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Orgia pre-quarantena


di Federossetta
27.05.2020    |    15.508    |    17 9.4
"Sotto gli strati di pelle e vestiti io sono Federica" "Perfetto Federica voglio vedere quanto resiste il tuo splendido culetto ad altri colpi del..."
Era da parecchio tempo che non uscivo più con i miei vecchi amici, sia a causa della marea di studio da cui ero sommersa e sia in seguito alle advance un po' insistenti di uno di loro. Il nostro gruppo originale era composto da 8 ragazzi, con i quali ero abituata ad uscire i primi anni di superiori. Di loro solo 3 conoscevano Federica e anche piuttosto a fondo se devo dir la verità, ma comunque tutti sospettavano delle mie tendenze sessuali.
Ho deciso di scrivere questo racconto anche se mi ha leggermente turbata perchè mi sono fatta scoprire davanti ad un pubblico abbastanza corposo, ma adesso a pensarci bene mi mi eccita moltissimo.
Era gennaio 2020 e tutti sappiamo cosa sarebbe successo di lì a pochi mesi, ma intanto io continuavo a studiare senza sosta per gli esami concedendomi qualche uscita con le amiche. Un giorno vengo messa in un gruppo Whatsapp per la festa a sorpresa di uno che faceva 24 anni. In quel periodo essendo sommersa da tanti impegni non mi sentivo di rivedere il gruppo dopo tanto tempo, quindi senza dire niente uscii dalla chat. Ma ecco che il giorno della festa sento suonare al campanello.
Dall'altra parte della porta aspettava impaziente il mio amico Carlo.
"Ciao Fede, sono venuto a chiederti se stasera vieni alla festa di Ettore."
La scusa era già pronta. "Non posso perchè sono preso dagli studi"
"Mi puoi aprire?"
"Sì ma tanto non mi convinci"
Lui entrò e iniziò a sfogliare la lista di complimenti a disposizione "Cavolo, non ti ricordavo così... beh così aggrazziata. In questi mesi sei diventata divina."
Carlo era uno dei miei amici con cui ero andata a letto molto tempo fa.
"Lo sai che queste tecniche non funzionano con me. Adesso dimmi perchè dovrei venire alla festa."
"Mi manchi, mi manca essere tuo amico e ridere con te voglio riallacciare i rapporti e dimenticare cosa è successo tra noi. Ripartiamo da zero con questo compleanno."
Le sue parole avevano fatto breccia e il pensiero di staccare dagli studi cominciava a torturarmi.
"Vabbè, vedo se riesco a liberarmi nel caso ti chiamo."
"Non c'è il caso io sarò comunque qua sotto alle 22 ad aspettarti."
"Aspetta e spera" sorrisi mentre chiudevo la porta.
Finora le feste con i miei vecchi amici mi avevano sempre giocato il culo, in un modo o nell'altro finivo sempre in bagno con qualcuno. Andare voleva dire che sarebbe successo qualcosa di sicuro.
Il pensiero stava già risvegliando la mia voglia di una bella cavalcata che durante l'inverno sembrava essere andata in letargo. In realtà avevo già deciso di andare da quando Carlo si era presentato alla porta, ma il mio subconscio alle 21 ancora non si decideva. Poi all'improvviso mi immaginai a quella festa vestita in maniera molto rischiosa e fu la goccia che fece traboccare il vaso. La mia eccitazione si vedeva sotto i boxer che prontamente cambiai con il mio prezioso tanga. Quando rischio mi piace farlo a fondo, quindi aggiunsi i collant e coprii il tutto con dei jeans aderenti che mostravano le forme del culetto. Sopra osai un po' con un reggiseno abbinato al tanga e ai collant e la collanina con la scritta "Fede" che mi metto solo nelle occasioni in cui essere fede mi piacerebbe davvero. Per coprire le forme optai per una maglietta larga e dal collo alto per non mostrare il ciondolo. Non mancai la depilazione visto che nel frattempo ero diventata una scimmia, e passai lo smalto sulle unghie dei piedi dove non sarebbe stato scoperto.
Quando arrivò Carlo a prendermi ero già pronta da un po' e uscii con una bottiglia di vino come regalo per il festeggiato che conoscevo comunque poco. A quanto pare Carlo era il taxista, la sua macchina era piena di altre ragazze ma mi sedetti davanti vicino a lui. Arrivati alla casa di Ettore mi accorsi che era una festa davvero grande, gli invitati erano centinaia e a riceverli c'erano i genitori e gli amici che avevano organizzato la sorpresa.
Ci fecero aspettare al buio nel salone fin quando non entrò il festeggiato che fu giustamente stupito e contento della sorpresa. La musica cominciò e rimanendo comunque vicino a Carlo ballammo e bevemmo senza sosta. Per fortuna mi fece conoscere anche altre persone che nel frattempo mi squadravano da cima a fondo come sospettando cosa si nascondesse sotto la mia maglia oversize. Il tempo passò, alcuni si erano buttati nella piscina esterna nonostante il freddo e io avevo perso Carlo. Ballavo con delle persone appena presentatami alzando probabilmente troppo il gomito. Di colpo le luci si spensero, sicuramente opera di qualche simpaticone, ma la musica al contrario aumentò diventando quasi assordante.
Gli invitati si stavano dando alla pazza gioia, tutto intorno a me era così caotico e l'alcol che avevo assunto mi stava già facendo effetto. Da dietro sentii una presenza abbastanza consistente che si appoggiava, la mia libidine si stava alzando allora senza neanche chiedermi chi fosse iniziai a muovere il culetto.
Quello che avevo dietro si induriva sempre più e io continuavo come una forsennata a strusciarmi. Mi accorsi dalla penombra che ero fissata ma ormai la voglia aveva preso il sopravvento e iniziai un twerk improvvisato sul cazzo del mio uomo ancora ignoto. Le luci iniziarono ad accendersi ad intermittenza come in discoteca, io ormai mi stavo facendo scoprire in grande stile, la frittata era fatta. In un angolo notai Carlo ridere di gusto, forse si aspettava questa scena sin da quando stamattina era venuto a convincermi.
Altri maschi si stavano avvicinando a me divertiti dalla scena e senza scompormi li coinvolsi nel mio ballo scomposto e dettato dai cocktail di troppo.
Uno di loro si posizionò proprio davanti a me e non riuscii più a trattenermi, gli presi la testa tra le mie mani aggraziate e iniziammo a limonarci con forza. Sentivo la sua lingua cercare di stare al passo della mia, che però era talmente eccitata che sembrava un vortice. Staccai una mano dalla sua barba per stringergli saldamente il pacco notando che era già eccitato.
Ad un certo punto una mano mi afferrò con forza e finalmente il cazzo turgido sul quale stavo twerkando acquistò un volto. Rimasi piacevolmente stupita quando mi accorsi che si trattava proprio del festeggiato Ettore. Con un movimento deciso mi portò con sé al piano di sopra, entrambi stavamo ridendo quando salimmo le scale e vidi lui invitare qualcuno con un gesto della mano, compreso il ragazzo con il quale avevo flirtato. Pochi secondi dopo sentii una mano schiaffeggiarmi la natica e un'altra aiutarmi a fare uno scalino. Erano veramente eccitati se si facevano vedere così davanti a tutti.
Il primo piano era meno rumoroso, ma dopo un rapido controllo delle stanze il proprietario di casa decise che era meglio salire ancora al secondo piano, in quanto molte coppiette si erano già appartate nei posti disponibili.
Una camera comprendeva addirittura due ragazze e un numero incalcolabile di maschi che mi fece prudere il buchino all'inverosimile, presto sarebbe toccato anche a me.
Prima di fare l'ultima rampa di scale saltai in braccio ad uno dei due ragazzi che accompagnavano Ettore, il quale mi tolse i jeans aderenti lasciandomi in quell'intimo femminile che avevo selezionato con cura poche ore prima. Ridendo da ubriaca scandii ogni passo del mio macho fino alla stanza degli ospiti nel sotto tetto, la sua mano che massaggiava i miei collant e quella dell'amico che si infilava nel tanga.
Lì era tranquillo e la musica del piano terra si sentiva molto attutita, una grande finestra sormontava un letto a due piazze. Il festeggiato fu l'ultimo ad entrare nell'enorme stanza rischiarata dalla luce della luna e fece un doppio giro alla serratura. Io ero già coricata sul letto e mi stavo limonando con Roberto, dovevamo finire quanto iniziato sulla pista da ballo. Poi percepii altre mani che mi toccavano e senza più capirci niente la mia lingua ne incontrò un'altra. Con le dita facevo movimenti circolari sui loro pacchi, portandoli ad eccitarsi attraverso i vestiti. Le mie calze venivano a loro volta massaggiate e ad ogni tocco sentivo dei brividi provenirmi dalla schiena. Quando tornò il proprietario mostrando fiero i profilattici, venni messa in ginocchio costretta a guardare loro toccarsi i membri davanti a me. Non mi era mai capitato di andare con tre maschi di quattro anni più vecchi, di certo l'alcol aiutò molto in quella occasione.
"Sai ho chiesto espressamente che venissi anche tu quando ho scoperto della festa a sorpresa" mi disse Ettore mentre finalmente avvicinò il cazzo alle mie labbra. Gli circondai la cappella in un bacio e cominciai a succhiarla. Poi andai fino in fondo a sentire la gola violata e ripresi fiato.
"Perchè proprio me?"
Fu Giorgio a rispondere, l'ultimo dei tre. "Abbiamo avuto delle soffiate sulle tue imprese e le tue doti. Senza dubbio erano fondate. Cazzo che forme che ti ritrovi"
Sorrisi e senza rispondere sculettai ancora inginocchiata. Decisi che era finito il tempo delle chiacchiere e finalmente presi anche gli altri due cazzi in bocca contemporaneamente mentre con la mano segavo quello di Ettore. Sentivo che me li sbattevano in faccia e mi piaceva, la mia mascella era allargata al massimo per accogliere i due attrezzi.
Roberto estrasse un preservativo e si coricò sul letto portandomi con sé. Lo raggiunsi gattonando come un felino, poi un altro mi tolse la maglia e rise quando si accorse che sotto avevo nascosto il reggiseno.
"Allora te le cerchi proprio ahah"
Il tanga me lo sfilai da sola e mi coricai a mia volta su Roberto, la schiena appoggiata al suo petto caldo. Sentivo la cappella premere sulle chiappe, con la mano la invitai ad entrare nel buchino. Il mio urletto echeggiò nella desolazione di quell'ultimo piano, dopo tanto tempo finalmente stavo facendo sesso. Ettore accorse subito per farmi stare zitta e mi riempì la bocca di quel lecca-lecca che tanto adoro.
I colpi della verga eccitata sotto di me mi stavano facendo ansimare e sentivo "brava puttanella come cavalchi bene"  oppure "succhia troia", classici insulti che in quel momento servirono ad aumentare il fuoco dentro di me. Presa da incredibile vigore cominciai a muovere il bacino forsennata, sentivo che lo stallone stava esplorando parti del mio ano poco battute. I "ciaf ciaf" delle mie natiche erano intervallati dai mugulii che facevo a causa della bocca piena del membro turgido e bagnato di Ettore. Nel frattempo Giorgio alternava i su e giù del cazzo di Roberto con delle slinguazzate al buchino e prese anche il cazzetto in bocca più volte per farmi godere al massimo. Dopo qualche colpo ben assestato venni subito sul mio ventre e fui costretta a leccare il suo dito pieno di sborra.
Il ragazzo smise di lubrificarmi perchè aveva deciso che era arrivato il momento per provare la doppia penetrazione. Non sapendo che comunque l'avevo già provata, mi chiese di stare calma che avrebbe fatto male. Quando sentii il secondo cazzo farsi strada nel mio culo invece del male urlai di piacere attraverso la verga che avevo in bocca.
Mi concentrai sulla cappella ingrossata tra le mie labbra per evitare di pensare ai due sotto di me che stavano allargando il mio buchetto senza fermarsi un attimo. Avevo la sensazione che stesse per andare a fuoco, ma al contempo sentivo i loro attrezzi intrufolarsi fino nelle viscere e il mio piacere era alle stelle. Uno stava fermo e l'altro strisciava furbetto dentro e fuori dilatando esageratamente lo sfintere. Ero aggrappata con le unghie al petto villoso dell'uomo sotto di me, gli urletti stavano cominciando a farsi più insistenti mentre dal mio ano ero bagnata marcia, stavo davvero bene in quella posizione e rimasi così ancora per un po' finché non venni spostata di forza a pecorina. Questa volta toccò al cazzo di Ettore esplorare le vastità della mia figa anale, lo sentivo più grosso degli altri e il fatto che questa volta la penetrazione era singola aiutò la velocità dell'atto. Venivo pompata senza sosta, questa volta i cazzi davanti alla mia faccia erano due e con molto piacere mi ritrovai a succhiarli come assatanata. Prima uno e poi l'altro mentre con la testa andavo avanti e indietro cullata dall'inculata a pecorina, la schiena era piegata all'inverosimile. Anche qua le natiche sode sbattevano sull'addome del mio uomo producendo un rumore sommesso. Sentivo mani ovunque: chi mi toccava le tettine, chi il mio cazzetto ormai molle e bagnato. Ogni tanto il festeggiato estraeva la verga per pizzicarla nel solco delle chiappe e andare su è giù. Sentire l'aria fredda sul mio buco che rimaneva aperto anche senza niente dentro era davvero eccitante, ma anche percepire quel verme lungo e venoso sulla schiena aumentò la libidine.
