Racconti Erotici > tradimenti > Il giardiniere fortunato
tradimenti

Il giardiniere fortunato


di Membro VIP di Annunci69.it Educata_Mente
06.12.2021    |    20.127    |    6 9.7
"“Così va meglio?” gli chiedo dolcemente..."
Questo racconto è basato su una storia vera accaduta ad alcuni amici conosciuti su questo sito. Io mi sono occupato di raccontarla. Spero di aver saputo trasmettere l’erotismo e il godimento che mi ha trasmesso lei nel raccontarmelo. I consigli e i giudizi sono sempre ben accetti.
Buona lettura!

Era da diversi anni che desideravo far sistemare il giardino da un professionista. Il prato, le siepi e le aiuole sono belle ma quando le devi sistemare tu diventano uno scoglio insormontabile. E dopo aver aspettato qualche anno di assidue frequentazioni con Chiara e Marco, due nostri nuovi amici, ho chiesto a Marco se poteva venire a sistemare o meglio ad impostare in maniera seria il nostro giardino.
Quindi un sabato mattina si è presentato alle 9 tutto pronto per sistemare le siepi e le aiuole, vestito con un camicione a quadri e un pantalone con le tasche e con quella cinta porta-utensili piena di mille strumenti a me sconosciuti.
Avevo già notato che aveva un fisico massiccio e ben definito ma con quegli abiti da lavoro mi stuzzicava anche fantasie porcelle.
Io sono vestita molto comoda, con un camicione di lino che mi arriva a metà cosce. Sotto indosso il costume, lo slip di un bikini molto ridotto come superficie coprente.
Mentre Marco inizia a sistemare le siepi io mi siedo su una delle sdraio che ci sono nel patio e faccio finta di leggere un libro, visto che lo osservo mentre pota le siepi dandogli una forma geometrica perfetta. Mi viene in mente di farmi “rasare” la figa da lui e mi bagno all’istante. Peccato che proprio ieri mi sia rasata completamente, altrimenti avrei chiesto un supplemento per la cura del mio “pratino”. In quel momento mi raggiunge mio marito Stefano che mi vede mordicchiarmi le labbra e mi chiede: “Antonella, stai già fantasticando sul nostro giardiniere?”. E io molto sfacciatamente gli rispondo: “Sono già fradicia”.
Lui di rimando mi sorride e si china per stamparmi un bacio sulle labbra. Io gli stringo un po’ il cazzo che sento già duro sotto il pantaloncino che indossa.

Dopo un po’ di tempo Marco si avvicina. “Antonella, adesso sistemo le aiuole. Hai qualche preferenza o lasci fare a me”.
Io lo guardo dalla testa ai piedi e gli rispondo: “Mi fido completamente della tua esperienza”.
Mentre gli parlo sono distesa sul lettino, le gambe aperte e piegate. Il vestitino non copre praticamente nulla e gli mostro lo slip che indosso ma che in realtà vorrei non aver messo. Ho una voglia irrefrenabile di sfilarmelo e di toccarmi di fronte a Marco mentre Stefano vede il desiderio di essere posseduta da quell’uomo stampato sul mio viso.
Lui insiste con lo sguardo tra le mie gambe e dopo qualche istante si allontana. Appena si gira mi sfioro più volte la figa, che sento già umida, da sopra la stoffa dello slip.
A fine mattinata Marco si avvicina e mi dice che ha finito per oggi. Io mi alzo dal lettino e vado insieme a lui a vedere le aiuole. “Sono bellissime Marco. Adesso sembrano davvero delle aiuole. E anche le siepi così perfette, grazie.” Gli stringo un braccio. E’ ancora imperlato di sudore.
“Gradisci qualcosa da bere? Un caffè, una birra, una coca o dell’acqua?” gli chiedo.

