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Il porno commercialista - parte 1


di Membro VIP di Annunci69.it Lupo_di_mare
08.03.2020    |    4.089    |    17 9.9
"Nel frattempo lui si è liberato del suo abito, della camicia..."
Il porno commercialista

Come al solito aveva citofonato puntuale e stava salendo le scale del mio palazzo. Nel frattempo stavo finendo di prepararmi, attenendomi alle sue istruzioni. Mi ero già spogliato, avevo indossato i jockstrap di pelle, quelli neri che mi aveva regalato, e mi ero inginocchiato, aspettandolo in camera da letto.
Pochi minuti, e la porta di casa che avevo socchiuso si apre. Eccolo, finalmente è arrivato. Chiude la porta dietro di sé ed esclama “Dov’è la mia troia?”. “Sono qui”, rispondo io, e dopo essersi tolto il cappotto si dirige verso la camera da letto allentando il nodo della cravatta. “Eccoti troia!” mi dice, con un sorriso marpione, di chi sa che tra poco ci sarà un ragazzo affamato a prendersi cura del suo cazzo.
Tira fuori l’uccello ancora moscio e io mi ci fiondo. Dapprima mi avvicino per assaporarne l’odore di maschio. E’ pulito ma al contempo sa di cazzo. Dopo aver soddisfatto l’olfatto, tocca al gusto. Tiro fuori la lingua e inizio a passarla sulla cappella, poi sull’asta, ancora una leccata alle palle e finalmente me lo infilo in bocca.
Ci mette poco a crescere, sotto i miei sapienti colpi il cazzo assume vigore. Nel frattempo lui si è liberato del suo abito, della camicia. Resta solo con i calzini blu, ma tenendosi in equilibrio su un piede alla volta, se li toglie, mentre continuo a pompargli il cazzo.
Ora è finalmente libero da inutili ingombri e può dedicarsi alla mia gola. Mi afferra i capelli e si porta la testa sul suo membro turgido e inizia ad infilarlo in bocca, andando sempre più in fondo. Io sono eccitatissimo, continuo a segarmi come un forsennato mentre il cazzo del commercialista esplora la mia bocca, la mia gola. Ad eccitarmi non è solo quello che stiamo facendo ma anche le sue parole. Sa cosa mi piace, sa come accontentare la sua troia e quindi inizia a trattarmi da tale. “Troia, assaggia il cazzo del tuo maschio. Guai a te se lo fai uscire dalla bocca. Non ci provare”. Ogni sua frase ha il potere di eccitarmi sempre più.
Si è però stancato di questa posizione, così decide di mettersi sul letto; si sdraia con la schiena sul materasso e i piedi che poggiano sul pavimento. Prende un cuscino e se lo sistema dietro la testa, mentre me ne porge un altro. Devo metterlo per terra, per non sforzare le ginocchia. Sa che dovrò succhiarlo in quella posizione per tanto tempo. Perché è sempre questo che succede ogni volta che ci vediamo.
Devo ammettere che questa è anche la mia posizione preferita. Gli afferro il cazzo con la mano destra, lo scappello, lo soppeso. Poi finalmente mi ci fiondo come un animale famelico. Lo succhio per bene, dalla cappella alla base dell’asta. Ma lui sa che so fare di più. E a lui piace fare di più. “Troia, affonda!”, e come un soldatino ubbidiente continuo a succhiare, facendo scivolare il cazzo sempre più giù, nella profondità della gola. La cappella preme, mi fa anche un po’ male, ma dopo un po’ scavalla. E’ finalmente in gola!
Lui è soddisfatto della sua troia, e me lo dice “sei la migliore pompinara d’Italia. Ma guai a te se fai uscire il cazzo dalla bocca”. Mi afferra la testa e continua a premerla sul suo cazzo, anche se non ce n’è bisogno. Non mi sogno neanche lontanamente di lasciare quel cazzo. Lo adoro, lo desidero tutti i giorni e anche se non è enorme, è quello che riesco a succhiare meglio. Intanto, facendo su e giù, si è formato un lago di saliva alla base del suo cazzo, un rivolo che scivola sulle palle finendo sul piumone. “Continua ad insalivarlo, troia! Dai che te lo pianto nel culo”.
Ma non è ancora il momento. Adoro fare le pompe, non vorrei mai smettere. E allora continuo a gustare questo bel cazzo, spingendolo sempre più nella gola. Se fosse più lungo probabilmente finirebbe direttamente nello stomaco.
Il momento però è arrivato. Afferrandomi nuovamente per i capelli, allontana la mia testa dal suo cazzo e mi fa segno di mettermi in ginocchio sul letto. Adora il mio culo, le mie chiappe grosse, sode, lisce e bianche. Appena mi posiziono, molla una cinquina sulla chiappa destra, lasciandomi il segno rosso della sua mano. Poi si avvicina al buco che ho depilato per invogliarlo ancora di più, e inizia a leccarlo sapientemente. È un grande il mio commercialista, avrà scopato migliaia di donne e centinaia di ragazzi, e lecca il mio buco come fosse una figa prelibata. Dopo un po’ si stacca, sputa ancora sul buco, centrandolo, e affonda il cazzo. È un colpo secco, un po’ da stronzo. Urlo, dicendogli che mi ha fatto male. Lui non sente ragioni. “Zitta, troia. Prendi il cazzo e non lamentarti”. Non mi lamento. Mi ha fatto un po’ male, ma nello stesso tempo mi ha fatto eccitare un sacco. Inizia così una lunga cavalcata. Sistema bene il cazzo e inizia a dare colpi sempre più forti. E mentre lo fa mi ribadisce che sono la sua troia preferita, che devo prendere il cazzo, ma solo il suo. Non quello degli altri.
È instancabile il mio commercialista. Fa uscire tutto il cazzo e poi lo ributta dentro con più vigore, facendo sussultare il mio bel culo. Sotto ogni colpo del suo cazzo mi abbasso sempre più, fino a sdraiarmi completamente sul letto. Lui ne approfitta, me lo infila tutto e si stende sopra di me. Il suo bel corpo muscoloso e peloso sul mio, liscio e fresco. Mentre continua a penetrarmi senza sosta, infila le sue braccia sotto le mie e avvicina la sua bocca al mio orecchio. Continua a dirmi che sono la sua troia preferita, la migliore troia d’Italia. E che sono sua!
Ormai mi scopa da più di mezz’ora, il buco inizia a farmi male, lo supplico di fermarsi, di fare una pausa. Ma non vuole sentire ragioni. È una settimana che non ci vediamo e vuole recuperare il tempo perso.

Continua…




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