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La rivista galeotta - finale


di Membro VIP di Annunci69.it Educata_Mente
10.08.2022    |    21.945    |    7 9.9
"La sua bocca e la sua lingua sanno di me..."
Quella sera durante la cena sentivo che nell’aria c'era molta “elettricità”. Io non facevo altro che guardare mio padre e lui ricambiava i miei sguardi. Mi guardava spesso il seno che coprivo, si fa per dire, con una canottiera larghissima. E questi suoi sguardi mi facevano avvampare. Ripensavo continuamente al pomeriggio nella mia cameretta. Rivedevo nella mia mente la scena quando gli ho tolto il telo e ho visto per intero e completamente eretto il cazzo di papà. E quel ricordo scatenava in me la voglia di sentirlo dentro. Mi sentivo umida, calda.
Per allentare la tensione e cercare di distrarci parlammo della videochiamata con la mamma e Andrea, di quanto fossero abbronzati e di quanto fosse pestifero Andrea. È troppo buffo quando reagisce alle varie mascherine che uso con Google Duo.

Dopo cena ci trasferiamo nel salone ognuno su un divano. Avevo indossato gli shorts più aderenti e corti che avessi e una canottiera molto larga. Volevo eccitare mio padre. Mi sentivo perversa ma l'idea di vedere nuovamente mio padre eccitato mi faceva bagnare. Ero seduta con le gambe larghe sul cuscino del divano, la canottiera larga faceva intravedere i miei seni gonfi. Sentivo distintamente la stoffa sfiorare i capezzoli già turgidi.
Mio padre era sdraiato di lungo sull’altro divano a torso nudo e guardava più me che la televisione. Ad ogni suo sguardo mi sentivo avvampare. Io lo guardavo disteso e guardavo con insistenza il suo “pacco”. Speravo che diventasse duro perché volevo gustarmi la sua erezione. All’ennesimo sguardo di papà con fare innocente mi sono grattata vicino il bordo degli shorts e ho sforato un paio di volte il mio sesso.
Ad un certo punto si alza dal divano e intravedo un certo gonfiore.
“Vado a farmi una doccia per rinfrescarmi un po’”
“ok, pà”.

L'idea di vederlo insaponato mi faceva scaldare ancora di più e quindi decido di andare a spiarlo. Mi metto dietro la porta e mi inginocchio davanti al buco della serratura. Lo vedo sotto la doccia con un erezione enorme. Si sta masturbando. Evidentemente i miei giochini hanno fatto effetto.
Io inizio a sfiorarmi la fighetta da sopra gli shorts ma vorrei sentire le dita di mio padre dentro di me e fantastico suo sesso che allarga il mio sesso.
Mi sento bagnata. Mi viene una idea all’istante. Decido di entrare in bagno.
Apri la porta e dico subito: Pà scusami ma devo fare pipì subito!”
Lui preso alla sprovvista cerca di nascondersi e di coprire l'evidente erezione ma io l'ho vista eccome.
“Ma Claudia scusami, non si usa più bussare prima di entrare?”
“Pa’ non penso che ci sia più niente da nascondere dopo oggi” e così dicendo mi abbasso gli shorts e il perizoma in un unico gesto. Lui è ancora girato di schiena e posso ammirare le sue natiche.
“Ma davvero ti vergogni a farti vedere?” dico continuando a guardarlo.
“Amore, quello che è successo oggi non è giusto” e aggiunge “anche se non mi pento di quello che abbiamo fatto”.
Faccio la pipì seduta e ammiro il suo fisico. Ha il segno dell’abbronzatura dello slip. Lui si volta ed i nostri sguardi si incrociano. Vorrei entrare in doccia con lui per lavarci assieme, insaponare tutto il suo corpo, sentire la tensione del suo membro tra le mani insaponate, scoprire la sua cappella.