All'improvviso Ettore uscì dal mio ano violato interrompendo l'ennesima stantuffata pregandomi di mettermi in ginocchio che era al culmine. Lo ascoltai e venne subito sulla mia faccia mentre mi massaggiava i capelli arruffati, un fiume di sborra partiva dalla fronte e colava lungo il mento. Con la lingua leccai il possibile poi portò la mia testa al suo cazzo che entrò fino in gola e stetti così finché i polmoni non ressero. Una volta uscito, il glande era pulito e di un rosso acceso.
Gli altri a ruota lo seguirono segandosi sopra di me e sbattendomi le cappelle sul viso. Accolsi con gusto il loro nettare e per finire ripulii i loro membri come fossero coni gelato. Ero veramente sporca di una quantità enorme di sborra, mi sentivo appiccicosa ma mi aiutarono a pulirmi bene. Con i cazzi già più molli che penzolavano racattavano lo sperma intorno alla mia bocca e lo portavano alle labbra così che ebbi la possibilità di berlo tutto.
Senza dubbio era stato un amplesso molto eccitante e ringraziai tutti con un ultimo bacio sulle loro cappelle.
Pensavo fosse finita lì invece Ettore chiese agli altri di andarsene che sarebbe stato con me per questa notte. Ricordo che chiese pure il mio permesso, ridendo come fosse una battuta gli risposi che mi era piaciuto e volevo prolungarlo il più possibile
Finalmente soli mi andai a lavare la sborra rimanente, nel frattempo lui mi portò una lingerie nera in pizzo.
"Mi hai fatto godere come nessuna ragazza aveva fatto prima, voglio tenerti con me ancora stanotte se ti va bene. Mi hanno anche detto che ti piacciono queste cose da femmina"
Io sorrisi e annuii. "Prendilo come un regalo molto speciale di compleanno. Sotto gli strati di pelle e vestiti io sono Federica"
"Perfetto Federica voglio vedere quanto resiste il tuo splendido culetto ad altri colpi del mio cazzo"
Era gennaio e il riscaldamento era a palla però stavo provando brividi di piacere a stare con lui, ed è per questo che ci coricammo insieme sotto le coperte. Per risvegliare il suo amichetto tra le gambe scesi come in apnea e con le coperte che mi coprivano iniziai a lavorarmi di nuovo quella fonte di piacere.
Quella notte ci divertimmo davvero in diverse posizioni e penso che le nostre urla si sentirono in tutta la casa, per fortuna che i genitori l'avevano lasciata libera.
Il giorno dopo venne a svegliarci un suo amico, mi accorsi che ero stata abbracciata a lui tutta la notte con la sua mano sul mio culo. Avevamo entrambi un mal di testa fortissimo e un senso di colpa altrettanto forte che lentamente ci staccammo l'uno dall'altro.
Senza praticamente parlarci ci cambiammo e io abbandonai quella villa delle mille (anzi tre) tentazioni che mi aveva fatto di nuovo ricadere nella libidine.
Mandai comunque un ringraziamento a Carlo per avere insistito sulla mia presenza. Avevo sì partecipato ad altre orge prima ma erano state molto pasticciate, frutto della mia inesperienza e di quella degli altri maschi. Nulla a che fare con quella appena conclusa, il ricordo è ancora vivo anche perchè di mezzo c'è stata una quarantena che l'ha resa la mia ultima esperienza pre-coronavirus.
So che alcuni miei amici e amiche leggono questi racconti, se fate arrivare questo riassunto ad "Ettore" ve ne sarei grata 🤗.
Un bacio, Fede
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