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And then they were three


di Membro VIP di Annunci69.it Asteroide1962
04.02.2021    |    7.948    |    9 9.9
"“Scemo!” Urla staccandosi dal mio bacio ma io continuo a baciarla, ora sul collo ora sul viso mentre le mie mani toccano le curve dei seni e scendono a..."
Arrivo a Milano con il frecciarossa del pomeriggio, sono di passaggio perché domani ho il volo che da Malpensa mi porta a San Francisco via Francoforte. Sorrido tra me e me mentre percorro la banchina verso l’uscita perché dopo molto tempo rivedo Sofia e Luciano: li ho conosciuti quasi un anno prima quando per vacanza li ho ospitati nel mio bed-and-breakfast e tra di noi è nata un’amicizia condita da una discreta complicità.
Ripenso alla cena consumata con Sofia e un brivido di eccitazione mi sale lungo la schiena perché il ricordo delle sue morbide labbra, delle sue carezze e del suo splendido corpo è ancora vivido in me, ma soprattutto mi ricordo le sue ultime parole, pronunciate quasi fosse una promessa: “La prossima volta coinvolgiamo anche Luciano!”.
Ora sono qui e vedendo in lontananza Luciano so che è a conoscenza di quello che io e Sofia abbiamo fatto, infatti, lasciandomi, mi ha detto che avrebbe fatto l’amore con suo marito raccontandogli i minimi particolari.
Luciano, il giorno dopo, mentre servivo la colazione, si è avvicinato e facendomi l’occhiolino mi ha sussurrato: “Sofia è rimasta soddisfatta sia della cena, sia del dopo cena che della notte in camera con me.”
Nei mesi seguenti io, Sofia e Luciano ci siamo tenuti in contatto e in una delle sue telefonate Sofia mi ha confessato che una delle loro fantasie, mentre fanno l’amore, è quella del ménage a trois.
Poche coppie confessano questa fantasia ad un singolo e a me fece piacere perché significava che eravamo riusciti a creare un clima di fiducia e reciproco rispetto.
Si sa che il tempo è tiranno e nonostante avessimo voglia di rivederci, conciliare gli impegni di tutti abbiamo dovuto ritardare l’incontro fino ad oggi quando, con la scusa di un night stop a Milano, abbiamo l’occasione di passare una notte insieme.
L’abbraccio con Luciano è quello di due vecchi amici che si incontrano e, da parte mia, diluisce un po’ il dispiacere di non vedere Sofia.
“Luciano grazie per essere venuto a prendermi! E Sofia?”
“Non vedi l’ora di rivederla vero? Vecchio porco! Ahahah” e giù una risata.
“Hai ragione, non vedo l’ora. A parte Skype è quasi un anno che non la vedo e la voglia di riabbracciarla è tanta.”
“Solo riabbracciarla? Ahahahah. Vedremo, vedremo. Staremo a vedere, amico mio. Come vanno le cose al b&b? Nessuna “amica” nuova?” E stressando la parola “amica” mi fa un occhiolino ed un sorriso complice.
“No, amiche nessuna....”
“Si, si. Come no. Ti conosco e so bene che, tranne quelle che ci riguardano, tu non parlerai mai delle altre ed è per questo che Sofia ed io ci fidiamo di te.”
E ricominciamo a parlare del b&b mentre, in macchina, andiamo verso Arese.

La villetta dove abitano è in una lottizzazione chiusa da un recinto con una guardia al cancello e rimango un po’ sconcertato perché da noi non si vedono, evidentemente qualcuno ha importato anche qui questo tipo di lottizzazione nata negli USA.
Luciano mi lascia sul vialetto mentre parcheggia l’auto in garage e dalla porta esce Sofia, pantaloni neri e maglietta bianca, che in maniera molto casta mia abbraccia e mi da un bacio sulle guance ma appena oltre la porta di casa si gira e mi stampa le sue labbra sulle mie. Poso a terra il trolley e mettendole le mani dietro alla schiena la abbraccio, la accarezzo ed è così che ci trova Luciano entrando.