“Una birra la accetterei più che volentieri”. “Vado a prendertela, così bevo qualcosa anche io che ho molta sete” gli dico con un sorriso malizioso.
Mi dirigo verso la casa. Sento un gran calore tra le gambe e ho i capezzoli turgidi.
Vado in cucina dove trovo Stefano indaffarato a preparare il pranzo. Lo abbraccio da dietro e gli afferro il cazzo. Glielo tiro fuori e inizio a menarglielo.
“Antonella sei bella su di giri. Hai voglia di scoparti Marco?” e così dicendo infila la mano dentro il mio slip e penetrandomi con due dita.
“Dal lago che hai in mezzo alle gambe direi che sei più che pronta per scopartelo” aggiunge poco dopo.
“Ho voglia di provare un giardiniere. Magari ci fa anche lo sconto” gli rispondo io mettendomi in ginocchio davanti a lui e prendendo in bocca il suo cazzo inizio a succhiarglielo.
“Antonella, fa la brava, non lasciare solo l’ospite. Poi quando inizierete a giocare verrò a guardarti. Lo sai che adoro vederti godere con altri uomini” e sollevandomi per le braccia mi dà un bacio sulle labbra.
Lo guardo rimettere il cazzo dentro i pantaloncini. Io neanche mi risistemo bene lo slip. Prendo una birra dal frigo e due bicchieri e ritorno in giardino.

Marco è seduto al tavolo sotto l’ombrellone e sta scrivendo su un foglio. Mi fermo davanti a lui e stappo la bottiglia di birra e la verso nei bicchieri. Gliene porgo uno e faccio un cenno di brindisi.
“Brindiamo al magnifico lavoro che hai fatto” dico entusiasta.
Facciamo tintinnare i bicchieri e ci guardiamo reciprocamente mentre sorseggiamo la birra ghiacciata. Vedo che con gli occhi guarda i miei capezzoli turgidi che sembrano bucare la stoffa del vestitino.
Faccio un cenno con la testa verso il foglio che sta sul tavolo e gli chiedo: “E’ il conto di quello che dobbiamo darti per oggi?”.
“Si, ma anche una proposta di manutenzione ordinaria mensile” risponde lui subito.
“Ok, lo porto subito a Stefano e torno subito da te” dico prendendo il foglio.

Come mi giro mi balena in testa l’idea di provocare il mio amico giardiniere e con fare sbadato faccio cadere il foglio per terra e mi piego a 90° per raccoglierlo allargando un po’ le gambe. Sento il mio culo completamente esposto allo sguardo di Marco. Che infatti tossisce un po’ come se gli fosse andata di traverso la birra che sorseggiava.
Con fare malizioso mi tiro su voltandomi verso di lui e sorridendogli.
Porto il preventivo a Stefano che dopo averlo visto esclama: “Ci vuole un bello sconto Antonella!”
Lo bacio sulle labbra e stringendogli il cazzo gli dico: “Ci penso io amore”.
Mentre mi dirigo verso il giardino mi tocco la fighetta. La sento calda e umida. Sento distintamente gli umori che bagnano lo slip del costume. Sono indecisa se sfilarlo o se farmelo togliere da Marco. Decido di lasciarlo e continuo in direzione del giardino con la voglia di saltare addosso a Marco e aprendo un po’ di più la parte di sopra affinché si veda bene il mio florido seno.

Quando arrivo Marco è in piedi che finisce di bere la birra che gli ho offerto in precedenza. Mi fissa la scollatura e sembra voler affondare la faccia in mezzo alle mie tette.
“Ne vuoi ancora Marco?” gli chiedo con premura e un po’ di malizia.
“No, adesso no” mi risponde e penso alla risposta che sembra intendere un desiderio di prolungare ulteriormente la permanenza qui a casa.
Mi mordo le labbra pensando al suo sesso. Lo guardo in mezzo alle gambe e poi in viso.
“Stefano chiede se è possibile avere uno sconto” gli dico giocando un po’ con i lembi del vestitino e stringendo un po’ le braccia per mostrare meglio le mie tette. Sento i capezzoli strusciare sulla stoffa del vestito e mi fa eccitare ancora di più.
Lui mi guarda dalla testa ai piedi e mi dice: “Beh ho già praticato il prezzo amici, ma un accordo possiamo trovarlo” risponde.
Mi avvicino al suo corpo e vedo che mi fissa il petto. Apro ancora di più il vestitino e lo sposto per scoprire quasi interamente il seno destro. “Può interessare questo argomento?” gli chiedo con voce suadente e aggiungo subito “Forse preferisci discuterlo per intero?” e così dicendo scopro tutto il seno facendogli ammirare il mio capezzolo turgido in tutto il suo splendore.
“Magari così riesci a valutare meglio” gli dico con fare voluttuoso e mi stringo un capezzolo tra il pollice e l’indice.

