Fratelli bruttini 4

---continua da Fratelli bruttini 3
Fede continuava ai fornelli mentre io lo abbracciavo da dietro accarezzandolo sul petto e segandolo dolcemente. Proseguii fino a quando impiattò e mise a tavola, e iniziammo a mangiare. L'eccitazione di entrambi naturalmente scemò e cominciammo a parlare di cose diverse.
A fine pasto gli chiesi "Ma come mai prima ti sei fatto venire in bocca? Non pensavi che ti facesse schifo?"
"Beh perché secondo me se fai venire con solo la mano mentre prima usavi la bocca il piacere diminuisce nell'orgasmo. E poi non è che mi sia piaciuto molto come gusto, anzi più che altro la consistenza. Però è stato come prendere una medicina, è arrivato e ho buttato giù, senza pensare o sentire troppo"
"Ma a me ha fatto un po' schifo quando ti ho baciato con il gusto dello sperma"
"Si ma era il tuo ed eri appena venuto, credo sia normale, però comunque tu non farti venire in bocca se lo rifacciamo, ti togli prima, non voglio che poi ti fa schifo e lo fai apposta"
"Ma non è giusto se tu lo fai e io no"
"No non dire così. Se facciamo ste cose non devono essere mai controvoglia o dare in qualunque modo fastidio. Se io capisco di fare qualcosa che ti fa schifo o ti fa star male in qualche modo non voglio più far niente!"
"Ma stai tranquillo, non mi faccio problemi a dirti se non voglio, e anche tu devi farlo con me ok?" replicai. Lui annuì e andai a sedermi su di lui, lo baciai e gli dissi "Sei davvero dolce con me, questo che facciamo dovrebbe essere uno sfogo tra noi ma tu come sempre ti prendi cura di me. Ti voglio bene fratellone"
Mi strinse a se e disse "Anche io ti voglio bene, e se le tipe non ci cagano pazienza, continuiamo così".
Mi offrii di lavare io i piatti di pranzo, e lui andò sul letto a guardare la tv. Quando finii e lo raggiusi vidi che si era addormentato, così mi adagiai al suo fianco delicatamente abbracciandolo. Mi assopii anch'io, e ci svegliammo entrambi quando suonò il mio telefono. Erano i miei che volevano farsi sentire, dicendo che si sarebbero fermati a cena dagli zii.
Dopo la telefonata si stiracchiò e disse "Vedi anche tu sai essere delicato se vuoi, non ti ho sentito" e ridemmo entrambi. Mi alzai, andai in bagno e quando tornai vidi che si era nuovamente assopito. Era supino e aveva il pisello moscio in bella vista, così mi avvicinai piano e cominciai a leccarlo e succhiare come un ciuccio. Naturalmente, dato il sonno ancora leggero, si svegliò ancora prima che gli diventasse duro, e si mise a ridere. Dopo pochi minuti io ero in tiro, lui lo notò e mi disse "dai salta su sei più comodo" e così feci. Iniziò a far lo stesso anche lui, di nuovo, e continuammo in 69 fino alla fine. Lui fu il primo ad essere prossimo a venire, mi disse di togliermi e io, incerto, lo feci, e indirizzai il getto sul mio petto. Lui si fermò per qualche secondo, mentre veniva, ma poi riprese a succhiare. Io dissi "Non sei obbligato a continuare se ti fa schifo eh!" Non disse nulla ma continua. Così preso dall'eccitazione dell'imminente orgasmo provai a bagnare le dita nello sperma di Fede sul mio petto e, un po' timoroso dello schifo, ad assaggiare. Fui sorpreso che non mi schifasse, e gli dissi "Fede guarda! Non mi schifa come pensavo!" e rise ancora, poi continuò fino a farmi venire, in modo più limitato rispetto al mattino. Ingoiò tutto, ci pulimmo e lo baciai. In quel momento, anche se ero venuto, notai una sensazione diversa dal mattino, forse perché avevo prima provato il suo.
Ci rilassammo ancora un po' nel letto insieme, ci lavammo e poi cenammo presto, perché quella sera saremmo usciti entrambi con amici.
Tornato a casa c'erano già i miei e lui non ancora, arrivò molto più tardi quando io ero già a letto.
Non mi disse nulla per non svegliarmi, anche se io ero in dormiveglia, mi diede un bacino sulla bocca per buona notte e andò a letto anche lui.
Continua...