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Film amatoriali


di Zindo
09.10.2023    |    9.554    |    1 7.6
"Il sabato mattino Enrico era arrivato puntuale sul luogo stabilito, una villa ottocentesca su un altura fuori del paese..."
AVVISO: "orge" è la categoria più indicata delle altre per inquadrare questo racconto che, però, non tratta esattamente di un orgia.

Teoricamente Enrico era uno studente universitario fuori corso e fuori sede, in realtà erano mesi che non frequentava le lezioni; mettendo insieme tutto il tempo dedicato allo studio in un paio di mesi non avrebbero raggiunto le dieci ore.
Una delle cause, anche se indiretta, era il suo fascino.
Era bello per dono naturale e per le attenzioni da sempre avute per se stesso, praticando vari sport, tra i quali il nuoto era il preferito, badando all'alimentazione e curando anche il look, dal taglio dei capelli all'abbigliamento.
Per la sua fisicità ed il suo volto dai lineamenti interessanti era stato scelto per posare come modello nella pubblicità di biancheria intima maschile di un noto marchio.
Questo gli aveva procurato oltre che del denaro anche una piccola notorietà con annesso incremento del fascino che esercitava sul gentil sesso, ...e non solo di quello “gentile”, anche se a “questi altri” lui non dava importanza.
Era stato invece proprio uno di questi “altri “, Biagio, a proporgli un ulteriore lavoro: recitare in un film.
Biagio, gay evidente ma anche dichiarato, era un tecnico delle luci nello studio che aveva realizzato le foto e gli spot pubblicitari con Enrico. Dopo essersi conosciuti Biagio gli aveva detto che oltre quel lavoro lui si dilettava a realizzare film particolari destinati al mercato clandestino ma anche sognando di sfondare prima o poi come regista nella cinematografia hard legalmente riconosciuta. Girava infatti filmini porno in collaborazione con altri sognatori di grandi carriere cinematografiche.
Gli aveva parlato dei film che avevano in progetto (ne sfornavano a iosa) e del gruppo che lavorava con lui, proponendogli (testuali parole): ”una parte di rilievo in un film importante con la famosa Hellen Krap.”
Alla domanda “E chi sarebbe costei?” di Enrico, Biagio aveva decantato Hellen Krap, nome d'arte di una tale Maria della quale non sapeva il vero cognome, definendola una vera attrice secondo lui. Era lei la protagonista di quasi tutti i filmini che giravano. Pareva che i fruitori dei filmini acquistassero di tutto, purché ci fosse lei, la Krap.
In effetti sulle foto che Biagio aveva mostrato ad Enrico quella Hellen appariva come uno schianto di femmina, con le curve giuste al posto giusto, una faccia angelica con uno sguardo demoniaco, la bocca carnosa, due tette enormi e non cadenti, e una figa... figa!
La proposta era interessantissima sia per il non disprezzabile compenso, sia perché il giovane Enrico si illudeva che fosse anche una porta d'ingresso al mondo del cinema, come aveva tentato di fargli credere Biagio e poi, non ultimo perché Biagio mostrandogli le fantastiche foto della dichiarata diva, gli aveva detto che non ci sarebbero stati trucchi cinematografici o controfigure: avrebbe dovuto scopare davvero con quella favolosa donna e farsi riprendere.

Sarebbe inutile raccontare ora i singoli passaggi dalla sera della proposta di Biagio al giorno di inizio delle effettive riprese del film. Basti dire che il copione dell'intero film era scritto in meno di una facciata di foglio formato A4, che per il personaggio di Enrico non era prevista nessuna battuta, che c'era solo una traccia dell'idea di base, con l''annotazione che il regista-sceneggiatore (in pratica Biagio) si riservava il diritto di cambiare la trama (già molto vaga), che “altri particolari sarebbero stati forniti verbalmente durante le fasi della lavorazione”. In calce allo steso foglio era stato annotato a penna che le riprese sarebbero iniziate il tale sabato mattino a villa Giulia per concludersi al massimo entro il pomeriggio del giorno dopo.
Il sabato mattino Enrico era arrivato puntuale sul luogo stabilito, una villa ottocentesca su un altura fuori del paese. Enrico era venuto a sapere dopo che la villa era quanto restava al cosiddetto produttore del film, Davide, di una cospicua eredità familiare. Davide abitava in quella villa e la utilizzava anche come set per i film che produceva, sfruttando anche il parco e alcune delle enormi stanze. Oltre questo Davide si occupava della riproduzione in più copie dei film che venivano girati e della loro immissione sul mercato clandestino.

Nonostante Enrico si era presentato puntualissimo aveva trovato già molte persone sul posto.
C'era già Biagio che dava disposizioni a tre uomini tuttofare (Italo, Ivo e Marino) per far sistemare alcuni oggetti, tra i quali un gran letto al centro di un enorme salone disadorno, sulle cui pareti c'erano tracce di affreschi in rovina. Questi tre di li a poco avrebbero sistemato anche le luci e successivamente avrebbero effettuate le riprese con tre diverse camere.
C'erano già alcuni altri attori: un tale Giulio, sui trentacinque – quarant'anni che si era presentato come attore protagonista, e due donne, Diana molto bella ed Anna poco bella e anche poco simpatica.
Dovevano arrivare anche altri, soprattutto doveva arrivare lei, la diva, la prima donna: Hellen.
Biagio aveva sollecitato tutti a spogliarsi perché non c'era tempo da perdere e aveva cominciato a dare disposizioni sul cosa ognuno dovesse fare, rivelandosi subito per un gran casinista dalle idee confuse. A chi aveva chiesto chiarimenti aveva risposto “Lo so io, non ti preoccupare, vi dirò tutto al momento opportuno, prima devo sentire anche la Krap, quando arriverà”
Finalmente, quando tutto e tutti erano pronti da oltre mezz'ora era arrivata Hellen Krap. Una donna davvero favolosa: alta, slanciata, con un gran bel seno ed altrettanto gran bel culo, messi entrambi in risalto da un vestito aderentissimo. Capelli biondi e bocca carnosa le cui labbra erano state spalmate con un rossetto di un rosso violento che faceva risaltare il bianco dei bellissimi denti perfettamente allineati.
Era arrivata accompagnata da un tale un tipo alto, robusto di muscolatura non di grassi, anche lui biondiccio come la diva. L'uomo quasi un poco intimidito, appena entrato si era messo in un angolo della stanza tenendo in mano qualcosa, apparentemente una lunga sciarpa, e si era appoggiato alla parete, dando l'impressione di volersi quasi rendere invisibile. Infatti l'avevano ignorato tutti. Lei invece, la bellissima Hellen Krap, era stata ammirata, nonostante avesse snobbato praticamente tutti tranne Biagio e Giulio.
Veramente a Giulio aveva semplicemente detto “Ciao caro, sei anche in questo nuovo film? Mi fa piacere lavorare di nuovo te....o scusa, volevo dire con te”.
Poi si era dedicata esclusivamente a Biagio più per dare lei gli ordini che per riceverli. Non c'era voluto molto ad Enrico per capire che era lei a scegliere cosa fare, con chi e come. Gli altri che già conoscevano la diva, questo lo sapevano già.
Quel modo di fare aveva reso Hellen ancora più affascinante agli occhi di Enrico che perse quasi la testa quando la vide tornare nuda dopo una breve assenza dal salone sempre accanto all'uomo con il quale era arrivata, l'uomo che senza mai parlare con nessuno era tornato a mettersi in disparte ma restando attento a tutto quello che accadeva.

La diva si era distesa supina sul letto, trasversalmente, con le tette all'aria, le gambe divaricate e le ginocchia sollevate, esibendo ai ragazzi che facevano le riprese, la figa e la mano con la quale se la accarezzava. Il capo però le sporgeva fuori dal letto ed era leggermente reclinata sulla nuca. Su disposizione di Biagio erano entrati in campo tutti, per prima Giulio, fatto avvicinare al capo di Hellen e fermarsi ai bordi del letto, a gambe fortemente divaricate affinché Hellen potesse leccargli i testicoli e lui, chinandosi appena si era appoggiato ai seni di lei, palpeggiandoglieli.
La prima scena che stavano girando, secondo quello che disse Biagio, sarebbe stata l'ultima che si sarebbe vista a film montato, ovvero il gran finale con un orgia di massa. Si era giustificato con: “Perché adesso ci siamo tutti, poi man mano che gireremo le altre scene chi dovrà andarsene potrà andarsene” ed aveva chiesto ad Enrico “Tu puoi fermarti fino a sera? Se serve anche domani? Perché cosi studio bene cosa poterti far fare” ( A riprova che non c'era trama ma si girava secondo l'estro estemporaneo). Enrico si era detto libero e disponibile ed era stato mandato in campo ma non, come avrebbe desiderato, per darsi da fare sul corpo di Hellen ma, in ginocchio sul letto, ad accarezzare ed allargare le natiche di Diana, che era stata fatta mettere in ginocchio tra le gambe di Hellen e fatta chinare perché leccasse la figa alla diva. Mentre Enrico accarezzava il sedere sollevato di Diana un altro uomo, uno basso, peloso e tarchiato, doveva cercare di scopare costei, ma non ci arrivava stando con i piedi a terra e non trovava spazio sul letto, per questo aveva scelto lui di dedicarsi con la lingua alla figa che Diana mostrava sotto le natiche dilatate da Enrico.
Biagio aveva approvato “Sì, sì va bene anche così” e subito aveva chiamato Ivo “ inquadra, inquadra, fammi un bel primo piano”.
Enrico pure aveva preso una sua iniziativa usando solo una mano per accarezzare le belle natiche e infilando l'altra sotto Diana per toccarle i seni pendenti.
Anche a lui Biagio aveva detto “Bravo, bravo, fai tutto quello che ti senti, prendi tutte le iniziative che vuoi, ci penso io poi a gestire il tutto”.
Infatti Biagio, tutto agitato girava intorno al letto, osservava tutto e poi dava disposizioni dicendo a qualcuno di spostarsi o di fare altro, plaudendo invece il comportamento di qualche altro, tormentando i tre che facevano le riprese con “qui, qui, riprendi qui; tu inquadra quelli, e tu fammi una bella panoramica adesso, così come stanno, che scena, che scena verrà ragazzi”.
Poi era arrivato il turno di spostare Enrico. Gli aveva detto “Aspetta, tu sei sprecato qui, devo valorizzarti meglio” e il giovane dentro di se aveva pensato “menomale, adesso mi fa scopare Hellen”.
Invece l'aveva mandato alle spalle di Giulio (il sedicente protagonista, quello al quale Hellen dall'inizio leccava le palle), dicendogli di dedicarsi al posteriore di quello “...perché – aveva detto Biagio- in un orgia ci vuole un poco di tutto, anche di inculate tra maschi e Giulio apprezza certi ruoli, vai tranquillo”.
Non era una proposta da valutare ma un ordine da eseguire, e molto a malincuore Enrico stava obbedendo.
Per sua fortuna la diva Hellen aveva chiesto uno stop perché in quella posizione le faceva male il collo e sentiva il bisogno di girarsi carponi. Un realtà ne aveva abbastanza di leccare i coglioni e voleva fare un vero pompino al molto ben dotato Giulio.
Il desiderio della prima donna aveva comportato uno scombussolamento generale. Erano state riassegnate posizioni e ruoli a tutti.
Ad Enrico finalmente era stato dato modo di scopare, ma non la splendida Hellen ma la piuttosto bruttina Anna, grassottella, con i seni flosci ed un poco di cellulite, soprattutto fredda, meccanica, assolutamente non partecipe. Addirittura nel notare un certo impeto del giovane aveva anche detto “Ahò, vacci piano, in fondo stiamo recitando, mica scopando per davvero”.
Ci era mancato poco che Enrico perdesse l'erezione. Non era successo perché si era estraniato dalla poco vivace Anna, osservando con quanta foga Hellen deliziava Giulio con un pompino favoloso e come si lasciava contemporaneamente scopare dal tipo tarchiato e peloso che ora era sul letto, dietro Hellen in ginocchio e china.
Enrico aveva pensato che sarebbe stato difficile arrivare all'orgasmo perché quasi tutti scopavano meccanicamente e perché Biagio interrompeva troppo spesso e troppe volte, per far cambiare spesso posizioni pretendendo che si facesse molta attenzione a lasciare gli spazi ai tecnici di ripresa.
Se non fosse stato per i desideri che in lui suscitava l'unica che scopava anche con l'anima, cioè Hellen, forse avrebbe perso lo stato di erezione.
Ad un altro era successo e Biagio era stato rapido ad accorgersene cambiandogli il ruolo da maschio scopatore a frocio passivo.
Per Biagio tutto faceva spettacolo, per Enrico solo Hellen con la quale però Biagio non gli faceva fare nulla, neppure una carezza, mentre a turno quasi tutti e tutte se la stavano godendo.
Lo aveva chiesto esplicitamente di poter fare qualcosa anche lui ma Biagio gli aveva detto: “Siamo solo alle prime riprese, ci sarà modo e poi sei dei nostri ormai, ci saranno anche altri film, dai ora, dai sbattiti Anna, ma sta sollevato col busto, voglio che Italo riprenda dei primi piani sul tuo cazzo che entra ed esce da questa figa pelosa”.
Finalmente Biagio si era deciso a dirgli “ Dai, ora fattela tu Hellen, portala all'orgasmo”.
Subito aveva obbedito e con gran gioia aveva percepito che pure la donna aveva bramato unirsi a lui. Poiché Biagio dava disposizioni quasi sempre secondo i desideri di Hellen c'era da ritenere che avesse voluto lei questa piacevole ultima formazione. Il modo come la donna aveva corrisposto ai suoi movimenti ed alla sua passione glielo aveva confermato: Si erano piaciuti e desiderati a vicenda e finalmente erano arrivati ad appagarsi insieme.
Per Enrico era stato come se tutto il mondo intorno fosse sparito, tutti gli altri andati via e fossero rimasti solo loro due, fusi insieme, leggeri a volare sulle ali del piacere massimo. Aveva osato solo dirle: “Sto per godere e vorrei non aver messo il preservativo per inondarti con la mia sborra”. Lei gli aveva tappato la bocca con un bacio.
Enrico si era ripreso quando Biagio aveva gridato “ Ahò, ho detto che la scena è finita, Basta così potete smettere”
Era iniziata la pausa. Hellen appena libera di poterlo fare si era diretta verso l'uomo che l'aveva accompagnata e che era rimasto in disparte a guardare. Enrico le era corso dietro per presentarsi
“Scusami, mi posso presentare? Sono Enrico, e....”
Lei non l'aveva lasciato finire, interrompendolo con uno sguardo quasi schifato, guardandolo da capo a fondo, dicendogli “Ma chi sei? Che vuoi? Chi ti conosce?”. Con portamento altezzoso aveva proseguito verso l'uomo che la scortava aggiungendo come se parlasse a costui “E' incredibile come certi ragazzini che non dovrebbero fare neanche i figuranti per quanto sono ignoranti di cinema, si prendono certe confidenze. Neanche fossi una come quelle che lavorano sulla circonvallazione,”
Enrico era mortificato ed anche un poco ridicolo nella sua nudità, era l'unico a non essersi ancora ricoperto neppure le parti intime.
L'uomo rimasto sempre in disparte, ponendo sulle spalle di Hellen una vestaglia apparentemente di seta, aveva sorriso ad Enrico dicendogli: “Non sono d'accordo con mia moglie, secondo me lei è un grande attore, almeno sul finale ha recitato in maniera molto credibile”
Hellen, con espressione totalmente diversa da quella precedente, aveva aggiunto “Secondo me invece avrebbe bisogno di prendere molte lezioni di recitazione”
L'uomo; “Potrebbe essere un tuo allievo, a me pare che prometta molto bene”
“Deve essere lui a chiedermelo, non sono io che ho bisogno di procurarmi allievi, ma lui ad aver bisogno di lezioni”.

Enrico non è mai diventato un grande attore, ma dopo quel primo film si era fatto dare molte lezioni da Hellen Krap. Sotto la vigile sorveglianza del marito di costei, ovviamente.
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