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La scoperta del sesso - Capitolo Sei


di Membro VIP di Annunci69.it Educata_Mente
11.12.2023    |    10.354    |    2 9.5
"“Che guardi? In salone non si può stare dal caldo..."
Questo capitolo, frutto di fantasia, è stato ispirato, come i precedenti, dalla perversione e dal desiderio di due persone, L & L, che non smetterò mai di ringraziare per quello che mi hanno regalato. GRAZIE!.


Rimaniamo sul divano in silenzio. Sento il respiro di Bea che piano piano ritorna ad essere normale. Mi giro e la guardo. Vedo i suoi seni ancora sporchi del mio sperma.
Si accorge di essere osservata e volta la testa verso di me.
“Sei in adorazione?” mi chiede ridacchiando.
“Ammiravo la tua bellezza” le dico dolcemente.
“Grazie Teo” con altrettanta dolcezza.
Mi viene voglia di baciarla, di accarezzare il suo corpo caldo. Le prendo la mano e le bacio il dorso. Lei mi sorride e mi accarezza la guancia. Si gira verso di me e mi bacia sulle labbra.
“Sei pentita?” le chiedo a brucia pelo.
“Pensi che mi stia pentendo di quello che è successo?” mi risponde quasi stizzita.
“No, però ho paura che lo faccia”
“Non mi pentirò Teo. Però capisci che quello che abbiamo fatto è immorale” insiste.
“Non voglio pensarci adesso” le dico con tono sicuro.
“Mi è piaciuto molto Teo. E solo ripensare a quello che è successo mi fa eccitare di nuovo” e aggiunge subito “mi sento però sporca”.
“Bea, ma sei sporca” le dico ridendo “hai le tette sporche del mio seme” aggiungo.
“Scemo. Ma hai ragione, dovrei andare a lavarmi. Ma nello stesso tempo vorrei rimanere qui con te a farmi coccolare” mi dice coprendosi il viso.
La tiro verso di me e la bacio. Lei ricambia e si mette nuovamente distesa sul divano di fianco a me. Le bacio il viso. Metto una gamba sopra le sue e le cingo il torace con un braccio. Le accarezzo la spalla e lungo tutto il braccio. Lei mi offre il collo e io la bacio.
Inizia ad apprezzare le mie attenzioni e io poggio il mio bacino sulla sua coscia.
Sono nuovamente eccitato. Lei mi guarda e mi dice: “Baciami”
Io eseguo e la bacio con passione. Le nostre lingue si incontrano. E mi morde delicatamente il labbro inferiore. Io le lecco le labbra e lei ricambia. Sento la sua mano scivolare tra i nostri corpi e mi afferra con le dita l’asta del pene.
Io le afferro un seno e inizio a giocare subito con il capezzolo già turgido.
“Mi fa impazzire come mi tocchi le tette”.
“Sono bellissime le tue tette. Te le toccherei sempre, se potessi”.
Mi metto un attimo in ginocchio sul divano proprio di fianco a lei. Lei mi osserva il sesso.
“Mi fa impazzire anche il tuo pisello Teo” mi dice mentre continua ad accarezzarlo.
“Quando l’ho preso tutto in bocca ho quasi avuto un orgasmo” mi dice visibilmente emozionata. È rossa in viso. “Mi sono sentita soffocare e più sentivo mancare l’aria più mi eccitavo”.
“Anche io Bea stavo per venire quando lo hai preso tutto in bocca”.
“Dai, smettiamola qua altrimenti non so cosa potrei combinare”.
Si alza rapidamente e mi dice che va a farsi una doccia. Seguo il suo ancheggiare. “Posso fare la doccia insieme a te?” le chiedo sapendo già la risposta.
“No Teo. Rallentiamo un attimo” mi dice voltandosi velocemente.
Accetto la sua decisione e mi ristendo sul divano.

