Racconti Erotici > Gay & Bisex > Amici di famiglia parte 2
Gay & Bisex

Amici di famiglia parte 2


di bisexpassivissimo
29.09.2020    |    15.934    |    7 9.6
"" ansimò l'amico al quale evidentemente il nuovo modo di pompare di Matteo piaceva..."
Ovviamente, dopo aver sparato il proprio seme in faccia all'amico, Gabriele realizzò che non poteva buttare via l'occasione di avere una bocca dentro la quale infilare il pene e svuotare le palle. Dopo la volta del mare i due ragazzi continuarono a cercare bagni ai ristoranti, o a scuola o dove capitava, così da potersi denudare e sfogare le loro eccitazioni. Le cose andavano sempre allo stesso modo: chiudevano a chiave la porta una volta assicuratisi di essere soli, abbassavano pantaloni e mutande, un pò di masturbazione reciproca ai due membri durissimi, e poi Matteo veniva spinto, o ci si metteva di propria iniziativa, in ginocchio così da poter succhiare il cazzo di Gabriele. Il problema era che in questi luoghi non potevano stare molto, quindi era difficile venire, e la cosa li lasciava frustrati ed insoddisfatti oltre che tremendamente eccitati. La soluzione la trovò Matteo che iniziò ad invitare a casa Gabriele per "fare i compiti e studiare" sfruttando il fatto di essere figlio unico e di avere i genitori fuori casa spesso per lavoro. Il primo pomeriggio di studio i due aspettarono che la madre di Matteo uscisse facendo davvero ognuno i propri compiti, poi una volta liberi Gabriele chiese "e ora?"
Matteo si alzo dal tavolo della cucina, si abbassò i pantaloni, si tolse la maglietta rimase in mtuande toccandosi il pacco "ora possiamo continuare a studiare oppure possiamo svuotarci, dipende da te".
Gabriele sorrise, scostò la sedia dal tavolo e si slacciò i jeans restando seduto, nel frattempo Matteo si liberò dei pantaloni alle caviglie e delle mutande restando completamente nudo, poi si inginocchiò di fronte all'amico e gli disse "faccio io!". Finì di slacciargli i jeans, li abbassò e puntò alla protuberanza sotto le mutande, ormai dopo tanti pompini non fingeva più di volere una cosa alla pari, quello che desiderava era succhiare piselli e lì ne aveva uno grosso che si lasciava ciucciare con gioia. Fece raggiungere agli slip dell'amico lo stesso posto dei jeans intorno alle caviglie, poi prese in mano il pene non ancora al massimo dell'erezione e se lo infilò in bocca come un affamato davanti ad un hot dog. Lo succhiò in maniera celere e vogliosa come forse mai aveva fatto prima, iniziò a sbavare e a fare qualche verso dovuto al glande che raggiungeva la gola, con la mano destra si segava a ritmo altissimo per l'eccitazione mentre con la sinistra si occupava dell'amico in tandem con la bocca.
"Fai piano...così non resisterò niente..." ansimò l'amico al quale evidentemente il nuovo modo di pompare di Matteo piaceva.
"Meglio così, almeno te ne faccio un altro poi..." Rispose continuando a segarlo mentre la saliva gli colava dall'angolo della bocca.
Detto ciò non potè più trattenersi ed eiaculò copiosamente sul pavimento ansimando, non smise però di occuparsi del cazzo che aveva in bocca, ed ora che aveva liberato la mano destra anche quella venne occupata per procurare piacere all'amico. Una mano stimolava le palle, una teneva l'asta e la bocca faceva il resto andando su e giù velocemente ed avida di pisello.
"Sto per venire" disse Gabriele alzando lo sguardo al cielo, Matteo aumentò allora ancora di più il ritmo del pompino risucchiando anche, sentì in quel momento i fiotti di sperma riempirgli la bocca, era la prima volta che assaggiava lo sperma di un altro, aveva bevuto il proprio per sentire il sapore e non gli era dispiaciuto, e da molto ormai aveva deciso che avrebbe ingoiato il nettare dell'unico cazzo che aveva a disposizione. Il sapore gli piacque da matti, era più buono del proprio, perciò non ne sprecò neanche una goccia, ingoiò sonoramente la sborrata che gli riempiva la bocca, poi riprese a leccare il glande per far uscire anche le ultime gocce ritardatarie.
"Ah...ah... oddio" gemeva Gabriele godendosi un lavoro di bocca da incorniciare.
Per Matteo quella fu l'epifania decisiva, era gay, gli piacevano i piselli e adorava la sborra.

Dopo quel pomeriggio i pompini con ingoio diventarono frequenti per Matteo, il quale non riusciva ancora a confessare a Gabriele che iniziava a fantasticare anche sulla penetrazione anale. La notte in camera si toglieva le mutande sotto le coperte, si succhiava un dito e lo infilava nel sedere muovendolo dentro e fuori, gli piaceva molto e si vedeva da quanto gli diventava duro il pisello, quindi col passare del tempo passò ad infilarne due di dita, poi tre e poi iniziò a cercare oggetti allungati che potessero soddisfare le sue voglie sempre più omosessuali. La prima cosa che trovò fu un pennarello nero, lo lavò in bagno e se lo portò in camera, si mise su un fianco, abbassò gli slip e lo infilò lentamente nell'ano, non provò alcun dolore ma solo piacere, con le dita gli aveva già fatto strada; proseguì la sua ricerca di oggetti nei giorni seguenti infilandosi nel sedere un tubetto di colla, diversi manici di spazzole ed il manico di un cacciavite, poi trovò l'oggetto forse perfetto per dimensioni e diametro, una torcia elettrica. Stava nella cassetta degli attrezzi del padre che conteneva anche il cacciavite, la prese e la guardò come guardava i cazzi nei porno gay (ormai gli unici porno che guardava), immaginandosela già nel sedere, era lunga una ventina di centimetri di manico, più c'era la parte larga che illuminava che per ovvie ragioni non poteva mettersi dentro. Aspettò di essere solo in casa un pomeriggio stavolta, andò sul letto nudo dalla vita in giù, cosparse il manico della torcia di saliva, si infilò due dita nel culetto per prepararlo al lungo oggetto e finalmente venne il momento. Si mise a pecora sul letto, avvicino la parte iniziale del manico e lo spinse lentamente dentro, entrò abbastanza bene, continuò qui ad infilare il manico e man mano che lo sentiva avanzare cominciò a sentire dolore, allora lo ritrasse e riprovò ancora più lentamente spingendoselo altri due centimetri dentro, risentì dolore e fece la stessa cosa ancora e ancora fino a riuscire a infilare l'intero manico nel culo tenendo la torcia per la parte rotonda finale. Sorrise soddisfatto, la prima parte della missione era compiuta ed era certo che gli piaceva avere cose lunghe nel sedere, quindi a quel punto incomincò a penetrarsi con un ritmo non più lento e delicato ma senza infilare completamente il manico. Si scopò il culo per venti minuti durante i quali la resistenza al manico divenne sempre meno difficile da battere, poi guardò l'orologio e decise di masturbarsi, venire e smettere.
Nel frattempo Gabriele aveva cominciato ad uscire con qualche ragazza e ad avere le prime esperienze orali con loro, i pompini da Matteo diminuirono di regolarità nonostante le abilità dell'amico fossero nettamente più sviluppate della ragazza con la quale usciva.
Durante un nuovo pomeriggio di studio Gabriele chiese:
"finalmente ho capito cosa dicevi quando mi raccontavi che una ragazza non aveva saputo farti venire...ti ricordi?"
"eh?" Matteo non ricordava la balla raccontata
"Quando mi avevi detto al mare che una te lo aveva succhiato ma non era brava..."
"ah si...certo...non ti è piaciuto?"
"si mi è piaciuto però non sono venuto...è che...è troppo delicata"
"ah capisco"
"voglio scoparle la bocca, ma non regge"
"vuoi vedere se io invece reggo?" chiese allora Matteo che in realtà voleva provare altro.
"Certo, vediamo se vinci anche questa sfida" rispose sorridendo
Andarono al bagno di casa stavolta, Matteo si spoglio completamente e si mise in ginocchio al centro della stanza, Gabriele denudò solo la parte inferiore e gli si mise davanti col cazzo dritto. Matteo iniziò a prenderlo in bocca senza aiutarsi con le mani che mise dietro la schiena, Gabriele iniziò a dare dei colpi poco frequenti infilando tre quarti di pisello nella gola dell'amico che emise qualche conato, sentendo quei rumori e vedendolo sbavare si eccitò ancora di più, spostò l'amico contro il muro ed iniziò a scopargli seriamente la bocca. A Matteo piacque molto lasciarsi trattare così e la cosa lo eccitò a tal punto che decise di infilarsi le dita nel culo mentre quel grande membro lo penetrava in bocca. "Oh si di questo parlavo" disse soddisfatto Gabriele togliendo il pisello ricoperto di saliva dalla bocca dell'amico per lasciarlo respirare.
"Voglio...che...mi...scopi..." Si lasciò sfuggire Matteo in preda all'eccitazione con i diti nel retto.
"Come?"
"Credo che per me non sia più allenamento, penso di essere gay e voglio provare a farmi scopare..." Matteo era imbarazzato ma ormai era in ballo
"Lo sospettavo da un po', ma...non so se mi va"
"Dai, per te sarà davvero un allenamento per la tua ragazza, così la scopi meglio, ed io finalmente avrò un pisello vero dentro"
Gabriele era titubante ma voleva fare bella figura con la propria ragazza, quindi dopo una buona opera di convincimento da parte dell'amico gay, decise di accontentarlo.


A breve parte 3 :P

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Amici di famiglia parte 2:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni