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L'estate che rivelò mia moglie - 3


di Membro VIP di Annunci69.it Daty79
20.07.2023    |    22.872    |    16 9.7
""Ognuno con il proprio partner?" intervenne Elena con aria quasi delusa; "Inizialmente direi di sì, ma come ho detto poco fa non ci sono..."
Dopo quella pazza mattinata in spiaggia, rientrammo a casa per il pranzo; io non riuscivo a togliermi dalla testa due immagini: lo sguardo quasi ipnotizzato di Elene che fissava il cazzo di Alberto mentre lo masturbava e la lussuria che aveva dimostrato nel leccare direttamente dal proprio capezzolo la sborra che lo stesso Alberto le aveva schizzato addosso.

Inutile specificare che passai tutto il pomeriggio eccitato con un' erezione costante, ma venni completamente ignorato da Elena che si era rinchiusa in se stessa quasi fosse stata lobotomizzata; "Cosa c'è che non va amore?" le chiesi "Pensi che ci siamo spinti troppo in là stamattina?" ; "Senti, stiamo assieme da 20 anni, in tutto questo tempo sei stato il mio unico uomo, non pensavo potesse essere così bello toccare un altro uomo, e sinceramente non riesco a togliermelo dalla mente, continuo a ripensare a quel cazzo enorme stretto nella mia mano".

Elena sembrava dispiaciuta ed imbarazzata nel dirmi questo, io invece mi sentii sollevato: tra me e me erano diversi anni che covavo aspirazioni da cuckold, ero talmente innamorato di mia moglie che il pensiero di poterla guardare mentre godeva mi eccitava più di ogni altra cosa.

La rassicurai sul fatto che non doveva ne vergognarsi ne sentirsi in colpa nel provare queste emozioni, anche perchè la situazione era eccitante sia per me che per lei; "Però non voglio andare oltre quello che ho fatto stamattina" mi disse. "Intendi dire che non vuoi più avere rapporti con Alberto?" "No, mi piacerebbe poterlo toccare ancora, ma non vorrei andare oltre", "Allora sappi che hai la mia completa approvazione, ma fai quello che ti senti, ti prego...non voglio che tu rinunci a fare qualcosa per paura di ferirmi".

Elena mi guardò negli occhi e mi disse "Ho paura di perdere il controllo...oggi se non fosse venuto improvvisamente non so se sarei riuscita a trattenermi dal fargli un pompino", alchè io la fissai e le dissi "Amore, io voglio vederti perdere il controllo, è ciò che sogno da sempre, e se non riesci a farlo con me per pudore, approfitta di questa occasione per rilasciare completamente ogni freno inibitore e pensare solo a te stessa...usa Alberto e il suo cazzone per fare tutto ciò che hai sempre desiderato e hai sempre represso...vedrai che farà bene sia a te che a me".

Mi prese la testa tra le mani e iniziò a baciarmi in modo animalesco, la sua lingua mi pentetrava la gola in profondità ed iniziò aleccarmi tutto il viso ricoprendomelo della sua saliva (sapeva che impazzivo per questa cosa); poi mi immobilizzò sul letto ed iniziò a masturbarsi strofinando la sua figa, nel frattempo divenuta un algo, sul mio viso, mi stava letteralmente scopando la faccia e così continuò finchè non raggiunse un orgasmo violento che riversò completamente nella mia bocca assieme a qualche goccia di pipì.

Si distese poi a fianco a me e vedendo che la mia erezione era ancora vigorosa mi guardò negli occhi e disse " Voglio che tu ti trattenga fino a quando ti darò io il permesso di venire, devi meritartelo" e si alzò per andare a farsi una doccia.

Quella frase mi face capire che era entrata perfettamente nel ruolo di dominante che da tanto desideravo.

Alla sera raggiungemmo per la cena, come programmato, Alberto e Luciana che ci volevano far provare l'altro ristorante dell'isola.
Già al momento di sedersi al tavolo Elena mi fece capire come sarebbe andata la serata scegliendo di sedersi di fianco ad Alberto mentre io e Luciana saremmo stati affiancati di fronte a loro.

Nell'attesa del nostro ordine chiesi ai nostri amici cosa avessero fatto nel pomeriggio; "Nulla di che, abbiamo riposato un pò in vista di stasera". "Perchè?cosa succede stasera?" risposi io facendo il finto tonto..."Non lo so di preciso" disse Alberto "Noi un'idea ce l'abbiamo ma è un gioco che si gioca in 4". "Monopoli?" chiesi io strappando una risata a tutti; "No, è qualcosa di simile, si chiama Scopopoli"...."Molto interessante, ma dovete spiegarci le regole perchè non le conosciamo".Qui prese la parola Luciana "E' semplice, non ci sono regole...senza giraci troppo attorno a me e ad Alberto piacerebbe fare l'amore davanti a voi che, se volete, potete fare altrettanto".
"Ognuno con il proprio partner?" intervenne Elena con aria quasi delusa; "Inizialmente direi di sì, ma come ho detto poco fa non ci sono regole".

La cena si rivelò lunghissima perchè era chiaro che tutti e 4 morissimo dalla voglia di rientrare a casa e, nonostante la conversazione era stata improntata su temi leggeri e completamente estranei a ciò che sarebbe successo dopo l'eccitazione era palpabile al tavolo.
Contribuiva ad aumentare l' eccitazione anche l'atteggiamento dei nostri nuovi amici con Luciana che di tanto in tanto si accarezzava i capezzoli attraverso il vestito, attenta a non farsi vedere dagli altri ospiti e con Alberto che in un occasione in cui si alzò per andare in bagno face capire a tutti che sotto i pantaloni di lino non indossava l'intimo lasciando percepire in modo chiaro ed inequivocabile il volume maestoso del suo cazzo, pur a riposo.

Rientrando verso casa lasciai andare qualche passo avanti Alberto e Luciana, presi sotto braccio Elena e le chiesi come si sentiva "Mi vergogno un sacco" mi disse "E perchè?" , "Non possiamo più tornare in quel ristorante, gli ho lasciato il cuscino della sedia completamente fradicio da quanto sono eccitata" mi rispose sghignazzando.
La baciai con passione e le dissi "Ricorda, niente limiti, solo il tuo piacere".

Giunti a casa Alberto e Luciana ci chiesero se preferissimo giocare in casa o in trasferta e decidemmo per il giocare in casa: entrammo quindi da noi, ci recammo in camera da letto e feci cenno ai nostri amici di accomodarsi sul letto mentre io ed Elena ci sedemmo sulle due poltroncine proprio di fronte a loro.

Alberto si distese sul letto e si fece spogliare da Luciana che poi lasciò cadere il suo vestito a terra restando nuda in un attimo. Iniziò a massaggiare le palle ed i cazzo ancora moscio di Alberto e per lubrificarlo prese a sputarci sopra; nel frattempo Elena guardava la scena come ipnotizzata massagiandosi il seno attraverso la canottiera che ancora indossava.

nel giro di un minuto il cazzo di Alberto svettò nel pieno della sua erezione e confermò la sensazione avuto al mattino ossia che si trattava di qualcosa di anomalo...mi avvicinai anche col mio avambraccio e constatai che effettivamente il diametro corrispondeva.

Ero curioso di vedere come Luciana sarebbe riuscita a prendere un tale manganello, ma in quattro e quattrotto si mise sopra e si impalò, facendolo sparire senza alcuna difficoltà nella sua figa.
Vendo il nostro sguardo colmo di sorpresa sussurrò "Cosa volete...è da 40 anni che mi sfonda, ormai non mi accorgo neanche più" ed iniziò a dimenarsi sulla pancia di Alberto.

Tra me e me pensai "Certo, questo ha un cazzo pazzesco, però non un preliminare, non un'attenzione per la sua compagna...boh..."; Alberto infatti sembrava piuttosto passivo e poco partecipe, toccava a Luciana tutta la fatica.

Nel frattempo probabilmente Elena aveva deciso che mi meritavo un premio così si alzò, si spogliò e iniziò a spogliare anche me, sussurrandomi all'orecchio "Facciamogli vedere come si fa l'amore per davvero"...probabilmente anche lei aveva notato le stesse cose che avevo notato io.
Si stese sul letto di fianco ad Alberto tenendo le gambe spalancate, io allora capii e mi tuffai con la bocca per iniziare a scaldarla; le passai la lingua sull'inguine per poi avvicinarmi pian piano leccandole le grandi labbra adornate dal pelo che lei teneva sempre corto e curato come piaceva a me, fino ad arrivare poi al punto nevralgico del suo piacere che, come di consueto in quei due giorni era bagnatissimo: le succhiai dapprima il clitoride facendole inarcare la schiena per poi dedicarmi al suo culetto, "limonandomi" il suo ano perfetto.

Alzando lo sguardo notai che Alberto, pur sdraito stava massaggiando le tette ad Elena di fianco a lui, così non mi feci problemi ad abbracciare da dietro Luciana, che stava ancora scopando da sopra suo marito, baciarle il collo e la nuca prendendo a piene mani le sue tette enormi e cadenti e stuzzicandole con forza i capezzoli.Lei iniziò a gemere e a tremare, evidentemente non riceveva sovente queste attenzioni, ed aumentò il ritmo della scopata con Alberto, il quale ci confessò che la sua autonomia non era molta e che a breve sarebbe venuto.

Luciana quindi con grande fair-play si fermò e rivolgendosi ad Elena le chiese "Cara, questo non dura ancora molto, ti va di provarlo?" ; Elena era molto dubbiosa e cincischiava così le dissi "Ma sì amore, provalo, quando ti ricapita?"

Luciana si sfilò quindi dal marito il quale si alzò e si posizionò tra le gambe spalancate di Elena che era realmente impaurita da ciò che l'aspettava ma che al tempo stesso non voleva perdere l'occasione.
Io mi posizionai di fianco a lei da una parte e Luciana dall'altra: le tenevo la mano come quando si deve partorire, mentre Luciana le sussurrava all'oecchio di non preoccuparsi, che le sarebbe piaciuto.
Elena prese in mano il cazzo ancora ben duro di Alberto per guidarlo, lo fece strusciare senza entrare sulla labbra della fica per poterne prendere le misure e quando finalmente si sentì pronta chiuse gli occhi e sussurrò "Prendimi".

Alberto fu molto galante e anzichè entrare con foga entrò in modo molto dolve e graduale; quando fu completamente dentro Elena strabuzzò gli occhi , rimase con la bocca aperta e disse solo "Oddiioooo". In quel momento aveva raggiunto un primo forte orgasmo rilasciando molto liquido, cosa che fece aumentare l'eccitazione in Alberto che cominciò a pomparla con delicatezza.

Elena mi guradava negli occhi e sembrava volesse dirmi qualcosa mo non riusciva, tanta era l'eccitazione, sembrava le mancasse il respiro, poi mi prese di nuovo la testa per i capelli, mi tirò a se ed iniziò a leccarmi la faccia ripetendomi quanto mi amava.

Nel frattempo Luciana continuava a sussurrarle parole dolci all'orecchio infilandole anche la lingua per poi unirsi a noi due nel bacio: che cosa fantastica, stavo baciando due donne contemporaneamente...

Dopo pochi minuti Alberto ci informò che stava per venire, Elenaebbe la prontessa di dirgli "Non dentro, ti prego, in bocca". Alberto sfilò il cazzo dalla figa di Elena, lo avvicinò alla sua bocca dalla quale io e Luciana ci eravamo staccati per un attimo e vi riversò una grande quantità di sborra, mentre Luciana gli strizzava le palle.

....continua
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