Prime Esperienze

STANZA 27


di Membro VIP di Annunci69.it aurorafilippo
05.07.2020    |    9.407    |    13 9.6
"Che poi un lavoro lei ce l'ha già, ma ormai ha firmato questo contratto e tre mesi in fondo passano in fretta..."
Verdi indecisi, toni di grigio, muri dipinti di un bianco foschia.
Non c'è nulla che non vada, l'ordine è perfetto, il decoro non ammette deroghe, nemmeno una crepa, una macchia sul muro, un carta gettata fuori dal cestino. È tutta così la città in cui si trova ora Alice, come questo palazzo davanti a sé dove non c'è niente di brutto ma nemmeno di bello. In Italia, pensa Alice, un posto come questo si sarebbe trovato in un vicolo del centro, con i balconi che quasi si sfiorano, avrebbe suonato al campanello di ottone di fianco ad un vecchio portone un po' sverniciato, coi tacchi posati sul basalto antico, fra il vociare di ragazzini in bici o dietro ad un pallone.
Qui invece la voce straniera dal citofono la invita ad salire al dodicesimo piano. Gli interni dell'androne sono intonati all'esterno: l'androne, l'ascensore, la porta dell'agenzia, il tutto senza ombre e contrasti.
“Prego, entri signorina”, le dice la signora bionda di mezz'età seduta dietro alla scrivania di vetro e acciaio.
“Se siamo qui ora è perché abbiamo esaminato il form online che lei ha compilato sul nostro portale e l'abbiamo giudicata favorevolmente.”
Alice ringrazia un po' confusa, la signora bionda la osserva.
Questa poi le chiede in modo deciso: ”Cortesemente signorina, si alzi un attimo”. Alice si alza come eseguendo un ordine.
“Complimenti, lei è anche più carina dal vero rispetto alle foto e questo aspetto così, così … italiano, ecco, la rende ancora più interessante … ma lei è sicura di essere pronta per questo lavoro?”
Alice non si era ancora posta questa domanda, aveva preferito agire d'impulso. La sua compagna di stanza aveva parlato quella sera di quel lavoro per fare soldi in modo rapido e ne avevano riso tanto. Ricorda che avevano fatto una scommessa e che avendola persa aveva dovuto riempire quella domanda. Non ricorda molto altro, la sua amica reggeva molto meglio la birra. Quando le era giunta quella mail che la convocava per il colloquio aveva fatto fatica ad associare.
“Si, certamente”, le risponde, con un gesto deciso di assenso del capo ma con voce flebile.
“Bene, vedrà che dopo un primo periodo si sentirà a suo agio. Nel modulo lei ha indicato solo alcune delle preferenze dei nostri clienti che è disposta ad assecondare. Ovviamente le verranno assegnati solo coloro che rientrano nelle caratteristiche che lei ha prescelto. Le posso consigliare, tuttavia, di barrare anche altre caselle, almeno queste che le indico ora con la matita, se vuole rendere il suo lavoro più remunerativo. La sua amica le ha selezionate tutte, non so se glielo ha detto, poi veda lei.”
Alice la osserva con gli occhi sgranati, poi guarda il foglio, in silenzio.
“Le barriamo tutte, va bene?”, Alice fa di si col capo, evitando il suo sguardo per nascondere il turbamento.
“Bene, se vuole può cominciare anche oggi stesso. Apriamo fra un'ora, c'è la fiera in città e ci aspettiamo molti clienti. Al piano di sopra c'è la porta, si apre solo con questa scheda. Il contratto è per tre mesi di lavoro, solo il sabato sera, 4 ore dalle 20 alle 24. Se lei è disponibile può trattenersi anche oltre, ovviamente le ore ulteriori le saranno regolarmente retribuite secondo il contratto. La sua è la stanza 27. Buon lavoro signorina.”
Alice ringrazia, quindi esce dalla reception e sale le scale a piedi pensando:”Ma cosa ci faccio qui?”

Il corridoio è lunghissimo, la sua stanza, la 27, è moderna e funzionale, identica a quella di tanti hotel di quella città.
Fa tutto di fretta. La doccia, il trucco, il vestitino come consigliato sul sito, ed alla fine si trova in anticipo di mezz'ora. Allora si siede sul letto, manda un messaggio all'amica, che non legge. Alice pensa che a quell'ora starà lavorando anche lei. Che poi un lavoro lei ce l'ha già, ma ormai ha firmato questo contratto e tre mesi in fondo passano in fretta. Si ripete il tutto come un mantra, come per convincersi e rilassarsi.
Alle 20,00 in punto avverte dei passi nel corridoio e poi bussare più volte alle porte vicine e quelle porte che si aprono e le voci nelle stanze accanto.
Passano dieci minuti e nessuno bussa alla sua porta. “Meglio così, intanto oggi ho conosciuto l'ambiente poi si vedrà, non so se già da ora sarei stata capace di ...”
Mentre ha questi pensieri sente bussare con decisione alla sua porta. Il cuore le sale in gola, resta qualche secondo immobile. Bussano di nuovo, con più forza. Alice si fa coraggio, va verso la porta e la apre.
L'uomo entra, si salutano e lei si appoggia al tavolino con sopra la tv. Lui le si fa subito vicino ed accosta la bocca al suo collo, poi cerca di baciarla.
Alice ha un attimo di panico. Pensa che non ce la fa proprio a baciarlo e si decide, meglio fare altro ed in fretta.
Con una sfrontatezza che non si conosceva ma che in quel momento è una via di fuga, si abbassa piano piano, si mette in ginocchio davanti a lui e con le mani cerca la sua cintura.
L'uomo dice un si in una lingua sconosciuta e si slaccia i pantaloni.
“Ecco”, pensa, “adesso glielo prendo in bocca e poi sarà tutto più facile.”
Alice ci mette foga, considera che se sarà brava potrà evitare di fare altro. Ci riesce, l'uomo le viene in bocca dopo pochi minuti. Lei ha l'istinto di sputare tutto per terra, poi ricorda cosa c'è scritto sul contratto, cioè che danni o macchie alla moquette o agli arredi verranno detratti dallo stipendio.
Attende un attimo e ingoia tutto.
L'uomo le fa ancora qualche carezza sotto i vestiti, non si era nemmeno spogliata, le dice “Brava”, si riveste e va via.
Alice si siede di nuovo sul letto. Guarda l'orologio, pensa che non può continuare con quello stato d'animo, sono passati solo pochi minuti e così non potrebbe reggere a lungo.
Per fortuna ha qualche istante per stare con se stessa, chiude gli occhi, respira profondamente e si calma.
Bussano di nuovo alla porta.
Capisce che forse l'idea di fare in fretta non è stata quella giusta. Dalla reception se vedono che la stanza è libera le mandano subito un nuovo cliente. Capisce così che quelle quattro ore di lavoro, con pochi o molti clienti, saranno davvero continuative.
Con il secondo si trattiene mezz'ora. Ha lasciato accesa solo una piccola luce rossa sulla parete, nella penombra si sono spogliati entrambi e quindi sul letto lui comincia a leccarla fra le gambe, lei chiude gli occhi e cerca di lasciarsi andare.

Alice, è seduta al tavolino del bar che si affaccia sul parco, chatta con l'amica, che stavolta le sta rispondendo. È una bella domenica mattina che sfoggia il sole migliore di cui è capace un paese a queste latitudini.
Nell'attesa che le portino la colazione stava ripercorrendo con la mente ciò che le è successo la sera prima, come per trovare il discrimine fra la fantasia e la realtà.
Mentre cerca di ricordare si accorge di fare confusione sull'ordine con cui li ha ricevuti. Fino al quarto ricorda bene poi, in quella rossa penobra il tutto era stato come un unico e continuativo amplesso.
Dalle 22,00 in poi, dopo metà turno, ricorda che era stata presa come da un vortice sconosciuto, denso di turbamento e piacere allo stesso tempo.
Fra i clienti ricorda quello che ha voluto sodomizzarla. Lei sapeva di non aver selezionato quella casella online ma che poi, davanti alla signora, si, le aveva barrate tutte. Dopo averla leccata ed allargata con le dita l'aveva presa con decisione e quindi le aveva scopato il culo senza mai fermarsi. Quelli che vennero dopo, vedendola così già aperta e bagnata ne avevano approfittato continuando nello stesso modo.
Per ultimi erano entrati due ragazzi assieme. Si, anche a quella possibilità aveva dato l'assenso. Erano molto giovani, poco più di lei. Si era lasciata prendere immaginando di averli conosciuti ad una festa estiva … Era ormai aperta ovunque e con loro aveva goduto molto e a lungo.
Mentre uscivano dalla stanza li aveva entrambi baciati sulle labbra ed essendo ormai le 24,00 aveva poi chiuso a chiave la porta.

Alice ha ripercorso a mente la sera precedente come se stesse cercando di ricordare un sogno, di quelli che a volte la fanno svegliare all'alba col desiderio di toccarsi.
Ma adesso non vuole pensarci, il prossimo sabato è lontano e, forse, davvero ha sognato tutto.
Ciò che adesso è reale è il calore che le parte dal ventre, il suo sentirsi bagnata ed il sapere che, se non fosse fra tutta quella gente, le basterebbe sfiorarsi anche solo un po' per avere un orgasmo.
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