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Serata in discoteca


di MarioManuela
16.12.2021    |    29.513    |    7 9.4
"Passa un poco di tempo, la serata scorre perfettamente, devo andare in bagno io e mi reco alla toilette a mia volta; mentre sono dentro il box del bagno, ..."
Una sera uscimmo per andare in una nota discoteca alla periferia di Bologna, epoca pre-pandemia, dove prima si cena, lei è tiratissima con una minigonna cortissima e aderente che la fascia alla perfezione, calze e stivali, una maglia con le spalle scoperte, io sono già in adrenalina solo a guardarla. Comunque siamo a tavola e ci gustiamo la cena, ci sono tre cerchi concentrici che sovrastano la zona piano terra con il palco dove suonerà la band e si ballerà, noi siamo al primo. Intorno a noi altre tavolate, gruppi di amici, amiche, coppie, proprio di fronte a noi, il più vicino al nostro tavolo, si trova una comitiva di ragazzi e ragazze. Alcuni, cercando di non farsi notare, buttano spesso l’occhio verso di noi guardando mia moglie, cosa che mi solletica l’orgoglio.

A un certo punto Manuela deve recarsi in bagno, così facendo passa proprio accanto alla tavolata dei ragazzi, già in quel momento mi accorgo che si danno di gomito dicendosi qualcosa l’un l’altro. Era un periodo che ero molto preso, forse sull’onda di film come “Il laureato” e “Milf”, al pensiero di vedere Manuela alle prese con un ragazzo giovane, ma anche questa era una fantasia latente. Quando la vedo tornare i ragazzi la notano da lontano, mentre prima era passata accanto all’improvviso, stavolta possono ammirarla per bene e prepararsi. Appena lei ha superato la loro tavolata tutti e tre i dal nostro lato si girano e poi parlottano tra loro, se ne accorgono anche le ragazze che gli dicono qualcosa in termini chiaramente innervositi. Passa un poco di tempo, la serata scorre perfettamente, devo andare in bagno io e mi reco alla toilette a mia volta; mentre sono dentro il box del bagno, entrano proprio i ragazzi del tavolo a fianco. Faccio finta di nulle a drizzo le orecchie ascoltando cosa dicono, questo è il riassunto:
“Le ragazze si sono incazzate parecchio”
“Vi è venuto il torcicollo a guardare quella figa dietro di noi quando è passata”
“A te no?”
“Impossibile non girarsi, pezzo di gnocca atomico”
“Se entrasse adesso qui la scoperei di brutto”
“Quella manco ti fuma, nel caso ce la scoperemmo tutti e tre”
“Io me la sarei fatta sul tavolo di sopra”
“E il marito? Hai visto che non era sola?”
“Lui se la scopa sempre, al massimo stavolta avrebbe guardato…”
“Seee, e magari gli sarebbe anche piaciuto”

A quel punto decido di divertirmi, tiro l’acqua e sento che improvvisamente cala il silenzio, poi esco e dopo averli salutati facendo finta di niente, mi lavo le mani, proprio come se non avessi sentito i loro commenti e me ne torno di sopra.
“Credevo non tornassi più”, mi apostrofa Manuela, “stavo per venirti a cercare”
“Meglio di no”, rispondo indicandole i tre ragazzi che stanno tornando al loro tavolo, “c’erano quei tre ragazzi lì che stavano dicendo che sei una gran figa e se fossi entrata in bagno ti avrebbero scopato seduta stante”
“Ma smettila, non vedi che hanno 20 anni e delle ragazze della loro età?”
“Sì, ma dicevano che tu sei molto meglio, scommetto che scopi anche meglio di quelle”, chiudo ridendo.
“Grazie del complimento”, mi dice sorridendo sorniona.
Il resto della serata passa alla grande, beviamo e ci divertiamo un sacco, mi resta il pensiero che è un peccato che tutto sia rimasto così, ma me ne faccio una ragione.

La serata finisce alla grande, sono le 3 passate ritiriamo i nostri soprabiti e usciamo raggiungendo la nostra auto, ci sediamo e accendo il motore. Di fianco a noi c’è un’altra automobile con il cofano aperto e persone che parlano, visto il buio non ci faccio molto caso, poi quelli che erano con la testa dentro il cofano armeggiando, si sollevano, parlottano animatamente tra di loro, uno agita il cellulare visibilmente alterato. Riconosco i tre ragazzi di prima e capisco che hanno un problema, abbasso il finestrino e gli chiedo cosa succede.
“Questa maledetta macchina non vuole partire, Mirko”, aggiunge indicando uno dei suoi amici, “sapeva che aveva dei problemi, ma si è ben guardato dal dircelo”, chiude con una smorfia.
“E a quest’ora non trovo un taxi”, si intromette l’altro ragazzo con il cellulare in mano.
“Ci toccherà camminare per ore”, commenta il terzo.
“Dove dovete andare?”, chiedo incuriosito, “volete un passaggio?”. Ovviamente l’idea di averli in auto con noi mi intriga, per quanto non mi aspetti nulla di che.
“Non vogliamo disturbarvi”, dice uno.
“Io sto congelando ragazzi”, aggiunge l’altro.
“Andiamo tutti a casa mia e dormite da me”, suggerisce il terzo, “se il signore gentilmente ci dà un passaggio siamo a posto”
“Dai ragazzi, saltate su, tanto non abbiamo ancora sonno, grande serata vero?”, gli dico aprendo le porte.
I tre giovani salgono dietro e si presentano, “Grazie davvero, io sono Mirko”, dice il primo, un bel ragazzo moro dai capelli scuri.
“Io sono Andrea, piacere”, biondo con gli occhi azzurri, ben messo fisicamente, porge la mano a mia moglie che gliela stringe. Non mi sfugge che lui indugi un attimo di troppo e i suoi occhi si fermino sulle cosce di Manuela.
“Piacere, Enrico”, si presenta il terzo, capelli castani e occhi verdi.

Partiamo mentre mi danno l’indirizzo di destinazione, che scopro essere passata casa nostra, allora Manuela dice, “Mi lasceresti a casa prima?”
“Certo, va bene ragazzi no? Al limite vi offro il bicchiere della staffa prima di portarvi a casa”, propongo.
“Ma certo, come è comodo a voi, va benissimo, fate già tanto, siete gentilissimi”
Chiacchieriamo amabilmente, raccontano di essere all’ultimo anno del liceo, si parla di sport e di musica. Il loro interesse verso mia moglie è tangibile, cercano di interessarla il più possibile e lei ride alle loro battute. Arriviamo davanti a casa, parcheggio ed entriamo, gli faccio strada verso la taverna mentre Manuela dice che va di sopra sistemarsi. L’idea di essere in casa con altri tre uomini mi manda su di giri, scendiamo e loro iniziano a guardarsi attorno mentre io preparo del limoncello. Sento un commento soffocato e mi giro con la bottiglia in mano, sono tutti e tre chini sul tavolo, “Che figa!”, sento dire. Mi avvicino, accorgendomi che avevo lasciato fuori il calendario che avevo fatto fare con le foto di mia moglie, pose molto sexy con lingerie trasgressiva, guépière, reggicalze, calze a rete, completini di pelle o latex, tacchi a spillo e stivali alla coscia. Vedere i tre giovani guardare le foto hot di mia moglie mi eccita fuori misura.
“Vi piace?”, mi scappa detto, mentre avrei dovuto dirgli di smettere di guardarla, ma oramai il trip era partito.

“E’ bellissima signor Mario”, dicono all’unisono.
“Basta Mario, ragazzi”
“Sua moglie è una bomba!”, commenta Mirko, sfogliando il primo mese.
“Ragazzi che figa!”, aggiunge Andrea.
“Da impazzire!”, chiosa Enrico con voce rotta dall’emozione.
“Gennaio non è male vero?” chiedo, è una foto di lei in guépière rosso fuoco con uno spolverino nero, calze a rete e tacchi.
“Uno schianto”, dice Mirko toccandosi il pacco.
“E febbraio? Santo cielo, che gnocca”, commenta Andrea indicando la foto di Manuela con un reggicalze blu.
“Non sono meglio le vostre ragazze? Così giovani?”, chiedo.
“Scherza? Queste cose qui non le abbiamo mai viste, sua moglie è una figa atomica”, commenta Enrico, “mi scusi, mi è scappato”, aggiunge confuso.
“Non preoccupatevi, anche a me piace, l’ho sposata… Sentitevi liberi di dire quello che pensate, non c’è nulla di male”, li invito con il cazzo in erezione, la sola idea mi ha eccitato da morire.
“Beh, se davvero possiamo esprimerci…”, inizia Mirko.
“Potete dire e fare tutto quello che volete, siamo qui tra amici, ragazzi”, gli dico.
“Fantastica! Strafica”, dice Andrea guardando marco.
“Che troia”, aggiunge Enrico sbottonandosi i pantaloni, in marzo Manuela appare con una minigonna di pelle, lingerie minimal, calze a rete, una vera bomba.
Continuano a sfogliare i mesi commentandola sempre più pesantemente, intanto si sono tirati fuori il cazzo e se lo menano, io mi diverto da morire, anche se quello che a questo punto vorrei, è che lei fosse lì con noi, ma la situazione è comunque parossistica. “E qui come la trovate?”, li stuzzico.
“Da scopare con furia Mario”, mi dicono con i loro tre cazzi durissimi. La vista e i commenti mi fanno impazzire di eccitazione, mi unisco a loro prendendomi in mano il membro e masturbandomi a mia volta. “Sua moglie è una vera fighissima troia super”, è la loro frase finale mentre vengono sulla foto di dicembre, lei in guépière rossa, legata mani e piedi ed esposta alla finestra della nostra camera. Io godo un attimo dopo di loro, mi è bastato vederli godere sulla sua foto.

In quel momento un rumore ci riporta alla realtà, Manuela, in sottoveste argento, ci sta osservando allibita, “Cosa succede?”, chiede sorpresa.
Ci ricomponiamo alla meno peggio, “Perdonaci amore, i ragazzi hanno visto il calendario, e gli è piaciuto, tanto, credo sia colpa mia”
“Credevo foste già andati via”, dice confusa, rendendosi conto di essere in sottoveste.
“Ci perdoni signora, andiamo via subito, e ci scusi, davvero”, dicono richiudendosi i pantaloni e passandole vicino per uscire la salutano dandole la mano, anzi, Enrico le dà la mano, Mirko due baci sulle guance, aggiungendo, rosso in volto, “Lei è bellissima”. Andrea, certamente il più sfacciato e intraprendente, la cinge con un braccio mentre le da un bacio sulla guancia, ma noto che la sua mano si ferma sul culo di mia moglie, un attimo, ma piacevole, mentre le dice qualcosa all’orecchio. Manuela arrossisce visibilmente, poi gli sorride dandogli un buffetto, “Sciocco, via, andate a casa, che per stasera vi siete divertiti anche troppo. Amore, portali a casa e non perderti, ti aspetto…”
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