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Gita al mare a trovare Andrea il bagnino


di MarioManuela
24.05.2022    |    19.736    |    14 9.8
"Lo sentivo enorme dentro il costume, come se stesse per scoppiare, mentre guardavo Manuela appoggiata al bordo della panca posta sulla parete, piegata..."
Ero avvolto da un turbine di emozioni, amavo mia moglie e il mio lavoro, il mio ufficio in facoltà era una sorta di seconda casa, una vita tutto sommato normale, ordinata, nei canoni sociali stabiliti. Ma adesso avevo agevolato tutto questo, avevo creato le condizioni per vedere mia moglie fare sesso con un altro uomo, la mia gelosia era sparita o solo latente? Quando pensavo al membro di Andrea tra le sue mani, alla sua bocca che faceva godere il ragazzo, agli orgasmi di Manuela toccata nell’intimo da un altro uomo mi saliva un groppo alla gola, la gelosia cresceva, ma nello stesso momento il mio pene diventava durissimo e l’adrenalina mi scorreva a fiumi. La verità era che vederla fare un pompino a un bel ragazzo mi aveva fatto impazzire dal piacere, e adesso? Mi misi a sfogliare le foto di mia moglie che avevo sul pc, con le sue mise, altre fatte solo per noi in pose sexy e lingerie, mi iniziai a toccare capendo che quello che volevo era di vederla scopare con un altro, sopra ogni altra cosa.
Il pensiero non mi dava tregua, l’estate con il caldo e i vestiti leggeri accresceva la voglia, ma come fare? Alcuni giri di parole presi al largo con Manuela, qualche allusione, una parola lasciata cadere come per caso, non avevano sortito effetto, se speravo in una sua accondiscendenza chiara non avveniva, dovevo inventarmi qualche cosa per scatenare l’evento, ma come muovermi? Anche stavolta fu il caso a venirmi in aiuto. La sera squillò il telefono ed era proprio Andrea che mi chiedeva il titolo di un libro che doveva acquistare per l’anno seguente di studi universitari, a sentirlo il mio battito aumentò di colpo, “Prof, ma come le avevo detto io questa estate faccio il bagnino qui ai lidi ravennati, perché non viene giù con la sua splendida signora?”
C’era un tono beffardo nella sua voce? Forse sì, ma che mi importava? “Aspetta un attimo, sento con Manuela ti so dire”, gli risposi. Riferii la proposta a mia moglie che stava armeggiando ai fornelli, mi parve si vederla arrossire e sorridere, senza girarsi mi disse, “Per me va sempre bene amore, sai quanto ami il mare e prendere il sole”.
“Dai Andrea, allora facciamo così, mi procuro io il libro e sabato veniamo lì a passare la giornata, così te lo porto”

Passai i giorni che ci separavano dal sabato in febbrile angoscia, chiedendomi cosa volessi e cosa aspettarmi, arrivati finalmente al weekend partimmo di buonora per il lido, non trovando traffico. Una volta giunti noleggiammo i lettini e l’ombrellone per la giornata e, dopo averci fatto pagare, l’addetta ordinò ad Andrea di accompagnarci al nostro ombrellone. Il saluto tra lui e Manuela era stato il solito, classico, bacio sulla guancia, anche se le mani del ragazzo l’avevano stretta e avvicinata a sé, io speravo solo che non si notasse il rigonfiamento nel mio costume, per fortuna non porto quelli aderenti. Mentre Manuela stendeva gli asciugamani io tirai fuori il libro per Andrea, vidi che fissava il lato B di mia moglie china a stendere il telo sul lettino, il costume era ridotto e sgambato e le stava a meraviglia. Mentre scartavo il volume mia moglie si stende sul lettino, “Quando puoi mi spalmi la crema sulla schiena?”, mi chiede.
Andrea ha aperto l’ombrellone, la sente e prende la palla al balzo, raccoglie il flacone della Piz Buin a bassa protezione che usa lei e le chiede: “E’ questo che usa signora? Ci penso io se vuole”
“Sì, Andrea, grazie, sei molto gentile, così mio marito non sporca il tuo libro”
Mentre mi rigiro il volume tra le mani guardo affascinato le mani del giovane bagnino che scorrono sulla pelle di mia moglie, noto come si fermino sui glutei, lui le slaccia il reggiseno per completare bene l’opera, poi le riduce lo slip nella fessura del culo per ungerlo per bene, scendendo poi per tutte le gambe, sembra non finire mai.
“Vado a lavorare adesso”, ci avverte, “ma se a pranzo volete venire in quel trabocco, ve lo mostro, adesso è chiuso, ma mi hanno lasciato le chiavi, magari vi preparo il caffè”, aggiunge indicando uno di quei capanni con la rete dove si pesca e poi si cucina direttamente a volte.

