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Il contadino - parte 3


di Membro VIP di Annunci69.it Lupo_di_mare
20.03.2020    |    2.872    |    9 9.7
"Continua… Cari lettori, mi farebbe piacere ricevere vostri commenti, suggerimenti..."
Questo pomeriggio d’agosto si sta rivelando molto più interessante del previsto. Ogni mio buco è stato saziato, e la festa non sembra ancora finita. Continuo a succhiare il cazzo del contadino, la mascella è indolenzita ma non ho certo intenzione di smettere. Lui sembra quasi una macchina del sesso. Il cazzone è sempre duro e vigoroso ma il suo viso resta severo e imperscrutabile, come se non volesse darmi soddisfazione. Ma sono sicuro che stia godendo anche lui; il cazzo turgido è un segnale inequivocabile. Come a voler aggiungere ancora una variante, l’indice e il pollice della sua mano destra afferrano la punta del mio naso ed esercitano una pressione decisa. Non posso più respirare se non dalla bocca. A questo punto, aumenta il ritmo dei suoi colpi; il cazzone esce dalla bocca per poi rientrarci con prepotenza, arrivando fino in gola. È una cosa che adoro; quando le dotazioni del maschio me lo permettono, mi piace prendere il cazzo facendolo scivolare oltre la gola, oltre le tonsille, fino ad avvertire un conato di vomito, segno inequivocabile che il cazzo non può andare oltre.
Mentre sono ancora alle prese con questo cazzone che non ne vuole sapere di fermare il suo andirivieni nella mia gola, avverto il rumore di un motore che si avvicina alla casa fino a fermarsi. Con la coda dell’occhio, al di là della finestra, scorgo un doblò bianco che ha appena parcheggiato nel vialetto antistante la dimora del contadino. Con lo sguardo preoccupato e una serie di mugolii provo ad attirare l’attenzione del toro che sembra non essersi accorto di nulla. Ma è impossibile che non abbia sentito il rumore della macchina. Semplicemente la cosa non lo preoccupa. A me invece si. Non so chi uscirà dal furgoncino, ma non credo sia il massimo farmi trovare nudo mentre vengo imboccato da un cazzo maturo. Passa qualche secondo e lo sportello anteriore sinistro si apre, ed esce un omone. Sarà alto 1,90 m, testa rasata e pizzetto folto. Ma non è solo alto, tutto sembra proporzionato. La corporatura è massiccia, spalle larghe, le braccia robuste e le mani enormi! Sembrano due vanghe, probabilmente, anzi sicuramente, sono più grandi della mia faccia. Indossa una tuta da lavoro blu, con un’unica cerniera che va dal collo al bacino. Ovviamente la cerniera è aperta sul petto, tanto che man mano che si avvicina alla casa riesco a mettere a fuoco un tappeto di peli brizzolati, più neri che bianchi, tra i quali scintilla una catenina d’oro dalla quale penzola un crocifisso, anch’esso dorato, di dimensioni ragguardevoli. La figura è imponente; con passo sicuro si avvicina alla porta di casa ed esclama “Antò, ci stai?”- finalmente capisco come si chiama il contadino. “Si Franco, entra”, gli risponde Antonio, con tono sereno. Sarà la terza volta che lo sento parlare da quando l’ho incontrato un paio d’ore prima.
Franco apre la porta ed entrando la chiude dietro di sé. “Azz, e chi abbiamo qua?” – esclama – “una bella puttanella” gli risponde l’amico. E mentre lo dice, mi pianta il cazzo in gola con forza, probabilmente con l’intento di farmi male davanti al compare. Mentre si gusta la scena, Franco si sta toccando il pacco ormai gonfio dentro la tuta da lavoro. Si avvicina ancora di più a noi due, e mentre lo fa, abbassa ulteriormente la cerniera della tuta e sfila le braccia dalle maniche. È ormai accanto a noi due, io continuo a succhiare il cazzo di Antonio, ma il mio sguardo è tutto per Franco, che nel frattempo ha tirato fuori un cazzo enorme. Non è ancora del tutto duro, ma le dimensioni sono ragguardevoli. Lo afferra alla base con la mano destra e me lo porge. L’odore è acre, tipico di un cazzo a fine giornata, che ha probabilmente pisciato più volte. A molti potrebbe disgustare, io invece ne sono inebriato. Antonio allenta la presa e posso finalmente sfilarmi dalla bocca il suo batacchio per concentrarmi sul nuovo giocattolone. Mentre mi appresto ad assaggiare il cazzone del nuovo arrivato, chiudo gli occhi e apro la bocca, come un bimbo in attesa dell’aeroplanino, ed è in quel preciso istante che sento un colpo fortissimo in pieno viso, come uno schiaffo che mi ha colpito contemporaneamente occhi, naso e bocca. Ma non è stato uno schiaffo. O meglio, il colpo non è stato inferto con una mano. Franco mi ha schiaffeggiato col suo cazzone gonfio e pesante. Da lì ho capito che le cose non si sarebbero messe bene per me. Al primo colpo ne seguono almeno altri due, poi Franco mi afferra per i capelli e mi trascina sul suo cazzo. Apro la bocca e lo infilo in gola. Ma non sono io a condurre la succhiata. In questo frangente sono passivo in tutto. Non sono io a fargli un pompino, bensì è Franco a scoparmi la bocca con questo suo cazzo enorme, odoroso e bagnatissimo. Si, perché il cazzone del nuovo arrivato produce un sacco di pre-cum, ma davvero tanto. La mia bocca è piena non solo della mia saliva ma di questo liquido trasparente, colloso e dal forte odore. Non nego che la cosa mi eccita tantissimo.
Mi sembra di vivere in un film porno, nel quale la vittima sacrificale, anzi la troia sacrificale sono io.

Continua…


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