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Mio fratello Felipe 10


di Kainman
20.04.2020    |    7.216    |    2 9.5
""Si ne sono sicuro, stai crescendo molto..."
Continua da Mio fratello Felipe 9

...Dopo di quello rimase nel mio letto fino al mattino "Se entrano e ci vedono dici che ho avuto degli incubi e avevo paura, non mi importa" e così dormimmo di nuovo insieme dopo più di un mese che non lo facevamo.
Mentre dormiva mentalmente feci il programma per il viaggio a Salou che avremmo fatto il mese successivo. Volevo che rimanesse indimenticabile per lui, per il mio fratellino e il mio più grande amore.
Chiusi gli occhi al pensiero di quello, il mattino seguente avrei prenotato tutto.
"Buonanotte cucciolo mio" gli dissi dandogli un bacio e stringendolo senza timori....

Da quella notte in avanti ogni sera la passavamo in coccole nel mio letto, quando sentivamo di poterlo fare.
Alcune volte dopo qualche tempo tornava nel suo letto, ma spesso rimaneva nel mio. Nessuno dei nostri genitori era mai entrato e ci aveva visto nel letto insieme, quindi la scusa degli incubi la tenevamo sempre buona, nel caso.
Le settimane passavano, eravamo a fine agosto quindi la partenza per la Spagna sarebbe stata entro 10 giorni, così che avevo già preparato tutto.
Molte volte mi parlava dei suoi amici, Christian e Luca, e di come le si vedeva bene insieme, anche io l'avevo notato. Ne parlava spesso sottolineando quando fosse bello potersi palesare in quel modo, sicuramente con un po' di invidia.
Un sabato pomeriggio nei primi di settembre li invitò a casa nostra a giocare alla play. Io tutto la mattina e a pranzo non c'ero stato a casa perché ero a portare dei curricula in zona di Torino, su consiglio di Helena.
Tornai nel primo pomeriggio mentre i nostri genitori stavano uscendo per spese, e loro erano arrivati da poco.
"Ehi Fran, bentornato. Ti ricordi di loro vero?" mi disse Felipe quando entrai
Al loro saluto dissi "Certo Christian e Luca...anche se non ricordo chi è uno e chi è l'altro, ma almeno vi ho individuato, giusto?"
A quelle parole innescai una risata comune, e a seguire uno dei due, il più mascolino, mi disse "Francisco, ti unisci a noi? Ah, a proposito, Christian sono io"
"Ma non voglio disturbarvi, state giocando voi. E chiamatemi Fran come fa Felipe"
"In realtà volevamo giocare a questo" disse Felipe indicando la scatola di Taboo, gioco di società "Ma ci serve un quarto"
"Ah grazie fratellino, solo perché vi servo eh?" risposi con finta scocciatura "Va bene, mi faccio una doccia prima e poi vi raggiungo ok?"
E così feci. Quando tornai in salotto avevano già sistemato il gioco sul tavolo e si erano disposti per giocare. Mi ero vestito con un camiciotto e dei pantaloncini, ma avendo parecchio caldo, come che arrivavo dalla torbida Torino, mi abbottonai solo i primi due in basso lasciandolo parecchio aperto.
Iniziammo a giocare, io in coppia con Felipe, ma non prestai attenzione a loro perché ero preso dal gioco.
Ad un cambio giocatore Felipe rimase un attimo in silenzio poi disse "Fran, che ne dici di abbottonarti la camicia?"
"Ma per quanto ci riguarda puoi anche toglierla nessun problema per noi" dissero in coro i due ragazzi ridendo
"Il problema è mio però, non mi va che guardate" rispose Felipe senza pensarci, per poi bloccarsi con vergogna
"Perché che problemi hai tu? Al massimo può dar fastidio a Fran" disse Luca con faccia interrogativa
In quel momento presi una decisione senza pensiero, mi abbottonai fino in punta, abbracciando Felipe dissi "Daaaai non fare il geloso. Lasciali guardare se vogliono, ma io guardo solo te"
Felipe divenne rosso e accaldato tutto di un colpo, e disse solo "Io...cosa..."
"Che significa questo? Sembrate dei fidanzati voi due!" disse Luca dopo un minuto di silenzio totale
"Sapete mantenere un segreto, come il mio Fil ha fatto con voi, vero?"