“Hey voi due!” finge di protestare “Potevate almeno sistemare le cose in camera!” Sofia stacca la bocca dal bacio e “Sai che non vedevo l’ora di essere di nuovo abbracciata da lui! E poi volevo fargli sentire tutto il calore della nostra ospitalità.”
Abbracciare il corpo di Sofia dopo quasi un anno è eccitante: sentire la sua schiena sotto le mie dita attraverso la stoffa della maglietta e non resisto ad infilarle la mano sotto la maglietta e sento la sua pelle di velluto che si ricopre di un brivido: per lei la schiena è un punto erogeno.
Luciano osserva la mia mano sotto la maglietta e fa per avvicinarsi a noi ma Sofia dice “Comunque Luciano hai ragione, lasciamo il tempo al nostro ospite di sistemarsi e farsi una doccia ristoratrice.”
Con Lei in mezzo a noi, le mie braccia sui fianchi, quelle di Luciano sulle spalle, ci dirigiamo verso la zona notte al primo piano e Luciano, aprendo la porta di una stanza dice “Stanotte dormirai (forse) qui.” e ci troviamo nella loro camera da letto. Sulla soglia della stanza ridiamo tutti e tre alla battuta di Luciano e Sofia fa “Non ti imbarazzerà mica dormire con noi?” ed io “Di notte russo, vi da fastidio?” e Lei ridendo “Vedremo, anzi sentiremo come russi! Vieni che ti mostro il bagno.”
E mentre Luciano scende noi andiamo verso un’altra stanza.


Sono in camera solo che mi spoglio, prendo la biancheria pulita per farmi una doccia e mi sposto verso il bagno, dal piano terra salgono le voci confuse di Sofia e Luciano, li sento ridere ma non capisco le parole. Apro la doccia e lascio scorrere l’acqua quando vedo la porta aprirsi, entra Lei e guardandomi mi dice: “Mi piace il tuo fisico proporzionato, due gambe sode e chiappe che morderei volentieri.”
“Sofia, tu sai scegliere e ti tratti bene, ho visto Luciano in piscina da me ed ha un gran bel fisico pure lui.”
“Sono esigente! Ed avere due come voi che girano per casa....mmmm...non ti dico cosa sto provando!”
L’abbraccio e baciandola, con un movimento veloce finiamo sotto la doccia, io nudo, Lei vestita.
“Scemo!” Urla staccandosi dal mio bacio ma io continuo a baciarla, ora sul collo ora sul viso mentre le mie mani toccano le curve dei seni e scendono a sbottonare i jeans.
Dalla porta lasciata aperta entra Luciano che, guardando la scena dice con voce alterata dalla voglia: “Avete aperto le danze? Me lo potevate dire!” e, spogliandosi rapidamente si precipita sotto la doccia pure lui.
Sofia si gira e attirandolo a se lo bacia mentre fa scendere la mano per toccare il suo cazzo che mostra già i segnali di una bella erezione.
Facendo alzare le braccia a Sofia le tolgo la maglietta e, a causa dell’angusto spazio nella doccia, i suoi seni si comprimono contro il corpo di Luciano, quando riesco a toglierle i jeans, le sue chiappe aderenti al mio cazzo e, lubrificate dall’acqua che corre, mi provocano un brivido di piacere.
Sofia e Luciano limonano mentre io bacio Lei sul collo accarezzandole la schiena e cercando di insinuare una mano tra le cosce per stimolarle la figa e, quando ci riesco, riconoscente piega la testa indietro e limona con me.
Bagnati fradici ed ebbri di voglia ci parliamo con sospiri e frasi smozzate e, quando Luciano versa un po’ docciaschiuma sul palmo della mano ed inizia a massaggiare il corpo della splendida moglie, il nostro trio raggiunge l’apice dell’eccitazione.
Ora Sofia non sa più chi baciare, si gira verso Luciano, accetta la sua lingua in bocca e poi si rigira verso di me cercando anche la mia. Le mani mie e di Luciano scivolano su quel corpo reso oleoso dal docciaschiuma che rende anche i nostri sessi molto più sensibili e vogliosi di esplodere nel godimento.