Mi fissa ma vedo che guarda sempre in direzione della casa. “Beh l’argomento è più che valido ma vorrei valutarlo nella sua interezza” dice con un sorriso sornione.
Non me lo faccio dire due volte e mi sfilo il vestitino lasciandolo cadere ai miei piedi.
“Così va meglio?” gli chiedo dolcemente.
Lui mi guarda negli occhi, poi guarda i miei seni poi controlla verso la casa.
“Antonella così va decisamente meglio, ma se uscisse adesso Stefano magari non gradirebbe quello che stiamo facendo. Magari in un altro momento e in un'altra sede…”.
Lo interrompo subito: “Tu non pensare ad un altro momento e ad un'altra sede. Stai tranquillo. L’accordo lo troviamo noi, qui e adesso” gli dico sorridente e con aria provocatoria.
“Ma se ci vedesse?” aggiunge Marco con aria preoccupata.
“Stai pur certo che lui ci vedrà. E si godrà un bello spettacolo. D'altronde è lui stesso che ti ha chiesto uno sconto. E noi troveremo un accordo per accontentarlo” e mentre gli dico questo mi appoggio a lui poggiando le mani sul suo petto.

“Quindi dove eravamo rimasti...ecco, si, mi sembra che questi due argomenti possano essere approfonditi” gli dico stringendo tra le mani i miei seni. “Ma forse è meglio introdurre qualche altro argomento” e così dicendo mi stacco da lui e inizio ad accarezzargli il petto e a sollevargli la maglietta.
Una volta tolta lo bacio sui pettorali e sui capezzoli. Lui emette un piccolo gemito di piacere e inizia ad accarezzarmi il corpo. Mi avvicino nuovamente a lui e mentre gli bacio il collo inizio ad armeggiare con la cinta dei suoi pantaloni. Voglio sentire tra le mani il suo cazzo.
Lui mi accarezza la schiena e scende fino a stringermi le chiappe con le due mani.
Slaccio la cinta, il bottone del pantalone e abbasso la zip. Gli sfilo i pantaloni che scivolano giù fino all’altezza delle caviglie. Mi stacco da lui per ammirare il suo fisico e il suo “pacco”.
È già eccitato a dovere. I boxer sono belli gonfi sul davanti, si vede chiaramente la forma del suo cazzo.
“Beh direi che gli argomenti fin qui trattati hanno avuto un certo effetto” gli dico ridacchiando e guardandolo negli occhi. E aggiungo avvicinandomi nuovamente a lui: “Ma siamo ancora ben lontani da un accordo, vero?”
E mentre gli dico questo infilo le mani dentro il suo boxer. Sento una leggera peluria sul pube e con le dita raggiungo l’asta del suo cazzo. Lo stringo e sento quanto è duro. Scorro tutta l’asta e arrivo alla cappella che sento già ricoperta da un po’ di liquido. E’ calda. Lui mi stringe i seni. Pizzica i miei capezzoli e li stringe tra due dita. Lo guardo negli occhi e lo bacio in bocca. Le nostre lingue si cercano e sembrano danzare. Lui scende con le mani dentro il mio slip. Mi sfiora il pube liscio, le grandi labbra e inizia subito a tormentare il mio clitoride. Ho quasi uno spasmo di piacere che mi fa staccare da lui ma mi blocca subito e continua ad accarezzare la mia fighetta. Infila due dita dentro di me e mi sento aprire e inconsciamente allargo ancora di più le gambe come se volessi accoglierlo tutto dentro di me. Mi sfila lo slip e io mi stacco da lui e con due dita mi allargo la fighetta come se gliela stessi offrendo in dono. Poi gli sfilo anche io i boxer. Ed eccolo lì. Il suo sesso proteso verso di me. Non è lunghissimo, è ricurvo verso l’alto ma è grosso, come piace a me. Si vedono bene le vene lungo l’asta. La cappella è completamente scoperta, rossa, lucida, grossa.