"Noi...sì c...certo" balbettarono i due
Felipe mi guardò negli occhi, davanti a loro lo baciai appassionatamente e poi abbracciandolo dissi a loro "E' esattamente quello che siamo, ma di voi possiamo fidarci che manterrete il segreto. Non ferirete il mio Fil" poi lo guardai di nuovo negli occhi e terminai "Eh noooo di nuovo!". Piangeva, di gioia.
"Non ho parole Fely, è la cosa più bella e romantica che abbia mai visto" disse Luca, anche lui con gli occhi lucidi di emozione. "Lo giuriamo qui ed ora, non uscirà una parola da noi. E' grazie a te che stiamo insieme noi, sai? Per le parole che hai detto nei bagni, ci hai incoraggiato" terminò Christian, anche lui in preda all'emozione.
Vivemmo quel giorno in un'atmosfera diversa, in piena sincerità.
Felipe quella sera era più felice che mai "Non importa se non possiamo farci vedere in giro" mi disse quella sera abbracciato a me "Hai fatto una cosa stupenda oggi, ora i miei migliori amici sanno di noi, e questo rende tutto più vero"

7 settembre, partenza!
Preparate le valige andammo in aeroporto, scalo Madrid e poi Reus, vicino a Salou.
Entro il tardo pomeriggio eravamo arrivati, ed alloggiammo a Salou in un albergo. I miei dissero di chiedere di ospitarci a nostri parenti lì in paese vicino, pero dissi che non sarebbe stata bella uguale come vacanza allora andammo in albergo.
E ovviamente avevo i miei motivi.
Il pomeriggio stesso, prima di cenare, andammo alla spiaggia e ci divertimmo in acqua. Appena scesi dal treno gli feci il primo regalo, dicendo "Qui siamo solo noi, non ci conosce nessuno" gli presi la mano e diedi un bacio sulla bocca "Tutti questi giorni saremo una coppia come si deve. Senza barriere, sono il tuo ragazzo. Se ti metti a piangere ti lascio qui in stazione, avvertito!" finii prima che potesse dire o fare qualcosa, dandogli un secondo bacio.
"Grazie mio amore!" rispose con sorriso.
La spiaggia nonostante la stagione era ancora molto affollata, ma ci divertimmo comunque.
Dopo cena uscimmo per il centro del paese, c'era molta movida ancora ed ero contento. La prima sera, per essere stanchi dal viaggio, rientrammo presto in albergo, e passammo la nostra prima notte insieme nuovamente in totale libertà.
Non so dire quante volte facemmo l'amore, in ogni ruolo e posizione, prima lui mi penetrò, poi subito io e senza fermarci di nuovo lui più volte.
Quasi non dormimmo per niente, tanta era la euforia di vivere la notte, ma nessuna stanchezza ci prese. Il mattino lo vidi uscire dal bagno, con i primi raggi di sole che lo illuminavano
"Sembri un angelo. E stai diventando uomo, Fil" dissi mentre mi alzavo dal letto, iniziando ad accarezzargli il petto continuai "Ti stanno crescendo un po' di peli sul pancino, e ti stai sviluppando anche in viso, sembri molto più grande di 15 anni"
"Non sono più il tuo cucciolo Fran?" rispose guardando in basso
"Sarai sempre il mio cucciolo. Anche tra 10, 20 anni, sempre il mio cucciolo. Anche quando Paquito sarà più grande di Pacón. Anche lui è cresciuto molto in questi mesi" ed era vero. Con una mano stavo accarezzando Paquito, aveva iniziato a allungarsi e ingrossarsi molto in poco tempo. Certo ancora non misurava come Pacón, ma era sulla strada
"Dici che diventerà grande come lui davvero?" disse mentre li appoggiava uno all'altro per metterli a confronto.
"Si ne sono sicuro, stai crescendo molto. Fil non ci credo, sei di nuovo duro!"
"Eh, colpa tua, mi ecciti sempre"
"Non fa niente, faccio colazione" e lo buttai sul letto per una bella pompa del buongiorno.
Mentre lo facevo pensai alle prime volte, a come tutto era cambiato, in me ed in lui, a quanto schifo avevo provato la prima volta che lo avevo preso in bocca e a quanto piccolo fosse allora ed era cresciuto tra i miei due buchi in tutto quel tempo.
Pensai a tutto quello che avevamo fatto insieme e ad ogni nostra prima volta. Pensai al risotto mantecato con il mio seme, e ne risentii il sapore, perché in quel momento mi schizzò tutto in bocca. E ne fece tanto, così che gli dissi "Ma come fai a produrre così tanto dopo 4 volte che ti sei svuotato in me da ieri sera? Sei una fabbrica di seme Fil"
"Baciami fratellone! non essere egoista del mio"
"Non chiamarmi fratello in questi giorni" dissi dopo averlo fatto.
"Perché no?"
"Lo vedrai, sorpresa. Ora dai, doccia e vestiamoci, il parco ci aspetta, dobbiamo sfruttarlo al massimo"
E così uscimmo per il parco tematico a 5 km dall'albergo, pronti al massimo partimmo con il bus un'ora dopo.
Era bellissimo come stavamo vivendo, andavamo in giro abbracciati o nelle mani dell'altro, senza paura di niente e nessuno. Felipe e io ci divertimmo tantissimo nel parco, su ogni attrazione, ne fu incantato. Parlavamo spagnolo, anche catalano, liberamente come liberamente eravamo fidanzati.
Durante una coda facemmo conversazione con una coppia di ragazzi, coppia anche loro, di Asturias, nord di Spagna. Erano entrambi molto belli, mascolini tutti e due, e li vedevo che mentre parlavamo ci guardavano molto, evidente che ci apprezzavano.
"Quanti anni avete? Come noi più o meno penso" disse Oscar, il più alto e muscoloso dei due.
"Sì io come voi, 19, e Felipe 18". Mentii, ma eravamo d'accordo Felipe e io
"Ah bene che sei già maggiore di età!" Disse sorridendo Edgar, il secondo "Così andate a sfruttare al massimo i locali della zona. Dove alloggiate?"
"Salou, vicino alla Playa Mayor."
"Sul serio? anche noi lì vicino, al Hotel Font Seca"
"Ahahah! Stesso hotel non ci credo!" disse ridendo Felipe, che fino a quel momento non aveva parlato
"Un momento, dobbiamo salire. Aspettateci all'uscita dal Furios Baco (quella attrazione) e ci scambiamo i numeri"
Scendemmo con le gambe molli dopo l'attrazione, e ci vedemmo all'uscita lì nel negozio.
Ci scambiammo tutti i numeri e ci congedammo per vederci quella sera, così che potevamo continuare il giro del parco in tranquillità.
"Fil, non ti ho mai visto guardare un ragazzo così!" gli dissi una volta soli, in tono provocatorio
"Bah! Anche tu li guardavi, ti ho visto. E' stato bello fingersi più grande, e ci hanno creduto"
"Eh si, peccato che per i locali disco qui chiedono sempre il DNI (documento di identità spagnolo) e devi essere maggiorenne"
"Già...non importa, mi diverto lo stesso, ma se vuoi andare io sto in albergo. Magari vai con loro come ti hanno chiesto, così ti diverti" disse senza guardarmi negli occhi.
"Fil tieni un attimo questo? Anzi, mettitelo nel portafoglio"
"Chi è Felipe Cortez Serna??" mi rispose guardando il DNI falso che gli avevo dato in mano.
"E' un ragazzo che ha compiuto 18 anni a maggio e che stanotte soddisferà tutte le mie voglie"
"Ma quindi...con questa...posso venire con te a ballare?"
"Pensa se lasciavo in albergo il mio cucciolo! Però non ti faccio bere...cioè puoi bere, ma poco, non ti ubriachi"
Non disse nulla ma mi si attaccò alle labbra abbracciandomi e non si tolse per parecchio tempo. "Visto? Non ho pianto questa volta!"
"Eheh però adesso mettila via, la usi solo per andare ai locali!"
Terminammo la nostra giornata al parco stancandoci molto e usciti andammo direttamente in albergo. Non facemmo neanche cena e ci addormentammo sfiniti senza fare nulla. Ci svegliammo verso le 9 di sera e vedemmo che Felipe aveva ricevuto un messaggio di Edgar
"Vah che scrive a te, perché? sono molto più grande io dovrebbero chiedere a me!" dissi, con un po' di gelosia per la attenzione di quel ragazzo su Felipe. Sapendo che stavamo insieme, e lui era con il ragazzo, non aveva tolto gli occhi di dosso un attimo dal mio Fil.
"Gelosone! E poi non sei molto più grande, hai meno di un anno più di me!"
"Ti faccio vedere io!" e iniziai a solleticarlo, provocando una nuova erezione "Ah vedi, ti è sufficiente vedere la sua foto profilo a petto nudo e ti ecciti!" continuai con la provocazione.
"Ahi si! Adesso ti scopo mio Edgar!"
"Cabrón!(stronzo)" solo gli dissi, e lui ridendo e continuando a istigarmi mi girò sul letto e lo facemmo di nuovo.
"Pensare che le prime volte mi chiedevi se potevi penetrarmi. Adesso mi abusi!" dissi una volta finito
"Beh sono cresciuto di 3 anni e mezzo dalla prima volta ahahah!"
Ridemmo, e poi rispose a Edgar, rimasto in sospeso da prima. Ci accordammo per una serata tranquilla, dato che eravamo i quattro stanchi della giornata al parco, e così andammo per Tapas nei locali tranquilli in zona.
Erano davvero simpatici e, dovevo ammettere, erano anche molto sexy. Entrambi portavano una camicia corta molto aperta, tanto da mostrare i loro fisici definiti. Con pochi peli, da quanto si vedeva, come me.
Oscar era più bianco di carnagione, essendo di Asturias. Edgar invece, essendo del sud di Andalucía aveva una pelle morena, più scura anche di Felipe e me. Dopo aver bevuto qualche birra andammo a passeggiare sulla spiaggia bagnandoci i piedi in mare. Per non bagnarci i vestiti, come che non c'era nessuno, rimanemmo tutti in boxer.
In quel modo si poteva vedere ogni dettaglio senza immaginazione, mi accorsi che anche io, per la prima volta, stavo guardando altri ragazzi.
Giocando in acqua a far la lotta una coppia contro l'altra Edgar finì addosso a me e mi abbracciò per tenersi. "Ehi! mia proprietà!" disse prontamente Felipe, in tono scherzoso e continuò "Ecco, così siam pari" abbracciando allo stesso modo Oscar, per poi indietreggiare di scatto dicendo "Uoo"
"Scusa. Colpa della situazione" disse Oscar per scusarsi dell'erezione che aveva e che Felipe aveva percepito.
Io capii e per sciogliere l'imbarazzo dissi "E' normale tranquillo. Anche Felipe è sempre duro ormai". "Cabrón!" mi rispose lui di getto dandomi uno schiaffo in testa e ridendo tutti insieme.
Uscimmo dall'acqua e parlammo ancora per un buon tempo, prima di congedarci, in accordo per vederci le sere successive.
"Ah e così vai in giro a toccare piselli duri eh?" dissi una volta nel cammino per l'albergo.
"Ma smettila, è stato un caso. E poi l'ho solo sentito con la pancia non l'ho toccato con le mani"
"Non gli sarebbe dispiaciuto se l'avessi fatto mi sa!" affermai
"Sicuramente, mi da l'idea che a loro piacerebbe se lo facessimo entrambi. Ma...non so, non credo di volere fare qualcosa con altri."
"Io credo che vorresti. E poi sono davvero attraenti loro."
"Si ma, tu, io..."
"Fil, non ci tradiamo mica a vicenda. Se vuoi fare qualcosa lo faremmo insieme. E non dirmi che non vuoi, perché Paquito si sta svegliando al pensiero"
"Ne parliamo poi. Ora...penso solo al mio amore qui presente!"
Era tardi e il giorno dopo avremmo fatto un giro per Salou a visitare tutto quello che ricordavo della mia infanzia. Era davvero emozionante, non abitavamo proprio in paese ma ci avevo passato molto tempo quando ero piccolo.
Ci addormentammo nel pensiero della nostra felicità in quei magici momenti.
Mi svegliai con le prime luci del sole, con Felipe che mi stava baciando il petto teneramente. Quando mi vide sveglio mi baciò e tornò al petto, stuzzicando i capezzoli e l'ombelico, fino a scendere giù e rendermi quello che avevo fatto il mattino precedente.
Mi girai nel letto e iniziai a fare lo stesso, in un 69 dolce e passionale.
Venimmo quasi contemporaneamente e in seguito mescolammo i nostri semi in un caldo bacio ricco, come sempre per testimoniare il nostro legame che sapevamo essere unico.
Dopo quella prima colazione scendemmo per la seconda in sala di albergo. Lì incontrammo i due ragazzi che ci salutarono con un gran sorriso di buongiorno. Dato i tavoli grandi ci sedemmo con loro a far colazione. Erano persone piacevoli davvero.
Continua...
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