Passiamo la mattinata godendoci il sole, facendo il bagno, facciamo una passeggiata lungo la spiaggia. A pranzo c’eravamo portati una insalata di riso, una volta terminato di mangiare propongo a Manuela di aderire all’invito di Andrea, il posto visto da fuori è davvero bello, subito di là dal molo, sospeso sul mare, la rete appesa, una passerella che porta dentro. Mia moglie guarda verso il mare, mi pare sorrida, resta un attimo in silenzio poi assente. Lei si mette un paio di shorts di jeans che la fanno ancora più sexy, e ci dirigiamo verso il trabocco. Risaliamo il molo fino alla passerella che ci porta di fronte e percorriamo la passerella verso l’entrata, la brezza ci accarezza, un timore mi assale, “E se non c’è? Se è chiuso? Magari ha pensato non andassimo e ha avuto altro da fare, magari è con una ragazza!”. Arriviamo alla porta d’entrata e tiro la maniglia con un filo di apprensione, con un leggero cigolio questa si apre ed entriamo, mentre la voce squillante di Andrea ci grida: “Benvenuti! Speravo davvero veniste!”

Non potete immaginare il tumulto delle sensazioni che provavo, Andrea ci mostrò i congelatori dove tenevano il pesce, i tavoli dove lo servivano, era tutto molto semplice, ma di carattere. Mia moglie si avvicinò alla finestra ammirando il panorama del mare che si stendeva tutto intorno a noi, si alzò sulle punte dei piedi per sporgersi in avanti, cosa che fece alzare il suo culetto. Lo ammirai, mi ero innamorato di lei partendo da quello, era bellissima, abbronzata, pelle dorata, short di jeans e costume; notai con piacere che anche Andrea l’ammirava, la cosa mi provocò una forte eccitazione. Ci scambiammo uno sguardo complice, non c’era bisogno di parole! Lui si avvicinò alle sue spalle, “Le piace signora Manuela la vista?”
“E’ bellissimo davvero Andrea, grazie di averi fatto scoprire questo luogo!”
“E’ un piacere farla contenta”, rispose il ragazzo, poi come in sogno vidi che la sua bocca si abbassava sulla spalla di mia moglie baciandola.
“Andrea, dai, cosa fai?”, rispose lei con tono che voleva essere nervoso, ma era solo intrigante.
“Lei è fantastica”, disse secco lui mentre con la lingua saliva sul suo collo, ero come ipnotizzato a fissarli, Manuela si girò verso di me come per porre una domanda implicita, io le sorrisi, lei comprese. Vidi attonito Andrea slacciarle il reggiseno del bikini e farla girare, lei gemette mentre lui le succhiava i capezzoli turgidi.
“Andrea, ti prego, non dovremmo…”, io mi avvicinai a loro, Manuela mi fissò, io le sorrisi nuovamente, come in trance riuscii a baciarla, poi mi ritrassi per guardarli. Lo sentivo enorme dentro il costume, come se stesse per scoppiare, mentre guardavo Manuela appoggiata al bordo della panca posta sulla parete, piegata all’indietro con la lingua di Andrea che le martellava il petto. Aspettavo quello che desideravo con così tanta forza, e finalmente avvenne. Lui la fece girare nuovamente verso il mare standole alle spalle, le sbottonò gli shorts mentre si slacciava il costume. Vidi il cazzo del ragazzo dritto puntare verso l’alto mentre faceva scendere i pantaloncini di mia moglie e le scostava gli slip del costume, le mise due dita tra le gambe, le ritrasse e se le succhiò avido, puntò il glande sulla fica della mia adorata mogliettina che emise un gemito sommesso, poi spinse e le fu dentro, lei emise un urletto mordendosi le labbra, rimasi sconvolto a vedere la sua espressione di godimento mentre il ragazzo iniziava a scoparsela. Per quanto ne sapevo, ma ne ero praticamente certo, era il primo membro che prendeva da quando ci eravamo messi assieme. La mano mi scese automaticamente e iniziai a masturbarmi mentre godevo a guardare il ragazzo scoparsi mia moglie, non mi ponevo il problema di cosa sarebbe accaduto successivamente. I respiri dei due amanti aumentavano sempre di più, Manuela gemeva e tremava sempre più forte mentre Andrea aumentava il ritmo cercando il piacere, quando arrivò fu come un lampo, io venni con il fai da te, lei emise un gemito così forte che speravo nessuno fosse vicino, mentre Andrea esplose in un urlo liberatorio vero e proprio. Lei si accasciò sul tavolo mentre lui le baciò la schiena un’altra volta, prima di sfilarsi da dentro di lei. Rimanemmo un poco a fissarci, io sorrisi con un sospiro liberatorio, dovevo rompere il ghiaccio che si era creato, vedevo mia moglie rigida, non sapendo come comportarsi, “E’ stato bellissimo, ti amo”, le dissi avvicinandomi e la bacia in bocca, “Grazie, anche io ti amo”, mi rispose.
Andrea era un poco imbarazzato, sentimmo una porta sbattere, “Cos’è?”, chiesi allarmato, “c’è qualcuno?”, chiesi rivolto al ragazzo.
“No, no, stia tranquillo prof”, in realtà il tono mi sembrava un poco troppo affrettato, “io adesso dovrei chiudere e tornare al lavoro prima che mi cerchino”
“Certo, noi andiamo a fare un bagno, qui fa troppo caldo”, risposi ridendo mentre mia moglie mi dava un buffetto, “Scemo”, mi apostrofò.
Ma fu proprio quello che facemmo, andare a fare un bagno, per rilassarci, per rinfrescarci, per pensare…


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