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Lui & Lei

E' la Natura...


di renko
14.06.2022    |    6.585    |    3 9.8
"L'uomo si stringe impercettibilmente nelle spalle e aspira un'altra boccata di fumo, pensa sia sufficiente come risposta a quella valanga di parole..."
Ha pulito la stalla, accudito gli animali e riempito loro le mangiatoie, rimesso al loro posto gli attrezzi usati durante la giornata e, finalmente, raddrizzato la schiena. Ora può sedersi sulla panca ricavata da un unico tronco che sta appoggiata alla parete del capanno, rivolgere un malinconico sguardo verso un punto indefinito all'orizzonte e restare in ammirazione della linea tracciata dal profilo delle vicine montagne che circondano la piccola valle in cui vive da sempre. Inizia il solito rituale serale arrotolandosi una sigaretta con le mani callose, segnate da anni di lavoro in campagna. Sputa un briciolo di tabacco che gli era rimasto attaccato al labbro e sigilla la cartina passandoci la lingua. Ogni sera a questo punto ripensa alla canzone di De André, si immagina al posto del pescatore, all'ombra dell'ultimo sole. Non ha mai capito se l'omertà del vecchio abbia salvato il fuggiasco o se l'assassino l'abbia ucciso solo perché... é la sua Natura.
Aspira lunghe boccate assaporando il gusto del tabacco in bocca e quello della meritata pausa nelle ossa. La giornata é quasi terminata, tra poco si preparerà una minestra, si taglierà un pezzo di formaggio, si verserà un bicchiere di vino rosso e poi si addormenterà sul divano, con la tv accesa su uno dei tanti talk show. Non ascolta più da tempo quello che sbraitano quelle marionette sguaiate, ospiti pagati di finti salotti, presunti esperti che urlano le loro soluzioni per tutti i problemi del mondo, a volte non sapendo nemmeno di cosa stanno parlando. Li disprezza tutti perché é convinto che della vita reale non ne sappiano proprio niente, almeno non quanto lui, che ne porta le cicatrici da molti anni.
Arriva a fargli compagnia scodinzolando la piccola cagnetta che ha chiamato Picci. E' un incrocio di chissà quante razze diverse, impossibile identificarne almeno una. Le macchie scure che ha visto depositate sul pavimento lo hanno avvisato che é in "calore". Infatti la bestiola si aggira nel cortile agitata, sembra non trovare pace, tormentata dagli ormoni che ha in corpo. Sorride benevolo chiamandola con un breve fischio. La accarezza sul musetto simpatico. Improvvisamente l'animale con uno scarto si allontana di qualche metro dall'uomo. E' comparso un altro cane nell'aia, si corrono incontro ed iniziano ad annusarsi. E' un maschio di piccola taglia, non sembra aggressivo. Picci inizia a girargli intorno con movenze provocatorie, qualche accenno di gioco e poi fa in modo di avvicinare il suo posteriore al muso del cane, affinché percepisca la sua disponibilità. Evidentemente ha un buon fiuto perché il corteggiamento finisce ben presto nel modo più naturale che ci si possa immaginare.
"Filippoooooo! Filippooooo! Dove ti sei cacciato?" sente chiamare un attimo prima che, dalla stradina che esce dal bosco, compaia una giovane donna con un guinzaglio in mano. E' visibilmente preoccupata e accaldata, rossa in viso deve aver fatto una corsa all'inseguimento del proprio cagnolino. Anche il respiro é affannato, il leggero vestitino estivo é macchiato di sudore, sembra disperata e lo sconforto aumenta non appena vede la scena che si sta svolgendo nel cortile della casa che dev'essere dell'uomo tranquillamente seduto sulla panca.
Si porta le mani al viso esclamando: "Filippooo, cosa fai?"
L'uomo alza semplicemente un sopracciglio a mo' di risposta.
"Mi scusi, mi dispiace tantissimo, é riuscito a liberarsi dal guinzaglio, non so nemmeno come abbia fatto, e poi é corso via, temevo di averlo perso, ma guarda che guaio, e adesso?" riesce a pronunciare tutta la frase senza nemmeno prendere fiato, come solo le donne sanno fare.
L'uomo si stringe impercettibilmente nelle spalle e aspira un'altra boccata di fumo, pensa sia sufficiente come risposta a quella valanga di parole.
"Sono desolata, davvero mi creda, le posso pagare le spese se dovesse avere dei cuccioli, intendo, o si può portare dal veterinario per vedere se c'é qualcosa che possiamo fare per evitarli, la prego mi dica cosa ne pensa."
"E' la Natura..." risponde l'uomo in un bisbiglio, pronunciando così le prime parole della giornata.
Afflitta e rassegnata la giovane donna non sa più cosa fare. Indica la panca all'uomo e chiede:
"Posso?" decisa ad attendere con pazienza la fine dell'accoppiamento dei due cagnolini.
L'uomo arriccia impercettibilmente le labbra quale scontato consenso alla richiesta della giovane.
"Mi chiamo Marinella, piacere di conoscerla. Mi scuso ancora per... per l'incidente. Sono mortificata e le rinnovo l'offerta di pagare le spese. Non capisco perché Filippo si é comportato così oggi, non l'ha mai fatto prima!"
La quantità di parole che pronuncia lascia impassibile l'uomo. Non é abituato a tutto questo ciarlare, ma non lo scompone più di tanto. Ripensa alle chiacchiere insensate degli omuncoli la sera alla tv.
Sedendosi sulla panca il corto vestitino sale vertiginosamente verso l'alto scoprendo due gambe leggermente abbronzate e decisamente belle. L'ultima boccata alla sigaretta termina con un'occhiata alla pelle scoperta della ragazza, é avanti con gli anni ma certi spettacoli non lo lasciano ancora indifferente. E' la Natura, pensa...
I due animali sono ancora annodati e aspettano di liberarsi. L'atto é terminato e ognuno attende di andarsene per la propria strada. Ci sarà da aspettare ancora qualche minuto...
"Ma non le farà male? Oddio, spero proprio di no!" geme preoccupata Marinella rivolgendosi all'uomo. Lui le appoggia una mano ruvida e callosa sulla coscia scoperta, forse per tranquillizzarla, forse per il proprio piacere. Marinella non reagisce alla confidenza che si è preso l'uomo. Lascia la mano dov'é e ne gode il tocco rude ma caldo e rassicurante. La giornata afosa, o forse la corsa affannata, o l'accoppiamento imprevisto a cui ha assistito, o magari il fascino che, nonostante l'età, l'uomo emana, l'hanno sconvolta e resa vulnerabile.
La mano inizia a muoversi lungo la pelle liscia in una lunghissima e lenta carezza. Marinella chiude appena gli occhi e fantastica su quello che le sta accadendo. Si muove anche l'altra mano dell'uomo, apre i pochi bottoncini che chiudono la parte superiore del vestito. Non porta nulla sotto, era uscita per una passeggiata con il cane e il caldo l'aveva persuasa a non indossare biancheria intima. Se ne accorge anche l'uomo quando il vestito si apre completamente su un bel seno che sfida la forza di gravità. Non è grande, ma giovane e sodo, con due capezzoli che guardano al cielo impertinenti. Anche la mano che ha risalito la coscia è arrivata dove abrebbe dovuto esserci una mutandina, invece trova la via libera per un paradiso dolce, liscio e perfetto così come progettato dalla Natura...
L'uomo la invita ad alzarsi dalla panca, in piedi davanti a lui Marinella trema leggermente per l'inaspettata situazione, ma non si sottrae alle mani dell'uomo che le accarezzano i seni stuzzicando i capezzoli ormai tesissimi. Due vulcani pronti all'eruzione. Poi sente il respiro caldo dell'uomo che si avvicina all'inguine, seguito dal tocco leggero della sua lingua a percorrere le labbra umide e calde che racchiudono lo scrigno del piacere. La lingua forza senza difficoltà la stretta fessura e vi si insinua aprendola dolcemente. Bastano poche passate per far tremare le ginocchia alla giovane donna. L'uomo è abile ed esperto, le regala un piacere improvviso e sconvolgente, si sente travolgere dall'eccitazione e, quando lui inizia a succhiare quel piccolo frutto saporito, Marinella scoppia in un violento orgasmo che le attraversa tutto il corpo come una frustata.
Solo ora riapre gli occhi e vede l'uomo che le bacia delicatamente il ventre piatto e un po' sudato. Si inginocchia e gli scosta le mani, slaccia la vecchia cintura di cuoio consumato e i tre bottoni che chiudono la patta dei consunti pantaloni da lavoro. Prende tra le mani il sesso dell'uomo, lo soppesa, lo stringe sentendolo ormai turgido allo spasimo. Si abbassa e glielo prende in bocca per rendere il favore appena ricevuto. Inizia un pompino lento e profondo, accompagnandolo con un movimento della mano ad avvolgere quel cazzo che la sorprende per dimensioni e consistenza. Quando lo sente pronto si ferma immediatamente, si gira e, senza mai abbandonare la presa, ci si siede sopra accogliendolo dentro di sé. L'uomo accompagna i movimenti della ragazza per affondare il più possibile il suo bastone in quel pozzo profondo. Marinella aumenta il ritmo, le mani dell'uomo la accompagnano stringendole i fianchi, i calli le struciano la pelle morbida come stringhe di cuoio, gode anche di questo. Un sospiro e la presa delle mani che si fa più forte la avvertono che sta per arrivare l'orgasmo dell'uomo. Si rialza rapidamente e si precipita ad ingoiare quel cazzo grondante di unori, appena in tempo per ricevere violenti spruzzi di sperma caldo in gola. Continua a pompare incurante dei gemiti dell'uomo che fatica a resistere alla lingua della ragazza. Si stacca solo quando ha ingoiato tutto lo sperma e solo ora guarda negli occhi l'uomo, ancora visibilmente provato dallo sconvolgente orgasmo.
"Oddio, chissà cosa penserà ora di me? Che sono una sgualdrina, una poco di buono, ma le assicuro che non è così. Non so cosa mi sia preso, ma non faccio mai di queste cose. Le giuro che non sono così... così... Oddio, mi vergogno da morire, non capisco come abbia potuto comportarmi così..."
L'uomo, che intanto si é ripreso dalla inaspettata scopata, la guarda con un'espressione rassicurante, mentre lei tenta di richiudere il vestitino leggero con le mani tremanti. Si stringe nelle spalle e mormora le ultime parole della giornata:
"E' la Natura..."
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