Sono eccitata e decido di prendere la palla al balzo. Mi sfilo la canottiera mentre sono ancora seduta sul water. Mi asciugo la fighetta e tiro lo sciacquone. Lui si gira e mi vede completamente nuda davanti alla porta della doccia.
“Che intenzioni hai Claudia?” mi chiede quasi preoccupato.
“Ho intenzione di fare una doccia insieme a te, caro papà” rispondo io maliziosamente.
Apro la porta e lui mi guarda dalla testa ai piedi.
“Claudia sei uno spettacolo unico, ma è sbagliato quello che abbiamo fatto” dice deglutendo.
“Il tuo sesso non sembra essere d’accordo con quello che dice la tua testa” e così dicendo gli bacio un pettorale. Cerco subito il contatto con il suo membro che sento sul mio ventre. Sento un brivido che mi pervade tutto il corpo e infiamma il mio sesso.
Accarezzo il suo corpo. E’ rigido, sento lo sforzo per combattere le sue pulsioni.
Cerco di farlo rilassare. “Pà, stai tranquillo. Entrambi vogliamo farlo. Non sai quanto lo desidero” e così dicendo gli afferro una mano e la poggio sul mio seno destro. Inizialmente lui non reagisce. Mi accarezzo il seno con la sua mano. Ha gli occhi chiusi, ma il suo cazzo è duro e io lo sento sul mio pube e il ventre. Vorrei sentirlo dentro. Mi stringe il seno finalmente. La sua mano fatica a contenerlo tutto. Mi pizzica il capezzolo. “Claudia….” E si interrompe subito. Butta la testa indietro ma continua a strizzarmi il seno.

Io struscio il mio folto pube sulla sua coscia. Inizio a provare un intenso piacere strusciando il mio sesso sulla sua pelle. “Cosa stiamo facendo amore?” mi chiede quasi disperato.
“Stiamo facendo una cosa bella, pà. Io non avevo mai provato certe emozioni. Ed è ancora più bello provarle con te”. Mi stacco da lui e gli accarezzo il petto, gli addominali. Gli afferro il cazzo con due mani. Lo massaggio dal pube verso la punta. Sospira.
“Pà, baciami!” gli chiedo con desiderio. Voglio sentire la sua lingua dentro la mia bocca.
Lui mi guarda. Lascia il mio seno e stringe la mia faccia tra le mani. Si avvicina e poggia delicatamente le sue labbra sulle mie. Una, due, tre volte. Mi lecca con la punta della lingua le labbra e io provo a leccare le sue ma si è già staccato. Sento un fremito in tutto il corpo. Mi attacco nuovamente al suo corpo e sento il suo sesso premere contro il mio corpo. Cerco la sua bocca. Ci baciamo. Siamo due amanti infuocati. Cerco di aggrapparmi a lui. Mi solleva e gli cingo i fianchi con le mie gambe. Mi accarezza la schiena e sento le sue mani scendere sulle mie natiche. Le stringe forte. Mi accarezza il sesso. Emetto un lungo gemito. Mi fa impazzire. “sei caldissima Claudia” “Mi fa diventare tu così. Non avevo mai provato queste sensazioni.”
“Dai, finiamo la doccia” mi dice teneramente.

Lo bacio nuovamente sulle labbra e lui mi stacca dal suo corpo e mi aiuta a poggiare i piedi sul piatto della doccia. Accarezzo il suo corpo. Lo aiuto a rimuovere il sapone. Lui prende il bagnoschiuma e se ne versa un po’ sul palmo della mano. Ne raccoglie un po’ con l’altra mano e inizia a insaponare il mio corpo. Inizia dalle spalle e dalle braccia. Scende sulla pancia saltando i seni. Poi i fianchi. Mi insapona le chiappe e me le stringe massaggiandole. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: “Girati”.
Eseguo e continuo a sentire un calore diffuso su tutto il corpo. Lui si avvicina e si poggia completamente a me. Sento il suo sesso duro sopra le mie natiche. Provo a strusciarmi e lui mi blocca. Prende ancora un po’ di sapone e inizia ad insaponare i miei seni. Li massaggia dapprima delicatamente strusciando le dita sui capezzoli poi inizia a stringerli più intensamente. Mi gira la testa per il piacere che provo. Mi affido completamente a lui. “Hai delle tette incredibili Claudia”. Mi fanno quasi male i capezzoli talmente sono turgidi. Sono davvero grandi e completamente eretti e lui li accarezza e stringe con maestria. “Sono tue papà, sono tue” gli dico io ansimando dal piacere.

Come se mi avesse letto nel pensiero inizia ad accarezzarmi il pube. “Oddio che bello sentire questo cespuglio folto tra le dita”. Sento le sue dita sfiorare le mie grandi labbra. Mi accarezza delicatamente. Io sto perdendo completamente la ragione. Infilo la mano tra me e lui e gli afferro il cazzo. “Stai buona piccola”. Mi dice dolcemente. “Lo voglio tenere in mano papà.” E aggiungo “Per adesso”. Gli massaggio la cappella con le dita. E’ calda e sembra pulsare. Come la mia fighetta. Mi accarezza con delicatezza il clitoride. Mi viene da tremare. Mi tengo al suo braccio. “Ti piace essere toccata?” mi chiede con lussuria. “Mi piace essere toccata da te. E’ un sogno che si avvera e io voglio godere insieme a te papà”.
Muovo il bacino per farmi accarezzare con più forza. Lui mi stringe a se con un braccio sulla pancia e la mano tra le mie cosce. Io continuo a massaggiargli il cazzo. Lo immagino nuovamente dentro la mia bocca e d’istinto apro la bocca come se lo avessi davanti a me. “Stai godendo piccola?” “Siiiii” rispondo lascivamente. Massaggia ritmicamente il mio clitoride. Lo sento grosso tra le sue dita che sapientemente lo stimolano.

Mi libero dalla sua presa e mi inginocchio. “Pà non resisto più” e faccio sparire la sua cappella dentro la mia bocca. Emette un sospiro lunghissimo. Inizio a succhiare e leccare la punta del suo cazzo. Provo ad accogliere quanti più centimetri del suo membro nella mia bocca ma faccio fatica. “Pà è davvero enorme”. Vado avanti e indietro con la testa e cerco di spingerlo sempre più dentro. Sto godendo. Mi sento pronta per accoglierlo dentro di me. E al solo pensiero aumento il ritmo della mia succhiata. Mi ferma la testa con le sue mani. “Piano amore mio.” Mi dice e dopo avermi fatta mettere in piedi si siede sul pavimento della doccia, mi afferra le chiappe e mi avvicina alla sua bocca e inizia a leccarmi.
Ho un sussulto e gemo forte. Sento la sua lingua calda cercare il mio clitoride. Lo lecca con la punta della lingua e mi allarga le grandi labbra infilandola dentro come se volesse scoparmi con la lingua. Gli tengo la testa e lo guido. Lui mi stringe il culo e con un dito sfiora ripetutamente il mio buchetto. Un piacere e un desiderio così intensi non li avevo mai provati. Mi allarga per bene le labbra, poggia le sue sul mio clitoride bello eretto e inizia a succhiarmi. Quasi mi cedono le gambe. Gli chiedo di continuare “Ti prego papà continua, non fermarti”.
Lui non si fa pregare e continua a leccarmi tra le gambe. Mi bacia il pube e le cosce e mi sento sempre più sua. Voglio concedermi a lui totalmente.

Gli afferro la testa e mi inginocchio sopra di lui con le gambe larghe. Lo bacio. La sua bocca e la sua lingua sanno di me. Mentre ci baciamo lui continua a toccarmi la fighetta. Sono un lago.
“Pà, voglio fare l’amore con te.” Lo guardo negli occhi. Nei miei probabilmente scorgerà la totale devozione che provo per lui. Io nei suoi vedo un’emozione fortissima. E aggiungo: “Voglio che sia tu il primo ad entrare dentro di me. Non sai quanto lo desidero.” La mia fighetta è proprio sopra il suo cazzo. Lo sento gonfio e duro. Inizio a muovere il bacino per strusciarmi sopra il suo sesso. Lui con un pollice continua a torturare il mio clitoride mentre continuiamo a baciarci. Lo abbraccio. “Pà entra dentro di me. Voglio sentirti dentro. Rendimi donna.” Gli chiedo ansimando e implorando. Mi afferra un seno. Mi stacca da lui per ciucciare il capezzolo. Inarco la schiena per offrirglielo meglio.
“Mi stai facendo impazzire amore”. Mi dice mentre lecca e succhia il mio capezzolo. “E tu con quel dito mi stai facendo godere” rispondo io riferendomi al continuo strusciare del suo pollice sul mio clitoride.
“Andiamo sul letto tesoro” mi dice dolcemente.

Ci solleviamo e usciamo ancora bagnati dalla doccia. Ci asciughiamo a vicenda. Io gli asciugo con molta cura il membro che è ancora completamente eretto e durissimo.
Lui mi asciuga i seni, tra le cosce e le gambe. Ancora scalzi e un po’ gocciolanti ci dirigiamo verso la sua camera. Mi tiene la mano e mentre cammina vedo sobbalzare il suo cazzo. E’ uno spettacolo e il pensiero che a breve lo avrò dentro di me mi fa sbandare. Mi fa sedere sul letto e poi mi dice di stendermi. Mi guarda. Io non riesco a guardarlo negli occhi e vedo soltanto il suo sesso. La cappella è completamente scoperta. “Ti piace così tanto? Sei proprio una porcellina Claudia.” Mi dice con molta dolcezza e sorridendo. Mi stringo un seno e gioco un po’ con i capezzoli. Mi dice subito: “Toccati per me.” E io ubbidisco subito. Allargo un po’ le gambe per offrirgli una visione migliore del mio sesso bagnato. Mi tocco il clitoride e raccolgo con un dito un po’ di umori tra le mie labbra. Mi penetro delicatamente. Passo le dita sopra il folto pelo e poi strofino velocemente il dito sul clitoride. Apro la bocca e lo guardo per fargli vedere quanto piacere sto provando. Lui si massaggia il cazzo. Lentamente su e giù, scopre e copre la cappella. Mi lecco le labbra perché vorrei sentire adesso quella cappella sulla mia lingua. Si sdraia di fianco a me. Il suo sesso tocca la mia gamba. Mi accarezza tutto il corpo.

“Amore tu sei ancora vergine e probabilmente sarà un po’ doloroso. Sei sicura di volerlo fare con me?” mi chiede un po’ preoccupato.
“Mai stata più sicura di adesso. E’ un sogno che si avvera papà. Non sai quanto ho sognato questo momento.” Gli rispondo con molta enfasi.
“Io non ho preservativi tesoro. Dovrò stare attento a non venire dentro di te”.
“Non preoccuparti papà. Al massimo domani prendo la pillola del giorno dopo, ma comunque non sono nel periodo fertile”.
Si inginocchia sul letto di fianco a me. Gli afferro subito il sesso e inizio a menarglielo un po’. Lui mi strizza un capezzolo e lo gira un po’. Sento una piccola fitta di dolore ma è subito coperta dal piacere che mi fa scaldare ancora di più. Si avvicina al mio sesso e mi bacia sulle grandi labbra. Mi lecca e mi bacia l’interno delle cosce. Lecca nuovamente il clitoride e lo succhia e provo una sensazione di godimento estrema. Gli afferro i capelli e gli dico: “così mi mandi in paradiso papà. Però adesso voglio sentirti dentro.” Lui si solleva e si sistema tra le mie gambe allargate per accoglierlo a dovere. Struscia la cappella sulla mia fighetta. Raccoglie un po’ di saliva dalla sua bocca e la spalma sulla cappella. Ad ogni strusciata della cappella sento un brivido e un tremore in tutto il corpo.
Gli afferro il cazzo e me lo struscio con più foga. Sento il piacere raggiungere piano piano l’apice. Lui prova ad entrare un po’ dentro ma la mia smorfia lo fa bloccare. “Tesoro non voglio farti soffrire” mi dice premuroso.

“Pà voglio sentirmi finalmente donna e voglio farlo solamente con te. Ti prego continua”. Ripunta la sua cappella sulla mia fighetta spalancata. Mi massaggia il clitoride facendomi godere tantissimo. Mi guarda con uno sguardo amorevole e mi chiede: “Sei pronta?”. Gli faccio cenno di si con la testa e stringo le lenzuola tra le mani. Lui si avvicina al mio viso e mi bacia sulle labbra. Sento la cappella premere sul mio imene. Sento la mia fighetta già piena. Sento il calore della sua cappella che allarga le mie labbra. E’ il bacio più bello che ho mai dato ad un uomo. Mi sento amata davvero. Sarò perversa ma questo bacio che precede la mia deflorazione mi manda in estasi. E con un colpo secco entra dentro di me e sconquassa tutto. Emetto un grido di dolore. Sento una fitta fortissima. Lo guardo sopra di me. Lui mi guarda e mi sembra che si senta in colpa. Sento il suo corpo teso perché non è entrato tutto. Mi porto una mano sulla bocca per non gridare ancora. Sento le lacrime scendere sulle tempie.

“Amore mio, vuoi che continui?” mi chiede premurosamente. Gli faccio cenno di sì con la testa. Entra ancora un po’ e sento ancora molto dolore. Un bruciore intenso. Mi irrigidisco e lui si ferma nuovamente. Altre lacrime rigano il mio viso. Gli dico: “Continua papà. Voglio accoglierti tutto dentro di me”. Lui affonda ancora un po’ e sento riempire tutto il mio utero dal suo enorme sesso. Il dolore inizia ad affievolirsi e sento una sensazione di “pienezza” che inizia a manifestarsi. Mi fa ancora male ma sento un calore piacevole diffondersi nel basso ventre. Da un’ultima spinta e il mio pube è schiacciato dal suo. E’ tutto dentro. E’ una sensazione bellissima. “Ti amo papà” mi esce così senza alcun freno. “Ti amo anche io piccola”. E inizia lentamente ad uscire per poi rientrare. Fa piccoli movimenti che mi scaldano e mi permettono di non sentire troppo dolore. “Sei caldissima amore” “Continua a fare l’amore con me, papà”. E lui si muove delicatamente dentro e fuori dal mio sesso. Prova ad uscire un po’ di più e se vede qualche smorfia adegua il suo movimento. E’ totalmente teso sia nel corpo che nel cazzo. Ed è completamente concentrato sul mio piacere.

Gli cingo i fianchi con le mie gambe e lo stringo a me. Sento il suo petto peloso sul mio seno. I capezzoli mi fanno male talmente sono duri. Sfregano sulla sua pelle e sento un piacere nel ventre nel petto, nella gola, nella testa. Mi sta scopando tutto il corpo. Inizio a provare molto piacere ad ogni sua penetrazione. Quando entra tutto sento allargarmi tutta quanta e faccio fatica a godermi appieno la sensazione. “Ti piace piccola?” “Si Pà, mi piace tantissimo” gli dico ansimando. Il piacere continua ad aumentare sempre di più adesso sento molto più piacere che fastidio. Lui aumenta piano piano il ritmo. Cerca la mia bocca e ci baciamo. Mi strizza anche un seno. Sono un lago di piacere ormai. “Claudia io tra poco credo che verrò” mi dice ansimando ritmicamente. “Anche io tra poco arriverò. Vorrei sentirti venire dentro di me. Come stamattina quando sei venuto dentro la mia bocca.”

“Amore mio, tutto quello che vuoi”. E l’idea di sentire i suoi schizzi di sperma riempire il mio utero mi fa raggiungere l’orgasmo. “Pà io sto per arrivare. Non resisto più.”
Aumenta il ritmo delle penetrazioni. Adesso scorre benissimo il suo cazzo dentro di me. Entra ed esce ripetutamente. “Claudia io sto arrivando. Eccomi” e sfilando un po’ il cazzo inizia a schizzare. Sento gli schizzi colpire il mio utero. E quella sensazione mi fa raggiungere il mio primo orgasmo da penetrazione. “Papà eccomi. Arrivo.” E inizio a sentire il potente orgasmo pervadere tutto il mio corpo. Mi stringo a lui che mi accarezza tutto il corpo. Tremo e quasi mi contorco dal piacere che mi infonde questo orgasmo. Sento ancora il suo sesso dentro di me. Il suo corpo sopra il mio. Il suo torace schiaccia il mio seno. Lo stringo a me. Lacrime rigano nuovamente il mio volto che sento paonazzo. Lui si solleva su un gomito e mi sposta i capelli dal viso. Bacia le mie lacrime. E’ una sensazione di amore totale mai provata. Scoppio a piangere. Mi bacia sulla fronte. Rido. E’ un turbinio di emozioni fortissime. “E’ stato bellissimo amore mio”.

“Grazie papà” gli dico quasi singhiozzando. Lui sfila il suo pene ormai flaccido dal mio sesso. E’ sporco di umori, di sperma e di sangue. Si sdraia di fianco a me e mi cinge il ventre con un braccio. Mi accarezza una mano e mi bacia nuovamente la guancia. Mi siedo a cavalcioni su di lui, proprio sopra il suo pube. Allargando un po’ le gambe sento un po’ di bruciore. Il contatto tra il mio sesso e il suo ancora umido dei nostri mi fa scaldare nuovamente ma voglio solo stare per tutta la notte abbracciata a lui, il mio primo amore. “Ti amerò per sempre papà” e subito dopo vengo rapita dal mio sonno più profondo.
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