Mi lecco le labbra e chiudo gli occhi per un momento pensando a quando quella cappella riempirà la mia bocca e poi il resto. Lui mi stringe al suo corpo e mi accarezza il ventre scendendo verso la mia fighetta pulsante di piacere. Con il palmo della mano mi accarezza il pube, le grandi labbra e poi con un rapido gesto infila nuovamente due dita dentro il mio sesso umido. Sento una fitta di piacere fortissima che mi pervade tutto il basso ventre fino ai lombi.
Riallargo le gambe. Lui mi stringe a sé e inizia a scoparmi con le dita. Sento il suo cazzo appoggiato sul ventre e glielo stringo con una mano. Scopro completamente la cappella e la guardo. Ho un solo pensiero. Sentirla dentro di me. Inizio a masturbarlo e vedere la pelle del suo cazzo coprire e scoprire la cappella mi fa impazzire ancora di più.
Sento l’eccitazione ormai a livelli estremi, se continua a scoparmi così con le dita vengo subito. Ma io voglio venire mentre lui è dentro di me. Lo allontano.
“Marco, voglio sentirti dentro di me. Se continui così vengo subito. E io voglio godere con te dentro di me” gli dico mentre allontano dalla mia fighetta la sua mano bagnata dai miei umori.
“Mmmmm...voglio godere insieme a te Antonella” mi risponde lui con una voce sensualissima.

MI inginocchio davanti a lui perché voglio sentire il suo cazzo riempire tutta la mia bocca. Voglio sentire il calore della sua cappella sulla mia lingua. Guardo il suo membro davanti proprio ai miei occhi. Penso a come incominciare. E per istinto gli bacio la punta della cappella. Poi la lecco tutta intorno seguendo la corona e soffermandomi sul buchino. Raccolgo qualche goccia. E lecco con la punta della lingua tutta l’asta fino alle palle. Gliele bacio. Ho il cazzo poggiato lungo il mio naso e risalgo leccandolo tutto quanto fino a che, arrivata in punta, mi metto in bocca la cappella e inizio a leccarla.
Lui emette un lungo gemito di piacere seguito da un: “Ohhhhh siiiiii, fantastica!”
Questi suoi gemiti sono benzina per la mia eccitazione e per la mia voglia di farlo impazzire insieme a me. Me lo infilo tutto in bocca e arrivo a sentirlo in fondo alla gola. Ho il naso contro il suo ciuffo di peli sul pube.
Lui sembra quasi volersi allontanare dalla mia bocca, ma lo tengo dentro di me afferrandolo per le chiappe tese e contratte. “Oddio Antonella. Che bocca hai?” mi chiede con la voce rotta dal piacere.
Inizio ad andare avanti e indietro con la testa mentre io continuo a torturare il mio sesso. Strofino sul clitoride velocemente.
Mi sfilo il cazzo dalla bocca e lo vedo completamente bagnato dalla mia saliva. Lo guardo dal basso verso l’alto cercando il suo sguardo. Ci guardiamo e lui apre la bocca come ad invitarmi a mangiarglielo. E io senza fiatare lo accontento. Nuovamente fino in fondo alla gola. Quasi mi vengono i conati per quanto l’ho spinto in fondo. Mi stacco e gli ciuccio solo la cappella.
Mi afferra la testa e mi allontana dicendomi: “Così però non riesco a trattenermi io. Vieni, alzati.” e mi aiuta a tirarmi su.

Ci liberiamo dai vestiti che avevamo alle caviglie. Lui mi gira e mi fa piegare in avanti. Vedo Stefano appoggiato al finestrone del salone con il cazzo di fuori già bello eretto. Gli mando un bacio. E lui mi fa l’occhiolino di rimando.
Sento Marco dietro di me. Con un dito mi strofina un po’ la passera. Poi si china e mi lecca il buco del culo.
“Oh eccotiiiiii”
Poi mi lecca le grandi labbra. Quasi le morde. Mi stringe le piccole labbra tra le sue e prende subito a leccare velocemente il clitoride.
Mentre mi lecca la figa con una mano mi infila un dito nel culo e uno nella figa.
Lecca avidamente i miei orifizi. Mi allarga le cosce come se volesse ammirare meglio il mio sesso.
Stefano si avvicina verso di me con il cazzo in mano. È eccitato e se lo sta menando. Arriva davanti alla mia faccia e mi schiaffeggia con il suo membro duro. Gli lecco l’asta e con una mano me lo porto alla bocca. Lui lo spinge fino in fondo e mi toglie il fiato.
Con l’altra mano allargo le grandi labbra per farmi leccare meglio da Marco e lui riprende a leccarmi e a penetrarmi con la lingua. Io succhio il cazzo di Stefano mentre il nostro ospite mi diletta la fighetta con la sua lingua. Stefano mi scopa la bocca e io faccio fatica a tenerlo in bocca. Mi afferra un seno e mi tortura un capezzolo. Sa bene cosa mi fa impazzire ancora di più e lo fa perché vuole farmi godere.
Sento davvero di non poter aspettare ulteriormente.
Smetto di succhiare il cazzo di Stefano e dico: “Marco, scopami adesso!” gli chiedo ansimando per il godimento.
Lui si alza e punta la sua cappella contro la mia figa. Struscia il suo glande sul mio sesso umido. Io provo a infilarmelo ma lui si sposta e continua a strusciarmi tutta la figa.
“SCOPAMI” gli dico supplicandolo.

E lui accoglie la mia supplica e entra dentro di me velocemente e con ferocia. E subito dopo Stefano mi riempie nuovamente la bocca con il suo sesso duro.
Mi sento piena e quasi mi cedono le gambe. Ho sensazioni forti, piacere estremo, un po’ di dolore per la penetrazione rude ma sono talmente bagnata che sento solo un po’ di attrito. Mi penetra con forza. Colpi secchi. Li sento tutti. Ma provo un piacere enorme. Mi stringe dai fianchi esce un po’ e poi rientra con un colpo secco. E io riesco solo ad emettere dei suoni gutturali. Mi afferra le mani e le tira dietro mentre continua a scoparmi con forza. Colpo dopo colpo lo sento quasi grugnire dal piacere. Si piega verso di me e mi afferra un seno e lo strizza forte. Il dolore è ampiamente superato dal piacere che mi sta dando scopandomi. Mi sussurra all’orecchio: “Sei fantastica” e riprende ad affondare il suo cazzo dentro la mia figa.
Io tremo dal piacere. Sento cedere le gambe ma lui mi tiene stretta e continua a scoparmi.
“Marco io sto per venire” gli annuncio quasi piangendo dal piacere. Stefano mi tiene le braccia.
“Anche io Antonella” mi risponde con la voce distorta dallo sforzo.
“Non venirmi dentro. Voglio assaggiare la tua sborra!” gli dico ansimante.
Marco continua a martellare la mia figa. E mentre mi scopa mi massaggia il clitoride. Sento il suo cazzo entrare ed uscire e quando la cappella è quasi fuori e poi la rispinge dentro mi fa venire i brividi e produce quei suoni tipici di godimento estremo.
“Marco sto arrivando. Cazzo, sto arrivando. Ancora, continua! Cazzo. Cazzo. Godooooooooooo” ed esplodo in un orgasmo potente, squassante. Tremo e cerco di sfilarmi il cazzo da dentro ma lui mi tiene e continua a scoparmi. Io sento le contrazioni e mi contorco dal piacere intenso che provo. Stringo e gambe e le allungo mentre lui con l’ultimo colpo che mi assesta mi dice: “Girati Antonella”.
Io mi giro di scatto e mi infilo il cazzo in bocca. Ho la sua cappella stretta tra le labbra e lui la scopre per bene e sento il primo fiotto di sperma inondarmi la bocca seguito da un secondo e poi un terzo ed un quarto.
Lui mi tiene la testa come se non volesse farmi perdere nemmeno una goccia del suo sperma. Io lo guardo negli occhi e ricevo tutto il suo nettare. Poi lui si solleva e sfila il suo cazzo dalla mia bocca. Vedo una goccia di sperma uscire e subito la raccolgo con le labbra e poi guardandolo fisso negli occhi ingoio tutto il suo carico. Mi lecco le labbra e riprendo in bocca la cappella per ciucciare le ultime gocce. Lui ha un brivido quando glielo stringo tra le labbra e poi si accascia a terra di fianco a me.

E so che per me non è finita. Perché so che adesso riceverò il nettare di Stefano. Che infatti si inginocchia di fronte a me e mi mette davanti la bocca il suo cazzo pronto per eruttare. Mi accarezza il viso e io inizio a menarglielo con la cappella poggiata sul mio labbro.
“Oggi eri particolarmente ispirata” mi dice con la sua voce amorevole.
Io non mi distraggo e continuo a menarglielo e poco dopo mi annuncia che sta per arrivare anche lui.
“Antonella eccomi” e mi riversa il suo solito carico di sborra incredibilmente denso proprio sul palato. Dopo averglielo pulito per bene mi accarezza il viso e il seno si solleva e ci dice che ha preparato del thè freddo.
Marco si solleva e Stefano mi aiuta ad alzarmi e poi mi abbraccia dandomi un bacio sulla fronte.
Sento il suo cazzo contro il mio corpo. Gli sorrido e gli dico: “Sei unico amore mio”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il giardiniere fortunato:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni