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Madre e figlia * - 3


di MasterT2
13.02.2020    |    17.574    |    7 9.8
"Mi zittì con un bacio ed una palpata al seno..."
"Madre e figlia – 3 Sonia assaggia l'uccello di papà



Madre e figlia -3 Sonia assaggia l'uccello di papa Che Sonia avesse apprezzato lo spettacolo ne fui sicura il mattino dopo.
“Ma'... fantastica! Troppo forte! Quasi quasi vi saltavo addosso. Non so fino a quanto potrò resistere. Allora, dici che me lo darà?”
E giù discorsi del genere per tutto il tempo prima di uscire di casa. Quel mattino l'accompagnai a scuola. Avevo un tarlo in testa. Sapevo che Teresa accompagnava la figlia tutte le mattine, era ancora più vicina di noi! Perciò quel mattino appena le due ragazze corsero incontro l'una all'altra, io mi avvicinai a lei.
“Buongiorno Teresa, sono Anna, la mamma di Sonia..!”
“Ma certo, ci conosciamo, anche se non ti vedo spesso! Come mai già in giro?”
“Speravo proprio di beccarti. Hai da fare o possiamo andare a fare due chiacchiere?”
“Ma volentieri! Di solito faccio la spesa e poi torno a casa a fare le faccende. Se vuoi possiamo salire su da me, io abito qui a due passi. La spesa posso farla più tardi. E' successo qualcosa?”
“Si, si, da te va benissimo. Certo ce è successo qualcosa,. ma non ti preoccupare, è qualcosa di buono!! Ma è meglio parlarne in privato. Senza orecchie curiose intorno.”
“Oddio, mi hai incuriosito a morte!! Dai che ci siamo subito. Cosa ne dici, rimarrà bello oggi?”
Era davvero a due passi. Giusto due parole sul tempo ed eravamo in casa.
“Cosa ne dici? Ci facciamo un bel the qui in cucina? Ieri ho fatto anche dei biscotti che mi sono venuti buonissimi. Dai, non tenermi sulle spine!!”
Mi sedetti mentre lei preparava il the. La guardai un momento. Donna interessante, molto sexi come si muoveva. Abbastanza asciutta, fianchi stretti, da dietro era anche un po' mascolina. Da ferma! Come si muoveva la sua femminilità si notava subito. Andai subito al sodo, sperando di non aver sbagliato tutto.
“Allora, succede che anche Sonia ed io ci diciamo tutto e...” Si girò, uno sguardo allarmato. Le sorrisi. “.... ti ho detto che non c'è niente di cui preccuparsi tesoro! Si, allora ho saputo di quanto ci si diverta a casa tua, e dei tuoi giocattoli.”
“Anna... sai.. io..... mia figlia e Sonia..”
“Teresa, cara, aspetta. Non ti sto mica rimproverando, anzi, dopo quello che mi ha detto Sonia, ho deciso che dovevamo conoscerci meglio. Sai, anch'io da ragazza ho avuto le mie belle esperienze. Ho una sorella quasi due anni più vecchia, ma sono sempre stata io la pietra dello scandalo. Eravamo proprio come Sonia e Grazia, volevamo provare tutto. E tu? Hai sorelle?
Si era ripresa ed ora il suo sguardo era incuriosito. L'acqua era bollente e si sedette al mio fianco.
“Magari avessi una sorella. Ma ho un fratello più giovane ed io le mie prime curiosità me le sono tolte con lui. Beh, quasi tutte. E ho avuto anche un'amichetta del cuore!”
“Uh, come avrei voluto avere un fratello. Sai, per poter vedere un uccello ho dovuto aspettare il liceo!”
“Ti capisco. Avevo amiche nella tua situazione che mi invidiavano le possibilità. Però, certe cose con un fratello non si possono mica fare!”
“Davvero? Non avete mai...”
