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Prime Esperienze

Quella nostra gita a Roma...2a parte


di sexitraumer
11.01.2012    |    9.475    |    0 6.3
"Silvana si accomodò senza discutere deludendo il nostro compagno Marco che fino a pochi momenti prima era ben contento di cenare con Silvana accanto..."
Silvana si accomodò senza discutere deludendo il nostro compagno Marco che fino a pochi momenti prima era ben contento di cenare con Silvana accanto. Certo che siamo state proprio stronze con Marco che non riusciva a scalare di posto per raggiungere lo stesso Silvana, e con Albi la cui sfigata presenza ero decisa ad evitare. Comunque questo era niente in confronto a quello che progettavamo per la notte. Cenavamo con un tavolo molto lungo con i docenti verso il centro a separare alla meglio maschi e femmine. Durante tutta la cena la Tommasiello si preoccupò di fare molta conversazione con “il mio Antonini” senza però impedire a lui di scambiare due parole di cortesia con l’altro Marco, l’autista, guardato sempre un minimo di sospetto da Suor Theresa le cui origini aristocratiche la spingevano d’istinto a non guardare con simpatia il povero autista che ammirava la bellezza dei nostri corpi vestiti e coperti. Suor Theresa: aristocrazia residuale e protezione. Freddezza con i maschi, e dedizione col genere umano…alla sua età la menopausa è in agguato e forse si preoccupava di non far innamorare nessuno di lei. Io da auto eletta neo troietta preferivo immaginarmela che si masturbava quanto necessario per scaricare per poi pulirsela bene, e tenersela asciutta il più possibile fino alla prossima smanettata al buio del suo letto. La pizza ci venne proibita. Per la quota che i nostri genitori avevano pagato avevamo diritto a un primo di minestra di cappelletti col dado; un secondo di fettina di vitella (tagliata fina comunque) e per fortuna uno stuzzicante contorno di patatine fritte accanto alla carne, che purtroppo non erano mai abbastanza; seguiva una pesca a testa, di quelle piccole, come frutta. Da bere solo minerale; coca cola o aranciata da pagarsi a parte. Il caffè gratuito, ma su richiesta. Alcuni di noi lo presero, e vista l’età, si condannarono da soli ad una notte insonne, come ad esempio Federico. Ai soli docenti venne servito anche un amaro. Alle 23 niente gita notturna. Suor Theresa ed i nostri docenti ci accompagnarono su nelle nostre stanze. Naturalmente facevano finta o speravano che ce ne saremmo rimasti nelle nostre stanze e nel giro di venti minuti di saluti e raccomandazioni ci augurarono la buona notte. Il piano era tutto per noi. Non eravamo in contatto con gli altri ospiti dell’albergo. Paola ed io ci stendemmo una mezzoretta sul letto; poi onde evitare di fare le ragazze normali e prendere sonno (quella notte la regola non scritta di tutte le gite era che non si sarebbe dormito…) io mi alzai certa che Paola mi avrebbe seguito dopo un po’. Andai in bagno ed urinai quindi decisa a tentare “di brutto” con Antonini mi tolsi le mutandine, e mi lavai la vulva insaponandola un’altra volta con quel fresco doccia-schiuma casomai avesse deciso leccarmela. Dopo il risciacquo me la asciugai di nuovo poggiandovi l’asciugamanino di cotone; optai per non rimettere le mutandine dato ciò che mi apprestavo a fare. Guardai scostando la porta di poco: ero sola. Paola doveva aver già raggiunto le altre compagne, per cui uscii con la sola maglietta a coprirmi visto che mi ero tolta i pantaloncini. Scelsi di togliermi la camicetta per indossare il solo pigiama di cotone senza il sotto; rimasi a coscette scoperte con il solo sopra del pigiama; mi guardai allo specchio e mi trovai troppo goffa; per cui mi tolsi anche il sopra del pigiama per restare con la sola maglietta intima a coprirmi ovviamente la sola metà superiore del mio corpo adolescente. Con la maglietta aderente che si adattava alle garbate sinuosità del mio corpo di ragazza era tutta un’altra cosa. Altro che il pigiama ! Provai ad alzare di pochissimo la maglietta bianca dalle parti del basso ventre, e lo specchio dell’armadietto restituì l’immagine del mio pelo come facesse capolino. Mi accorsi che le ante dell’armadietto avevano un altro specchio, opposto, di spalle rispetto a me una volta aperto lo sportello accanto. Neanche a dirlo vidi attraverso lo specchio di fronte a me anche le immagini della mia schiena e quanto culetto restava scoperto non toccando la maglietta. Valutai attentamente: praticamente metà delle mie piccole chiappette. Mi chinai lievemente mettendo le mani sopra il mio ginocchio e vidi che il culetto si scopriva quasi del tutto. Dentro di me ero timida, tuttavia ero sola, per cui decisi di scostarmi le chiappette e vedere come il mio maschio avrebbe visto il mio roseo buchino di dietro con qualche pelo. Chissà se quel fessacchiotto di Albi si sarebbe arrapato vedendomi così. Mi misi in varie pose cambiando anche la posizione alle mie gambette, tirando e rilasciando i lembi della maglietta intima aderente. Facevo delle smorfie di cui io stessa ridevo compiacendomi di quelle più riuscite. Chissà che un giorno di questi non mi faccia degli autoscatti col telefonino…beh lo show era finito. Mi rimisi il pigiama dato che stavo sentendo anche un po’ di freddo con la sola maglietta. All’improvviso bussò Paola, che mi trovò vestita per la notte ignorando che non indossavo mutandine. Paola disse:
“Sono stata da Silvana e Alessandra; loro me l’hanno confermato.”
“Cosa ?”
