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Il giardino dei sensi


di MarioManuela
24.03.2022    |    13.489    |    12 9.7
"“Ma poi?”, mi chiesi furioso, “Tutto finisce qui?” A un certo punto Manuela si sporge in avanti per prendere una piantina verso il fondo del ripiano, il..."
L’appetito vien mangiando? Me lo chiedevo ripensando a quanto accaduto, a come, io da giovane gelosissimo, fossi arrivato a immaginare, e godere, vedere mia moglie fare sesso con un altro uomo. Il travaglio interiore era forte, all’eccitazione del momento passavo a temere di essermi infilato in un vortice pericoloso, con Manuela tutto procedeva a meraviglia, ma mi mancava di provare le sensazioni incredibili di vederla con un altro. Sapevo di non poterlo proporre chiaramente, come ho raccontato pareva esserci un confine invisibile da non superare su questo argomento, dovevo creare un’occasione “ufficiale” per così dire. Mi sovvenni allora dell’accenno che aveva fatto mia moglie riguardo al giardino, se voleva fare vedere le nostre piante ad Andrea, perché non accontentarla?
“Professore, che piacere sentirla, come sta la sua stupenda moglie?”, la voce del ragazzo era squillante, e l’accenno alla mia metà beffardo.
“Benissimo direi”, risposi sorridendo, “sai, era rimasta molto colpita dalla tua conoscenza delle piante da giardino, visto che io non me ne intendo proprio, che ne diresti di venire a darci un’occhiata? Le farebbe sicuramente piacere”
“Mio nonno era giardiniere, mi ha insegnato tante cose e molti segreti, l’unico problema è che sabato vado al mare a fare la stagione da bagnino, abbiamo poco tempo”
Rimuginai un attimo guardando il calendario, “Ascolta, oggi è giovedì, so che il venerdì voi giovani uscite sempre, ma se non hai impegni e ti va potremmo fare domani sera? Ceniamo e poi guardate il giardino, abbiamo anche una piccola serra, che ne dici?”
“Ottimo professore, domani sera sono libero, ci vediamo con piacere”
Ero in ufficio e non volevo aspettare a dare la notizia, telefonai a Manuela annunciandole la sorpresa, “Sai amore, ieri ti lamentavi dello stato delle nostre piante, mi è venuto in mente che Andrea è bravo in questo e l’ho invitato da noi domani sera, suo nonno era giardiniere mi ha raccontato, avevi ragione, conosce davvero la materia, magari ceniamo assieme e poi guardate il tutto, che ne dici?”
La sentii rimanere un attimo silenziosa, presa alla sprovvista, mi chiesi se fosse contenta o preoccupata, “Va bene, vedo di preparare qualcosa allora”, mi rispose tranquilla, “vieni a casa presto oggi, ho voglia di te…”, aggiunse con un soffio di voce.

Il giorno seguente ero in fibrillazione, mi chiedevo se sarebbe successo qualcosa, se saremmo andati oltre quello che era successo, rivedevo il pene di Andrea tra le mani di mia moglie e lui che la toccava. Il pomeriggio tornai a casa, Manuela era rilassata come non dovesse accadere nulla, si mise a preparare la cena, anche in cucina è molto brava, aveva previsto una cena ricca. Quando sentii suonare alla porta andai ad aprire, Andrea mi salutò con un ampio sorriso, lo feci accomodare e gli offrii un aperitivo mentre aspettavamo che mia moglie scendesse. Dopo una decina di minuti ci raggiunse, notai che si era truccata, anche se in modo leggero, vestiva un abito soffice stretto in vita che le stava benissimo, corto sopra al ginocchio, adatto a una cena in casa e non a una discoteca. Lei e il ragazzo si baciarono sulle guance come buoni amici e nulla più, io ero abbastanza interdetto, proposi di andare a cena così sarebbe rimasto il tempo per guardare le piante. La cena trascorse in allegria, ottimo cibo e bollicine che io versavo in abbondanza, ma tutti i discorsi si svolsero in modo più che normale, nessun accenno al sesso, mia moglie raccontava di tutto quello che faceva, del lavoro, del giardinaggio, Andrea dei suoi progetti per l’università e del lavoro che sarebbe andato a svolgere il giorno seguente. Io ero deluso, nemmeno uno sfioramento, mi convinsi che non sarebbe successo nulla e che le poche cose passate erano state un caso. Quasi infastidito, alla fine della cena gli proposi di andare a vedere l’oggetto della serata mentre io avrei riassettato la cucina, Manuela mi chiese se avessi bisogno di aiuto, declinai, “No, no, andate voi a vedere, io non me ne intendo, poi vi raggiungo con i caffè dopo”.

Cominciai a mettere i piatti nel lavabo mentre uscivano, con la coda dell’occhio vidi che Andrea accompagnò mia moglie mettendole un braccio attorno alla vita, ma la mano era scesa sui suoi glutei e li stringeva. L’arrabbiatura e la delusione mi passarono subito, forse la serata non era ancora persa. Proseguii ancora alcuni minuti nel lavoro di riordino e poi accesi la radio per evitare di farmi sentire mentre mi dirigevo il più silenziosamente possibile verso il giardino. Finalmente li vidi, era buio, a parte alcune plafoniere che illuminava le piante e altre dentro la serra, mi accostai rasente la siepe alta in modo da potere vedere e sentire senza essere scoperto. Manuela gli stava parlando di giardinaggio, lui le dava spiegazioni, ma tra le fronde vidi che giocava con la mano sul suo corpo, “Dai, smettila”, gli disse lei spostandogli la mano
“Sei troppo bella per non toccarti”, risposte Andrea.
“Ma dai, con tutte le ragazze che ti corrono dietro”
“Nessuna vale la metà di te”, aggiunse lui baciandola sul collo.
“Basta, ti prego, quello che è successo è stato un errore, una debolezza”, disse Manuela, ma la voce non era decisa, poi si diresse verso la serra, “vieni qui piuttosto, che delle cose da chiederti”
Lui sorrise e la seguì, io proseguii la mia missione, mi sentivo anche stupido a spiare mia moglie da dietro una siepe, ma l’adrenalina iniziava a fluire.
Ora erano dentro la serra lei gli chiedeva come dare forza a delle piante che erano in sofferenza, lui le rispose con competenza, devo riconoscerlo, in questo era preparato. “Ma poi?”, mi chiesi furioso, “Tutto finisce qui?”

A un certo punto Manuela si sporge in avanti per prendere una piantina verso il fondo del ripiano, il suo vestitino sale pericolosamente e vedo Andrea guardarle con cupidigia il suo delizioso culetto, evidentemente gli scatta qualcosa e le mette una mano sulle chiappe alzandole il vestito. Lei ha un sussulto, io mi preparo a intervenire in caso di bisogno, ma mia moglie, con mio grande piacere, non protesta, si limita a un piccolo gemito. Il membro mi si irrigidisce subito mentre vedo le mani del ragazzo scostarle lo slip e le sue dita infilarsi nella figa masturbandola, lei appoggia entrambe le mani sul bordo del ripiano stendendo le braccia e mettendosi praticamente a 90°. “Cosa desidero adesso?”, penso, “scopala ti prego”, è quello che mi viene d’istinto, vorrei vederlo mentre penetra la mia donna e la fa godere. Invece lui continua a darle piacere con le mani, ma l’idea si vede che ce l’ha anche lui ovviamente, vedo che si slaccia i pantaloni mettendosi dietro di lei, “No, no, ti prego, questo no”, lo ferma Manuela girandosi di scatto.
“Va bene”, dice lui, “come vuoi”, ora sono uno di fronte all’altra, lui la solleva e la mette a sedere sul ripiano aprendole gambe, poi si tuffa con la bocca tra le sue cosce, la lecca con ingordigia, lei geme mettendogli le mani sulla nuca e spingendolo a sé, trema sempre di più fino a godere un orgasmo travolgente. Andrea si raddrizza e la fissa sorridendo, mia moglie la vedo rossa in viso, stravolta dal godimento, si inginocchia davanti a lui e gli prende in mano il bastone portandoselo alla bocca e glielo succhia per bene, alterna movimenti con la mano e risucchio a piena bocca con leccate al glande, devo dire che è bravissima nel sesso orale. Lui gode pazzamente, “L’ho detto che sei fantastica, che donna meravigliosa, sei bravissima Manuela”
Lo vedo gorgogliare sempre di più fino a quando le mette le mani sulla testa tenendola ben ferma sul suo cazzo che mia moglie ha fatto diventare enorme, viene con un ruggito cui segue un sospiro liberatorio mentre la lascia andare. Manuela gli sorride a bocca chiusa poi si gira per sputare il suo seme in un vaso, so che non le piace ingoiarlo.
“Vedrai come cresce bene quella pianta adesso”, le dice il ragazzo mentre si riveste.
“Scemo”, risponde lei sorridendo, “dai sistemiamoci prima che arrivi mio marito”

Io corro in cucina, accendo il caffè mentre scappo in bagno a segarmi per non scoppiare, ci metto solo pochi secondi a godere e trovare pace. Poi torno per mettere il caffè nelle tazzine e mi dirigo verso la serra. Vi arrivo mentre parlano tranquillamente di piante, “Allora? Tutto bene?”, gli chiedo, “Andrea ti ha dato le dritte giuste?”
“Sì, prof, vedrà che giardino verrà su, sua moglie è bravissima, quella pianta lì era un poco sofferente, ma vedrà come si riprende”, chiosa indicando quella che aveva ricevuto il suo seme.
Manuela diventa rossa come un pomodoro, “Sì, Andrea è stato prezioso”
“Bene, dai prendiamo il caffè prima che si freddi”, dico.
Finito il caffè ci salutiamo come se niente fosse successo, io angelico, loro si danno un casto bacio sulla guancia. Prima che mia moglie salga al piano delle camere da letto la bacio in bocca dicendole “Ti amo”, in realtà speravo di sentire il sapore di lui, ma il caffè aveva cancellato, tutto, “Speriamo in un altro caffè”, penso un poco malinconico.
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