“... scopato? No. A dir la verità abbiamo fatto tutto meno quello. Anche se ci ho pensato spesso, ma poi ho incontrato mio marito e allora non ce n'e stato più bisogno.”
“Ti sei sposata vergine?”
“Giovane e vergine, per modo di dire!! Si', la festa me l'ha fatta la famosa prima notte, ma come ti dicevo, con mio fratello avevo già provato tutto il resto. E tu?
“Mia cara abbiamo proprio tanto in comune. Anch'io volevo sposarmi vergine. E così ho seguito i consigli tramandati in famiglia e fatto tutto meno che quello, anche se, alla fine, ho ceduto le armi una settimana prima del matrimonio. Così la prima notte gli ho fatto credere che l'alternativa era un dono speciale, e lui lo ha apprezzato molto!!”
“Accidenti, a quell'idiota di mio marito l'ho messo sotto il naso un mucchio di volte ma niente! Neanche il dito!!”
“A volte con gli uomini bisogna dirglielo chiaro quello che si vuole. Da quel lato, con Franco sono fortunatissima. Siamo completamente aperti l'uno con l'altra. Ci diciamo di cosa abbiamo voglia e ci soddisfiamo a vicenda.”
“Sei proprio fortunata sai. Gianni non ha mai avuto fantasia. Io lo amo e anche se un po' monotono, fino a qualche tempo fa, per lo meno, mi cercava spesso. Ora sono un paio d'anni... anzi, da otto mesi proprio niente!!!”
“Scusa Teresa, ma tu lo cerchi? Ti offri? Insomma, cerchi di eccitarlo o che altro? Mi dice Sonia che dormite separati!”
“E si, ultimamente preferisce così. Sai, io ho cercato, all'inizio, di cominciare, prendere l'iniziativa, strofinarmi un po', fargli capire che ne avevo voglia!! Sai, era successo che aveva avuto un periodo nero col lavoro e aveva cominciato a perdere qualche colpo. Sai, iniziavamo, ma si fermava a metà strada. Io avevo dato la colpa allo stress e non ci avevo fatto caso. Credo che, dopo che è successo più di un paio di volte, gli sia venuto un qualche complesso e che ora si senta talmente giù che proprio non vuole neanche provarci!! Come la chiamano? Ansia da prestazione?
“Ma non ne avete parlato? Siete ancora giovani, che diamine!! Io penso che dovresti tagliare la testa al toro. Scusa Teresa, ma mi sembra che tra di voi sia mancato proprio il sesso, direi. Si, facevate l'amore e magari era anche soddisfacente, ma il sesso? Capisci cosa voglio dire? Mi hai detto di aver fatto tutto con tuo fratello, ma con tuo marito? Non mi dire che non avete mai fatto sesso orale? Mi hai fatto capire che il culetto non te l'ha mai chiesto. Non ci posso credere!! Eppure, dai racconti di Sonia, mi sei sembrata una donna disinibita.”
“Cara Anna, disinibita si, a parole però. Vedi, con lui ho sempre avuto paura che pensasse male di me e mi sono sempre trattenuta.”
“Si. E magari lui non voleva che tu pensassi che lui fosse un pervertito. Sai quante volte ho sentito queste storie? Hai un amante? E tuo fratello?”
“Nooo, mai neanche pensato. Solo virtuale. Amo troppo Gianni. Sai, con internet ci si può sfogare e mi sono accontentata. Mio fratello? Dopo sposati non abbiamo più realmente cercato l'occasione anche se, qualche volta, qualche battutina ci scappa ed io mi eccito da matti. E' stato solo da quando Grazia ha cominciato ad interessarsi al sesso che anch'io mi sono come risvegliata. Dici che ho fatto male?”
“No che non hai fatto male. Il male è privarsi del piacere con il proprio partner.”
“Secondo te cosa dovrei fare?”
“Beh, perso per perso, io cercherei di dargli uno choc. Se ti ama sarà felice di riscoprirti e tu dovrai dirgli che piuttosto di perderlo, avresti dato via libera ai tuoi più bassi istinti..ecc. Sono sicura che se vuoi le trovi le parole.!
“E tu pensi che lui si tirerebbe fuori dalla sua depressione.? Io penso che mi ama sempre ma che ora ha paura.”
“Esatto. E tu sbattigli sul naso laaa...'verità'! Digli quanto hai ancora voglia di lui e cosa vuoi che ti faccia e cosa vorresti fargli. Vedrai!!”
“Mmmmm... mi stai facendo pensare. Ma... abbiamo parlato e non hai mangiato nemmeno un biscottino!”
“Veramente, quello che volevo mangiare non era il biscottino. Mi ha detto Sonia che te la sei depilata e che hai una sorpresina lì sotto!!”
“Anna.....mmmmm.... ti ha detto proprio tutto! Ma, anche voi? Come noi?
“Si Teresa. Anche io e Sonia siamo 'intime'. E visto che Sonia ha intenzione di sentirsi infilare quei tuoi giocattolini, mi sarebbe piaciuto molto partecipare. E poi sono curiosa di sapere come avete cominciato tu e Grazia. Per noi è stato quasi naturale. Come mangiare una ciliegia. Parlando delle sue voglie d'uccello ha voluto vedere come si diventa da grandi e da lì a leccarci le passere non abbiamo neanche dovuto pensarci.”
“Anna cara! Più o meno anche tra noi è successo uguale. L'ho beccata a guardare porno su internet mentre si masturbava. Per non farla star male, le ho detto che lo facevo anch'io. Poi mi ha confidato il suo rapporto con Sonia, io le ho raccontato della mia amichetta. Alla fine eravamo così eccitate. Ci siamo toccate e poi leccate. Così bello e dolce!! Poi, st'estate la stupidina l'ha data a suo cugino e allora, per tenere la voglia sotto controllo mi sono procurata i vibro. Sono proprio contenta tu sia qui. Sei una bellissima donna. Sarò felice di averti per amica. Mi manca un'amica, così intima!! Sai, a parte Grazia e la mia amichetta da ragazze, non l'ho mica mai realmente fatto con un'altra donna. A pensarci mi sento proprio stimolata!!”
“Ed io che speravo ti fossi bagnata!!”
“Veramente, sono zuppa!”
“E allora, che aspetti? Dai, siediti qui sul tavolo!”
“Oddio, niente biscottino allora!”
“Biscottino' Voglio mangiarti quel bel grilletto che, mi ha detto Sonia, hai in mezzo alle gambe. Dai, fammelo vedere!!
“Anna, mi hai fatto eccitare. Se proprio lo vuoi, ecco, guarda..!!”
Alzatasi Teresa si era sfilata le mutandine e, alzata la gonna siera seduta sul tavolo di fronte a me, le gambe aperte, la sua bella fica, nuda e bagnata, completamente offerta. Il suo grillo spiccava all'apice, eretto come un cazzetto. Waoh, che bocconcino!! E sotto, il buchetto scuro e grinzoso del culetto!! Era una vita che non mi trovavo davanti qualcosa di così invitante. Appoggiai le mani all'interno delle sue cosce aprendola ancora di più e ci tuffai dentro la faccia. Dolce e succosa!! Accolse la mia lingua con un forte gemito. Sarebbe venuta subito. Le succhiai il grillo con forza alternando con leccate in lungo ed in largo e puntate dentro la fica e sul suo buchino. Quando sentii che cominciava a muovere i fianchi, le infilai due dita in fica ed uno in culo dedicandomi esclusivamente a succhiare il clito. Venne come un terremoto, urlando squassata dagli spasmi. Sollevai la testa leccandomi le labbra.
“Accidenti Anna, dove hai imparato a leccarla così? Mi hai fatto godere da matti. Ora, voglio leccartela anch'io!”
“Dev'essere un dono di natura. La tua è la prima che lecco, a parte mia sorella e mia figlia. Certo che voglio la tua bocca, ma voglio anche vederti tutta nuda, sentire il tuo corpo nudo contro il mio.”
“Vieni, andiamo a letto. Anch'io ti voglio tutta nuda!”
Quasi di corsa entriamo in camera e ci spogliamo rapidamente. Seno contro seno ci abbracciamo baciandoci avidamente, succhiandoci le lingue. Le nostre mani a toccare, cercare, frugare tutto il possibile. Avvinghiate cademmo sul letto, sempre baciandoci e palpandoci, rotolandoci. Trovandoci con lei sopra, Anna mi bloccò sul letto e scese baciandomi lungo tutto il corpo. Dal collo ai seni, dallo stomaco all'ombelico baciò e leccò ogni centimetro arrivando finalmente al suo traguardo. La mia fica. Ci si tuffò dentro succhiando avidamente facendomi gemere di piacere. Riuscii ad acchiapparla e a tirarla su di me ritrovandomi la sua fica aperta sul viso, L'afferai per i fianchi stretti e l'abbassai cominciando a leccarla furiosamente, rispondendo colpo su colpo, linguata su linguata, morso su morso. Le nostre dita frugavano ogni anfratto, ogni recesso. Di colpo si staccò e mi lasciò fremente di frustrazione, tutti i sensi indignati. Solo un attimo. Era corsa al cassetto e ne aveva liberato il contenuto. I due famosi amici vibranti. Me ne porse uno e si rimise nella stessa posizione di prima ricominciando da dove aveva interrotto. Stavolta fui io ad essere sorpresa. Non ne avevo mai usato e la sensazione offerta dalla platica vibrante, prima contro il mio clito, poi dentro di me ed infine nel culo, fu indescrivibile. Gridavo e godevo, godevo e gridavo cercando di renderle pan per focaccia. Anche lei urlava di piacere ogni qual volta piazzavo il vibratore sul suo clito per poi tornare a tormentarla con la lingua mentre immergevo l'attrezzo dentro il suo culo bramoso. Continuammo a godere fino a che le forze ci lasciarono per giacere stremate ed ansanti sul letto disfatto. A fatica riuscimmo ad arrivare al bagno e ad una doccia calda che ci rinfrancò ma ci lasciò nuovamente frementi per nuovi piaceri. Ma eravamo mamme, e il dovere chiamava. Il the era ormai freddo. Passammo al caffè facendo la festa ai famosi biscottini, poi l'accompagnai a fare la spesa approffittandone per chiacchierare del più o del meno. Di figlie, di mariti, sorelle, fratelli; di cazzi e di fiche. Decidemmo di ritrovarci a casa sua giusto in tempo per l'arrivo delle bambine (per una madre i figli saranno sempre bambini) e avremmo dedicato il resto della giornata a farle godere, e a godercele naturalmente. Immaginate la faccia di Sonia quando mi vide in compagnia di Teresa.
“Mamma! E tu cosa ci fai qui?”
“Ciao tesoro! Io e Teresa stiamo facendo conoscenza. Visto che voi due siete sempre assieme, mi sembrava giusto che anche noi diventassimo amiche.”
“E soprattutto che anche lei partecipasse ai nostri giochetti!”
“Wao! Davvero ma'? Grazia, hai sentito?”
“Hei, non me lo avevi detto che tua madre sapeva tutto!”
“Beh, tu dici tutto alla tua ed io alla mia.”
“Ma allora, anche voi due...”
“Forza ragazze, poche chiacchiere. Merenda e poi i compiti e poi...”
“Mamma, oggi solo merenda e poi. E' venerdì, niente compiti. E ti prometto che per lunedì avremo finito con la tesina di storia. Vero Sonia?”
“Verissimo. E noi quando promettiamo, manteniamo sempre. Cosa c'è per merenda? E ma', sarà che il poi di oggi è lungo grosso e vibra?”
“Cioccolata calda! Tanto per tenervi in forma. E i giocattoli di Teresa hanno le pile nuove.”
“Hai sentito Grazia. Le nostre madre hanno scaricato i giocattoli. Ah porcellone! Adesso ci raccontate cosa avete combinato!”
“Cosa volete che combinassimo? Due signore arrapate come noi? Eh Anna?”
“Ci siamo conosciute meglio. Molto meglio! Ed ora mi piacerebbe conoscere meglio anche te Grazia.”
“Davvero signora Anna? Anch'io non vedo l'ora! Anzi, credo di avere già la patatina bagnata.”
“Accidenti Grazia! La mia è già zuppa. Ci pensi? Oggi ce la godiamo con le mamme! E voi signore? Bernarde bagnate?
“Da stamattina ce le siamo già asciugate un paio di volte, vero Teresa?”
“Già, ed ora me la sento di nuovo umida. Svelte allora che vogliamo vedere quei bei culetti tutti aperti oggi. Ieri Sonia se n'è andata quando cominciava il divertimento.”
“Purtroppo. Ma ci ho pensato io, a casa, a farle vedere cosa si era persa!”
“Anna, non me l'avevi detto! Le hai aperto il buchino?”
“Giusto un tantino, per prepararla all'idea. Oggi il vibro e il prossimo...”
“Il cazzone di papà! Vero mamma? Guarda che se non me lo organizzi, gli salto addosso!”
“Anna cara! Quante cose hai da raccontare! Grazia, tesoro, tu ci hai mai pensato?”
“Al papi? Certo, ma mi sembra sempre così stanco! Magari il sesso non gli interessa più.”
“Tesoro, mi sa che dobbiamo darci da fare noi due a risvegliarlo. Anna qui, mi ha dato delle idee. Vedremo di metterle in pratica. Ma devi promettermi di fare solo quello che ti dirò, quando te lo dirò io.”
“D'accordo mamma! Per l'uccello di papà farò qualsiasi cosa! Oddio Sonia! Non mi sembra vero! Anch'io posso sognarmi il pistolone paterno. Troppo bello!”
“Grande! E sono le nostre mamme che lo rendono possibile. Siete due mamme fantastiche! Ed ora tutte nude! A parlare di volatili mi si infradicia il nido!”
Ridendo e scherzando, in un'attimo eravamo tutte e quattro nude. Al principio ci scambiammo le figlie. Grazia era una bella fichetta, bollente e veloce. Quattro slinguate e mi riempì la bocca dei suoi umori dolci mentre Sonia faceva lingua in bocca e mani in fica con Teresa. Il passaggio alla ruota fu il prossimo passo. Ognuna leccava a turno la fica delle altre e tutte contemporaneamente. Dopo esserci calmate un pochino, i vibratori fecero la loro comparsa. Sdraiate sul letto, fianco a fianco, le due ragazze sollevarono le gambe fino a mettersi le ginocchia sulle spalle, offrendosi così spalancate alle nostre ministrazioni. Io e Teresa, anche noi fianco a fianco, ci lavorammo i loro buchini fino a farle urlare di piacere e subito dopo furo i nostri a subire l'assalto delle nostre figliole che ci rendevano pan per focaccia. Quando i nostri sensi si placarono, ci rendemmo conto che era già sera. Eravamo stremate. Fu un vero sforzo rivestirsi e tornare a casa. Sonia non stava più nella pelle. La sua felicità per quello che era successo, era indescrivibile, per non parlare dell'anticipazione per quello che sarebbe successo. Anch'io avevo pochi dubbi, Sarebbe successo. La mia bambina stava per assaggiare il cazzo del suo papà ed io sarei stata lì con lei. L'avrei tenuta per mano. Invece non successe. Franco aveva avuto un problema sul lavoro e sarebbe rientrato tardissimo. Il culetto di Sonia avrebbe dovuto aspettare. Fino al mattino dopo! Fu Sonia a prendere in mano il suo destino. E non solo quello! Quella mattina, senza pianificazione da parte mia, fummo assaliti dal ciclone Sonia. Come fanno i bambini quando sono piccoli, s'intrufolò in mezzo a noi, nel lettone. Ma lei non era piccola, ed era nuda! In mezzo a noi, nudi! Sentii il terremoto nel letto e mi svegliai languidamente col suo corpo nudo attaccato al mio. Mi zittì con un bacio ed una palpata al seno.
“Non ti arrabbiare mammina, non ce la faccio più ad aspettare! Mi sono svegliata con solo quello in testa. Mi sono già fatta una volta ma... niente. Lo voglio troppo!”
Prima che potessi dire qualcosa si era già abbarbicata a Franco, ancora addormentato, svegliandolo con bacetti e carezze.
“Papino, ci sei? Dai che il sole è già alto!”
“Sonia! Cosa ci fai qui? Sonia? Cosa stai facendo? Sei nuda! Sonia cosa...”
“Shhh! Zitto papi! La mamma ti ha già detto tutto. Non ce la faccio più ad aspettare. Ho bisogno di te. Del tuo bel pisellone. Eccolo qua! Dio...”
“Sonia, ma sei pazza? Anna, ma, ma, fai qualcosa!”
“Mio caro, mi sa che non hai scampo. Dovrai essere tu a fare 'qualcosa'!”
Intanto avevo tirato giù le lenzuola scoprendoli. Con la mano tra le gambe mi accinsi ad osservare. Sonia era tutta appiccicata al suo fianco e lo sbaciucchiava dappertutto. La sua mano si era già impadronita del cazzo del padre che, non sapendo ne' leggere, ne' scrivere, si era già rialzato. La sua cappella turgida e pupurea appariva e spariva, più grossa del solito in rapporto alla piccola mano.
“Zitto papino! Non devi dire niente! Devi solo farmi felice col tuo pisellone. Vero papi che vuoi far felice la tua bambina?”
“Mio Dio Sonia! Ma sei mia figlia! E' pazzesco! Io...”
“Papi, ti prego! E poi ce l'hai già durissimo! Mamma, hai visto comè duro?”
“Si tesoro, l'ho visto! Ed è tutto tuo! Anzi, prendiglielo in bocca! Vedrai che si arrende!”
“Anna! Ti ci metti anche tu? E'... è... Siete pazze tutte e due!”
“Amore, non resistere! Lasciati andare e falla felice. Vedrai, sarà meraviglioso!”
Sonia si era curvata su di lui e, tenendolo sempre in mano, aveva preso a leccargli e ciucciargli la cappella. Coma si vedeva che era la prima volta! La tentazione era troppo forte. Mi portai vicino a lei che, avvertendo la mia presenza, sollevò il capo. Sorridendo allungai una mano sulle sue palle.
“Guarda tesoro!” le dissi. Poi la mia bocca la sostituì. Lo imboccai più che potevo pompandolo un paio di volte, poi toccò alla lingua leccarlo per tutta la sua lunghezza ed infine imboccai la cappella mentre la mia mano lo segava. Sempre massaggiandogli le palle, lo offersi a lei.
“Visto? Dai, prova! Mettiti sopra di lui così ti lecca la fichetta, e se ne sta zitto!”
“Oh si, mamma! Dai papino, mangiami la patatina mentre ti spompino l'uccellone!”
Nella nuova posizione Sonia riprese il lavoro di bocca sul cazzo di suo padre mentre io con una mano continuavo a massaggiargli le palle gonfie, spingendo un dito a solleticargli l'ano. Con l'altra mi masturbavo lentamente, strofinandomela solo all'esterno. Volevo farlo durare a lungo! Aveva preso un bel ritmo, alternando pompate a leccate, succhiate e menate fermandosi ogni tanto per esprimere il suo piacere al lavoro di lingua del padre. Mi spostai per guardare. Franco la teneva per le chiappette e con i pollici le aveva aperto tutta la fichetta. La bocca si era impadronita di quel bocciolo succhiandola e mordicchiandola mentre con la lingua spingeva all'interno e si dedicava al grillettino. La vidi cominciare a spingere in basso con i fianchi, segno che cominciava a godere. Il movimento si fece più erratico e veloce fino a che con un urlo si sollevò lasciando il cazzo per un momento, si irrigidì sul suo volto per poi rilassarsi ansando. Il primo orgasmo con suo padre.
“ Il buchino, Franco!” suggerii.
Mentre lei riabbassava la testa, tornando a spompinarlo, Franco mi obbedì spostando la bocca sul buchetto. Come prima usò i pollici per aprirlo in modo da potervi spingere dentro la lingua. Franco riusciva a coprire tutto il buchetto con la bocca per poi succhiarlo e subito dopo lo rilasciava leccandolo e spingendo dentro la lingua che, passaggio dopo passaggio vedevo entrare sempre di più. Troppo eccitante!! Sonia era pronta. La feci rialzare e poi inginocchiare sul letto nella posizione che avevamo praticato. Un attimo ed eccola lì tutta aperta e pronta alla sua prima inculata. La fichetta grondava di umori.
“Sonia tesoro, sei pronta vero? Adesso il tuo papà te lo mette nel culetto. Rilassati e quando lo senti prendi un bel respiro e spingi. Vedrai che bello!”
“Oh si mamma! Lo voglio tutto nel culetto! Papino ti prego, aprimi tutto il buchino col tuo cazzone! Voglio sentirlo tutto dentro! Siii, inculami papi!”
Non resitii a officiare alla prima messa in culo di mia figlia. Dopo averli lubrificati entrambi abbondantemente con la cremina cge tengo pronta nel comodino, mi inginoggiai al suo fianco. Con una mano socchiudevo il buchetto, con l'altra tenevo in mano il cazzo duro di mio marito. Messosi in posizione dentro di lei la teneva forte per i fianchi. Spennelai più volte la cappella sulla fichetta fradicia e poi lo puntai sul buchino che appariva quasi boccheggiante.
“Eccolo cara! Spingi! Dai Franco, spingi! Oddio! Sta entrando!”
L'urlo di Sonia accolse la cappella del padre, accompagnato dal ringhio di Franco. Molto lentamente vidi la sbarra di carne sparire dentro quel culetto stretto, ogni centimetro accolto da un “Siiiii” di piacere. Appena fu tutto dentro Franco si fermò. Sonia gemeva di piacere. Poi cominciò ad estrarlo, sempre lentissimo.
“Oddio! Oddio! Papi, che bello! Mamma è troppo bello! Lo sento tutto entrare. E' caldo e vivo! Oh si papino! Mi stai inculando! Mamma, altro che il vibratore! Avevi ragione!Si, dai adesso! Non mi fa male! Mi piace! Dai papi! Oddio, sto godendo papino! Dai, più svelto, più forte!”
Vedevo che Franco si stava ancora trattenendo ma il suo cazzo scorreva senza impedimenti nel buchetto della figlia che aveva cominciato a strofinarsi con forza la fichetta. La imitai sbattendomi dentro tre dita. Allo stesso tempo accarezzavo il sedere di Franco e le sue palle ora gonfie e dure. Col pollice spingevo sul suo buchetto. Ormai eravamo lanciati verso un orgasmo pazzesco. Franco lasciò da parte tutte le riserve e cominciò a infilarla con potenza, sempre più veloce. Sonia ormai urlava e gemeva tormentandosi il grillo mentre la mia mano artigliava la mia fica quasi a volerla strappare. L'urlo selvaggio di Sonia che annunciava il raggiungimento di quel suo primo orgasmo anale diede il via alla girandola. Anche il mio orgasmo sopraggiunse e venni sbattendomi furiosamente e spingendo il pollice nel culo di Franco che affondò ruggendo un ultimo colpo nel culo di Sonia, rilasciando una potente sborrata.

….. Continua...

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