Sento lo scrosciare della doccia e decido di andare a spiarla.
La porta è aperta. Entro nel bagno e vedo lei sotto il getto del soffione della doccia.
Dopo qualche istante inizia ad insaponarsi tutto il corpo. La schiuma copre parte del suo corpo.
Finalmente si accorge di me e mi dice: “Mi stai spiando nuovamente!”.
“Beh, hai lasciato la porta aperta. Ho pensato che volessi farti ammirare” le rispondo divertito.
Io la squadro dalla testa ai piedi e nel frattempo accarezzo la mia ennesima erezione.
“Ma non riesci a tenerlo buono per qualche ora?” mi chiede ridacchiando.
Continua a lavare ogni parte del suo corpo. Sono rapito da quei gesti semplici ma che adesso hanno assunto una forza potentissima.
Vorrei entrare in doccia con lei e insaponarla io stesso.
Dopo qualche minuto, inizia a risciacquarsi. Si toglie ogni residuo di sapone. La guardo da dietro e vengo abbagliato dal suo fisico incredibilmente perfetto.
Termina la doccia e io mi ridesto. Le porgo il telo con cui si asciuga delicatamente tutto il corpo. Io entro in doccia e lei mi dice scherzosamente: “Falla fredda che magari riesci a calmarlo”.
Seguo il suo consiglio e mi faccio una bella doccia fredda. Mi lavo dappertutto con rapidità. Mi insapono cercando di non soffermarmi troppo sul mio sesso che sembra particolarmente sensibile.
Vedo Bea attraverso il vetro della doccia che si asciuga per bene il corpo. Inizia a cospargere la sua pelle con della crema. Si massaggia ogni centimetro di pelle e inizio a fantasticare. Smetto immediatamente di osservarla per evitare di eccitarmi nuovamente.
Finisco di docciarmi e mi asciugo rapidamente e con poca delicatezza. Mi avvolgo il telo intorno alla vita ed esco dal bagno dirigendomi verso la camera di Bea.

La vedo indossare un paio di pantaloncini e una canotta bianca. Le dico: “Buonanotte Bea, ci vediamo domani”.
“Buonanotte anche a te Teo. A domani. Facciamo colazione insieme?”
“Con molto piacere” le rispondo entusiasticamente.
“Allora vengo a svegliarti io quando mi alzo o vieni a svegliarmi tu se ti dovessi alzare prima tu” aggiungendo subito mandandomi un bacio “Buonanotte”.
Mi dirigo in camera e dopo aver indossato un pantaloncino comodo mi stendo sul letto e il sonno non tardò ad arrivare, facendomi crollare in uno stato profondo di benessere e tranquillità.

Sento il mio nome nell’aria e una mano che mi accarezza i capelli. Nuovamente il mio nome riecheggia nella nebbia e la mano è scesa sulla spalla.
Apro un po’ gli occhi e vedo Bea che mi osserva e mi sorride dolcemente.
“Buongiorno dormiglione” mi dice con tono amorevole.
Io la guardo con gli occhi semi chiusi e le domando che ore sono.
“Sono quasi le 10” mi risponde euforica.
“Sei sveglia da molto?” le chiedo ancora stordito dal sonno profondo.
“Da mezz’oretta Teo. Ho sistemato un po’ il divano visto come l’abbiamo conciato ieri” e aggiunge subito “dai, alzati subito, che facciamo una bella colazione” dandomi una pacca sul braccio.
Mi alzo e vado in bagno per fare pipì e sciacquarmi la faccia.
Vado in cucina e la luce del sole che entra dalle finestre aperte quasi mi acceca.
“Ho preparato la moka grande. Ci sono fette di pane tostate, cereali, sto facendo una bella caraffa di spremuta d’arance”
Io le rispondo con un mezzo grugnito di approvazione e Bea mi guarda sorridente e riprende ad armeggiare con lo spremiagrumi.
La guardo e sento una gran voglia di abbracciarla. Mi avvicino a lei e appoggiandomi al suo corpo la cingo con le mie braccia e la bacio sulla guancia.
Non evito in contatto con il suo sedere, anzi.
Lei si blocca e mi dice “Teo, stiamo calmi. Non iniziamo a stuzzicarci da subito” e continua “però mi hai fatto emozionare con questo abbraccio”.
Si gira e poggia le sue labbra sulle mie e mi dona un casto bacio.
Ci sediamo a tavola e facciamo una bella colazione. Sembriamo due fidanzatini, ci scambiamo favori e incrociamo spesso lo sguardo.

“Cosa devi fare oggi? Hai qualcosa in programma?” mi chiede Bea mentre sorseggia un po’ di spremuta.
“No, niente di programmato. Stavo pensando di andare al centro commerciale per prendermi un gioco con i soldi dei regali dei nonni. Ma c’è troppo caldo per andare in bici.”
“Se ti va andiamo assieme in macchina così io ne approfitto per comprare un paio di cose” replica lei.
“Oppure potremmo rimanere a casa a farci qualche coccola” le dico timidamente.
“Meglio andare al centro commerciale” aggiungendo “Le coccole teniamole, semmai, per la notte”. Sembra quasi vergognarsi nel tono della voce e quindi decido di non affondare il colpo.
Dopo esserci preparati, in pochi minuti raggiungiamo la macchina e iniziamo a muoverci nel traffico. Bea si incazza ad ogni irregolarità che gli altri automobilisti compiono ed è ancora più bella. Canticchia qualche brano che passa la radio.
Una volta raggiunto il centro commerciale iniziamo a girare un po’ per i negozi. Io vado subito da GameStop a comprarmi un gioco e raggiungo Bea da Victoria’s Secret. Inizio a immaginare che mi chieda un giudizio della lingerie che intende comprare e subito sento una certa pulsione. Fermo subito il pensiero. La vedo uscire dai camerini con diversi pezzi. Mi fa un cenno per indicarmi che sta andando a pagare. La raggiungo alla cassa e mi chiede se ho comprato qualcosa. Le rispondo di sì.
Dopo lo shopping ci sediamo per mangiare un boccone veloce. Decidiamo di mangiare una piadina.
Mi chiede se voglio continuare a girare per i negozi o se preferisco tornare a casa.
“Bea come preferisci tu. Sei tu che guidi” le rispondo io ridacchiando.
“Sì, torniamo a casa. Così metto subito a lavare quello che ho comprato”.

“Ho immaginato che mi chiedevi un giudizio” le dico all’improvviso.
“Sull’intimo che ho comprato?” mi chiede ridacchiando. “Si” le rispondo io deciso.
“Hai immaginato o speravi che lo facessi?” mi domanda lei con aria di sfida. “Beh, direi entrambi” ribatto io.
Mi guarda e sorride. Non aggiunge altro e inizia ad incamminarsi verso il parcheggio. E io la seguo pensieroso.
Rientrati a casa decido di mettermi comodo e inizio a giocare con il nuovo gioco.
Dopo un’oretta di gioco mi sdraio sul letto a cazzeggiare con il telefono. Il pomeriggio lo passo a poltrire tra Xbox e telefono al fresco della mia camera. Nel resto della casa si muore di caldo. Oggi è una giornata rovente e per un attimo mi chiedo se non sarebbe stato meglio essere al mare dagli zii.
Verso le 20 sento bussare alla porta di camera.
“Teo posso entrare?” mi chiede Bea.
Io mi sistemo per bene sul letto e le rispondo di sì.
Apre la porta e mi guarda. “Pensavo di trovarti in faccende zozze e invece ti godi bellamente il fresco del condizionatore” mi dice un sorriso malizioso.
“Vieni di là in cucina a darmi una mano a preparare la cena?” aggiunge subito dopo.
Mi alzo e le dico “Non so sempre con il pisello in mano Bea!” esclamo contrariato. “comunque adesso mi cambio e arrivo” proseguo.
Mi tolgo le mutande e indosso i pantaloncini e una maglietta. Mi dirigo tutto felice verso la cucina e vedo che è intenta a spadellare ai fornelli.

Dopo aver preparato la tavola mi dice di aprire una bottiglia di vino “Ti va di bere un bicchiere di vino?”.
Io esclamo tutto felice “Certo. Apro un rosso o un bianco?”.
“Direi un bianco” mi risponde lei senza nemmeno guardarmi.
Dopo aver aperto la bottiglia verso due calici e brindiamo. Ceniamo e beviamo il resto della bottiglia. Io sento gli effetti dell’alcool e mi sento leggero, accaldato e decisamente su di giri. La maglietta di Bea non nasconde le sue forme e quella vista mi fa eccitare. Mi viene voglia di baciarle i seni e affondare la faccia tra quelle meraviglie.
“Puoi prendere una bottiglia di acqua dal frigo?” mi chiede all’improvviso.
Io senza pensare all’erezione potente che ho mi alzo e mi dirigo verso il frigorifero per prendere una bottiglia d’acqua fresca.
“ma è possibile che sei sempre in tiro?” mi chiede ridacchiando Bea che continua “non ti sei sfogato questo pomeriggio?”.
“No, non mi sono sfogato Bea! Però quello che vedo non mi aiuta a calmarmi” rispondo io un po’ seccato.
“perché, cosa vedi? Non sono nuda” mi chiede con aria innocente.
“Bea, la tua maglietta aderente non nasconde le tue forme, anzi. E si vedono chiaramente i capezzoli. Lo sai che impazzisco per queste cose” le dico con tono quasi implorante.
“Fa troppo caldo per mettermi qualcos’altro” ribatte Bea.
“Non ti ho mica chiesto di coprirti” rispondo infastidito e poggiando la bottiglia sul tavolo.
Questo piccolo screzio produce un silenzio che accompagna tutto il resto della cena.

Aiuto Bea a sistemare la cucina e dopo averle chiesto se avesse ancora bisogno di me mi dirigo in camera.
Decido di guardare qualche serie su Netflix. Faccio zapping e alla fine scelgo squid game.
Dopo un paio d’ore sento bussare alla porta.
“Entra Bea”.
“Che guardi? In salone non si può stare dal caldo. Ti dispiace se guardo pure io qui al fresco?” mi chiede quasi disperata.
“Certo, nessun problema. Sto guardando Squid Game” e aggiungo “Ti vuoi mettere sul divano o qui sul letto?”
“No mi metto sul letto di fianco a te così vedo meglio la TV” mi risponde lei.
Lei indossa un paio di mutandine e la maglietta aderente che aveva a cena. Io indosso solo il pantaloncino.
Io rimango sdraiato e letto si siede sul letto incrociando le gambe di fianco a me. Oltre la TV guardo lei, le linee del suo seno, il suo corpo. Ed inevitabilmente mi eccito e il pantaloncino non aiuta a nascondere il mio stato.
Finisce la puntata e Bea si gira verso di me e nota subito la mia erezione.
Mi guarda come per dire “anche adesso è colpa mia?”.
“Ancora non hai sfogato o..” e lascia la frase sospesa.
“No, ancora niente sfogo” le rispondo io ridacchiando.
“Come mai?” mi chiede con aria innocente.
“Non saprei, non ne avevo voglia, non ho avuto lo stimolo giusto”
“Ho messo a lavare tutte le mie mutandine e quindi non è scattata la scintilla?” mi domanda ridendo.
“Forse sì” rispondo io divertito.
“Beh, potrei prestarti quelle che indosso adesso” esclama maliziosamente.
“In effetti si” e aggiungo “ma solo se te le sfili qui davanti a me”.
Portandosi la mano davanti la bocca, come se fosse stupita, mi dice “Solo se posso rimanere a guardare come le usi” esclama sfidandomi con lo sguardo.

Non avevo minimamente pensato ad uno scenario del genere e rimango stupito dalla sua sfida.
Vedendo il mio stupore aggiunge “Ti vergogni?”.
“No” rispondo immediatamente.
“Ok, va bene Bea” e così facendo mi sfilo i pantaloncini fino a metà cosce.
Il mio pene eretto è appoggiato sul pube. Lo afferro e massaggiandolo delicatamente le dico “Ora tocca a te”.
Bea si morde leggermente il labbro inferiore. E si mette inginocchiata sul letto di fianco a me ma con il corpo verso di me. Si china leggermente e mi sfila completamente il pantaloncino lanciandolo per terra. Si sfiora il sesso da sopra la stoffa un paio di volte con uno sguardo voluttuoso. Poi con un rapido gesto si abbassa le mutandine sino al ginocchio infossato nel materasso del letto. Si passa nuovamente la mano sul pube e con un dito sfiora le grandi labbra. Poi si sfila del tutto le mutandine e me le lancia sul viso.
“Ora che fai?” mi chiede.
“Mi faccio guardare da te” le rispondo io.
E così dicendo afferro le sue mutandine e cerco la parte della stoffa a contatto con il suo sesso. La guardo negli occhi e poi annuso il suo profumo.
Vedo che chiude gli occhi e si accarezza il sesso. Lo sfiora con i polpastrelli.
Poi con l’altra mano si strizza un seno per arrivare a pizzicare il capezzolo già visibilmente turgido con le dita.
Io inizio a massaggiarmi più velocemente mentre continuo ad annusare il profumo del sesso di Bea.

Lei si stende di fianco a me sul fianco per guardarmi mentre mi do piacere pensando a lei e annusandola nella parte più intima.
“Ti piace?” le chiedo.
“Tanto” mi risponde seccamente. Mi giro a guardare il suo volto che è completamente concentrato sul mio sesso.
“E a te piace quello che sta succedendo?”
“Tantissimo” le rispondo guardandola prima negli occhi e poi volgendo lo sguardo verso il suo sesso.
“E quello che stai vedendo?”
“Mi piace da morire quello che vedo” le rispondo con enfasi.
Si morde il labbro nuovamente e si accarezza con più intensità tra le gambe.
Con una mano mi avvicino alla sua coscia e la accarezzo.
Lei mi blocca subito, ma tiene la sua mano sulla mia mentre con un dito si penetra e sospira un sì profondo, lungo. Provo a liberarmi dalla sua mano e riesco ad accarezzarle il pube sentendo la peluria che ricresce. Quando provo a toccarle le labbra mi blocca nuovamente e si penetra nuovamente emettendo lo stesso sospiro di piacere di prima.
“Aspettami qui e non azzardarti a venire senza di me. Torno subito” mi dice sollevandosi dal letto.
La vedo uscire con la maglietta sollevata a metà e completamente nuda sotto. Ammiro le sue natiche perfette muoversi verso la porta e sparire dopo pochi attimi.
Continuo a massaggiarmi ma lentamente. Non voglio venire senza che Bea possa guardarmi esplodere.

Dopo qualche istante la vedo rientrare con una pochette tra le mani. Si mette in ginocchio di fianco a me, si solleva la maglietta scoprendo le tette e si china su di me offrendomi il seno destro.
“Aiutami. Succhiami i capezzoli” mi dice con tono perentorio.
Io eseguo e stringo il capezzolo con le labbra e lo succhio e lo lecco.
La sento mugolare di piacere e poi mi sfila il capezzolo dalla bocca e lo stringe con una mollettina.
“Che fai?” le chiedo.
“Ora vai con l’altro” mi ordina offrendomi il seno sinistro.
Io come un automa stringo le labbra intorno al capezzolo e gli riservo lo stesso trattamento dell’altro.
Dopo qualche istante si allontana da me e mette una mollettina anche sul capezzolo sinistro.
Ha una smorfia di dolore e di piacere nello stesso istante.
“Continua Teo. Sto impazzendo” mi implora.
Si mette nuovamente sul fianco con una gamba piegata verso l’altro per offrirmi una vista migliore del suo sesso. Poi prende un dildo piccolo e inizia a sfregarlo sulle grandi labbra e sul clitoride.
Quella scena mi incita a toccarmi con più foga. Alterno movimenti rapidi a fasi lente dove scopro per intero la cappella e la mostro a Bea. Dai sospiri e da come si tocca le piace quello che vede.

Ansima sempre più velocemente. Si tocca con molta foga. Sento chiaramente il suono della sua eccitazione. Le labbra sono lucide, bagnate dagli umori copiosi. All’improvviso si alza e si china con la testa sul mio sesso.
Lo bacia e avvolge la cappella con le sue labbra. La lecca rapidamente. Io ho un sussulto.
Bea si mette a cavalcioni su di me e afferrando il mio pene struscia la cappella proprio sul suo sesso.
Io sono teso e pronto ad esplodere. Vedere il mio cazzo vicino alla sua figa mi eccita ancora di più.
“Bea?”
“Teo! Sto impazzendo. Voglio sentirti dentro di me!” mi dice quasi soffrendo. Intanto continua a masturbarsi con il mio sesso che ripetutamente sfrega contro il suo, umido, caldo e gonfio.
Poi si blocca. Mi guarda negli occhi e si siede sul mio cazzo puntandolo proprio tra le sue labbra.
In un attimo sono dentro di lei.
Una sensazione di calore e di piacere intenso mi avvolge il bacino e lo stomaco. Le mie gambe si irrigidiscono. Lei sospira un sì carico di voglia e di piacere estremo. Si risolleva e poi scende nuovamente sul mio cazzo. Non resisto più.

“Bea, sto venendo, perdonami” le dico quasi implorante.
Lei si solleva un po’ si sfila il cazzo e continua a massaggiarmi su e giù lungo tutta l’asta finché esplodo a pochi centimetri dalla sua figa.
Io ho quasi degli spasmi. Non avevo mai provato una sensazione così calda e intensa. Lei si lecca dalle dita il mio sperma e poi si china sul mio cazzo e inizia a leccarlo come se volesse pulirlo. Ad ogni leccata sulla cappella sento una fitta di piacere fortissima. Lei continua a leccarmi e baciarmi tutta l’asta, le palle.
La guardo mentre lecca avidamente tutto il mio sesso. Pulisce ogni goccia di sperma. Mi bacia le palle e poi anche sull’ano.
“Che fai Bea?” le chiedo timidamente.
Lei mi allarga un po’ le natiche e mi lecca proprio sopra l’ano. Sento una scossa di piacere quasi uguale a quando mi leccava la cappella.
“Oddio Bea. Che vuoi fare?” adesso sono un po’ più preoccupato.
Lei non mi risponde e continua a baciarmi e leccarmi ovunque. L’eccitazione è un po’ smorzata dalla preoccupazione delle azioni di Bea.
Riprende a leccarmi intorno all’ano e di riflesso io stringo le natiche. “Bea, che stai facendo?” le chiedo con tono decisamente infastidito.
“Ti fidi di me?” mi domanda lei alzando lo sguardo e guardandomi dritta negli occhi.
Con la testa annuisco e cerco di rilassarmi per affidarmi completamente a lei. Mi bacia la cappella, la lecca dandomi nuovamente una scarica di piacere intensa. Mi masturba lentamente mentre riprende a leccare il mio ano. Il piacere si diffonde rapido. Sento che si succhia un dito e sento che appoggia la prima falange sul mio buco. “Rilassati e non contrastare” mi dice delicatamente. Sento una leggera pressione sul mio sfintere. Inizialmente contraggo il muscolo. “Fidati di me Teo” mi dice e riprende a leccarmi con la punta della lingua. Poi riprova a violare il mio ano. Infila la prima falange e sento un gran piacere diffondersi in tutto il corpo ma come reazione all’intrusione contraggo nuovamente i muscoli. Lei si infila il cazzo in bocca fino in fondo dandomi un piacere incredibile e mi rilasso. A quel punto mi infila tutto il dito dentro provocandomi un piacere mai provato prima e uno spasmo mi pervade tutto il corpo. Ho un’erezione pressoché immediata.

Si tira su in ginocchio sul letto tra le mie gambe. Si sfila la maglietta. Si toglie le mollettine dai capezzoli con una smorfia di dolore. Le sue tette sembrano ancora più grosse. I capezzoli sono quasi violacei ma sono enormi.
Dalla pochette tira fuori un preservativo. Rompe la bustina con i denti. Me lo appoggia sulla punta della cappella e inizia a farlo srotolare lungo tutta l’asta. Osservo rapito tutta la scena ancora stordito dalla scena precedente e dalla sensazione di piacere fortissima provata pochi istanti prima.
Poi si rimette a cavalcioni sopra di me. Struscia nuovamente la cappella sul suo clitoride e sulle labbra. Percepisco quanto sono bagnate. Sento il calore del suo sesso sul mio. E dopo pochi istanti fa sparire dentro di sé il mio cazzo.
Sospira forte ed esclama “Cazzo!”.

La sensazione che provo in quel momento è di pura estasi. È come se mi stringesse il cazzo, e lo baciasse e leccasse in un unico movimento. Le afferro i seni e lei si stende su di me. Sento i suoi capezzoli sul mio petto. La stringo forte. Solleva la testa dalla mia spalla e mi guarda. Ci baciamo. Con passione, voglia.
Inizio a muovermi dentro di lei. Mi dice di fermarmi. Tira su il busto e poggia le mani sul mio petto.
Inizia lentamente a muovere il bacino avanti e indietro. Il suo pube struscia contro il mio.
Ansima forte. Si stende nuovamente sul mio petto e inizia a sollevare il bacino e a scendere ritmicamente con movimenti ampi e sempre più veloci.
Mugola di piacere e io non sono da meno. Ogni movimento mi fa raggiungere vette di piacere mai provate prima. Si tira su nuovamente e puntando i piedi sul letto inizia a salire e scendere sulla mia asta eretta e fasciata dal lattice del preservativo.
Ripete ogni posizione come se avesse una sequenza sua per raggiungere il piacere aumentando sempre di pi il ritmo. Ma quando vedo i suoi umori biancastri lungo la mia asta, inizio a sentire la pulsione forte di esplodere. La vedo sparire e apparire tra le labbra del suo sesso rosso fuoco.
“Teo tra poco vengo” esclama con la voce rotta dal piacere.
“Anche io Bea”.

Si stende nuovamente sopra di me e continua a cavalcarmi. Mi stringe la testa mentre si muove sempre più velocemente. I suoi colpi sono secchi, rapidi.
Io le afferro le natiche e cerco di sbatterle con più forza verso di me. Mi sento totalmente dentro lei. E non resisto più.
“Bea sto arrivando” esclamo
“Vieni Teo. Adesso arrivo anche io” mi sussurra all’orecchio.
Mi lascio travolgere dall’orgasmo più potente provato in vita mia. Mi muovo a scatti come se fossi in preda alle convulsioni. Ad ogni schizzo sollevo le spalle dal letto e lei con il suo corpo segue i miei movimenti. E poi alla fine arriva anche lei.
“Eccomi Teo. Arrivo. Vengo. Vengo. Vengooooooo” mi urla all’orecchio.
Io la tengo stretta a me e sento distintamente un massaggio al mio cazzo ancora dentro Bea. Lei si contorce dal piacere. Ha la bocca aperta. Emette suoni gutturali. È paonazza in viso. Si stacca da me e porta le mani tra le gambe e sento un rumore strano. Trema. E inizia a singhiozzare. Si rannicchia tenendo le mani tra le sue cosce. Il mio pube è completamente bagnato, sembra quasi che mi abbia fatto la pipì addosso.
Continua a tremare e a singhiozzare. La abbraccio e lei si mette a piangere e cerca di nascondere il viso tra le spalle e la testa.
Mi bacia e io di rimando le bacio la testa.
La accarezzo lungo tutta la schiena e percepisco ancora i tremori.
Avvicino la bocca al suo orecchio e riesco soltanto a dirle: “Ti amo Bea”.
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