“Andrea ha portato il pc e Fabrizio, quell’altro scemo, ha portato i suoi dvd, quelli vietati…”
“E che c’è di strano ? Lo sapevamo che tipi sono, no ?!”
“Sì, certo. I maschi stanno andando tutti nella stanza di Andrea, quasi tutti pronti a fumare. Fra poco iniziano i filmini.”
“Lasciamoli stare, sono solo all’inizio. Devono ambientarsi tra di loro, capisci cosa intendo ?”
“Che devono vincere qualche residuo pudore e tirarselo fuori tutti pronti alla pippa collettiva…”
Sentimmo dei rumori maschili di approvazione anche se non distinguevamo le parole, tranne un isolato “cazzo che roba!” di Federico o forse poteva essere Davide. Scartai Federico perché gli piaceva sempre fare la figura dell’autocontrollato. Non avrebbe mai dato a chicchessia la soddisfazione di carpire le proprie emozioni. Era un superbo con un carattere tutto sommato spregevole: quando vedeva che Albi era debole in matematica non lo aiutava mai; anzi ne approfittava per umiliarlo, dato che Albi era troppo educato o coglione per capire che era invidioso del fatto che Albi aveva i genitori giovani, mentre quelli di Federico erano vecchi. Federico non era di quelli che davano la soluzione dei problemi e neppure di quelli che potevano permettersi un vestito nuovo l’anno come invece Albi (anche se li sdruciva presto): il vestito di Federico era “nuovo” perché lo riceveva dal fratello maggiore. Davide era un miserabile infantile e condivideva con Federico il disprezzo per il “soggetto Albi” che aveva tutto sommato un sembiante migliore dei loro. Il ragazzino Davide, proveniente da una famiglia onesta con un reddito bassissimo, aveva dei problemi con la colazione a ricreazione dato che viveva dello scrocco dei pezzi di pizza ai compagni compreso il generoso coglioncello che ormai nemmeno vi nomino…un bel po’ di compagni gli pagavano il pizzo con i pezzi della pizza (che, gioco di parole a parte, Davide era troppo sbollettato cronico per potersela comprare). Per Davide scroccare dagli altri era la sua regola di vita. Ricambiare, magari passando la palla a calcio durante l’ora di non-ginnastica proprio per niente! Negli studi era un impedito mentale: non sempre capace di mettere insieme una frase fluente; cosa invece facilissima per Albi come vi sarete accorti quando gli ho chiesto del numero di mach. Davide, l’incolto, tranne che di calcio, doveva accontentarsi di segmenti di frase, di vuoti silenzi imbarazzanti davanti alla prof, di altri goffi segmenti ricavati da frasi scritte sui riassuntini che altri secchioni ingenui come Ivano (assente alla nostra gita) si facevano dal libro prima di ripetere, e che generosamente cedevano a Davide per amicizia; che fessi! Avessero saputo cosa diceva Davide di loro quando non lo sentivano o erano assenti… Poi Albi era sempre ben informato sull’attualità ed aveva, oltre che un miglior rapporto con le insegnanti, ottimi voti se confrontati con le sufficienze “affannate” - ma certo non sudate - di Davide. Perdonerete il mio voletto pindarico; la mia coscienza atterrò; ero di nuovo in stanza con Paola che nel frattempo che pensavo ai rumori della stanza di Andrea si era cambiata indossando anche lei il pigiama. Paola mi chiese:
“Beh andiamo ?! Li becchiamo a cazzo all’aria, no ?!”
“Ancora no. Lasciamo che un paio sborrino ! Altro che cazzo all’aria ! A mani zozze ! Sempre che siano le loro !”
“Le loro ?”
“Le proprie mani, intendevo. Magari uno sta a fare la sega all’altro, se lo staranno prendendo in mano; e al momento che uno di loro viene facciamo irruzione, dai però dobbiamo attendere…”
“Se lo dici tu ? Sai che mi ha detto Albi un pomeriggio ?”
“Cosa ?”
“Che James gli avrebbe confessato di essere curioso…sai di cosa ?”
“Boh, cosa ?”
“Beh non è che ci creda al cento per cento, però secondo Albi, James gli avrebbe detto che vorrebbe assaggiarlo in bocca, magari con un domopak o il profilattico, tanto per sapere cosa prova una donna a prenderlo in bocca…”
“Assaggiarlo ?!”
“Il cazzo duro, o grosso, certo non un piselletto moscio.”
“Hai capito il James, dietro quella sua arietta compassata di bravo bambino che va bene in inglese…che va in chiesa tutte le domeniche…e poi vuole provare la pannocchia! M’immagino quella snob di sua madre; me la ricordo, tre anni fa a ottobre, quanto le rodeva il culo a mescolarsi tra le altre madri popolari al consiglio di classe…”
“Secondo me ha già infrociato alle medie. Le prime esperienze veramente devianti le fai alle medie, che incontri gente di tutti i tipi; e il deviante non manca mai.”
“Magari figlio di proletari…”
“Magari figlio di ricchi: il contadino fa il figlio ingegnere, e l’ingegnere fa il figlio delinquente…lo hanno detto alla tv…”
“Sia Fabrizio che Albi mi hanno detto che James passa dei pomeriggi da Francesco a vedere certi filmettini, e non chiamano altri; anche se tra di loro non sono compagni di banco.”
“E questi due come lo sanno ?”
“Semplice ! Non sono mai stati invitati, nonostante Fabrizio di dvd porno ne abbia molti, e di marca pure quelli col bollino siae…”
“Certo che a vedere sempre i porno che squallidi ! Ma hanno mai baciato una donna ?”
“Una donna ?! Chiedi troppo. Semmai una ragazza. Sai, Albi ha provato a baciarmi tre mesi fa in corridoio; coraggioso, ma mi sono garbatamente scostata; dall’odore della sua bocca, lui la mattina i denti non li lava…”
“Gli puzzava l’alito di caffeina ?”
“No, di grassi ! Quello di verdura ne mangia poca. Ma l’hai mai visto a ricreazione ? Cioccolate e fritti sticki a valanga! Il caffè non lo beve proprio, solo thé, burro, marmellata e fette biscottate a casa, poi la pizza in classe alle 10. E comunque Albi non è il mio tipo, Greta ! Ha una faccia troppo onesta…”
“Ah, ecco ! Era logico, no?!”
“Comunque senti, mi sono messa d’accordo con Silvana e Ale. Appena entriamo noi dieci minuti dopo arriveranno loro a chiedere di vedere i porno tutti assieme; poi arriverà Marianna che ha già preparato certa robetta per prenderli per il culo…”
“E sarebbe ?”
“Certi francobolli da leccare ben bene. Danno sei o sette minuti di allucinazioni; che a guardare le occhiaie a Marianna credo che funzionino anche piuttosto bene. Suor Theresa quelle occhiaie gliele sta guardando da tempo; per il momento la sta sorvegliando; ma un giorno di questi li chiama quelli della narcotici! Vuole beccarla in castagna. Tutto sommato se la Perrinoni viene a disturbare ti fa gioco, no ?!”
“Ma che vorrebbe fare Marianna ?”
“Secondo me ne vuole fare inculare un paio di maschietti ! In stupefazione, per poi far loro degli scatti col cellulare, e deriderli alla fine del viaggio.”
“Tipico suo. A me Marianna non piace. Quella li sputtana sul web.”
“Nemmeno a me piace; comunque quando siamo partiti ho visto Andrea, il grandone del cazzo, che le passava discretamente 50 euro spiegazzati più volte facendole un sorriso, come d’intesa…poi si è andato a mettere vicino a Davide per il viaggio senza più rompere le scatole a Marianna nonostante la gnocca della classe nostra fosse ampiamente scollata nel pullman…sai Andrea vuole fare l’esperienza!”
“E lei ?”
“Lei che, Greta ?! Le ha prese, no ?! Sono sempre 50 euro…quella il giro suo ce l’ha, e fa pure buffi per la roba!”
“Allora è lui che ha congegnato la serata trasgressiva con Marianna…”
“No. Lui si vorrebbe appartare con Marianna, mentre gli altri sfigati guardano i porno al suo computer!”
“Intraprendente ! E pure generoso…porta il pc per gli amici che non ce l’hanno. Poi lui pippa la roba con la gnocca a parte.”
“E che ci trovi di strano ? Dico dormi in classe ?! Sono tre mesi che si vanta di possedere testi di filosofia orientale; indiana per lo più. Lui ha i trattati di questo o quello, perché sua madre ha conosciuto quel tal filosofo; perché suo padre, amministratore delegato, ha conosciuto il segretario politico ed è stato invitato a cena da questi; non la finisce mai; e sempre di filosofia vuole parlare ! Ma chi se ne frega Greta ! Chi se ne frega ! Quasi gli preferisco Albi ben informato sulle guerre…”
“Sì, come no ?! Senti, ma dimmi, Andrea ha la madre laureata in filosofia ?”
“No, diplomata. Fa l’insegnante della primaria. Ma credo che non l’abbia educato troppo. Sai, occupandosi dei bambini non ha visto come veniva su il suo…”
“Allora sarà il padre…”
“Nemmeno. Sta nell’industria dei laminati per l’architettura…”
“Allora è architetto…”
“No, diplomato pure lui. Un ragioniere, solo che ha carrierato, no ?! Solo che guarda il tipo ! Andrea dico. Si preoccupa sempre di primeggiare sugli altri, anche sulle fonti di studio!”
“Che fa insomma ?”
“Greta, lui non se ne accorge, o forse lo fa apposta, non so. Vuole sempre attirare l’attenzione. Sostiene che tra non molto dovremo scegliere una filosofia alla quale aderire…dice che le cose devi averle provate per rifiutarle! Dai, quello è un po’ tocco da un anno almeno. A che cazzo sono obbligata ad aderire ? A che cosa ? Ma fottiti ! E Platone lo metta al culo a sua sorella !”
“Insomma gli piace far vedere che lui vuole il nove in filosofia! Si accomodasse, prego! Noi certo non gliela diamo.”
“Dargliela ? Ma manco dagli undici metri con lo zompo gliela faccio vedere!”
“Con tutto che è ben messo, a parte che è brutto, è solo uno spocchioso. Tienilo a distanza ! Se non altro per par condicio con Albi, che non contraddice mai quello sbruffone.”
“Greta, Albi non ha le palle ! Li subisce tutti in cambio di un po’ di amicizia. Albi è una pecora tra i lupi. Hai fatto caso che non parla mai di suo padre ? Sempre e solo di sua madre!”
“Sai perché non parla mai del padre ?”
“Perché non ci parla, scusa il gioco di parole, tutto qui!”
“No, perché suo padre lavora nei servizi…”
“Quali ?”
“Quelli lì, quelli in alto. Madò ! Tu non sai che stipendio porta a casa suo padre! Ci credo che Davide lo odia! Il padre di Davide è solo un poliziotto.”
“Insomma Albi non può parlare col padre ?”
“Può farlo ! Ma la madre lo inibisce. I genitori di Albi non vanno d’accordo. Litigano spesso. Li ho conosciuti.”
“Tu come lo sai ?”
