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INCONTRO AL RISTORANTE ( prima parte )


di tanganica
24.08.2017    |    10.206    |    8 9.4
"Poiché sono ghiotto di pesce, mi recai una sera in una trattoria che aveva il ristorante su una palafitta costruita sul mare dove servivano un risotto di..."
Come ogni estate prendo dei giorni di ferie nel mese di giugno, per evitare gli affollamenti dei mesi di luglio e agosto, e trascorrere al mare alcuni giorni di pieno relax. Insomma volevo passare serenamente dieci giorni al mare per ricaricare le batterie; partii per la mia solita località balneare ed alloggiai nello stesso albergo dove andavo ormai da molti anni, direttamente sul mare con splendida terrazza. Poiché sono ghiotto di pesce, mi recai una sera in una trattoria che aveva il ristorante su una palafitta costruita sul mare dove servivano un risotto di pesce e grigliate da leccarsi i baffi.

Il locale era sempre affollato, quella sera il cameriere mi chiese di pazientare ed attendere che qualcuno lasciasse libero qualche tavolo.

La stessa cosa disse ad un signore che stava dietro di me entrato anche lui per cenare con le specialità della casa, costui sentendomi parlare, capì, forse dall'accento di quale città o, regione fossi, infatti, mi chiese di dov'ero e avuta la mia conferma, mi strinse la mano, presentandosi " Mi chiamo Luca, ti dispiace se posso sedermi con te allo stesso tavolo e cenare insieme dal momento che tu ed io siamo soli ". - Risposi " Certo che non mi dispiace, è inutile che resti ad aspettare che si liberi il tavolo visto che sei solo, io sono Marco".

Superato il primo momento d'imbarazzo, cominciammo a scambiarci delle confidenze, seppi così che aveva circa la mia stessa età e che lavorava nel commercio insieme ad un socio. Aveva un aspetto molto giovanile nel volto e nel fisico, di corporatura normale, aveva le spalle larghe rispetto al resto del corpo, in altezza non superava il metro e ottanta, nell'insieme, si presentava bene, molto curato anche nel vestire, ostentava sicurezza in tutti i sensi da maschio e benestante.

Liberatosi finalmente un tavolo, vi prendemmo posto e nell'attesa delle pietanze ci conoscemmo meglio: infatti, mi disse d'essere scapolo per scelta e decisione irremovibile dopo tante cazzate combinate con le donne, che aveva avuto tante donne, ma nessuna era riuscita a conquistarlo in toto e quindi a sposarlo.

Si considerava proprietà privata di se stesso, indivisibile, "un uccello libero"; questa definizione mi colpì tanto e volli approfondire l'argomento.

Il buon vino che ci fu servito, favorì le nostre conoscenze più profonde, pertanto mi disse chiaramente e senza mezzi termini, che preferiva scopare con gli uomini, i quali, a suo dire, lo facevano godere di più, conoscevano meglio delle donne le zone erogene dei maschi e non si facevano tanti scrupoli di fare delle cose che alle donne fanno schifo.

Inutile rilevare di cosa si trattasse, si capiva benissimo che farsi inculare, fare un pompino con l'ingoio, per le donne diventa uno schifo oppure è: sesso per depravati, così la pensano molte di loro .....poverine.

Ci spingemmo a confidenze più profonde e gli feci capire che mi piacevano anche i suoi racconti e si lasciò andare a raccontare i suoi precedenti rapporti sessuali con altri uomini cominciando dal primo che ebbe su una nave durante una crociera con un marinaio , per passare man mano a parlare d'altre conquiste che a suo dire lo avevano lasciato molto soddisfatto.

Capì che anch'io mi trovavo sulla sua stessa lunghezza d'onda e mi chiese dei miei desideri sessuali, io in un primo momento ero dubbioso se parlare o no con uno sconosciuto dei miei aspetti più intimi, ma vuoi il vino, vuoi l'eccitazione dei suoi racconti che scendevano sempre più nel particolare, non so come, ma eccitato fino all'inverosimile, gli dissi che anch'io avevo rapporti con i maschi e che mi piaceva fare quelle cose che lui adorava, pertanto, gli confidai che anch'io prediligevo i maschi veraci e che non avevo mai avuto rapporti con le donne, non conoscevo nulla dei rapporti etero.

Finita la cena, uscimmo dal locale e ci avviammo a fare una lunga passeggiata sull'affollatissimo lungomare.

Il mio albergo non era eccessivamente lontano da dove ci trovavamo, ma mi trattenei dall'invitarlo in camera mia poiché conoscevo gli albergatori da tanti anni e non mi andava di fare scoprire a loro qualcosa su di me, pertanto non lo invitai nel mio albergo, ma fu lui ad invitare me nel suo.

