Racconti Erotici > incesto > Mia suocera le apre 2
incesto

Mia suocera le apre 2


di MasterT2
23.01.2023    |    51.578    |    17 9.7
"Mi sta aprendo tutta! Tuo marito mi chiavaaaa!!” “Dai amore, dai che e' in arretrato di cazzo..."
Mia suocera le apre... e non solo le sue!!

Torno a casa e Rita e' ancora fuori. Giusto il tempo per sciaquare le mutande e farmi una doccia. L'immagine cel culo di mia suocera ancora mi gira per la testa. Penso alle sue ultime parole. A Rita ci parla lei! Un po' mi preoccupa. Rita non mi ha mai ossessionato con gelosie, ma scopare sua madre non e' proprio normale. Visto che tarda, mi do da fare in cucina, trovare la cena avviata di solito la mette di buon umore. Arriva poco dopo.
“Ciao amore, sei arrivato presto. Sono passata dalla mamma ma eri gia' andato via!”
“Si, solo le guarnizioni. Ho fatto presto. Ci siamo presi anche il the.”
Bacetto sulle labbra. Sguardo curioso. Anche qualcosa nel tono di voce.
“Uh, hai messo su da mangiare. Grazie amore. Vado a farmi una doccia. Velocissima.”
Di parola. Arriva in accappatoio che ho appena finito di apparecchiare. Ceniamo parlando del piu' e del meno, sopratutto dei suoi vecchietti, sta seguendo dei casi di assistenza a domicilio. Sembra tutto normale, ma sento un che di forzato. Poi sul divano, tv accesa, si accoccola contro di me, la mano sulla coscia.
“Amore, dimmi, cosa e' successo dalla mamma? Lei dice che sei stato un angelo ad aiutarla.'
La mamma le ha “parlato”. Antenne dritte. Ancora quel sottofondo di voce quasi aspro. Terreno minato. Decido che staro' il piu' possibile vicino al vero.
“Niente di grave amore. Mentre prendevamo il the le e' venuto un dolor di pancia e alla fine ho dovuto aiutarla a fare un clisterino.”
“Tu? Mi viene da ridere. Come hai fatto?”
“Ho fatto tutto come diceva lei. Non e' stato difficile.”
“Ha ancora un bel culone la mamma vero?”
“Beh, si, per la sua eta'.”
Si fa una grassa risata.
“Se glielo dici non ti parla piu'. Allora non ti ha fatto effetto?”
“Amore, lo sai che non ti posso raccontare storie. Si, un po' di effetto l'ha fatto! Mica capita tutti I giorni di avere il culo della suocera in bella vista!”
“Si, si, capisco. Ti conosco marito. Cosa ti ha raccontato per farsi compiangere e fartelo tirar fuori?”
“Beh, ci ha dato un po' dentro con la vedovanza e le voglie che tornavano imperiose.”
“Cosi' hai ceduto e te la sei scopata! Porco!”
“Amore, a dir tutta la verita', me la sono inculata.”
La sua mano mi acchiappa il cazzo con le palle e stringe. Subito comincia a drizzarsi.
“E scommetto che sei pronto a rifarlo. Vero porco?”
Il tono di voce e' cambiato. Ora noto l'arrochimento di quando e' eccitata. Nel muoversi l'accappatoio si e' aperto sulle sue tette e I capezzoli duri la dicono tutta. Mi giro, ne prendo una in mano e comincio a baciarla. Ritorna la lingua per un momento.
“Non credere di cavartela con cosi' poco. Per cominciare la redenzione, adesso devi farmi godere, sempre se te ne e' rimasta abbastanza..”
Il cazzo duro nella sua mano risponde per me. Mi do da fare con le mani e un nuovo lungo, lingua in bocca che la lascia senza fiato. Apre le braghe e me lo tira fuoiri. Lo mena un po', poi si stacca. In piedi, toglie l'accappatoio. Siamo assieme da ben piu' di 20anni e vederla nuda mi eccita sempre. Faccio per abbracciarla, ma mi mette a sedere per poi inginocchiarsi sul divano, il culo alto, verso di me. Non ho bisogno di altre istruzioni. So cosa le piace. Con le mani le apro le chiappe, coi pollici la fica. Gonfia e bagnata. Si, pronta. Comincio a leccare. Dal basso all'alto e viceversa. Sa di Rita e sapone. Voglia di saltarle addosso e infilarglielo tutto. Porta pazienza Marco. Il buchetto si rilassa e lascia che la lingua riesca a forzarlo leggermente. Il clito e' una bacca dura che titillo e stringo tra le labbra. Non trattiene piu' I gemiti. Succo dolce e viscido la inonda.
“Marco, amore, si, adesso. Dammelo! Adesso!”
Mi sistemo ed entro. La fica bagnata e' bollente. Meraviglia. Mi accoglie con un profondo mugolio. Piacere, soddisfazione, liberazione.
“Oddio Marco, che bello! Lo sento tutto. E' durissimo. Si, si Marco, amore, si, dai!”
La scopo come piace a lei. Qualche colpetto veloce e poi un paio a fondo che la fanno vibrare tutta, accompagnato dai suoi gemiti, incitato dalle sue parole.
“Marco, oddio, Marco. Dai, dai che godo. Marco, nel culo adesso, dai, inculami come la mamma. Siiii, dammelo tutto. Nel culo amore!”
Obbedisco, a fatica interrompo e punto il suo fiorellino che mi fissa palpitante. Lo sento pulsare contro la cappella e mentre lei urla ancora “Nel culo” glielo sbatto tutto dentro in un solo colpo. Ruggisce e comincia a muoversi lei, a spingermi contro quasi rabbiosa. Mi aggrappo ai suoi fianchi cercando di rispondere colpo su colpo. Urla.
“Siiii porco, inculami, inculami come la mamma. Prima la mamma e dopo la figlia, sei proprio un porco!! Dai, dai, si, si, oddio, si, vengo, vengo, porco, vengo!!"
Urla scuotendosi tutta. Non ricordo averla vista godere cosi'. Il culo pulsa forte stringendomi come un pugno. Apppena si rilassa un po' ricomincio a muovermi accompagnando I suoi spasmi. Un lampo e vedo mia suocera godere col cazzo dentro ed ora mia moglie che quasi me lo munge. Grugnisco e mi svuoto dentro di lei che mi accoglie con un:
“Si, amore, grazie!”
Rimaniamo li' abbracciati, senza parlare. Si sente solo ansare, il battito del cuore, la tv in sottofondo. Qualche minuto, poi ecco la Rita che torna.
“Amore, oddio, se mi muovo mi cola dappertutto. Prendi qualcosa.”
Finito il romanzo. Acchiappo le mie mutande e gliele passo. Mi sto reinfilando le braghe che sento rumori alla porta. Uuups, I ragazzi! Se fossero arrivati pochi minuti prima! Eravamo talmente infoiati che non li avremmo nemmeno sentiti. Meno male che pensano ai fatti loro.Li ha sentiti anche lei perche' arriva in vestaglia con la camiciona da notte castigata.
“Ragazzi, volete qualcosa da mangiare?”
“No mamma, grazie. Abbiamo mangiato una pizza. Magari ci facciamo un po' di latte piu' tardi.”
Chiuso il sipariio. Mi impigiamo anch'io. Un po di tele e a dormire. Ci resto di sasso. Mi sveglio piu' tardi del solito. Rumori in cucina. Odore di caffe'. Arrivo!!
Tutti con la testa nel telefono.
“Buongiorno!” Il muro risponde prima. Il caffe' lo godo lo stesso e una fetta di torta.
“Noi andiamo in spiaggia. Venite anche voi?”
“No, oggi andiamo dalla nonna. Ha bisogno di qualche aiutino. Perche' non venite anche voi? In spiaggia potete andare dopo. Magari prepara qualcosa di buono.”
Aiutino? Cosa stava dicendo?
“No, no, fate pure voi. A noi ci basta un panino. Le ragazze ci aspettano.”
Ultimo sorso e via. Ci vediamo stasera.
“Andiamo da tua mamma? Cosa deve fare?
“Ma niente! Cosi' non si insospettiscono. Figurati se mollano la patatina per lavorare.”
“Ahhh, credevo l'avessi gia' sentita.”
“La chiamo piu' tardi. Oggi sono libera, magari facciamo qualcosa!'
e mi da un'occhiataccia come a dire: “Non provarci nemmeno!” Campo minato! Chissa' cosa sta tramando. Ora mi fa lo sguardo angelico. Molto pericoloso. Non credo, dopo i fatti di ieri, che ci siano oggi ripercussioni. Sembrava l'avesse presa molto meglio di quello che avrei potuto pensare. Chi vivra', vedra'. Vado a prendere il giornale e mi infilo al bar. Giusto tempo per un caffe' e squilla il telefono.
“Non credere di averla scampata. Ci vediamo dalla mamma. Io parto adesso.”
Le do dieci minuti e mi avvio. Decisamente qualcosa bolle in pentola. Ho la chiave.
“Mamma, Rita? Sono qua. Dove siete?”
“Amore, arriviamo subito. Fai il tesoro e prepara il caffe.”
Un altro caffe'. Di sicuro non mi addormentano. Metto su, tiro fuori le tazzine e arrivano. Hanno l'aria di gattone che hanno visto un topino. Le guardo interrogativo, ma non chiedo. Stanno parlando dei ragazzi e continuano come se non ci fossi. Caffe' pronto. Rita versa poi viene a sedersi sulle mie ginocchia.
“Bene, visto che siete stati tutti e due molto sinceri e vi voglio bene, siete perdonati, anzi, visto che ormai a mamma si sono risvegliate le voglie, ti puo' scopare quando vuole, importante che ne lasci abbastanza anche per me e, visto che la cosa mi eccita, mi riservo di partecipare. In piu', visto che ormai siete porci dichiarati, ho anch'io una voglia da soddisfare. Mamma non ha obiezioni. Ho sempre avuto la curiosita' mai soddisfatta di farlo con una donna e mamma dice che sara' felice. Tu potrai guardare e essere pronto all'uso, che prevedo neccessario visto non abbiamo neanche un vibratore in due. Mamma, credo che dovremo procurarci qualcosa.”
“Ma certo cara. Sono sicura che in internet troveremo a nostro gusto. Neanch'io l'ho mai fatto con una donna e sono curiosissima. Con lui che ci guarda poi, sono gia' eccitata. Marco caro, non ti dispiace vero?”
Mi guardano tutte e due leccandosi le labbra e in piu' Rita si struscia e mi stringe la coscia. Hai capito le due porcellone? Si dividono la preda ed esplorano nuovi territori.
“Dispiacermi? Ho sognato tutta la vita di essere assieme a due donne che se la leccano. Sono a vostra disposizione. Il vostro giocattolo!”
“Avevi ragione mamma, ma me lo aspettavo. Lo conosco bene. Dai, andiamo di la'. Non vedo l'ora di essere tutta nuda a letto con te.”
Si abbraccino e cominciano a baciarsi. Le seguo in silenzio. A vederle sembrano due vecchie lesbicone. Duellano con la lingua da far concorrenza a vecchie porno stars.
Si spogliano veloci, si brancicano le tette, I capezzoli belli dritti, che voglia che mi fanno. Ce l'ho gia' duro. Mi spoglio anch'io e mi metto sulla poltroncina, le palle in mano. Mmmm, devo evitare di segarmi. Anche loro sono nude. Ancora lingua in bocca, le mani che frugano tra le cosce, mi immagino le fiche bagnate. Rita si lascia andare sul letto a gambe larghe, la fica spalancata con le mani, completamente aperta.
“Mamma ti prego, leccami la fica! Non ce la faccio piu'. Fammi sentire la tua lingua. Mangiamela tutta. Oddio che bello mamma! Ti sbrodolo in bocca!”
Gemiti e urletti accompagnano, lo stesso che le spinte verso l'alto e tenersi la testa tutta spinta contro, quasi a volerla dentro. Seduto in prima fila mi godo lo spettacolo. Mia suocera inginocchiata tra le gambe della figlia, il bel culone spinto tutto in alto, le ginocchia ben aperte e anche ben aperto e' tutto il resto. Dal buco del culo che occhieggia e palpita, alla fica succosa e gonfia che una mano passa veloce a pastrugnare.
Non riesco a farne a meno. Stringo il cazzo in mano, duro come un paletto di legno. Talmente duro che quasi mi fa male, stretto dai confini della pelle. Non so quanto potro' resistere. Rita urla ancora piu' forte e la stringe tra le cosce. E' venuta. Il tempo per Nora di alzar la testa che Rita la sbalza e le e' addosso. A cavalcioni del suo volto le tira le gambe spingendole sotto le ascelle. Tuffa la faccia nella fica spalancata e lecca a lingua larga. Sento I guaiti di Nora soffocati dalla fica di Rita che alza la testa e mi guarda.
“Amore, hai visto che bella ficona ha la mamma? Buonissima. L'hai assaggiata ieri? No vero? Tutto preso a farle il culo, vero? Porco. Dai, vieni a leccare anche tu.”
Mi sdraio un po' di fianco e accedo al banchetto. Non so cosa sia sugo di fica e cosa saliva, ma lecco tutto scambiando slinguate con mia moglie. Quel culo che ieri ho aperto cosi' bene e' anch'esso tutto offerto e si prende la sua razione di lingua.
L'orgasmo prende Nora furiosamente, urla e si batte per liberarsi, staccarsi da quelle lingue che la tormentano. Teniamo duro.
“Adesso Marco. Adesso che sta ancora godendo. Chiavala addesso.sbattiglielo tutto dentro!”
La tiene con tutta la sua forza ed io la prendo per le caviglie e metto in gioco il mio peso. Entra come una lama nel burro. Dio che bollore. Brucia addirittura. Stantuffo a fondo, con forza ma non veloce. Lei si adatta e ritorna colpo su colpo, completamente offerta, rilassata. I grugniti diventano grida. Rita si e' spostata. Giacendo al suo fianco le mastica I capezzoli baciandola ogni tanto. Le sue dita catturano il clito.
“Marco, caro, si, oddio com'e' duro! Rita, lo sento tutto dentro. Mi sta aprendo tutta! Tuo marito mi chiavaaaa!!”
“Dai amore, dai che e' in arretrato di cazzo. Sbattiglielo dentro tutto, aprila bene. Dai che gode! Amore tu non venire pero'.”
Una parola. Sono pieno fino alle orecchie!
“Oddio, oddio, Marco, si, Rita, sto godendo. Oddio, Vengo, vengo ancora!“
Comincia a sobbalzare. Mi ancoro alle sue gambe. Cerco di tenerlo dentro.
“Marco, dai, nel culo adesso! Sfondale il culo mentre viene. Le piace nel culo vero? Lo vuoi nel culo mamma?”
Da come si muove il bersaglio credevo non fosse facile, invece becco il momento e dentro, tutto in un colpo solo. Urlo di squartamento che si trasforma in rantoli orgasmici.
Si sbatte con Rita che tiene il clito in una morsa, il mio cazzo piantato a fondo nel culo. Tutto questo movimento mi fa bene. Spedisce indietro il flusso che mi ribolle nelle palle. Prendo fiato. Lei si calma. Ancora ansa paurosamente. Rita si sposta, leva la mano. Le pulsazioni finiscono, si rilassa. Rita prende il cazzo alla base e lo tira fuori.
“Tutto mio adesso” e mi schiaffa la lingua in bocca menandolo e stringendolo forte. Si sdraia a fianco della madre e apre le gambe. La fica spalancata cola. Non resisto e mi ci tuffo dentro. Mi e' sempre piaciuta la fica di mia moglie, ma non la ricordo cosi' fradicia.
Mi annego nel succo vischioso e dolce. Bruco come una capretta, succhio e mordicchio labbra e clito, spingo dentro la lingua e e succhio. Mi prende la testa, cerrca di spostarmi. Resisto sino a che mi spinge la fica contro e mi strige la testa forte. Me la sfrega forte sulla faccia.
“Si, porco, ecco tieni, mi hai fatto venire. Ecco, succhiala tutta!Mangiati sta fica!”
Mi rialzo un'attimo a prender fiato. Mia suocera si gira e si tira sopra Rita. Credevo volesse fare un bel sessantanove, invece mette le mani sulle chiappe e apre tutto.
“Vieni Marco. Dalle il cazzo adesso. Daglielo che ne ha bisogno. Mettiglielo tutto dentro che voglio vedere come se lo prende.”
“Siii, voglio il cazzo. Dammelo Marco, dammelo amore, lo voglio, lo voglio tutto dentro.”
Un secondo e sono dentro la fica e stantuffo accompagnato dai suoi urletti e lo sciaquettio dei suoi succhi. La lingua di mia suocera cerca di leccarne il piu' possibile. Comincio ad aumentare il ritmo. Gli urletti diventano gemiti, poi grugniti.
“Nel culo, Marco. Mettimelo in culo adesso. Dai, sfondamelo, dammelo in culo.”
Oddio, si, Marco, lo vedo entrare. Le hai spalancato il culo. Amore te lo sta aprendo tutto. Dai, tutto dentro. Godi amore, godi.”
Una che rantola, l'altra che parla, non capisco piu' niente. Martello il buco spalancato e comodo, lo trivello a tutta birra ancorato ai suoi fianchi. Mia suocera cerca di agguantarmi le palle con la bocca. Sento il ribollire che risale.
“Rita, amore, ci sono, sto venendo.”
“Siii, dai, siii, dai forte, dai che vengo anch'io. Riempimi il culo. Si, vengo, siiiii!”
Sento il mio urlo coprire I suoi mentre fiotto dentro di lei, spinto tutto in fondo. Il silenzio e' quasi improvviso, rotto dal nostro ansare. Resto dentro di lei fino a che si rilassano gli spasmi e comincio a levarlo, vogliosamente accolto dalla bocca di mia suocera che me lo ripulisce per poi succhiarsi tuto il resto direttamente dal culo di Rita che cola letteralmente. Mentre mi sdraio stremato mi passa un pensiero per la testa. Quanto potro' durare con questo ritmo?

Fine seconda parte

Continuate pure a scrivere. Anche se siete in tanti, rispondo a tutti, magari non subito.
[email protected]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Mia suocera le apre 2:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni