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Senza limiti (Porcellina in action)


di Membro VIP di Annunci69.it milissa67
13.07.2015    |    13.131    |    0 9.5
"La stessa identica cosa si è ripetuta anche ieri dove Valentina –distesa sul cofano della macchina con le gambe spalancate- era lei stessa a chiamare ogni..."
Come già raccontato in altre occasioni, io ho un rapporto molto particolare con la mia figliastra Valentina, che ad oggi, ha ventiquattro anni.
E’ una ragazza molto bella, ha un fisico perfetto perché fa moltissimo sport, ma soprattutto…è assolutamente una gran troia.
Ovviamente, a casa, non dico che viene ritenuta una Santa, ma non dà adito a sua madre (mia moglie) di pensare diversamente: si veste sempre in maniera casual/sportivo, raramente (anzi, quasi mai) indossa gonne o vestiti e, soprattutto, le calze/collant, sono praticamente tabù.
Da quando –oramai da sei anni- abbiamo iniziato a scopare assieme, la troietta ha un guardaroba segreto composto da minigonne vertiginose, miniabiti mozzafiato e, soprattutto, una miriade di calze, collant e reggicalze di tutti i tipi e di tutti i colori, nonché una collezione di falli e vibratori di tutti generi, misure e diametri.
Giovedi scorso, mia moglie mi ha detto che l’indomani sarebbe nuovamente dovuta andar via per lavoro e che sarebbe tornata solamente nella serata di oggi (Lunedì).
Ovviamente, da subito, la cosa mi aveva indispettito parecchio perché anche il weekend scorso era successa la stessa cosa.
MA NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE….
Moglie via significa (=) avere la casa libera e, la risposta che Valentina aveva dato a sua mamma, ovvero “Beh, tanto io sono a casa perché devo sistemare alcune carte del lavoro…” mi aveva già stimolato la fantasia, lasciando supporre che probabilmente ci saremmo divertiti.
Venerdì, tardo pomeriggio, verso le 18:30 torno a casa dal lavoro e vado direttamente in doccia a ristorarmi un pochino. Poi, mi infilo l’accappatoio e vado a distendermi sul letto per rilassarmi.
Nel frattempo, torna dal lavoro anche Valentina che fa le medesime cose che avevo fatto io poc’anzi. Poi, completamente nuda, viene a sdraiarsi sul letto vicino a me.
Dopo qualche attimo di silenzio, avendo notato sicuramente che il mio cazzo era diventato enorme, la zoccoletta mi dice: “ADESSO CHIAMO LA MAMMA E LE DICO CHE UNA MIA AMICA COMPIE GLI ANNI E MI HA INVITATA A MANGIARE UNA PIZZA. POI LE DICO CHE SICCOME MI DISPIACE LASCIARTI QUA A CASA DA SOLO, VIENI PURE TU. DEVI SOLO ASSECONDARMI”, sorridendomi maliziosamente.
Annuii e così fece. Mia moglie –che non sospetta assolutamente nulla di ciò che io e sua figlia combiniamo- quando deve andare via così si sente pure in colpa e, perciò, non batte ciglio su eventuali mie uscite, soprattutto se supportate dalla figlia.
Valentina, dopo la telefonata, era particolarmente eccitata e mi disse: “Stai qua, vado a prepararmi. Così poi mi dici se così vado bene…”.
Dopo una decina di minuti, mi apparve in tutto il suo splendore: indossava un body color carne, dello stesso materiale con il quale sono fatti i collant, con la parte della mutandina che lasciava completamente scoperta la fica e, sul di dietro, come un perizoma.
Tra l’altro, questo body aveva pure le jantelles del reggicalze già attaccate e, quindi, indossava un paio di calze color carne con la balza e la cucitura nera.
Valentina mi chiese che cosa ne pensavo e, esibendomi un paio di vestitini cortissimi, mi chiese quale sarebbe potuto andar meglio.
Il mio uccello stava per esplodere e così, giusto per gradire, dopo averle leccato la fica per una decina di minuti, pensai che un aperitivo di cazzo le avrebbe fatto bene e così scopammo per un’oretta.
Mentre mi stavo vestendo, avevo ancora in bocca il gusto della fica di Valentina che mi eccitava ed allora, mi balenò un’idea che ero sicuro non sarebbe dispiaciuta nemmeno a lei.
Indossai anch’io un reggicalze con calze color carne, un perizoma, camicia e jeans. Salimmo in macchina ed andammo a fare un giro. Oramai erano quasi le 23:00 e decisi che era quasi l’ora di mettere in atto il mio piano diabolico.
Valentina era sempre più eccitata perché di tanto in tanto le toccavo la fica e le alzavo il vestito lasciandola seduta sul sedile con in mostra tutto quel ben di Dio e, volutamente, mi affiancavo il più possibile ai camion che incontravo per strada facendo in modo che l’autista non potesse non vedere.
Dopo l’ennesima strombazzata di clackson che lasciava intuire il gradimento dell’autista, Valentina –che nel frattempo si continuava a masturbare titillandosi il clitoride- scoppiò in un fragoroso e molto umido orgasmo che colò sul sedile di pelle della mia macchina.
Ok, era il segnale che attendevo. Presi l’autostrada e mi fermai in una piazzola di sosta dove abitualmente è sempre molto frequentata –oltre che da camionisti- da perversi di tutti i generi (esibizionisti, guardoni, gay, trans, ecc. ecc.), ovvero tutto ciò che piace a me.
Dopo aver abbassato tutti i finestrini dell’auto, mi misi sul sedile posteriore con Valentina e le tolsi l’abitino. La troietta aveva già capito tutto, ma non battè ciglio e mi lasciò fare.
Umori colavano dalla sua meravigliosa fica depilata sulle sue calze, bagnandole vistosamente.
Era al limite e iniziò a slacciarmi ed a sfilarmi i pantaloni e la camicia, lasciandomi nudo, solamente con il reggicalze, afferrandomi il cazzo a due mani ed infilandoselo in bocca.
No, non era ancora l’ora e mi ritrassi di colpo lasciandola interdetta. Mi guardò con un’espressione che era un misto tra l’incredulo e l’odio, come se avessi tolto di mano un gelato ad un bambino.
Le feci cenno di stare tranquilla e, con una calza nera che tenevo nel portariviste del sedile, la bendai e, nel mentre lo facevo, la troietta sorrise ancor più maliziosamente di prima.
Così vestito –solo con le calze ed il reggicalze ed i sandali con tacco 12 di Valentina- scesi dall’auto e spalancai tutte le porte.
Mi resi conto che già diverse persone si erano avvicinate all’auto, molti dei quali stavano già armeggiando con il loro cazzo, trastullandolo. Feci loro cenno con la mano di venire avanti e questi, non se lo fecero ripetere un’altra volta. Valentina era là distesa con le gambe spalancate in tutto il suo splendore, con la fica che continuava a colare i suoi succosi umori e con una voglia di cazzo da far paura.
In un attimo, il suo corpo era pieno di mani che la accarezzavano, che la palpeggiavano in ogni dove e dita che si infilavano dentro i suoi pertugi.
Anch’io ricevetti quelle attenzioni e, in men che non si dica, avevo un cazzone nel culo e uno che invece si era preso in bocca il mio che era duro come il marmo. Più sentivo Valentina gemere di piacere, più mi eccitavo e tra i colpi ben assestati che mi sfondavano il culo e la vista di Valentina che nel frattempo era riempita con un cazzo in fica, uno nel culo, uno in bocca ed altri due che li menava con le mani, venni in bocca al mio benefattore.
In pochi minuti, Valentina era ricoperta di sborra calda ovunque, così come lo ero io. La troia mi chiamò vicino a lei e scopammo davanti a tutti gli altri che, non ancora sazi, continuarono a sfondarci il culo alternandolo –tra il mio ed il suo a seconda della posizione..
Valentina aveva il viso ed il corpo completamente ricoperto dalla sborra che gli sconosciuti le avevano schizzato sopra e mi baciava con la lingua. Questo mix di calda sborra che aveva un gusto tra il dolce ed il salaticcio, il fatto di scoparla con la fica anch’essa ricoperta di sborra di altre persone, mi fece scoppiare in un orgasmo che mi fece tremare per cinque minuti di orologio anche perché Valentina venne quasi contemporaneamente a me.
Gli sconosciuti, così come apparvero, scomparvero e ci lasciarono così avvinghiati sul sedile, con la fica ed il culo colanti di sborra, spossati ma soddisfatti.
Senza nemmeno ripulirci né rivestirci, siamo tornati a casa. Abbiamo fatto la doccia, abbiamo mangiato qualcosina e siamo andati a letto dove abbiamo nuovamente scopato.
Valentina non la finiva più di ringraziarmi e, più mi ringraziava, più si eccitava e continuava a scopare…finchè crollammo entrambi per la stanchezza.
Il giorno dopo, Sabato, ripulii per bene la mia macchina che era in condizioni –a dir poco- indecenti (non riuscirete mai a credere quanta sborra ho tolto dal sedile).
Per tutto il pomeriggio, Valentina rimase fuori casa, in giro con la sua amica a fare shopping, tant’è che, non vedendola tornare per le 20:30, pensai che avrebbe sicuramente cenato fuori.
Invece, dopo pochi minuti tornò a casa, giusto un saluto veloce e andò a farsi la doccia. Dopo circa mezz’oretta, la vidi scendere vestita esattamente come lo era la sera prima e con assoluta naturalezza –come se mi stesse chiedendo di andare a mangiare un gelato- mi disse: “Sono pronta, andiamo??” porgendomi un suo paio di calze autoreggenti, un suo perizoma, un suo abitino ed un paio di scarpe ballerine, sempre sue.
Mi spogliò e praticamente mi rivestì con le sue cose, facendomi anche un pompino perché stavo per scoppiare nei pantaloni.
Non ebbi dubbi su dove volesse andare e, così, mi recai nello stesso posto della sera precedente. Stessa scena, stesso copione (!!!) solamente che, forse perché era sabato, invece delle sette persone della sera prima, erano più del doppio. Questa volta Valentina non si fece bendare e scese addirittura dalla macchina per farsi scopare meglio. La scoparono veramente in tutti i buchi ed in tutte le posizioni, così come fecero con me. Poi, come due cagne in calore, ci fecero inginocchiare per terra e ci coprirono di sborra dalla testa ai piedi.
Uno, molto probabilmente uno di quelli che aveva partecipato anche la sera prima, disse ad alta voce: “ADESSO BACIATEVI E SCOPATE COME SAPETE FARE, BRUTTE TROIE”… e così facemmo, ricevendo –come la sera prima- le solite attenzioni anali di diversi partecipanti.
Altra sborrata galattica che Valentina, però, volle ricevere in bocca così che subito dopo, baciandomi, ce la scambiammo ripetutamente finchè la degluttimmo tutta, frammista a quella degli altri.
Anche in questo caso, non ci ripulimmo, né ci rivestimmo e a casa, terminò come la sera prima.
La stessa identica cosa si è ripetuta anche ieri dove Valentina –distesa sul cofano della macchina con le gambe spalancate- era lei stessa a chiamare ogni persona che passava o che intravedeva tra le frasche e farsi scopare o leccare la fica.
A me non sembrava vero di essere partecipe e allo stesso tempo autore di questa assoluta inibizione sessuale di Valentina, della ricerca assoluta della promiscua trasgressività, del piacere assoluto di essere al centro di una gang-bang, di farsi toccare e scopare ovunque da sconosciuti, di farsi ammirare e godere indossando calze, collant e tacchi a spillo….
Credevo che queste fantasie fossero solamente mie e, invece, con mio indescrivibile piacere, sono condivise da una ragazza, da una donna che io adoro e con la quale convivo da tanti anni, senza che nulla di ciò che sappiamo ognuno dell’altro trapeli mai.
Due insospettabili sotto lo stesso tetto, ma con tanta tanta tanta tanta voglia di farci riempire da cazzi sconosciuti e ricoprire di calda sborra.
Poco fa Valentina mi ha telefonato e sapete cosa mi ha detto: “…che peccato che la mamma torni stasera……” !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nel mentre scrivevo questa incredibile avventura, rivivevo quelle meravigliose scene di sesso sfrenato e, non potendo far altro, ho recuperato lo slippino di Valentina che aveva indossato tutta oggi e, annusandolo e leccandolo sulla parte dove appoggia la fica, mi sono sparato una sega mastodontica, sborrandovi sopra.
E devo dire che ancora non mi basta.... Grazie Vale per essere così troia!!!










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