora porta via. riordina e torna qui!.-
Obbedii
Nicola intanto aveva indossato una canotta nera , mutande nere e dei pantaloni morbidi ampi di pigiama, erano lisci e traslucidi.
Ma con se aveva non solo quello, ma anche le manette e delle corde.
Nicola: - Ora ti prepariamo per la notte.-
Nicola mi fece posare su una specie di scrivania molto massiccia in legno avevo il tronco e la testa sulla scrivania e i piedi in terra . essendo piccola ila mia testa coincideva con il lato della scrivania.
Con calma senza darmi spiegazioni Mirco mi rimise le manette bloccandomi le mani dietro la schiena . poi fermò gambe e piedi alla scrivania e infine il mio tronco al tavolo facendoci girare una corda intorno. Ero letteralmente immobilizzato.
Nicola mi osservò un attimo sfiorando il mio corpo con uno strano atteggiamento equivoco sembrava molto delicato e dolce ne gesti, ma poi lo schiaffo al culo arrivò violento e doloroso.
Nicola- Ringraziami!.-
Io : - Grazie Padrone.-
Dovetti ringraziarlo molte volte. infine non so cosa ma credo che con l'aiuto di un lubrificante iniziò ad infilarmi qualcosa nel sedere. Era sempre determinato e deciso come suo solito ma almeno con il lubrificante la cosa era molto meno dolorosa.
Qualcosa non andava come Nicola voleva, l'oggetto che inseriva continuava a scivolare via e per lui la colpa era mia che non collaboravo.
Infine non so come usò qualcosa come un mocio vileda per trattenere l'oggetto dentro. e soddisfatto se ne tornò a letto.
Nicola:- Schiavo se si sfila tu mmi avvisi e mi chiedi anche scusa!.-
: Si Parone, mi scusi Padrone , farò del mio meglio per non disturbarla.-
Nicola: - Bravo.-
Per la prima volta una carezza da Nicola sulla mia testa. Mi odiavo a quel tocco mi ero sentito nuovamente come con Mirco e il piacere mi aveva invaso. Nicola non era Mirco non potevo provare emozioni simili. Mi rabbuiai lasciato per giunta solo e trascurato.
Accadde che mi addormentai, ignorato a lungo da Nicola il sonno mi prese, e nel cuore della notte Nicola mi svegliò diverse volte: veniva in silenzio nella penombra e mi obbligava a succhiare , poi andava via, poi tornava mi sfilava l'oggetto dal culo e mi possedeva da dietro, poi inseriva nuovamente l'oggetto e se ne riandava, accadde molto volte nella notte e in tutte le occasioni semplicemente usò me la mia bocca e il mio sedere senza parlare.
Infine veramente tardi mi liberò indicandomi un tappetino tondo vicino al letto.
Nicola:- Tu dormi li.-
Io andai ad acquattarmi veramente dolorante e con un fastidio assurdo alla gola e alle mascelle.
Poi accadde qualcosa che mi lasciò senza parole, Nicola lasciò cadere su di me una coperta.
Io : Grazie padrone, è molto generoso.-
Nicola:- Zitto coglione, ora dormi!.-
Non passò molto che fosse giorno io mi appallottolai dentro la coperta , avevo un po' freddo nonostante la casa fosse ben riscaldata. Dalla mia postazione vedevo appena la sagoma di Nicola sul letto, notai una sua mano che sporgeva fuori, il desiderio di andare a baciarla esplose in me ma mi imposi di stare fermo. Infine mi addormentai anche io
Nicola: -Svegliati schiavo. preparami la colazione , la prenderò a letto usa il vassoio con i piedi. Voglio doppio caffè senza zucchero , poi due fette biscottate con la marmellata e una con burro d'arachidi. Spremi un limone e metti il succo in un bicchiere con acqua tiepida.-
Eseguo tutto.
Porto il vassoio e lo posiziono davanti a lui.
Nicola:- Bene Schiavo, su quella sedia troverai una tuta sportiva e scarpe da tennis è tutta roba mia che non uso più indossa senza calze e mutande , prendi i soldi e comprami il giornale nel bar edicola che c'è qua sotto..-
Io obbedisco e mi vesto: la tuta è una tuta da militare con un colore marrone scuro, le scarpe sono da corsa anche queste marroni con legacci gialli, mi sento un po' a disagio senza mutande.
:- Parone io vado, come posso usare l'ascensore?.-
Nicola:- Gli schiavi di merda come te non usano ascensore fai le scale e datti una mossa.-
Io rassegnato vado accostando la porta.
Fare le scale è una tortura, tutti i dolori possibili immaginabili si fanno sentire .
Come entro nel bar che è anche un edicola noto subito un uomo molto grasso e grosso che mi fissa insistentemente. Io accenno un saluto.
Uomo grosso: Sei amico di Nicola vero? Salutalo digli che Salvo lo saluta.-
Io faccio di si con la testa e l'uomo sembra veramente divertito. Prendo il giornale e corro a casa da Nicola. Per fortuna trovo portoncino e porta di casa aperti e finalmente consegno il giornale a Nicola prostrandomi come con l'accappatoio.
Io : -Padrone le manda i saluti Salvo dal bar.-
Nicola si limita ad un "hum" disinteressato.
Mi fa portare via il vassoio.
Quando torno è vestito di tutto punto. e si siede nella sua poltrona.
Nicola:- Mentre il Padrone legge lo schiavo deve lavorare, per prima cosa lecca bene le scarpe e poi lucidale con quei prodotti come finisci ti alzi e inizi a pulire tutta casa : bagno angolo cottura, rifai il letto, lavi i i vetri, passi l'aspirapolvere e poi lavi in terra.
Io : Si Padrone , grazie padrone di dare un senso alla mia vita.-
Nicola : -Datti da fare merda. -
Inizio il mio lavoro e scopro che Nicola è ancora sempre sadico ..mentre lecco si diverte a schiacciarmi le mani e fa di tutto per non agevolarmi tenendo le scarpe ben ancorate al terreno , come al nostro primo incontro devo io strisciare intorno a lui per leccare bene ovunque, il procedimento è lungo e appena finito lui svogliato mi dice di leccare di nuovo facendomi ripartire da capo. Stesso discorso per la lucidatura appena finito le guarda appena e mi ridice di lucidare. Solo dopo molto mi permette di andare a fare le faccende di casa ma prima di andare mi chiama a se e mi piazza delle mollette sui capezzoli, le mollette sono unite da una catenella.
Nicola: - così sei una massaia più carina. ogni volta che io schiocco le dita , non mi interessa cosa stai facendo, tu molli e vieni ad inginocchiarti qui ! Capito schiavo? .-
Io: - Si padrone grazie per trovare sempre nuovi modi per umiliarmi.-
Per la prima volta vedo Nicola ridere rilassato. E con una certa difficoltà ammetto che non è così sgradevole quando non fa quella faccia da stronzo sadico.
Durante la pulizia del bagno Nicola si affaccia a guardarmi con le braccia congiunte
Nicola: - Bravo schiavo questo devi fare nella vita, raschiare via la merda di uomini che ti sono superiori.-
Ovviamente tornerà dopo che ho lavato in terra per pisciare e io dovrò ripassare e scusarmi con lui. Inoltre uscito dal bagno dovrò asciugare le suola con un panno scusandomi di avergliele sporcate
Nicola : Meriti una punizione in effetti!.-
Detto questo afferra la catenella delle mollette e tira forte, le mollettine saltano e io muoio di dolore, praticamente finisco a terra con le mani con il volto deformato dal dolore.
Nicola subito mi schiaccia a terra la faccia.
Nicola:- Fa male schiavo?.-
Io piango e dico : Si padrone malissimo .-
Nicola:- Bene schiavo devi soffrire per me. Toh lecca fino a che non passa il dolore.-
e così davanti il bagno in ginocchio, dolorante lecco per l'ennesima volta le scarpe di Nicola.
MI farà questo scherzo delle mollette altre 3 volte, sia mentre stiro le camicie , che mentre cucino.
All'ora di pranzo noto un'altra cosa: Nicola pretende da me le stesse identiche cose che esige Giuseppe da me: mani in terra con palmi rivolti verso l'alto per accogliere i suoi piedi o nel caso di Nicola le sue scarpe, io resto sotto il tavolo e il padrone mi fa uscire solo per mangiare gli avanzi in una ciotola , Anche Nicola mi schiaccerà la testa dentro la ciotola ma non contento prenderà un po' del purè fatto con la punta di una scarpa.
Nicola:- Mangia schiavo. Guarda che generoso il padrone che ti imbocca. -
Ancora una volta mi sento veramente umiliato da lui, può fare concorrenza a Giuseppe.
Nicola:- Pulisci bene.-
E io eseguo.
Finito il pranzo preparo il caffè e il Padrone lo desidera con pompino, così mentre guarda la tv dal letto io mi occupo del suo cazzo.
Nicola:- Bene schiavo ora la scarpiera... Puliscile tutte. -
Scarpe da tennis, scarpe eleganti, scarpe da trekking, scarpe da calcio. Inizio a lavorare sconsolato.
Mentre sono nel mezzo della pulitura delle scarpe da calcio arriva Nicola.
Nicola: -Mettiti in ginocchio, culo in alto. E pulisci i tacchetti ciucciandoli e leccandoli.-
Io eseguo felice di scoprire che le scarpe non sono così sporche ma mentre pulisco Nicola mi si affianca ed ecco la sua malvagità rivelarsi: con una mano tira la catenella delle mollette ai capezzoli con l'altra mi da dei colpi al culo con una specie di padellino.
Nicola: Leccaaa, ti ho detto di leccare. Lecca bene le scarpe del Padrone mentre ti umilia. Soffri in ginocchio con una mia scarpa in bocca, il culo in fiamme e i capezzoli che si strappano.
Il misto di dolore e umiliazione è grande.
Quando il mio culo di nuovo rosso ecco di nuovo entrare qualcosa nel mio culo , sono le sue dita a secco e il dolore è forte.
Nicola:- Zitto. Devi stare zitto. Anzi implorami di umiliarti, implorami di umiliarti di più.-
Io:- Si padrone umiliami, umiliami come non ha mai fatto nessuno. -
Nicola: - Sei una Gran troia -
Ecco non resiste . mi rimette la cintura al collo e mi ordina di continuare al leccare tutte le scarpe
Nicola: -Ti voglio fottere così! Umiliato con le mie scarpe sporche in bocca.-
Io: -Grazie Padrone.-
Nicola: -Dio Mirco ti ha mai scopato così?.-
Mentre lo dice mi penetra e già capisco che sarà una nuova cavalcata dolorosa per me.
Io: -No Padrone , Mai.-
Nicola ride
Nicola: Si cazzo, anche questa cosa me la sono presa prima io .Si cazzo, vaffanculo Mirco.-
Questa volta Nicola è più veloce ma molto più rude solo che quando finisce mi gira di scatto e mi sborra sulla faccia ordinandomi di tenere la bocca appena socchiusa.
E come suo solito mentre si rimette a posto il vestiario sta li a fissarmi in ginocchio con il suo sperma che mi cola dal viso.
Nicola: -Non ti muovere schiavo, ora mi accendo questa sigaretta tu dovrai restare così immobile fino a che non la finisco.-
Detto questo Nicola si siede sulla sua poltrona e mentre fuma mi osserva senza dire nulla.
Odio ammetterlo ma anche se strano e contorto qualcosa in lui mi colpisce sembra sappia esattamente come umiliarmi in modo sempre più duro.
Infine spegne la sigaretta proprio sulla mia fronte dove c'era ancora dello sperma e io con gioia scopre che lo sperma era abbastanza da spegnere la sigaretta prima di lasciarmi segni sulla fronte.
Questa volta Nicola per la doccia non mi vuole. Mi lascia in ginocchio con la faccia ancora sporca davanti al bagno.
Quando ne esce mi guarda come stupito che io ci sia ancora.
Nicola: -Entra in doccia e datti una pulita ma non starci più di 5 minuti. Ma prima... -
E mi ristrappa le mollette dai capezzoli. Lui ride io soffro terribilmente ogni volta è peggio.
In doccia mi accorgerò che non posso proprio toccare i capezzoli e che la sola acqua calda se li colpisce mi fa trasalire.
Uscito dal bagno Nicola è nella sua poltrona e davanti a lui c'è la busta con i miei vestiti.
Nicola: -Bene schiavo di merda, mi sono stancato di te, ora prendi al tua busta di stracci con la bocca e esci da casa mia camminando come il cane che sei a quattro zampe.-
Io mi appresto ad inginocchiarmi, prendo la busta con i denti e mi dirigo alla porta a quattro zampe. Prima di uscire Nicola dice:
Nicola: Sei uno schiavo di merda, torna qui immediatamente e ringraziami per tutto quello che ti ho fatto!.-
Io lascio la busta e torno da lui mi inginocchio offrendo le palme delle mie mani e lui subito ci si posiziona sopra, io inizio a baciare le scarpe passando da una all'altra.
Io : Grazie Padrone, Grazie Padrone.-
Nicola: -Bene schiavo, ovviamente per tutti non sarai mai stato qui e io non dirò nulla al tuo Dio Mirco. Vedrai alla fine mi amerai e mi implorerai di prenderti con me.-
Quella di Nicola sembra una minaccia ma in cuor mio sono certo che non accadrà mai.
così esco nel pianerottolo e chiusa la porta inizio a rivestirmi. Ammetto che dopo un giorno e mezzo fa strano indossare di nuovo abiti.
Lentamente scendo le scale tutti i muscoli urlano , andare da padron Nicola è più stancante di una sessione di palestra. Tra me e me penso che almeno questo mi renderà più resistente per servire Mirco e Giuseppe.
Rincuorato dal pensiero mi metto in strada desideroso di tornare a casa.
Eppure una piccola parte di me continua a riflettere su Nicola , qualcosa in lui mi confonde ma non so ancora esattamente cosa sia.


Fine dell'episodio 8 BIS ... il prossimo sarà il nono

Come sempre grazie a tutti coloro che mi leggono ... Se vi do almeno un po' di piacere sono uno slave felice.
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