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Gay & Bisex

Come diventai il suo schiavetto 3


di Cows64
10.12.2021    |    8.683    |    10 9.3
"Comincia un lento smorzacandela, volevo che Gianni godesse come non aveva goduto prima, mentre salivo e scendevo cercavo di stringere i muscoli dello..."
Ancora non ci credevo, Flavia voleva vedere mentre venivo scopato da altri maschi, e voleva farsi scopare anche lei, se questo fosse stato un sogno di sicuro non avrei voluto svegliarmi mai più.



Il weekend passò in fretta, il mio pensiero era solo rivolto al lunedì quando sarei tornato dal professore, sapevo che non sarebbe stato da solo e la cosa mi faceva sentire davvero una puttana! Avrei fatto qualunque cosa mi avesse chiesto, ma ero anche eccitato perché volevo parlargli di Flavia, chissà cosa avrebbe detto.

Lunedi pomeriggio, dopo pranzo, mi feci una bella doccia e questa volta non misi alcun profumo, mi guardavo allo specchio e mi piaceva immaginare il mio corpo con le calze e le mutandine di pizzo, e la parrucca bionda con i capelli lunghi. Avevo un bel fisico asciutto, un sedere tondo e sodo, ed ancora non avevo un pelo sul corpo, se non una peluria bionda intorno al pene.

Arrivai a casa di Claudio alle 15.00, mi salutò con un bacio sulla porta e mi disse di andare subito in camera a sistemarmi.

Entrai in camera e sul letto erano adagiate le calze autoreggenti, la mutandina, la parrucca, delle scarpe con tacco decolleté ed anche una leggera vestaglietta corta semitrasparente. Una volta pronto chiamai Claudio, che mi disse di raggiungerlo in salone.

Non ero bravissimo a camminare sui tacchi, ma volevo fare bella figura così camminai lentamente con piccoli passi raggiunsi il salone dove Claudio ed un altro uomo parlavano rilassati sul divano.

“Gianni, ti presento la mia piccola puttanella, ti piace?”

“Cavoli Claudio, dove tenevi nascosta questa fighetta? Abbiamo sempre condiviso tutto e tu mi nascondi questa bellezza?”

Mi sentivo una puttana, una vera puttana, e la sensazione era incredibilmente eccitante, stare lì in mezzo a loro che mi guardavano come due falchi che puntano la lepre nel campo, non vedevo l'ora di diventare il loro oggetto del piacere.

“Ma figurati, mica la nascondevo, è che dovevo prima istruirla un po’, volevo che tu la trovassi pronta per farti divertire al meglio!”

“Beh, credo che tu abbia fatto davvero un bel lavoro! Quando stasera lo racconterò a mia moglie sai come sarà invidiosa? Sai quanto quella troia adora vedere mentre mi scopo un bel giovane”

“Gianni, è tutta nostra oggi, poi se vuoi te la presto così magari te la scopi insieme a tua moglie, che dici?”

“dico che è perfetto, ma ora basta chiacchiere, vieni qui puttanella, liberami il cazzo dai pantaloni prima che mi scoppi nelle mutande”

Mi inginocchiai davanti a lui, abbassai il pantalone della tuta e liberai il suo cazzo, che, come una molla, si drizzò all’improvviso. Era caldo e grosso, più grande di quello di Claudio, ma non troppo lungo, e la cappella era già lucida di liquido prespermatico, così mi chinai e avvolsi il cazzo tra le mie labbra.

“Cazzo, che bocca calda che hai, brava puttana, lecca tutto e massaggiami le palle”

Claudio nel frattempo si era spogliato, lo sentivo dietro di me che mi toccava e mi massaggiava il culetto. Mi fece mettere carponi, con il cazzo di Gianni sempre piantato in gola, e cominciò a leccarmi il buchetto. Sentivo la sua lingua farsi strada dentro di me, il mio buchetto cedeva ad ogni affondo sempre di più, poi sentii le sue dita avvolte nel lubrificante affondare dentro di me, prima un dito, poi due ed infine tre, le muoveva lentamente e sentivo che il mio culetto era ormai pronto per lui.

Senza dire una parola, Claudio appoggiò il cazzo al mio culetto e spinse piano, la cappella entrò subito e lui si fermò, per farmi abituare, poi lentamente ma inesorabilmente affondò tutto il suo palo dentro di me.

Io non smettevo di dedicarmi al cazzo di Gianni, volevo che Claudio fosse orgoglioso di me, peccato che non riuscivo a farlo scendere tutto in gola, ma sapevo che stavo facendo un buon lavoro, visti i gemiti continui di Gianni.

Avere un cazzo in bocca ed uno in culo è semplicemente meraviglioso, mi sentivo una vera puttana ed ero felice come non mai, e non vedevo l'ora di vedere Flavia per raccontarle cosa era successo!

Claudio uscì dal mio culetto e disse a Gianni che doveva scoparmi lui ora, aveva preparato il mio culetto per lui.

Gianni, sempre seduto sul divano, si tolse completamente i vestiti, si sedette di nuovo e mi disse di sedermi sopra di lui.

Mi tolsi le scarpe, salii con le ginocchia ai lati delle sue gambe e piano piano scesi fino a che il mio buchetto baciava la punta del suo cazzo. Gianni mi prese la testa tra le mani, mi tirò a lui ed iniziò a baciarmi dolcemente, sentivo la sua grossa lingua farsi strada dentro la mia bocca, la sentivo cercare la mia lingua, esplorare tutto. Mentre mi baciava, cominciai a scendere lentamente, sentivo la sua cappella premere sul mio buchetto ma visto che Claudio mi aveva già preparato, scivolò dentro con poca resistenza ma il suo cazzo era molto più spesso di quello di Claudio, e me ne accorsi subito perché sentii il mio culetto dilatarsi sempre di più. Si fermò a metà per darmi il tempo di abituarmi alle sue dimensioni, e poi continuò fino ad impalarmi completamente.

Comincia un lento smorzacandela, volevo che Gianni godesse come non aveva goduto prima, mentre salivo e scendevo cercavo di stringere i muscoli dello sfintere per massaggiarlo ancora di più, e la cosa a lui piaceva eccome!

Claudio si era lavato il pisello ed ora si masturbava a fianco a noi, vedevo che era rosso in viso ed eccitato come non mai.

“Ti piace Claudio come mi faccio scopare? Sono la tua brava puttanella?”

“Cazzo si, sei perfetta, fallo godere bene a Gianni”

Claudio si masturbava come un folle, e capii che sarebbe venuto presto. Infatti si alzò, si mise in piedi sul divano e mi puntò il cazzo alla bocca, che aprii per succhiarlo come sapevo a lui piaceva. Anche Gianni si unì al pompino, il cazzo di Claudio era lucido delle nostre salive ed ad un certo punto vidi la cappella ingrossarsi e me la misi in bocca. Subito un caldo getto di sborra mi riempi la bocca, era tanta e ne ingoia un po’, poi aprii la bocca e Gianni mi baciò con passione, leccando le mie labbra e la cappella di Claudio. Ripulimmo per bene il suo cazzo ed a quel punto Gianni si irrigidì e prese a scoparmi più velocemente, segno che presto si sarebbe svuotato dentro di me.

Infatti dopo pochi secondi mi piantò il cazzo tutto dentro ed esplose come una bomba nel mio culo, sentivo il getto caldo del suo sperma riempirmi la pancia, era meraviglioso al punto che senza toccarmi venni copiosamente sulla sua pancia.

Ci ripulimmo alla meglio tutti e tre e Gianni ci salutò, aveva un impegno di lavoro e non poteva trattenersi a lungo, ma si accordò con Claudio per prendermi in prestito per scoparmi davanti alla moglie.

Quando Gianni uscì, Claudio venne sul divano vicino a me e mi baciò, mi disse che ero stata davvero brava e che era orgoglioso di me.

Io ero al settimo cielo.

Prima di cominciare la lezione, approfittai del fatto che eravamo ancora caldi per dirgli di Flavia, che lei avrebbe voluto vedere mentre venivo scopato, e che non le sarebbe dispiaciuto farsi scopare a sua volta. Gli raccontai che Flavia era eccitata all’idea di fare sesso con un altro e godere mentre mi guarda negli occhi, sapere che il suo ragazzo la dà in pasto ad altri uomini la fa sentire porca come non mai.

Claudio mi disse che l'avrebbe accontentata, ma che io avrei svolto il ruolo di schiavetto cornuto e basta, lei avrebbe goduto con lui o con altri suoi amici e che io avrei guardato e pulito lei e loro, sarei stato il loro schiavo. Mi disse anche che tra bi suoi amici c'erano un paio di ragazzi di colore, molto giovani, sui 22-23 anni, e che con loro avrei potuto scopare Flavia e partecipare, non solo come schiavetto cornuto. La cosa mi riempì di gioia, perché è vero che l'idea di vederla scopata da altri mi faceva impazzire, ma anche poterla scopare insieme ad altri era ugualmente inebriante.

Tornai a casa la sera felice come non mai, e quando incontrai Flavia le raccontai tutto quello che era successo, e tutto quello che sarebbe accaduto se lei avesse voluto.

“Amore mio, io sono davvero una ragazza fortunata ad aver incontrato te, sei un ragazzo dolce e sexy, porcellino come piace a me e non sei geloso. Sappi che anche se mi farò scopare da altri, io amerò sempre e solo te, e nessuno mi scoperà se non in tua presenza, te lo giuro! Tu sei il mio unico amante e mi fai godere come non mai, e non ho bisogno di amanti che mi scopino senza di te. Ma con te davanti, ti farò vedere quanto è troia la tua donna, amore mio!

Quella sera facemmo sesso in un modo selvaggio, animalesco, quando venne si mise addirittura a piangere per quanto era felice, non potevo desiderare una ragazza migliore di lei!
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