“Sono stata a casa di Albi un paio di volte: gli onori di casa li faceva la madre, che ci faceva sempre una merenda sostanziosa il pomeriggio: cioccolato denso fatto da lei, con i pasticcini comprati in pasticceria; cazzo è quella lo vizia! Comunque la madre era garbata e ospitale, contentissima e smielosa se ti comportavi educatamente; ma quando compariva il marito si rabbuiava, non lo degnava di uno sguardo ostentatamente, lui diceva a che ora tornava, perché lo sapessero tutti; lei non gli rispondeva proprio, voltandosi a sua volta. Che spettacolo! Il sorriso le spariva e cominciava a camminare a passo pesante, sbatteva gli sportelli della credenza se il marito stava in cucina, che noi mentre studiavamo sentivamo quei rumori pesanti ! Chiudeva a chiave rumorosamente la porta della camera da letto in maniera pesante. Lì però era pesante soprattutto l’aria. Albi fingeva che la cosa non lo disturbasse, ma era sempre imbarazzatissimo; si vedeva dal rossore delle guance. Poi il padre ci salutava tutti, a noi ed al figlio, ed usciva per andare a lavoro; una mezz’ora dopo se ne usciva anche la madre per farci studiare. Studiavamo seriamente un paio d’ore nelle quali Albi non ci provava mai; per lo studio si auto-castrava, letteralmente! Mi dispiace per Albi; ho visto che famiglia ha…lo invito io a casa mia se dobbiamo studiare ! Tanto nemmeno se me la tocco davanti a lui mi calcola durante lo studio. Ma da lui preferisco non andare più. Perciò se t’invita a casa, insomma regolati! Lì l’aria è pesante. ”
“Sarà. Ma come sei informata, Paola !”
“Che dici andiamo? Ormai si saranno eccitati. Ce l’avranno grosso in mano…”
“Andiamo! E attenta ! Senti, io non sono innamorata di Albi, ma insomma non lo odio come fa Davide; fai in modo che Albi non lecchi quei francobolli, lui è troppo scemozzo per un’esperienza così; se ci saranno stì bolli particolari, lasciali ad Andrea, o a Davide, se li vogliono provare!”
“Tranquilla. Allora agente Greta! L’operazione AMMOSCIAMOGLIELO ha inizio…”
“Spiace ! Non fa ridere. Andiamo, va.”
Uscimmo dalla nostra stanza ed attraversammo il corridoio fino alla stanza di Andrea, Davide, e Francesco; nella stanza accanto erano dislocati Albino, Fabrizio, e James. Presumibilmente erano tutti nella stanza dei primi. Sentivamo da fuori una musichetta con dei rumori di respiro e di rantolo femminile. Il film porno era più o meno in piena prima parte. Senza accorgercene per parlare di Albi e di Andrea il tempo era passato. Paola, la più morbosamente curiosa, bussò imperiosamente.
Toc, toc, toc.
Ci vollero venti secondi circa che mi parvero un’eternità; ma avevo guardato anche l’orologio di Paola osservandole il polso durante il busso. Ci aprì Andrea che da perfetto ipocrita nel vederci fece un inchino di benvenuto. Entrammo. James aveva appena stoppato il filmaccio chiudendo la schermata del pc di Andrea. Ben in vista c’erano un paio di dvd. Purtroppo non erano commerciali; erano di quelli anonimi, scaricati dal web, e masterizzati a casa abusivamente, si capisce. Fabrizio aveva appena fatto in tempo a chiudersi la patta; Francesco era andato in bagno per la sega di prammatica ed aveva azionato i rubinetti per lavarsi le mani. Davide, sorpreso per la visita, sorrideva imbarazzato cercando di accendersi goffamente un sigaro toscano. Lui – che sbadato sagoma ! - si era dimenticato della patta, ed i miei occhi curiosi ed acuti videro le sue mutande gialline col bozzetto. Un odore puzzoloso di quel tipo di sigaro ammorbò l’aria. James da bravo bambino educatino chiese che cosa potesse fare per noi. Andrea andava su e giù per la stanza, ed ogni tanto usciva in corridoio per poi rientrare; si vedeva che non aspettava noi due, ma quella drogata di “buona famiglia” coi genitori ricchi che frequentava i centri sociali…Fabrizio fece per mettere via i dvd ma io lo bloccai:
“Possiamo guardare anche noi ? O vi vergognate ?”
“Cosa ?”
“Il film, no ?! Come s’intitolava ?”
Albi, sempre felice di parlare con me disse:
“Non c’è il titolo. Sono coppie scambiste che fanno il film da sé; sono coppie della regione nostra.”
Ignorai Albi guardando il pc di Andrea. Senza incrociare lo sguardo con lui dissi:
“Coppie, eh ?!”
S’intromise Paola sedendosi sulla moquette (ancora pulita):
“E guardiamolo pure noi, no ?! Dai James, rimetti il play…”
James restò davanti al pc impedendo a Paola di riavviare il film.
“Io…insomma il pc è di Andrea…io non…”
Che vigliacchi ! Pronti allo scaricabarile l’uno con l’altro. Andrea e Fabrizio si consultarono a sguardo; Fabrizio negò qualcosa muovendo non abbastanza impercettibilmente le labbra con lo sguardo sicuro di sé. Io intuendo qualcosa m’intromisi:
“Non ci saranno minorenni in quei dvd, vero ragazzi ?! Andrea, cosa avevi da chiedere a Fabrizio ?”
“No. Niente, ma se volete vederlo, perché no ?!”
“E dai, riavvialo !”
James imbarazzato non sapeva che fare; Albi – che coglione ! – ci cascò in pieno; James si scostò immediatamente liberando il campo visivo anche a Paola, e riavviò il film nonostante gli sguardi perplessi di Fabrizio che aveva portato i dvd, di Francesco, ormai scarico sessualmente, e di Davide sempre speranzoso che rimproverassimo qualcosa ad Albi. Delle volte in cui Albi sbagliava, Davide da maligno, godeva. Mi sedetti sul letto, ad un buon metro di distanza da Albi; Andrea rimaneva in piedi, Davide nervoso per l’imbarazzo di dover vedere sesso spinto con noi ragazze andò verso la finestra per fare entrare un po’ d’aria; tuttavia la puzza non se ne andava; anzi a mano a mano che le scene si facevano più hard Fabrizio e Albi, non potendo smanettarsi il cazzo in nostra presenza, preferirono accendersi una sigaretta ciascuno dal pacchetto di Andrea (che naturalmente aveva anche quelle per l’occasione). Una bella nuvola di velenosissimo fumo si stava impossessando della vista sul plafond della stanza. Paola se la rideva a vedere culi che si aprivano a cazzi pronti a chiavarli, bocche femminili con mascherina che bevevano sperma a volontà; una bella noia, oltre che un bello schifo. Le varie coppie si succedevano, e mentre per me e Paola quel filmaccio stava perdendo d’interesse (sempre che lo avesse mai avuto) si sentì bussare di nuovo. Albi si sbrigò a chiudere il video. James aprì la porta: erano Silvana e Alessandra che vennero con una sorpresa: una bottiglia di Martini bianco fresco. Chissà come avevano fatto a procurarselo. Lo chiesi incuriosita e Silvana disse:
“Ce lo ha comprato di nascosto Marco, l’autista!”
“Come mai ?”
“Uno scambio singallamatico con Marianna…”
“Sin-al-lag-ma-ti-co, volevi dire…”- Precisò da secchioncino non richiesto Albino scandendo le sillabe. Albi era colto in termini generali, mentre Davide fece la sua solita faccia disgustata per tutte le cose azzeccate da Albi. Lui si vedeva che era sempre carente, e molto digiuno di programmi tv od inchieste giornalistiche; l’esatto contrario di Albi. Davide s’intendeva solo di calcio e sport, ed odiava tutto ciò che non capiva sul momento. Per auto reprimere la sua invidia fece una risatina dopo un’espressione torva dicendo:
“Sillamatico ! Allora l’ha inventato Silla ! Ma che è ?!”- Disse finto-polemico Davide. Silvana gli precisò:
“Sinallagmatico ! Come ha già detto Albi. Insomma un do ut des, tu fai questo per me, ed io faccio questo per te. Ci si scambiano le prestazioni. Come quando vai con una puttana, credo.”
Andrea, James, e Albino che in latino avevano rispettivamente nove, nove, e otto avevano capito subito, dato che sapevano pure chi era Marianna. Francesco che aveva il padre notaio faceva il superiore fottendosene della pseudo dotta spiegazione di Silvana a quell’atrofico mentale di Davide; James curiosamente morboso chiese con una sottilissima bava alla bocca (un rivoletto di saliva di cui suo malgrado non si era accorto):
“E che gli ha dato Marianna ? Che gli ha dato ?...”
“E che gli ha dato ? Questa no ?! Alla faccia di Suor Theresa !”
Alessandra indicò la propria vulva protetta dai pantaloncini lunghi con la patta ben chiusa, la sua. Fabrizio cultore del porno disse ridendo:
“E vai! Viva la fica ! Apre tutte le porte !”
Dunque, sigari toscanozzi, accendini, sigarette, martini, che altro ? Cazzo ! Ma i bicchieri no ? James, un tipo previdente o precisino, uscì per andare a prenderne una piletta di quelli che si era portati col proprio bagaglio. Quando tornò Silvana si offrì di mettere lei il martini nei bicchieri per scaldare l’ambiente; poi Andrea, sempre nervoso perché Marianna non si vedeva, fece cenno che la proiezione poteva riprendere; il dvd era quasi finito ed il pc lo estrasse automaticamente. Purtroppo quel coglione di Albi ne fece una delle sue: senza consultare preventivamente Fabrizio prese un altro di quei dvd anonimi, e li mise in play. Manco a dirlo altro sesso hard: giovani ragazzi con donne ben oltre i quaranta ! Cazzo, ma Fabrizio era proprio un depravato ! Di quel passo cosa avremmo trovato ? Silvana e Ale avevano un patto: alla prima coppietta di minorenni evidenti avrebbero inscenato una lite. Il film avanzava, e solo un paio di noi (James ed io ) avevamo declinato il secondo giro di martini. Io ero già abbastanza disinibita di mio, e non avevo bisogno dell’alcool per presentarmi da Antonini entro qualche ora. Finalmente, durante la scena di una sodomia di un ragazzo giovanissimo ad una donna che il video presentava come sua madre, si sentì bussare alla porta. Andrea, per niente interessato a quell’inculata che aveva qualcosa di veramente intrigante e casalingo (le chiappe cellulitiche della “madre”), aprì illuminandosi: era Marianna col suo marsupio mimetico; Andrea le fece “gli onori di casa” mentre Albi e Fabrizio cercavano di fare conversazione pepata con me e Paola, che facevamo le affettate senza dar loro alcuna risposta che non fosse monosillabica. Facevamo di tutto per metterli a disagio. Il pornino dell’incesto ci stava interessando a noi ragazze, ma con lo sfigato Albi e l’enigmatico Fabrizio non lo avremmo mai ammesso; ci sarebbe piaciuto sicuro di sapere chi era quella madre così troia, e così tonda, da farlo venire duro ad un ventenne che se la inculava di buona lena…Albi provò a fare l’intelligentone ( e perché mai ? Intelligente lo era comunque…)
“Paola, che ne dici ? Secondo me non è la sua vera madre. Altrimenti come farebbe ?”
“Forse, ma in fondo dentro casa loro, una volta chiuse le porte, che ci sarebbe di male ?”
“Scherzi, vero Paola ?!”
“No, Albi non scherzo ! A me personalmente se uno si fa la madre non me ne importa; se sono grandi…”
“Paola mi sorprendi ! E tu Greta che ne dici ?”
Albi si rivolse a me, che di rimando gli risposi:
“Forse qualche padre lo sa e se ne fotte; secondo me l’incesto è uno dei segreti meglio custoditi in provincia, in Italia, sai magari nei paesini di montagna, per esempio nelle comunità montane secondo me c’è più riservatezza. Si sta più in famiglia, e meno fuori. I montanari qualche scopatina sporadica, quando non ce la fanno più, se la fanno…coll’incesto dico!”
Albi si rivolse a Fabrizio che era rimasto zitto:
“Ah Fabrizio ! Nel dvd ci sono coppie italiane ?”
“Sì, della provincia di Varese e di Udine, mi ha detto Niki.”
“E Niki chi è ?”
“Un amico delle vacanze, di Lugano, nella Svizzera italiana, i genitori sono calabresi, ma risiedono in Svizzera. Me l’ha masterizzato lui il dvd, e me l’ha spedito con la posta ordinaria…lui scambia video con le coppie consenzienti ed esibizioniste del nord Italia…puoi fidarti; sono coppie vere certificate dal sito, c’è iscritto pure lui; ha truccato la sua età...finché non lo scoprono…”
“Embé ? Pure che lo scoprono ? Tra un paio d’anni diventa maggiorenne…che è il primo che trucca l’età per scaricare i porno ? Stavi dicendo che te li spedisce sul dvd per posta ?”
“ Certo, che usi la posta ordinaria mi piace di meno ! Come se i giudici non l’aprissero, la posta !”
“Cazzissimo ! Allora quello sta veramente inculando sua madre ! Madò che roba! Quella è gente che potresti incontrare tutti i giorni, magari in autobus.” – notò.
“Paola, non ti sapevo così liberale ! Ma se tu avessi cinquant’anni lo faresti con tuo figlio ?”
Porca puttana ! Albi cominciava a fare l’intervistatore, o lo psicoterapeuta del cazzo…
“No, credo di no. Gli direi di andare ad inculare qualche vicina, o qualche vedova; che magari ci stanno pure! Sai, quando c’è mancanza di papagno…”
Se ad Albi dai un dito, lui si prende un braccio. Stava diventando troppo disinvolto nelle domande a noi ragazze. Era un effetto del porno e del martini assieme. Normalmente era piuttosto timido. Paola ebbe il garbo di rispondergli mentre il ventenne del file avi si divertiva a tirarlo fuori “dal culo della madre” e a risbattercelo dentro, cinque o sei volte come se quell’ano di cinquantenne fosse il suo giocattolo preferito. I due pervertiti, di una ventina d’anni lui ed una cinquantina passata lei, in fondo non erano poi così male, ma io segni di eccitazione nei maschietti non ne avevo notata. Fabrizio era nervoso, ma si dominava sfumacchiando molto piano, cercando senza successo di fare degli anelli. Qualcosa però lo stava preoccupando. Guardava verso Albi con un po’ di risentimento; non riusciva a nasconderlo; ma era preoccupazione, non cattiveria come nel caso di Davide. Silvana disse la sua:
“Mah, non si può mai dire. Ad alcuni gli si drizza solo con la madre, ad altri con la sorella, c’è gente che va pure con la nonna…”
“Ma che cazzo dici ?! Con la nonna…ma gli casca non appena si toglie i mutandoni col pannolone anti piscio !”
Albi adesso giocava all’esperto con delle ironie ovvie e gratuite:
“Eh no !?...”
“Fine !”- disse schifata Alessandra.
Albi era piacevolmente nervoso; gli si erano smossi i capelli; ma che gli aveva mai fatto il pettine ?! Forse sperava in una piacevole degenerazione collettiva verso un’orgetta tra di noi. Andrea si appartò con Marianna che si faceva desiderare ostentando un certo finto e cafonissimo disinteresse per Andrea, e molto interesse per il martini rimasto che era poco; sapendo noi come ce lo aveva procurato non avemmo alcuna obiezione che il quarto rimasto di bottiglia fosse per lei. Andrea dovette pazientare venti lunghi minuti di sbevazzo alcoolico ed insulti vari per gli spettatori del porno per avere l’agognata attenzione di Marianna, che chiese alla fine ai presenti di liberare il letto per lei ed Andrea. Nessun problema: i due vi si sedettero sopra l’uno di fronte all’altra in posa meditativa; poi su richiesta di Marianna, venne abbassata una parte delle luci e Marianna maliziosamente diede ad Andrea il primo francobollo poggiandoglielo lei stessa sulla lingua che lui aveva tirato fuori per imparare dalla sua cattiva maestra. Nel bianco del francobollo al posto della colla c’era ovviamente la sostanza psicotropa. Andrea teneva gli occhi chiusi pregustando il suo “viaggio” onirico indotto dall’allucinogeno. Anche Marianna ne leccò uno e attese l’effetto. I due “viaggiatori dell’occulto” per tacito accordo ci ignoravano indifferenti alla nostra presenza. Alcuni di noi s’incuriosirono ignorando il porno, e attesero le reazioni dei due. Andrea ignorava chi aveva davanti o dietro; dai suoi occhi ormai fissi e dilatati ritenni che era “andato”. Marianna era ormai adusa a quelle sostanze, per cui le facevano un effetto minore; ogni sei o sette minuti cambiava il bollo e cambiava pure la maniera di leccarlo. Aveva una consapevolezza dell’ambiente ridotta. Albi, infantilmente più interessato alla sodomia del film-incesto preferiva non guardare i due sul letto; Fabrizio provò a muovere un tre-quattro volte la mano davanti ad Andrea, e non ottenne niente; Andrea era cieco, sordo, e assente. Marianna della curiosità