“Mi tremano le gambe” sento dire a Sofia che non può cadere perché incastrata tra di noi e Luciano, con sulla schiena i segni verticali dei montanti del box doccia, riesce a svincolarsi, raggiunge un accappatoio e porgendolo a Sofia dice “Non è meglio se continuiamo in camera? Perché se continuiamo così prima o poi rimaniamo incastrati e ci tocca chiamare i vigili del fuoco ad estrarci!”
Ridiamo e Sofia “Immaginate i titoli dei giornali di domani: sesso vigili del fuoco, allertati dai vicini che sentono urla provenire da un appartamento, sfondano la porta dell’appartamento e salvano trio impegnato in giochi erotici nella doccia”.
Mentre mi asciugo guardo la coppia di miei amici e vedendoli asciugarsi avvolti dallo stesso accappatoio percepisco la loro complicità.
Mi avvicino a loro e abbracciandoli dico: “Amici miei non sono mai stato così arrappato come adesso.”
“Ah si?” fa Sofia e Luciano: “Perché non sai cosa ti aspetta dopo.”
“Ah, cosa mi aspetta?” faccio e lui “Ogni cosa a tempo debito. Seguici in camera!” e tenendo la sua mano sul culo di Sofia mi fa strada.

Sofia ha i capelli umidi appiccicati alle spalle quando Luciano la siede sul letto e togliendole l’accappatoio la lasci lì, nuda, come una vergine offerta sull’altare dell’amore.
“Vieni!” fa Lei guardando verso di me mentre Luciano si siede stende sul letto con i piedi rivolti verso la testiera pronto a godersi lo spettacolo.
“È da tanto che Luciano ed io” dice mentre mi accarezza i glutei e mi attira ancora di più verso di Lei “sogniamo questo momento” e cominciando ad accarezzarmi il cazzo, che ora è a pochi centimetri dalla sua bocca, conclude “voglio che lui sia spettatore ma anche partecipe, insieme a noi” e, baciando la punta della mia cappella, inizia un lento pompino.
“Mi eccita sapere di essere parte delle vostre fantasie” dico con voce rotta dal piacere “e mi piace potervi soddisfare, farvi godere” e non riesco ad aggiungere altro perché la sua mano scivola sui testicoli aumentando il mio piacere.
Sono li ad occhi chiusi che mi godo la pompa di Sofia e la sua mano che accarezza dolcemente i miei testicoli e con occhi semichiusi vedo Luciano che guarda con bramosia mentre si masturba.
Controvoglia stacco Sofia, prendendola con le mani dietro la nuca, i capelli bagnati, la alzo limoniamo e staccandomi dal bacio le dico “Fai lo stesso trattamento anche a Luciano? Non vorrei si ingelosisse.” e Lei “Tu sai quante volte lo abbiamo fatto? E la cosa bella è che quando ho finito ricomincio e ricomincio fino a quando non mi dice che è sfinito, perché lo amo e lo voglio sempre appagato, così come lui vuole che lo sia io ed è per questo che oggi ci sei anche tu”.
La bacio con più passione mentre guardo la lussuria che monta negli occhi di Luciano e vedo la sua bocca che nonostante la smorfia di piacere si muove e sento dire “Sofia hai negli occhi la stessa luce che ha una bambina a cui hanno appena regalato il giocattolo che da tanto aspettava ma le movenze del tuo corpo sono quella di una donna eccitata che aspetta di godere. Amore, lasciati andare e godi fino in fondo. Io sono qui con te e godrò del tuo stesso piacere.”
Sofia si stacca da me e girandosi verso il marito alza il suo bellissimo culo mentre lo bacia in bocca ed io, approfittando, mi abbasso e comincio a darle dei baci sulle chiappe poi, allargandole, comincio a leccarle l’ano con la punta della lingua. Lei ha un mugugno di piacere quando passo la lingua come stessi leccando un gelato e quando scendo verso la sua figa la sento già piena di piacevoli e vischiosi umori ed io, non resistendo, lecco anche quella a piena lingua. Sotto la mia lingua sento la figa che si apre e si richiude quando esco per poi riaprirsi di nuovo quando la mia lingua la penetra di nuovo e richiudersi ancora quando di nuovo ritiro la mia lingua.
Sofia ora ha la faccia appoggiata sul cuscino e lo sta mordendo come a voler ritardare l’orgasmo per aumentare il suo piacere, Luciano, invece, si è seduto appoggiato alla testiera del letto ed è intento a segarsi compiaciuto della scena.
“Leccami, leccami! Non fermarti!” urla Lei allentando la presa del cuscino.
“Leccala!” dice lui come a ribadire il piacere di Lei.
Io sono allo spasmo, ho un’erezione quasi dolorosa da quanto sono eccitato e vorrei penetrarla in quella posizione ma ho lasciato i preservativi nel trolley quindi mi alzo per prenderli e loro due ne approfittano per fare un 69.
Dopo aver infilato uno, mi metto di nuovo dietro a Sofia e guardo Luciano intento a leccare il clitoride. Luciano, con la lingua completamente estesa lo succhia e Lei, grata, lo ricambia riempendosi la bocca con il cazzo maestoso di lui. Vedo la vulva muoversi sotto le sapienti leccate del mio amico ed io, per non essere da meno, mi piego e comincio a leccarle il buchetto. Sofia al momento guaisce di piacere ma poi, togliendosi il lauto pasto dalla bocca urla: “Scopami! Ti prego scopami! Voglio godere così con il pene del mio uomo in gola mentre lui si gode la visione della mia passerina violata da un’altro uomo!”.
Non posso rifiutare un simile invito e così la prendo a pecorina e mi rispuntata in memoria la serata passata insieme quasi un anno prima. Ansimiamo insieme, Lei messa in mezzo, lui sotto ed io sopra e sento il tempo che si dilata, si accorcia, non sono più sicuro di dove sono, ho tutti i sensi eccitati. Le metto le mani sui seni e la alzo obbligandola in ginocchio sulla faccia di lui che continua con la lingua a leccare. La sento ansimare quando con le mie mani su quei prodigiosi seni ruota la testa e cerca di limonare con me mentre le passo il cazzo, ormai uscito dalla vagina, tra le chiappe. Riusciamo per un attimo a baciarci, vedo i nostri visi riflessi sullo specchio della parete: due alieni stravolti dal piacere; nelle nostre bocche il sapore di Lei e di lui si mischiano alle nostre salive.
Ormai sono al punto di non ritorno, forse lo siamo tutti e tre, la piego di nuovo, Lei avida, affamata riprende di nuovo in bocca il cazzo turgido di suo marito ed io entro di nuovo in Lei pensando stavolta solo al mio piacere.
Non passano ore ma non sono nemmeno secondi è il tempo che ognuno di noi ha nel metronomo che scandisce l’arrivo del piacere e che si sincronizza con la persona con la quale stai facendo l’amore per portare il godimento. Sento Sofia contorcere i fianchi stretti tra le mie mani, la vedo sollevare la bocca, un rivolo bianco le cola tra le labbra e un rantolo di Luciano mi dice che Lui è stato il primo, non resisto più, vorrei venire in contemporanea a Sofia ma la scena è troppo erotica e la vagina troppo accogliente e vengo pure io e un po’ di tempo dopo pure Lei che si accascia.
Luciano sotto il peso mio e di Sofia protesta, così ci spostiamo ed io ne approfitto per togliere il preservativo e Lei per abbracciare lui.

È quasi mattina quando mi sveglio, Sofia e Luciano dormono in un tenero abbraccio, nudi; i loro corpi rilassati mi ricordano un quadro di Klimt. Rimango in silenzio ad ammirarli a sentire i loro respiri tranquilli, così diversi dagli ansimi amorosi della sera precedente.
Non vorrei svegliarli ma tra poche ore il mio aereo decollerà e io sarò a bordo pensando alla prossima volta che li vedrò.
Se mai ci sarà.
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