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la studentessa 2 - il ricatto


di darkbard
27.05.2013    |    25.493    |    0 9.4
"Scendo dalla macchina e prendo le nostre due borse: verificata la nostra prenotazione una signora gentilissima, probabilmente la proprietaria..."
Primo pomeriggio.
Il piacevole diversivo con Alessia mi ha aumentato il desiderio: come quando mangi una porzione troppo piccola di una pietanza deliziosa. Sono nel mio studio che rifletto se ho fatto bene o male a non godere completamente di lei nel momento in cui era in mio potere, ma era veramente troppo bella per scoparla frettolosamente...
La suoneria di un telefonino mi strappa alle mie riflessioni lascive, ma non è il mio cellulare guardo sotto la scrivania e vedo un cellulare di ultima generazione trillare e illuminarsi. Raccolgo sorpreso il “l’apparecchio urlante” e mi rendo conto, non senza sorpresa, che presa dalla passione la “mia studentessa” deve essersi dimenticata di riporlo nella borsa.
Mentre aspetto che smetta di suonare decido di violare la sua privacy: è un cellulare di ultima generazione con tanto di accesso a internet, guardo rapidamente le cartelle delle foto e la mail (password e account sono memorizzate). Con mia gran sorpresa trovo una cartella dal titolo “ME”: non credo ai miei occhi mentre guardo una serie di foto della “mia bella studentessa” in pose sexy, prima con degli abiti da sera abbastanza succinti ed infine in costume da bagno e in intimo. Ma la sorpresa più grande me la riservano le ultime tre foto: la biondina è ritratta prima mentre fa un pompino a un bel cazzo senza volto, ed infine mentre viene scopata da un ragazzo che palesemente non è quello che è venuta a prenderla in mattinata.
In pochi secondi penso come sfruttare la nuova scoperta, poi carpito il suo indirizzo mail dal cellulare le invio un mail da una casella di posta anonima: “A quanto pare non sono l’unico con cui hai tradito il tuo ragazzo!”.
L’indomani nella casella di posta trovo la sua risposta: “ Brutto stronzo, come ti permetti, io ti denuncio mi hai rubato il cellulare!”.
A quanto pare la biondina non ha intenzione di cedere al ricatto, meglio così sarà ancora più eccitante averla.
Rispondo concisamente: “ Il tuo cellulare è nella portineria dell'università, evidentemente eri distratta! Comunque se non inizi ad essere più rispettosa, potrei mostrare queste al tuo ragazzo!!!” e invio la mail con allegate le foto incriminate.
In breve mi arriva la risposta: “Ok dimmi cosa vuoi? Poi mi lascerai in pace?”
Decido di non rispondere subito per due motivi: il primo è che ho bisogno di un po’ di tempo per organizzare quello che ho in mente, il secondo è che sono convinto che lasciandola un po’ sulle spine sarà più arrendevole.
Dopo due giorni sono pronto, è giovedì pomeriggio le scrivo una mail: “ Ci vediamo domani alle 17.00 in piazza 1 maggio, al parcheggio d'avanti al concordia. Avverti che starai via il fine settimana e portati una valigia con tutta la roba più sexy che hai nel tuo guardaroba. Nessuna condizione è trattabile, se non ti troverò domani invio le foto al tuo ragazzo con la cronaca di cosa è successo nel mio studio…. A domani mia Dea”
Spengo il PC e non guardo più la mail fino all’ora dell’appuntamento: sono molto curioso di vedere se cederà.
Arrivo al luogo dell’appuntamento in anticipo, voglio essere sicuro che venga da sola per evitare qualsiasi problema, mi siedo in una panchina defilata e mi guardo intorno impaziente: sono eccitato dall’attesa.
Finalmente la vedo arrivare, è veramente una dea: il vestito nero cortissimo le lascia tutta la schiena scoperta, porta un piccolo trolley e al ticchettio dei suoi tacchi si volta più di uno sguardo maschile. Mi avvicino al suo fianco, lei non mi ha ancora visto, la prendo sotto braccio: “Ciao Alessia, sei veramente un sogno! Ora andiamo a prendere la macchina, vedrai questo week end ti cambierà la vita”. Le sussurro poggiandole le labbra leggermente sulla guancia destra, in segno di saluto. Lei mi fulmina con lo sguardo e non dice niente, si lascia condurre.
La macchina non è molto lontana, carico la valigia nel bagagliaio e le apro la portiera del passeggero: sul sedile c’è una rosa ed una striscia in seta grigia.
Si siede mostrandomi ampiamente le cosce, io giro intorno alla macchina e mi siedo alla guida.
“ Credi di conquistarmi con una rosa?” mi chiede con rabbia non appena chiudo la portiera.
“Non bisogna mai dimenticare la cavalleria” le rispondo sorridendo ironicamente, “ se vuoi puoi ancora scendere dalla macchina, e spiegare al tuo ragazzo l’origine di quelle foto, ma se decidi di restare devi soddisfare tutte le mie richieste per questo week end, dopo di che ti prometto che cancellerò le foto e ti lascerò in pace!”
“E chi me lo garantisce?” mi chiede incerta.
“Temo dovrai fidarti della mia parola, ci stai?” le chiedo brusco.
“Ho forse scelta?” mi risponde con tono arrendevole.
“Benissimo, allora bendanti” le dico indicandole la fascia in sete che tiene in mano insieme alla rosa.
Mi guarda con odio, ma esegue l’ordine.
Accendo la macchina e parto, la benda in realtà non è necessaria ma è una prova: voglio vedere se veramente si abbandona completamente al mio potere. Imbocco l’autostrada in direzione Slovenia, guardo spesso la sua scollatura abbronzata e le cosce ad un certo punto non resisto e la sfioro un ginocchio con la mano destra, la sento fremere e stringere le gambe. Sposto la mia carezza sulla spalla scoperta, freme ancora e si scosta, le sfioro la parte di seno che la scollatura le lascia esposta, si scosta rabbiosamente ma le sfugge un sospiro. A questo punto poggio tutta la mano sul ginocchio dove l’avevo sfiorata inizialmente e avvolgendolo con la mano aperta risalgo deciso all’interno della coscia. Inizialmente tenta di stringere le gambe, poi d’improvviso si rilassa e schiude le cosce non facendo più nessuna resistenza proseguo deciso fino ad arrivare alle sue mutandine le sento fradice di umori, rimango qualche secondo indeciso sul da farsi poi faccendoni una vera violenza riporto la mano sul volante e la mia attenzione sulla strada, accelero.
Dopo meno di un minuto la sento sussurrare rabbiosa: “ Sei un vero bastardo!”, le sorrido, anche se non può vedermi e accelero ulteriormente, ho fretta anche io.
In poco più di due ore siamo a destinazione: un piccolo paesino sloveno in un’amena località termale di montagna. L’albergo è squisito, identico a come lo mostravano sul sito.
“ Puoi togliere la benda” le dico, lei sobbalza strappata ai suoi pensieri.
Scendo dalla macchina e prendo le nostre due borse: verificata la nostra prenotazione una signora gentilissima, probabilmente la proprietaria dell’alberghetto, ci accompagna in camera e ci lascia soli dopo averci proposto una cena fredda per sposini che abitualmente servono in camera, io accetto subito e le chiedo di mandarcela per 20.30.
“Ti piace?” chiedo ad Alessia, “Sarebbe magnifico se fossi con il mio ragazzo invece che con un ricattatore” mi risponde cattiva. “ Beh ma non si può avere tutto dalla vita giusto?” le dico sfoderando il mio miglior sorriso, lei non mi risponde.
“Allora visto che ti piace essere fotografata, per questa sera sarai la mia modella!” lei mi scruta con sguardo interrogativo mentre prendo dalla mia borsa la macchina fotografica e due faretti. Scatto immediatamente due foto per conservare la sua espressione stupita. “Tu non sei normale” mi dice mentre si mette in posa di fronte allo specchio con aria insofferente ma nella sua voce non c’è più rabbia. La fotografo per diversi minuti dandole suggerimenti sulle posizioni, sembra divertirsi.
“ Adesso se non ti dispiace, vorrei fotografarti con addosso qualcosa di più sexy” le dico all’improvviso.
“ Tipo?” mi chiede con faccia furba, “Non so, stupiscimi!” rispondo accomodandomi sul letto. Lei prende la borsa e si chiude in bagno, dopo pochi minuti esce con indosso un costume da bagno rosa, il pezzo di sopra valorizza la sua seconda abbondante con due triangolini di stoffa, mentre la mutandina sembra di una taglia troppo piccola per contenere le curve armoniose del suo culo. “ Soddisfatto?” mi chiede con tono ironico e voce leggermente rocca, ho un’erezione immediata, non rispondo e riinizio a fotografare, lei fa un giro su se stessa mostrandomi la schiena, il bordo della mutandina copre solo parzialmente una farfalla tatuata sul fondo schiena: la trovo molto sexy. Lei cambia posizione come una modella professionista, ormai credo si sia calata nella parte, e assume pose sempre più sexy. “Ok ti voglio fotografare in intimo”, senza rispondermi si dirige in bagno ancheggiando. Esce dopo poco, con delle calze autoreggenti, un mini perizoma ricamato ed un reggiseno a balconcino, tutto rigorosamente nero. È veramente una bomba sexy, riprendo a fotografarla, anche se il mio cazzo ancora costretto negli indumenti mi suggerisce di fare tutt’altro. Lei si mette a gattoni sul letto permettendomi di fotografarla di profilo, poi si gira mostrandomi il culo e gran parte del tatuaggio, visto che il mini perizoma lo lascia quasi interamente scoperto, mi guarda fisso attraverso l’obbiettivo.
“ Togliti il perizoma!” le ordino eccitatissimo, lei mi fulmina con lo sguardo poi senza fiatare si alza in piedi, e dandomi sempre la schiena si sfila rapida il perizoma abbassandolo senza piegare le gambe, vedo perfettamente il suo magnifico il culo e rapidamente le labbra della sua "pussy" leggermente dischiuse, le faccio due foto, lei intanto si gira e si inginocchia sul letto coprendosi con le mani la fighetta che solo ora riesco ad intuire completamente rasata.
Le scatto foto come ipnotizzato, è la visione più sexy che abbia mai avuto in vita mia.
Due colpi secchi alla porta e una voce maschile che dice: “Servizio in camera!!!” mi richiama alla realtà guardo un attimo Alessia: ha uno sguardo terrorizzato ma è ancora nella stessa posizione; prima che abbia il tempo di reagire dico a voce alta: “Avanti, è aperto!”.
Entra un ragazzo di 15 forse 16 anni in divisa da cameriere, spinge un carrello. Il sorriso di circostanza che ha sul viso si trasforma in un’espressione di libidinoso stupore quando scorge Alessia pietrificata sul letto! È ancora nella stessa posizione, e arrossisce violentemente. “ Ti basta come mancia quello che hai visto?” gli chiedo riportandolo bruscamente sulla terra. “ Puoi giurarci!!” mi dice con un sorriso smagliante, “Perfetto, allora fuori”. “ Certo Signore” mi dice non senza aver dato un’ultima desiderosa occhiata alla mia “modella”.
Non appena si chiude la porta sento un movimento alle mie spalle: mi giro giusto in tempo per evitare uno schiaffone. “ Brutto stronzo, mi mostri come un trofeo ai ragazzini” mi dice con voce rabbiosa, mentre cerca di sferrarmi un altro schiaffo. Questa volta sono pronto e oltre a schivarlo le afferro il polso, approfitto della presa per torcerle il braccio dietro la schiena, non tanto forte da farle male ma abbastanza da farle capire che potrei fargliene. Lei grida di sorpresa, io riesco ad acchiapparle anche l’altro braccio e portarglielo dietro la schiena poi la spingo con decisione sul letto. Da dietro le tengo entrambe le mani bloccate con la mia mano destra e approfittando della sorpresa vado dritto con la lingua a leccarle tra le gambe. La prima leccata arriva a meta tra la figa ed il buchetto: le strappa un sospiro; la seconda arriva giusta sulle grandi labbra che si schiudono immediatamente faccendomi assaporare i suoi umori. Lei smette di dibattersi e punta le ginocchia sul letto offrendosi interamente alla mia bocca, io la lecco lentamente con decisione, cercando di penetrarla il più possibile con la lingua, mentre con la mano destra, continuo a tenerle ferme le mani e con la sinistra le cerco il clitoride. Alessia ansima rapidamente, alternando a sospiri a urleti, sento il suo orgasmo montare, ma troppo lentamente per i miei gusti: in un’altra occasione avrei aspettato di farla venire, ma sono troppo eccitato. Con la mano sinistra apro i miei jeans, tiro fuori il cazzo e dopo averla afferrata saldamente per i fianchi, sostituisco la lingua con il cazzo: la penetro in un sol colpo fino alle palle. Lei gode immediatamente, la sento contrarsi ripetutamente sconvolta dall’orgasmo, tanto che rischio di venire subito anche io. Estraggo il cazzo rapidamente, lei gemme, la faccio girare e le slaccio il reggiseno, i capezzoli svettano finalmente liberi. La bacio in bocca, poi con frenesia passo al collo e risalgo fino a mordicchiarle il lobo dell’orecchio, lei sposta il bacino cercando il mio cazzo, la penetro nuovamente mentre stringe le gambe intorno ai miei fianchi, con i piccoli talloni inguainati nelle calze velate mi sprona dandomi colpi sul sedere ed invitandomi a possederla con foga: non chiedo di meglio!
Estraggo il cazzo quasi completamente e lo affondo con violenza per diverse volte, aumentando progressivamente il ritmo, lei ormai urla senza ritegno, e asseconda i miei movimenti per farsi possedere al meglio. “ Ti è piaciuto farti vedere dal ragazzino, vero puttanella?” le ansimo in un orecchio, “Siiiiiiii!!!!” risponde lei, “Ti piacerebbe essere vista in questo momento?” le chiedo mentre la scopo con sempre maggior veemenza “Sì, oh sì, Siiiiiiii!!!!!!!” e viene di nuovo! Sento le pareti della sua bella fighetta pulsare sul mio cazzo, non resisto più e con qualche affondo deciso vengo anche io riempiendola del mio seme. Sono stremato, svuotato e completamente soddisfatto: l’attesa è stata pienamente ripagata!!!
Passano diversi minuti in cui restiamo immobili, sazi l’uno dell’altra infine lei si muove sotto di me e mi sussurra “Ho fame, se vuoi un’altra scopata così devi farmi recuperare un po’ di forze!” mi scosto di lato e la osservo mentre si alza e cammina fino al carrello della cena, è veramente bellissima con solo le autoreggenti addosso!!
Prende un ciottolino ed inizia a mangiare con le dita, credo siano gamberi in salsa rosa…..

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