"Sai, mi disse, mi andrebbe di passare una notte di sesso sfrenato con te, mi sei piaciuto, sono terribilmente eccitato e penso che lo sia anche tu, se non hai nulla in contrario, poiché è quasi una settimana che non godo come dico io, se ti fa piacere, possiamo andare nel mio albergo e trascorrere insieme la notte scopando e godendo". La sua proposta fu subito accettata da me. Andammo a prelevare la sua auto e ci avviammo verso il suo albergo, io ero eccitato, vuoi perché il vino m'aveva reso un po' brillo, vuoi perché i suoi racconti avevano risvegliato i miei sensi, l'insieme delle cose fece sì che una volta in macchina su suo invito non potei trattenermi dal prendere e stringere fra le mie mani attraverso la patta il suo cazzo.

“ Dai, mi disse, toccalo, stringilo fra le mani, senti com' è duro, è una serata che sono eccitato da morire, il destino ha voluto farci incontrare non sciupiamo altro tempo.”
La mia mano sulla patta stringeva un cazzo duro e al tatto ben dotato sia in grossezza che in lunghezza.
Lo strinsi voluttuosamente con le mie dita esperte, ma non accettai di tirarlo fuori, avevo paura che qualcuno passando vedesse attraverso i vetri, invece lo invitai ad andare verso l'albergo dove saremmo stati più comodi.Era tardi, ma c'era tanta gente in giro, in ogni modo tutto il tragitto fino all'albergo tenni tra le mie dita questo bel cazzo che divenne l'oggetto dei miei desideri.

Giunti in albergo, trovammo il portiere di notte al quale Luca disse che mi avrebbe condotto in camera con lui poiché dovevamo finire un affare di lavoro.Il portiere non ebbe nulla da obiettare e preso l'ascensore salimmo in camera.La camera era una matrimoniale, Luca mi spiegò che aveva sempre preso delle matrimoniali poiché sperava sempre in qualche conquista com'era capitata altre volte oltre questa sera.
Chiusa la porta, mi strinse da dietro, facendomi sentire il cazzo contro il mio culo e dicendomi all'orecchio che mi desiderava tanto.

Cominciò a stringersi a me, a baciarmi sul collo,a strusciarsi su di me, facendomi sentire tutta la sua eccitazione e spingendomi contro il suo cazzo durissimo ed arrapatissimo. Al suo bacio sul collo risposi con uno in bocca, le nostre labbra si unirono come dei francobolli mentre le lingue entravano ed uscivano come dei serpenti nelle nostre bocche, era un continuo baciarci e leccarci il viso mentre con le mani ci stringevamo i glutei o le passavano sulle patte per sentire la durezza dei nostri uccelli imprigionati negli slip. Abbiamo continuato a limonare così per un pò, girandomi per offrirgli il culo lui continuò a sfregare il suo durissimo cazzo contro le mie natiche simulando la scopata.

Eravamo arrapati come due mandrilli in calore, in fretta ci liberammo dei vestiti e totalmente nudi ci buttammo sul letto cominciando a stringerci e rotolarci come forsennati, poi fui io a dirigere la situazione e fattolo sdraiare sulla schiena, mi accinsi a guardare, leccare e succhiare quel bel cazzo che avevo stretto lungo il tragitto stradale.Era un cazzo ben fatto, lungo circa un diciotto centimetri, abbastanza grosso, venoso, dotato di una rossa e grossa cappella, nell'insieme un cazzo da scopare in tutti i sensi.

Mi avvicinai con la mia umida lingua e cominciai a leccare la rossa e turgida cappella che resi lucida con la mia saliva, poi passai a leccare delicatamente tutta l'asta per ritornare sulla cappella dove leccavo con la punta della lingua il buchetto ed il frenulo. Lo feci impazzire dal desiderio di sborrare, ma io ero ormai esperto e sapevo come fare per trattenere più a lungo la sborrata. Mi fermai, strinsi la base del cazzo e poi lo infilai decisamente nella mia famelica bocca e cominciai a succhiare. Succhiavo, poi ritornavo a leccare, scendevo a leccare anche i coglioni e succhiandoli uno per volta, mi implorava di farlo godere.
Sapevo che non sarebbe stato in grado di penetrarmi, era troppo eccitato, pertanto mi decisi a farlo sborrare nella mia bocca. Lo feci sedere sul bordo del letto, m'inginocchiai sul tappeto, infilai in bocca quel durissimo cazzo e cominciai a spompinarlo divinamente spingendolo fino in gola.

Il mio amico non seppe trattenersi oltre ed avvisandomi che stava per godere, cercò di spingermi tutto il cazzo in gola, io lo fermai in tempo e bloccai tra le mie labbra solo la cappella e mi sentii invadere la bocca da una calda e copiosissima sborrata. Trattenni in bocca la calda sborra per assaporarla meglio, poi, pian piano inghiottii tenendo sempre in bocca il cazzo che non perdeva la sua durezza.

"Sei stato stupendo, magnifico, mi disse, non so perché avevo intuito che ci saremmo intesi molto bene, succhi il cazzo in modo splendido e ingoi, cosa che non tutti gradiscono fare, continuò, mi è difficile ricordare qualcuno che possa essere stato più bravo di te, ho avuto fantastici succhiacazzi, ma il tuo pompino con l'ingoio è stato fino ad oggi impareggiabile e come vedi il mio cazzo è rimasto duro e questo è merito della tua bocca e del tuo pompino".

A quel punto avevo anch'io voglia di godere, soprattutto desideravo essere penetrato. Allora mi stesi su di lui e con la bocca ancora impastata di sborra lo bacia in bocca limonando come avevamo fatto prima, baciando e leccando il suo viso e il suo petto, succhiando i capezzoli piccoli e neri,mentre lui con le mani frugava tra le mie natiche riuscendo a mettere le dita nel mio buco. Avevo una voglia matta di sentirmi il suo cazzo nel culo e non il dito, con i miei baci scesi fino al suo cazzo che già si era nuovamente indurito, cominciai a leccarlo, leccai tutta la cappella, lo scroto contenente due grosse palle che presi in bocca e succhiai, poi scivolai lungo tutta l'asta con la mia lingua per giungere fino alla cappella che tirai fuori e leccai, per poi mettere tutto il cazzo in bocca e cominciai a succhiare fino a quando non sentii riprendere il desiderio e l'eccitazione da parte di Luca che mi spingeva la testa per far entrare fin dentro la gola il suo cazzo che s'induriva e gradiva il trattamento della mia lingua e della mia bocca.

Divenuto duro come il ferro, chiesi di essere penetrato da quel meraviglioso arnese che si ergeva duro e dritto, Luca stavolta se la prese comoda, sapeva di poter resistere a lungo ed, infatti, mi fece coricare supino, mi fece alzare le gambe, apertomi le natiche, umettò il mio buchetto e spinse decisamente dentro il suo duro cazzo facendolo entrare tutto fino ai coglioni, dopo si mise a scopare facendo entra ed esci portandomi al massimo del desiderio e dell'eccitazione. Era un grandissimo piacere sentirsi la sua asta dentro il culo che gradiva tanto questo entrare ed uscire e voleva provare altre posizioni per godersela meglio, perciò mi misi a smorzancandela sul suo cazzo e con la faccia rivolta verso lui sono stato io a cavalcarlo facendo un su e giù sempre più veloce e godereccio fino a quando dal mio cazzo partì una sborrata che lo raggiunse fino al volto. Tutta l' eccitazione di prima si era finalmente scaricata, il mio cazzo aveva liberato tutta quella sborra che si era accumulata nei coglioni e che adesso con le mani raccoglievo dal suo petto e portavo alla mia e alla sua bocca. Dopo la pausa del mio orgasmo riprese a scoparmi mi fece girare e mi prese di fianco, poi ancora in molte e strane posizioni, ogni volta che entrava dentro di me la mia eccitazione saliva al massimo e partecipavo alla scopata con grandissima goduria.

Certo non sarebbe durato all'infinito, infatti, mi mise nella classica delle posizioni: la pecorina, e dopo averlo messo tutto dentro, cominciò a scopare come un forsennato imprimendomi dei colpi tremendi, facendo uscire tutto il cazzo per farlo rientrare dentro con un solo colpo; poi lo sentii gemere e godere sentendo infine dentro di me la sua calda e copiosa sborra che mi riempì il culo fino a traboccare e colare lungo le gambe. Si fermò qualche istante ad assaporare il piacere della penetrazione e della sborrata, continuò a spingere facendolo entrare tutto fino a sentire sbattere i coglioni contro il mio culo. Mentre mi teneva ancora i fianchi mi girai per guardarlo, era anche lui sfinito, ma eravamo entrambi soddisfatti, io avevo goduto diverse volte, quel cazzo mi era veramente piaciuto ed anche a lui era piaciuto sia la mia bocca che il mio culo. Restammo per un pò abbracciati sul letto parlando delle bellissime sensazioni che avevamo provato e che vorremmo riprovare nei prossimi giorni. Quando ci stavamo salutando mi disse " Domani arriverà il mio socio, anche lui come me è " un uccello libero ", gli piace scopare con gli uomini, se ti va potremmo passare una bella serata insieme, che ne dici ?"





Intanto che scrivo come è stato l'incontro fra me, Luca e il suo socio mi farebbe piacere vedere in foto o video il cazzo di chi ha letto questo racconto, il mio indirizzo e-mail [email protected]

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