Racconti Erotici > Scambio di Coppia > SCARPE ROSSE (1 parte)
Scambio di Coppia

SCARPE ROSSE (1 parte)


di 2ofquattrok
15.02.2021    |    4.369    |    1 6.8
"Lei le aveva messo delle scarpe rosso fuoco con un tacco 12 sul piatto vuoto “Le scarpe rosse” aveva detto “Le scarpe rosse?” “Si, iniziamo con le scarpe..."
Un’ultima sistemata ai suoi fiori preferiti, musica jazz in sottofondo, luce calda dalle lanterne, camino acceso e profumo di sandalo proveniente dai bastoncini accesi sul tavolino del soggiorno.
Aveva preparato tutto per il giorno del suo compleanno con cura quasi maniacale. Una preparazione prima mentale e poi operativa, fatta di piccoli accorgimenti, dettagli.
“Il vino! Devo aprire il vino che respira” ecco fatto, con l’etichetta verso di lei, i calici nuovi che sembrano delle lampadine accese, portano in tavola il camino e le lanterne.
Fuori dalla finestra un tempo insolitamente freddo per la latitudine e un mare che, con il vento contrario, sembrava essersi fermato come in una splendida cartolina.
Era il momento magico che lo aveva sempre attratto fin da bambino, quando il colore del cielo al tramonto è identico a quello del mare. Una fusione aria acqua perfetta, un’alchimia rara.
In strada il rumore di un auto intenta a parcheggiare. “E’ lei, è arrivata”
Invece i nuovi vicini. Lui un bell’uomo, sempre elegante e cortese verso di lei, premuroso in ogni gesto. Lei bellissima, capelli biondi e un corpo da modella, con un portamento fiero, un incedere così misurato che sembrava camminare al rallenty.
Si erano trasferiti da un mesetto e avevano potuto solo scambiare un breve saluto di benvenuto con loro e niente più.
Era stato colpito dalla bellezza di lei ma anche dalla sua eleganza nei modi, dal suo tono pacato nel parlare e dalla sua freddezza. Dalla loro porta semiaperta aveva potuto scorgere un cavalletto da pittore con un quadro in lavorazione con colori tenui, di colore rosa antico.
“Forse è straniera, chissa di dove sono questi?”
Moira non era ancora arrivata e la musica che aveva selezionato per lei era andata molto avanti. L’aveva spenta. “La faccio ripartire appena arriva, all'inizio c’è il pezzo che le piace tanto”
Nei momenti di attesa trovava sempre il modo per riflettere sui suoi programmi della settimana, le cose fatte e le cose da fare. Aveva finalmente finito il fumetto e lo avrebbe spedito lunedì all’editore. La tavoletta grafica spenta, si godeva il meritato riposo dopo una settimana sempre accesa.
E poi pensieri fugaci slegati tra loro: “La spesa, fatta! la lavatrice finita e i panni stesi, la macchina ha la benzina, oggi è morto Quino, un grande del fumetto, ineguagliabile!”
Aveva l’abitudine di tenere sotto controllo mentale la sua vita. Si prefissava sempre degli obiettivi e cercava di raggiungerli nei tempi che si immaginava.
La sua giacca nuova gli dava un tono da attore americano anni 30, guardava lontano fuori dalla finestra con le mani in tasca. Si immaginava di avere un cappello in testa e il sopracciglio alzato.
E poi il rumore dell’ascensore, passi veloci di donna. “Deve essere lei, accendo la musica, le lanterne tutto ok, il camino ok, il vino ha respirato. Tutto a posto”
“Amore! Buonasera! Wow sei uno spettacolo!”
E lo era veramente, ogni giorno, ma quella sera con un vestitino blu scuro scollato e una bella collana dorata che le disegnava il décolleté, un bel rossetto che valorizzava le sue labbra carnose e un trucco marcato molto elegante sugli occhi la faceva brillare di luce propria.
“Amore hai preparato tutto! Che meraviglia, che eleganza”
“Siediti, hai fame amore?”
“Mi mangerei anche il tavolo!”
Era proprio come si era immaginato: lei, lui, la tavola, la musica e le luci delle lanterne. Tutto perfetto.
Aveva sempre ammirato il suo modo di parlare, diretto, molto appassionato, argomentava ogni sua affermazione, non era mai volgare ma decisa, anche pronta a cambiare opinione se suffragata da dati convincenti.
Quella sera, tra i vari argomenti avevano tirato fuori dalla memoria la loro vacanza naturista a Creta. Erano ancora vividi i colori, i profumi e la natura selvaggia dell’isola.
Il corpo nudo di lei dolcemente adagiato sulla spiaggia con le gambe semi aperte e gli sguardi interessati dei passanti.
Era stato eccitante, ogni giorno in una spiaggia diversa a provocare l’eccitazione degli altri uomini con gesti volutamente provocatori ma fatti con una grazia da sembrare innocenti.
“Ti ricordi quella volta che praticamente gli avevo messo la figa in faccia a quello?”
“E quella volta che ci siamo addormentati e quando ci siamo svegliati eravamo circondati da uomini che mi stavano scopando con gli occhi?”
Da quando stava con lei la sua gelosia era magicamente svanita. Non temeva il confronto con gli altri uomini e al contrario stimolavano la sua fantasia.
Con la sua ex moglie viceversa, aveva sbagliato tutto, litigavano praticamente per niente, che assurdo!
Certe volte si convinceva che si fosse evoluto nel rapporto di coppia e altre volte si sentiva regredito ad uno stadio primitivo.
Quella sera sicuramente, pensava, sarò primitivo! È troppo eccitante.
“mmm che buono questo vino! Un profumo che ti entra nell’anima!”
“Si, hai ragione! Fatto con l’uva che cresce in paradiso!”
Mangiava e parlava, rideva, beveva, c’era il camino acceso anche dentro i suoi occhi.
“Che figa che sei! Che voglia di fotterti!” pensava
Tra loro c’era sempre stata una splendida intesa sessuale, tutti e due molto disinibiti, capaci di fantasticare situazioni estreme. Amavano entrambi il dirty talking mentre facevano sesso. Fuori dal letto invece erano molto raffinati. Un contrasto che veniva alimentato dalle rispettive aspettative. Non erano mai banali e ogni volta coglievano spunti da racconti o film o libri per dare al rapporto sessuale una connotazione più intrigante.
Così quella sera a metà cena, quasi a bruciapelo, Moira disse “voglio essere venduta”
“In che senso venduta? Che significa?”
“Venduta, offerta ad altri uomini, io sono di tua proprietà e tu puoi vendermi o offrirmi a chi vuoi, come una cosa, un oggetto, una schiava, una Troia!”
E mentre lo diceva il suo sguardo si faceva più crudo, meno dolce, lo guardava dritto negli occhi, quasi a sfidarlo.
Una vampata di calore, forte, che dal petto sale in testa, immagini di lei nuda in piedi davanti ad un estraneo pronta a concedersi.
Era rimasto spiazzato da queste parole, non era abituato a trattare questi argomenti fuori dal letto, gli sembrava il posto sbagliato, il momento sbagliato.
La sua sicurezza sembrava svanita, perduto in questa situazione che non era sotto il suo controllo. Una sorta di stordimento generale che rimetteva in gioco tutte le sue convinzioni.
Era abituato alla schiettezza di Moira, ma non avrebbe mai immaginato che si spingesse così oltre.
“Ho già pianificato tutto, voglio che facciamo insieme questo gioco”
Nel dirlo si era alzata ed era andata ad aprire una scatola che aveva appoggiato vicino alla porta della camera entrando in casa.
Lui era rimasto al tavolo, impietrito a guardare la sedia di lei, vuota. Pensieri veloci e immagini intrecciati in un turbinio che sembrava prendere forma ogni secondo che passava.
Era eccitato, non si era accorto ma il suo cazzo spingeva dentro i pantaloni. Lo voleva. Quelle parole lo avevano eccitato.
Lei le aveva messo delle scarpe rosso fuoco con un tacco 12 sul piatto vuoto
“Le scarpe rosse” aveva detto
“Le scarpe rosse?”
“Si, iniziamo con le scarpe rosse”

Fine prima parte
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per SCARPE ROSSE (1 parte):

Altri Racconti Erotici in Scambio di Coppia:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni