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LA SORELLA IN DIFFICOLTÀ 1P


di wbm
11.06.2023    |    4.670    |    1 9.1
"La sera della cena era tutto perfetto e filava liscio tanto che il buon vino frizzantino ci aveva un po’ sciolti sino al dopo cena che però volgeva a rilento..."
Ciao sono Marco sposato con Carla, donna 45enne con fisico ancora da sballo, da poco più di dieci anni, fidanzati da forse altrettanti, non ricordo neanche più la vita senza di lei, siamo stati sempre una coppia affiatata, complici in ogni scelta e situazione della vita, due figli gemelli avuti ancora da fidanzati ed ora fuori per studio al Dams di Bologna.
Ospitiamo mia sorella, separata per l'ennesima volta, da qualche tempo, di Franca in giro si dice che sia una donna alquanto fredda anche se ancora avvenente per i suoi quarant'anni da poco compiuti, insegnante integerrima è severa, chiusa nei suoi principi obsoleti che chiudono fin troppo la sua mentalità nei confronti degli uomini che incontra.
La situazione stava man mano diventando insostenibile, con Carla non si faceva più sesso, avendo sempre Franca tra i piedi, la sera unico momento libero della giornata c'era sempre un film da vedere assieme oppure, per non parlare dei weekend che erano sempre organizzati per sagre e gite, insomma di scopare non se ne parlava proprio per niente.
Carla, infatti, non ne poteva più, minacciava di scoparsi il primo venuto, poi una sera mi propose di invitare a cena per il successivo venerdì un nostro conoscente, coetaneo di Franca, da presentarle con la speranza che l’avrebbe smossa e magari lasciando noi il tempo per ritagliarci un po’ di tanto desiderata intimità, una necessità per una coppia come noi.
Le voci su Di erano inquietanti, gli amici lo chiamavano mandingo, per la sua dotazione personale e per le sue numerose conquiste, alcuni lo definivano come il principe dei materassi o come lo sventratore di moglie e fidanzate, l’incubo di ogni marito e compagno, la sudarella era quindi più che giustificata per ognuno di noi poveri mariti.
Carla sorridendomi minacciò che se mia sorella non si fosse sciolta ci avrebbe pensato lei ad aprirgli le gambe all'amico, aveva la passera in fiamme, scherzando mi stava mettendo un’ansia addosso da farmi deglutire e tremare le gambe, le notti insonni dopo incubi terrificanti si susseguirono, vedendo mia sorella indifferente al programma.
La sera della cena era tutto perfetto e filava liscio tanto che il buon vino frizzantino ci aveva un po’ sciolti sino al dopo cena che però volgeva a rilento così mentre Di accennava un saluto, Carla propose un gioco per prolungare la serata e proporre vari giochi per coinvolgere anche la fredda Franca, così lì per lì mia moglie se ne uscì con lo strip poker.
Io sapevo delle sue intenzioni ma non avevamo fatto i conti con la fortuna di mia sorella che, dopo qualche mano Di era in mutande, io avevo perso la camicia e le scarpe, mia sorella ancora vestita mentre Carla in intimo doveva farsi togliere il reggiseno da colui che gli aveva vinto quel punto, altra regola introdotta appositamente per mia sorella.
Ecco a Carla, toccò proprio il mio primo nemico Di, le sembrava brutto farselo sganciare mostrando il culo così faccia a faccia, o meglio con la faccia ad altezza tette, Di si trovò la bella quarta di mia moglie in faccia, cosa del gioco non prevista fu la succhiata di tette di Di a mia moglie, beh fino ad allora il limoncello ci fece sorvolare sull'episodio.
Mia sorella rimase per fortuna quasi sconvolta da ciò che aveva visto, quella manipolazione e leccata alle tette a Carla, le fece perdere la concentrazione, perse quindi un paio di mani, con loro i primi indumenti, io mi limitavo a non perderle, lasciando agli altri due il compito di toglierli, incrociando le dita sui successivi punti e dando le carte.
L'irreparabile successe quando mia moglie vinse le mutande di Di, quella scena la rivedo quasi a rallentatore nella mia mente, la vedo abbassargli i boxer e come una molla un enorme uccello duro colpirla in volto, lì per lo stupore si ritrovò con il grosso uccello di Di strusciando sulla guancia finire tra le labbra, un fermo immagine inquietante per me.
Dopo che le vidi uscire timidamente la punta della lingua e sfiorargli leggermente il prepuzio, di lì la scena era confusa, nella mia mente si alternavano momenti a rallentatore ad altri accelerati, fatto sta che gli prese buona parte del
pisello in bocca facendo un pompino come le più grandi delle pornostar di tutti i tempi, una cosa devastante per me.
La ciliegina sulla torta fu l'epilogo, la mano di Di sulla sua nuca mentre lei con la sua cercava di staccarsi respingendolo, credo abbia mandato giù una grossa quantità di sperma, le contrazioni furono molte ed intense ed era inconfondibile il movimento della gola, per non parlare di quell’ultimo densissimo schizzo in pieno viso, tra guancia, naso e sopracciglio.
Non so come il gioco riprese e Carla alzò lo sguardo solo quando Franca le disse quanto fosse porca, poi persi le mutande anche io ma avessi dovuto avere lo stesso trattamento di Di, il pompino me lo avrebbe dovuto fare mia sorella che per fortuna disse, scordati di mettermi in bocca il tuo uccello, tutt’al più... non finì nemmeno di dirlo.
Di l'aveva presa per i capelli girata ed imboccata, le fu risparmiato l'ingoio lasciandolo con l'uccello duro fino alla mano successiva, mano che vinse su Carla, mano che completò l'avverarsi di un incubo, il peggiore, questa volta mia moglie gli mise il culo praticamente i faccia e si fece sfilare il perizoma mostrandogli ciò che solo a me era permesso di vedere.
Quella smorfia di piacere sul suo viso, Di le aveva infilato la lingua tra le natiche, lei non riusciva più a tenersi, le tremavano le gambe, finì mano mano prima ad appoggiarsi con i palmi sul tavolo, mentre Di continuava il suo sapiente lavoro di lingua, per poi allungarsi a 90 gradi, mi prese le mani e tra un sospiro e l'altro, lei, scusami amore perdonami.
La guardavo in faccia, stravolta dal piacere, poi d'un tratto spalancò occhi e bocca avendo come una spinta in avanti, alzai lo sguardo e vidi Di tenerla per i fianchi e spingerle dentro la fica il suo enorme uccello, prese a scoparla con gusto, le massaggiava le natiche, le usciva per sputarsi sul glande per poi rientrare, poi mise un piede sul tavolo.
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