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Lui & Lei

Un piacevole ritorno alla Natura


di renko
14.12.2022    |    3.475    |    1 9.8
"Anche Marinella rimane in quella posizione per qualche secondo, consapevole dello spettacolo che rappresenta la visione del suo culetto per il vecchio..."
Anche per oggi ha accudito gli animali, pulito il pavimento della stalla e cosparso un nuovo strato di paglia, trasportato il letame, riempito mangiatoie e abbeveratoi. Chiude l'ultimo portone e ripone il forcone nel deposito attrezzi. E' l'ora della consueta sigaretta serale, l'ultima della giornata prima di una cena frugale e di coricarsi.
Mentre la arrotola riflette sul fatto che, col passare degli anni, a questo punto della giornata si senta sempre più stanco e indolenzito. Seduto sulla panca di legno, che ricorda stare lì fin da quando lui era bambino, si concentra sulle mille fitte e scricchiolii provenienti dalle vecchie giunture.
Ricorda la festa dei suoi sessant'anni, c'erano i pochi parenti che ancora si ricordano di lui un paio di volte l'anno, di solito quando hanno bisogno di qualcosa. Ha ricevuto una confezione di vini e qualche altro oggetto inutile, che deve ancora essere tolto dalla confezione. Il vino no, quello l'ha bevuto volentieri. Ma non ricorda quanti anni siano passati da quella festa.
Aspira il fumo caldo e lo soffia al vento mentre osserva le montagne all'orizzonte. Rituale che si ripete ogni sera alla stessa ora, segnando la fine di una giornata di lavoro. Socchiude gli occhi e ripensa alla giovane ragazza che gli ha fatto una inaspettata visita qualche giorno prima.
Inseguiva il cagnolino che le era sfuggito e che era arrivato al suo casolare trovando la cagnetta Picci in calore. La Natura aveva fatto il suo corso imperterrita e poi... "fu il calore di un momento".
(Leggete il racconto: "E' la Natura" per capire, grazie.)
Gli piace proprio quella canzone di De Andre', anche se non riesce a capirla fino in fondo. Sul viso solcato da mille rughe e scurito dal sole abbozza un sorriso pensando che oltre alla canzone non capisce nemmeno la ragazza.
Nelle favole i sogni a volte si avverano, nella vita di un vecchio contadino non succede mai, per questo la voce gentile che lo chiama dal fondo del cortile non lo risveglia subito dai suoi pensieri.
"Signore... signore... signoreeeeee!!!"
Apre un occhio a metà, destato dal crescendo dei decibel di quel richiamo. Ci vuole qualche istante per mettere a fuoco la ragazza del cagnolino che lo chiama agitando la mano in una sorta di saluto.
Possibile che sia proprio lei? Si chiede ancora incredulo il vecchio. Eppure...
"Si ricorda di me? Sono Marinella, sono stata qui qualche sera fa e... ecco io, pensavo... voglio dire... volevo sapere come sta la sua cagnolina." Pronuncia in un sol fiato, arrossendo immediatamente per l'evidente bugia fresca di concepimento.
In realtà da quella sera Marinella non ha smesso di pensare a quanto le era successo col vecchio nemmeno per un minuto. Mai le era capitato qualcosa di lontanamente simile. L'eccitazione, il calore che avvampa in tutto il corpo, il desiderio incontrollabile di essere presa in quel modo rude e selvaggio, il piacere che prima contrae e poi rilassa tutti i muscoli del corpo. Ci ha pensato per giorni e infine non ha resistito alla voglia di tornare in quel cortile.
Lui la fissa senza rispondere per alcuni istanti. Non ha ancora stabilito se lei sia davvero lì davanti a lui o se sia il suo sogno che prosegue incontrollato sfiorando la realtà.
"Sta bene vero? La cagnolina, non lei, intendevo... Insomma Filippo non le ha fatto del male, spero... Non la vedo in giro e..."
Un'altra tirata senza prendere fiato. A questo punto però il vecchio è quasi sicuro che il sogno si sia interrotto e che la ragazza sia lì in carne ed ossa... e che carne.
"Insomma, sta bene, sì?" Finalmente una frase breve, terminata con uno sguardo interrogativo e la bocca leggermente dischiusa in attesa di una risposta che tarda ad arrivare.
"Mahhh..." Riesce a pronunciare il vecchio, con una leggera alzata di spalle e un'increspatura delle labbra a voler significare: che io sappia Picci sta benone.
Ora che si è convinto che la ragazza è reale, nota il vestitino colorato che le copre una porzione molto ridotta delle belle gambe slanciate. I primi bottoni sono slacciati e lasciano intravvedere il bel seno che ricorda di aver accarezzato con piacere.
Lei si avvicina alla panca dove è seduto arrivando a un paio di passi da lui. Legge l'imbarazzo evidente sui suoi lineamenti delicati. Tiene le mani intrecciate dietro la schiena, così facendo mette ancora maggiormente in risalto il bel davanzale che la Natura le ha regalato. Non grande ma ben proporzionato e sodo.
Forse il silenzio del vecchio le rende difficile pronunciare altre parole. Forse la strana situazione la blocca e non sa nemmeno lei come comportarsi. E' evidente che sia tornata per un motivo ben preciso, ma ora è in stallo e indecisa se e come proseguire.
"Ecco io... insomma io... volevo..." Abbassa gli occhi a fissarsi le scarpette di tela rossa inzaccherate dalla terra del cortile. Dondola il corpo nervosamente e non riesce a proseguire.
Il vecchio di alza dalla panca con qualche smorfia di dolore che gli arriva dalle ossa indolenzite. Si avvicina a Marinella lentamente e la prende per mano, conducendola verso il vicino fienile. Riapre il portone che aveva chiuso poc'anzi e la invita ad entrare.
Lei lo segue senza parlare e inizia a sbottonarsi i pochi bottoni che chiudono il vestito. Appena lascia andare l'ultimo il vestitino le scivola lungo il corpo per fermarsi accanto alle scarpette rosse. E' completamente nuda, non indossa biancheria intima, lo strusciare del vestito sulla pelle nuda le piace e la eccita molto. Ha aspettato quel momento per giorni ed ora attende solo di soddisfare quel desiderio che la sconvolge profondamente.
Il vecchio allunga una mano ruvida e callosa ad accarezzare quella pelle morbida e vellutata. Percorre tutto quel giovane corpo provocando tremiti e sospiri nella ragazza. La pelle delle dita, indurita dal lavoro di tanti anni, raggiunge i capezzoli che svettano ormai gonfi e turgidi. Li stringe delicatamente a saggiarne la consistenza.
Marinella chiude gli occhi e resta immobile mentre le mani del vecchio la accarezzano con inaspettata delicatezza. Un fremito la percorre quando sente i capezzoli stretti tra le dita dell'uomo. Trattiene il fiato quando la mano scende lungo la pancia per fermarsi sul suo sesso ormai umido e pulsante. Un gemito le scappa quando le grosse dita si insinuano tre le lebbra perfettamente depilate. L'orgasmo arriva in un istante, troppa era l'eccitazione accumulata nell'attesa di quel momento.
Le tremano le ginocchia, la mano del vecchio non si è ancora fermata, continua ad accarezzare quel giovane fiore bisognoso di attenzioni. Riapre gli occhi solo ora e vede lo sguardo che l'uomo le rivolge con dolcezza. Si vede bellissima riflessa nei suoi occhi, è questa la sensazione che riceve da quello sguardo un po' triste ma molto intenso.
Si inginocchia davanti a lui e gli apre i bottoni della tuta da lavoro consunta ad uno ad uno. Poi infila la mano incerta e impugna il sesso del vecchio portandoselo alla bocca. Inizia a leccarlo lentamente, con una mano soppesa le palle e con l'altra lo sega con un movimento rotatorio. Bastano pochi istanti perchè si gonfi, allora Marinella comincia un pompino nel quale mette tutta la sua passione.
Il vecchio inarca la schiena mentre si gode la lingua della giovane che lavora sul suo cazzo. Improvvisamente gli viene una voglia incontrollabile di prenderla in un modo diverso. Non senza dispiacere interrompe la pompa che lei gli sta regalando e la invita ad alzarsi. La fa girare ed appoggiare le mani sulla balla di paglia che giace davanti a lei.
Marinella non oppone resistenza, senza pronunciare una sola parola il vecchio le fa capire come vuole che si metta e lei obbedisce docilmente. Non si muove nemmeno quando, con sua grande sorpresa, sente la cappella del vecchio insinuarsi dove non immaginava avrebbe avuto l'ardire di fare.
Sente spingere, dapprima delicatamente e poi con più insistenza, finchè il cazzo del vecchio non riesce a violare lo stretto buchetto posteriore. E' ben lubrificata dopo l'orgasmo appena goduto e l'uomo ha prima strusciato la cappella in quel liquido provvidenziale. Non sente quindi dolore mentre il vecchio la incula, aumentando l'intensità dei colpi, ma sempre con gentilezza ed attenzione a non provocare dolore.
Sente le mani del vecchio sui fianchi che le danno il ritmo della scopata, permettendole di coordinare i movimenti del bacino mentre lui la penetra. Prova sempre più piacere ad ogni colpo ricevuto. Si morde un labbro quando avverte una fitta, ma non vuola che lui smetta finchè non le avrà scaricato nelle viscere tutto il suo sperma.
Quando sente la stretta delle mani sui fianchi aumentare capisce che quel momento sta arrivando. Si muove più decisa spingendo il culo verso di lui, lo prende fino in fondo e, per il vecchio, è una sensazione paradisiaca. Non si può resistere oltre a un giovane culo che ti chiede di penetrarlo in quel modo!
Con le ultime spinte contro quel culetto delizioso il vecchio soddisfa la sua nerchia e viene dentro la giovane che geme di piacere. Resta così per qualche istante ancora, quasi a voler prolungare l'amplesso ormai giunto alla fine.
Quando finalmente si sfila ammira la rotondità di quell'opera d'arte della Natura, ancora un po' dilatato e meravigliosamente farcito del suo seme, che vede colare lungo le cosce. Anche Marinella rimane in quella posizione per qualche secondo, consapevole dello spettacolo che rappresenta la visione del suo culetto per il vecchio.
Poi raccoglie il vestitino da terra e se lo infila pudicamente, si avvicina al vecchio e gli regala un bacio sulla bocca sussurrando:
"Grazie, credo che tornerò a farti visita..."
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