di Fabrizio ne aveva abbastanza, e ne scostò il braccio quando Fabrizio provò a toccarle il seno confidando nella stupefazione di lei, che invece, ricevendo un effetto minore dal suo organismo assuefatto, le restava un minimo di consapevolezza esterna; per lo meno entro un mezzo metro dal suo naso o dalla sua tetta; anche se molto presto li avrebbe confusi anche lei per un tempo minore di Andrea. Paola, interessata anche lei ad osservare quell’esperienza dall’esterno, aspettava il momento per dare inizio alla lite programmata. All’improvviso Davide volle provare anche lui: chiese un francobollo a Marianna, che glielo diede con un sorrisino ebetoide. Si mise a leccarlo per conto proprio, ampiamente, mescolando più saliva che poteva con il retro del bollo; per essere d’impaccio in qualche modo ad Albi o per dispetto si mise a sedere vicino ad Albi per sfotterlo per il suo attaccamento a quei video porno. Purtroppo quel video lo aveva scelto Albi, e adesso Fabrizio venne sputtanato: nel video successivo, di nome “fuck me daddy” c’era un ultra quarantenne anzianotto che faceva godere una ragazzina di dodici anni, che sembrava veramente godere per le movenze di lui nel corpo di lei, ovviamente stesa supina con il sesso comunque “normalmente” stimolato; tempo fa quegli imbecilli avevano scaricato un video con un bastardissimo pedofilo di merda. Chi aveva girato quel video era un altro pedofilo di merda, e chi lo aveva scaricato dal web ? Il ragionamento era quello del serpente che si morde la coda. Quel Niki di cui parlava Fabrizio era un pedofilo ? E Fabrizio era da meno ?!...Paola e Silvana si misero subito ad urlare scandalizzate, non so se per finta; tra le tante parole che volarono Silvana disse:
“Bella roba che vi scaricate ! Che fai Albi ! Che guardi quella roba ?! Delinquenti !”
Albi, catturato da quelle immagini come un cretino, fece un errore nel non interrompere il dvd immediatamente. Sdegnosamente ce la prendemmo con Fabrizio, un vero intenditore di certi siti porno! Ma era andato troppo oltre, o forse si era dimenticato di avercelo messo quel maledetto file avi.
“Fabrizio che cazzo ti sei masterizzato ? Roba tua quella ? ”- disse James preoccupato.
“Quella che ? Perché non ti dai una calmata ? Metti che i prof vengono qui…! Questo stronzo di Albi non mi ha detto nulla; l’ha messo senza guardare l’indice ! Niki l’indice lo mette sempre… ”- precisò Fabrizio stizzito.
“Guarda che quella era una bambina ! Se era tua sorella, te la filmavi ?”
Io ero la pubblico ministero là dentro; in realtà non me ne fotteva niente, ma volevo che scoppiasse una lite, mentre Fabrizio cercava di gettare acqua sul fuoco.
“Ma dai ! Avrà avuto i suoi quindici anni ! E poi il file era in bianco e nero; non si vedeva veramente bene…”
Urlai:
“Con quelle zinnette piatte ?! Guarda che quella ragazzina non superava i tredici anni, e voi porconi vi guardavate quella roba!”
“Me l’aveva masterizzato Niki; ora lo chiamo e glielo dico, che stronzo! Che stronzo ! Adesso mi sente!...quello mi fa arrestare prima o poi…testa di cazzo, minchione di un mona di merda…”
“…”
Presumo che Fabrizio sapesse che nel dvd c’era quella scena proibita penalmente per via dell’età della lei; avevo notato il suo nervosismo quando Albi aveva messo quel dvd. Fabrizio sapeva che c’era in quel dvd. Adesso si fingeva egualmente sdegnato per essere stato scoperto da noi ragazze a guardare quella roba.
“Cazzo ! Non è raggiungibile…ce l’ha spento ! Fanculo a Niki !”
“Ma che gli devi dire ? Sei tu che gli hai chiesto il dvd, no ?!”- puntualizzò atono James.
“Io…”
Fabrizio provò ad allontanarsi dalla nostra inquisizione.
“Non vi cacheremo più di pezza ! Sì bravo vattene in bagno, vigliacco !”
La nostra voce alta aveva momentaneamente svegliato Andrea che disse sconnessamente:
“Sì, ecco,…, il pacco !... il pa-pac-co. Nacco, cacco…”
Andrea cercò di gesticolare in maniera informe la sua idea di pacco; Cercava di dare qualcosa a qualcuno davanti al lui che solo lui poteva vedere mercé l’allucinogeno. Fabrizio era andato in bagno e quando tornò tra di noi era incazzatissimo con Albi che solo con gli sguardacci di Silvana e Alessandra cominciava a razionalizzare. Fabrizio estrasse il dvd e lo distrusse rompendolo in due o tre pezzi rumorosamente; era già un reato possederlo. Poi disse:
“Sapete dove Andrea tiene la chiavetta web ?”
“Perché ?”- chiese James:
“Devo scaricare dal web un programma per pulire il computer di Andrea, insomma un cleaner che faccia sparire le tracce del video ed i file temporanei…si chiama bonifica.”
“E che è la bonifica ?”- chiesi io da ingenua (ma se l’avessi chiesto a mio fratello me l’avrebbe saputo dire).
“Una cancellazione dei file con dei passaggi di sovrascrittura casuale sulla ram; se uso il Gutmann ci passa sopra trentacinque volte, e nessun esperto potrà mai sapere quali file c’erano !”
“E cos’è il Gutmann ?” – chiese Silvana, e Fabrizio rispose pronto:
“Si tratta di un metodo di cancellazione sicura dall’hard disk.”
“Ma non bastava cancellare i file temporanei nel cestino, e poi fare svuota cestino ?”
“…non basta svuotare il cestino; per la polizia postale è come se ci fossero ancora; quelli della scientifica li saprebbero tirare fuori se ci fosse un’indagine…”
Eravamo ancora “arrabbiate” con loro ma Silvana pareva catturata dalla competenza informatica di Fabrizio; James di carattere più prudente non mancò di notare:
“E se Andrea non fosse d’accordo ?”
“Andrea è il proprietario del computer; verrebbe denunciato anche lui…”
“Se lo avvio adesso, domattina sarà di nuovo vergine…sì, gliela faccio a trentacinque passaggi nessuno ci troverà più niente; ma ci vorrà tutta la notte…tanto lui dormirà per lo sballo con Marianna…”
Una perquisizione non autorizzata dei vestiti di Andrea diede esito negativo; Fabrizio propose di cercarla nella sua valigia che però era chiusa.
“Ma non so, guardiamogli nella valigia…Albi aiutami, dobbiamo aprire la valigia di Andrea.”
La presero dall’armadio e la deposero a terra poiché il letto era occupato. Fabrizio si chinò:
“Ha la combinazione a quattro cifre ! La sai ?”- chiese Albi, che per fare i compiti frequentava la casa di Andrea durante i giorni di scuola. Ed in quel momento voleva attrarre l’attenzione di Silvana che aveva ascoltato Fabrizio interessata.
Fabrizio fece col capo cenno di no. Albi disse:
“Andrea è fanatico della filosofia orientale, ying e yang…”
“E allora ? Che cazzo aspetti a parlare ? Che t’invitino a Superquark ? Mona, dai !”- chiese Fabrizio contrariato da Albi, il quale ignorando il suo tono scortese, proseguì:
“Potrebbe essere 6,9,6,9. La grafia di quei numeri, insomma il 69, ricorda ying e yang”.
“E bravo Albi ! Otto ! Hai vinto una leccata alla fica di Suor Theresa, vediamo…”
“…ah…io…però sai, è vecchia…”
Silvana s’intromise ed aumentò il livello dello sfottò di Fabrizio, il quale nel frattempo cercava di armeggiare con i rullini dorati con i numeri incisi:
“Dai Albi, lo sappiamo come la guardi la Perrinoni…ti piacciono le tedesche bionde occhi di ghiaccio! E poi è sempre una bella donna ! Si sa, la quarantenne eccita ! La tua miss Robinson…bella, matura, materna, con le cosce naziste.” - Silvana si mise sull’attenti a mano tesa e disse:
“Heil ! Lecken Sie meine Feighe, bitte!”- non sapevo il tedesco, ma mi sembrò che lo pronunciasse come fosse una vera tedesca. Albi chiese:
“Ma che dite ? Io…e come fai a sapere il tedesco ?”
“I miei avevano assunto una colf tedesca quando ero bambina. Era scappata dalla Germania est! Ci ha lasciati due anni fa…mi ha fatto da bambinaia…pace all’anima sua!”
“Ma che dici ?”
“…è morta Albi !”
“Ah ! Mi dispiace, non lo sapevo…”
“Sì, non cambiare discorso ! Suor Theresa se n’è accorta di come gliela guardi…”
“La guardi cosa ?” - si schermì Albi, improvvisamente arrossito; forse la sorca-mito di Albi era la nostra prof aggiunta di religione; dubitavamo tutti che fosse stato il martini; Silvana da sadica puntualizzò:
“La gonna…” Alessandra, la più gentile ed educata tra di noi, disse sorridendo ad Albi con i suoi grandi occhi azzurri:
“Guarda che non c’è niente di male Albi, Suor Theresa è una bella donna, molto curata, non devi vergognarti se ti piace, sei maschio, tutto qui…si vede che le vuoi materne !”
Fabrizio mentre noi si ironizzava provò ancora, ma la valigia non si aprì; al che Albi, che se ne era accorto si sottrasse all’imbarazzo che gli avevamo creato, e suggerì un’altra combinazione possibile, più banale:
“E sennò, prova 2, 6, 0, 8!”
“Perché?”
“26 agosto, è il suo compleanno…”
“Almeno questa è più terra terra…boh vediamo se scatta!”
La seconda osservazione di Albi era giusta; a quanto pareva Andrea non era così filosoficamente fine da adottare la coppia di 69 sui quattro rullini di metallo della combinazione. L’altro tentativo, il secondo, quello con la data di nascita, diede i frutti sperati:
“Click!”
La valigia si aprì, e Fabrizio ed Albi si misero a rovistare tra i vestiti del loro compagno in coma. Non era molto regolare, comunque la chiavetta la trovarono, e prontamente la misero sulla presa usb del pc di Andrea. Fortunatamente non aveva il pin inserito. Fabrizio, senza pensare ad altro, scaricò dal web il cleaner, uno del tipo a pagamento in versione prova gratuita, lo installò, ed alla fine lo avviò per procedere alla bonifica. Fabrizio ne approfittò per dare uno sguardo ai cazzi di Andrea sulla memoria dell’hard disk, e fece alcune cancellazioni di file jpeg di femmine nude non sempre maggiorenni, ma nemmeno bambine; diciamo border-line; mentre il cleaner girava, i file che passavano per il cestino venivano “triturati” usando la funzione “shredder”: più o meno un secondo a foto; tre minuti buoni per i file avi corti; dopodiché scattava la bonifica vera e propria di tutto l’hard disk. James, disapprovando implicitamente l’operato di Fabrizio, prudentemente si defilò: questo non l’avevo previsto. Evidentemente preferiva non sapere altro, dato che i genitori di James conoscevano quelli di Andrea da tempo addietro. Fabrizio sentenziò:
“Per essere sicuri dovrei formattarlo tutto, e solo dopo bonificare tutto l’accadì; speriamo che sotto i file che sto lasciando non ci sia passata altra roba…”


-continua -

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