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Colf a sorpresa


di Amotuttodime
23.02.2020    |    37.511    |    18 7.1
"Lei non si muoveva ed io aggiunsi: “A parte il colore non ha niente in meno rispetto ai cazzi neri che hai preso in Africa! Avanti succhiamelo”..."
Durante un'estate di qualche anno fa, nella casa al mare dei miei suoceri, si è presentata una novità che mi ha portato ad una nuova, inaspettata avventura. Io e Ginevra siamo sposati da più di dieci anni, devo dirlo, un matrimonio di convivenza per me!!...essendo la sua famiglia la più ricca del paese, pensate che hanno la servitù domestica ogni giorno. Ginevra è una donna semplice e non bellissima, ed io purtroppo sono sempre stato un latin lover, di quelli con la L maiuscola; non sono infatti mancate molteplici scappatelle, sempre alla sua insaputa.
Purtroppo ognuno ha il suo modo di pensare e non voglio annoiarvi con riflessioni politiche, mi limiterò a confessarvi che faccio parte di quella schiera che non accetta di buon grado l’ormai insostenibile presenza di extracomunitari nel nostro paese. Non si tratta più dei pittoreschi ‘vu cumprà’ che da anni si vedono camminare per la spiaggia, stracolmi di vestiti e bigiotteria da due soldi, che indirettamente accetto, in quanto lavorano per campare!!; ma di una vera invasione di massa dall’Africa, portatrice di criminalità e terrorismo!!!
Spesso con i miei suoceri abbiamo toccato questo scottante argomento e loro diversamente da me non se ne fanno!!!, anzi mia suocera mi ripete" si tratta di domestici e non c'è etnia che tenga, sono pur sempre domestici!!".
I primi di agosto io e mia moglie, ci mettemmo in marcia per arrivare a Castiglioncello, dove i miei suoceri hanno una splendida villa sul mare. Vista la calura del giorno partimmo ad un'ora tarda e in un paio d'ore eravamo in villa e ci sistemammo con tutte le nostre cose, e fin qui tutto regolare.
Ma qualcosa accadde il giorno seguente il nostro arrivo. Mentre mi stavo godendo la frescura mattutina del giardino leggendo il mio quotidiano sportivo, in quanto io sono solito alzarmi presto al mattino, insieme a mio suocero, vidi una domestica avvicinarsi reggendo un vassoio. Voi mi direte: " en be'!!"...se fosse stata una donna normale tutto ok...ma invece no!!...era mulatta!!! quasi nera. Poggiò sul tavolino un piatto con sopra un profumato cornetto e mi riempi il bicchiere con del succo d’arancia.
" È sua colazione!!" mi disse... servendola sorridendo a trentadue denti e pronunciando un: "buongiorno signore", con la stessa buffa parlata che hanno quei neri che nei film interpretano i servi del padrone bianco.

Dopo avermi servito si diresse verso la cucina e io guardai mio suocero che capi la mia sorpresa e mi disse: "La nostra Cesarina, la governante che ha lavorato per per trent’anni, è andata in pensione qualche mese fa, e come sai anche te trovare domestici bianchi non è facile!!"...e aggiunse " vedrai che ti piacerà!!".
“Cosa ci vuoi fare,” poi aggiunse, “adesso questi lavori le italiane non li vogliono più fare e devi per forza prenderti le nere.”
Siamo allora tornati ad argomentare sulla questione degli immigrati e sulla delinquenza e prostituzione che portano da noi, e ne abbiamo conversato mentre lei faceva la spola fra la casa e il giardino. A quel punto si aggiunse anche mia suocera che badava a difendere quella categoria. Io tra me e me pensavo: " Ma guarda questa troia di suocera, sa come la penso al riguardo!!...me lo ha fatto a posta!!...e pensare che si fa anche scopare da me!!..allora io non conto un cazzo??"
Si perché anche stamattina come tante altre volte, io e la suocera ci eravamo incontrati nello scantinato per una chiavata mattutina!!
Lei partecipava alla discussione non solo approvando le nostre opinioni ma anche lanciandomi occhiate divertite ogni volta che la donna di servizio ci passava vicini. Insomma lei ci godeva a vedere il mio disappunto.

Ancora non ho imparato il nome di questa nera e francamente non mi sono mai preoccupato di chiederle come si chiami. Anzi cerco il meno possibile di rivolgerle la parola, e quelle poche volte che devo risolvo con: “ehi, fai questo”, oppure mi limito a indicarle quello di cui ho bisogno.
Insomma il mio intento era quello di evitare contatti ma si è insinuato dentro la mia testa un pensiero che, fino al giorno prima, avrei considerato inaccettabile.
Come già vi ho detto non sono uno che si fa scrupoli sul sesso. Il fatto che scopo con tutte le donne della famiglia in primis mia moglie, poi la suocera over sessanta e tante altre, è una prova di quanto io sia privo di ogni moralità. Eppure, nonostante tutta questa depravazione, non avevo mai voluto nemmeno considerare l’idea di scopare una nera. Dopo qualche giorno l'Idea di assaggiare la sua fica incominciò a rodermi in testa come un tarlo.

Mio suocero, ogni volta che la vedeva passare, le fissava il culo, e che culo!! e arcuando le labbra esprimeva così il suo apprezzamento per le abbondanti forme di questa donna. Si capiva benissimo che, se non fosse un povero vecchio col cazzo moscio, se la sarebbe chiavata volentieri una così.
Lei è una donna trentenne, in carne, mora, con un faccione rotondo, gli occhi neri come il petrolio e le labbra gonfie e carnose tipiche dei neri, perfette per i pompini.
Mio suocero continuava a dirmi quanto non si fidasse di avere per casa donne dell’Est, più portate a mentire e rubare, perché zingare, che a servire.

Mentre le nere, secondo la sua teoria, conservano geneticamente la schiavitù delle loro antenate, quindi sono più portate alla sottomissione e alla obbedienza.
Allora, questa teoria strampalata di quel rincoglionito di mio suocero, più il vedere la nera sempre intorno mi misero in testa una fantasia molto porca che, con un cinismo di cui non mi credevo capace, subito misi in atto.
Il pomeriggio seguente lasciai che tutta la combriccola, moglie, figlie, nipoti e cognati scendesse in spiaggia, escluso me che finsi
un mal di schiena dicendo a mia moglie che avrei preferito starmene tranquillo sul lettino, al fresco del giardino. Lei mi credette ed andò al mare aggregandosi a tutti gli altri.
Allora quando fui sicuro che erano andati, cominciai a gironzolare intorno alla donna di servizio. Le stetti sempre dietro trovando ogni pretesto per farle pulire qualcosa in ogni angolo della casa. Dal frigo presi una grossa fetta di anguria e la mangiai così avidamente da far colare alcune gocce sul pavimento. A quel punto subito la chiamai e le indicai dove dovesse pulire. Le dissi: " pulisci!!" Lei mi guardo' un po’ stranita, quasi infastidita dal fatto che le girassi intorno di continuo dandole ordini per ogni sciocchezza. Comunque lo fece!!, si inginocchiò e passo' il panno umido sulla mattonella chiazzata di succo d’anguria.

Io la osservavo stando dritto in piedi davanti a lei, con indosso solo i boxer gonfiati in modo vistoso e osceno dal mio membro sempre più duro. Eccitato da questa strana situazione.
Io rimasi lì, impassibile e sfacciato a fissarla dall’alto, anzi mi tirai giù i boxer facendo oscenamente in modo che quando avesse sollevato lo sguardo si fosse trovata davanti alla faccia il mio membro duro e i due coglioni grossi e pelosi.

La nera che non si era accorta della cosa, dopo aver pulito, accennò a rialzarsi ma si trovò difronte il mio pacco. Lo fissò sbalordita e, come pietrificata fece cadere il panno a terra.
Gli borbottai qualcosa nel suo italiano stentato e le dissi "prendilo!! anche questo devi pulire!!". Io incalzai dicendole che ero il suo padrone e non accettavo rifiuti, lei con una smorfia mi fece capire quanto non gradisse la cosa, eppure la mia mazza era bella tosta e pulsante. Lei non si muoveva ed io aggiunsi: “A parte il colore non ha niente in meno rispetto ai cazzi neri che hai preso in Africa! Avanti succhiamelo”. Quindi lei, guardandolo nel suo gonfiore disse:"Tu non mio padrone! Mio padrone è siniora Ada!” ...Ada era mia suocera.
La donna delle pulizie resto' inginocchiata e continuava a fissarmi il membro. Avrebbe voluto, ma non era convinta!!. Poi ci fu silenzio tra di noi. Io feci un passo avanti, lei arretro'. D'un tratto avvertii la voce di mia suocera che ci osservava probabilmente già da un po' a braccia conserte, appoggiata alla portafinestra che dà sul giardino.

Io la guardai e sospirai: " che cazzata ho fatto, adesso viene fuori un bel casino... !!"

“Esatto. Sono io la padrona!”, disse lei con un tono di compiacimento. “Ed è grazie al lavoro che ti do' io in questa villa se tu puoi restare in Italia e mantenere un marito fannullone, i tuoi anziani genitori, non so quanti figli" e aggiunse:
"Succhia quel cazzo o ti licenzio in tronco!”
L’ordine perentorio dato da mia suocera mi stupì, poi lei mi guardò in faccia e lanciò un cenno d’intesa.

E aggiunse:"L’ho notato da un po’ che sei combattuto tra il disprezzo per questa gente e l’idea di scoparti una nera... E’ un pensiero che adesso intriga anche me, perciò ora mi fai vedere come ti scopi quest’africana!"

Con fare risoluto si avvicinò e inginocchiata anche lei, mi afferrò il membro. Si mise a succhiarmelo come un’ossessa alternando pure delle vigorose leccate alle palle pelose. Io stavo godendo da morire, l'eccitazione di questa situazione era indescrivibile, e lei pompava divinamente; tante' che le presi i capelli e la portai con vigore in su e in giù sul mio pene. La suocera allora afferrò la domestica per la treccia dei capelli e le spinse la testa verso la mia asta gocciolante di saliva ordinandole di succhiarlo anche lei.

"Su, fai anche tu la troia come faccio io. Adesso fai godere mio genero e fammi vedere un bello spettacolo..."

Mia suocera si sistemo' comodamente sulla poltrona, io appoggiai le mani sulla testa mora della donna di servizio e, tenendogliela ferma, mi scatenai in una sonora pompata nella sua bocca. Godevo nel vederla affogare al mio impulso, gonfiare le gote ad ogni mio colpo.
Una sensazione incredibile ed una soddisfazione totalizzante quella di vedere, per la prima volta in vita mia, il mio cazzo dominare, impalandola, la bocca di una nera, affondandolo nella sua gola profonda.

Mia suocera, presa del tutto dallo spettacolo, si tirò su il prendisole mostrando la sua oscena boscaglia di pelo grigio, spalanco' le gambe e cominciò a masturbarsi guardandoci, prima con le dita, poi non soddisfatta perché piccole, con una statuetta di bronzo che aveva afferrato sul mobiletto accanto alla poltrona. Era già dieci minuti che mi pompava che Ada le disse: " Adesso vieni qua??"...la nera si mosse a gattoni fino da lei. Le disse: "se mi lecchi fino a farmi venire ti do' una ricompensa, 100 euro extra nella prossima busta paga". Così la nera obbedi affondando la faccia rotonda nel folto pelo di mia suocera e facendo sguazzare la grossa lingua nella fica di lei sempre più bagnata e colante.
Sempre mia suocera, come la regista della situazione, mentre gemeva di piacere godendosi le leccate della domestica mi fece cenno, agitando il braccio, di montarla da dietro.

Allora disse alla donna:"Ti do' altri 300 euro se ti fai scopare!!", mentre, se si fosse rifiutata, sarebbe finito tutto con il suo licenziamento in tronco ed il rimpatrio nel suo paese. La nera fu costretta a dare un cenno di consenso.
Così mi piazzai dietro di lei che, a ginocchioni ai piedi della poltrona, leccava la fica matura e pelosa di mia suocera.

Le sollevai la gonna e rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere un culo bello grosso; due chiappe enormi e morbidissime al color di cioccolato che non aspettavano altro che essere palpate con ingorda lussuria.
Mi chinai su quel culone nero e lo fissai un attimo con un’espressione adorante mentre dicevo: "Quante scopate con le nere ti sei perso nella vita, cazzo!! ..."Devi darti da fare e recuperarle adesso!!", rispose quella troiona di mia suocera che intanto rilasciata sulla poltrona era estasiata dalle slinguate della domestica.

Affondai la faccia in quei glutei immensi e con la lingua tastai il buco del culo. Li per lì provai un senso di ribrezzo al pensiero degli orifizi anali dei neri ma allo stesso tempo una grande eccitazione per l'oscenità di quello che ero finora accaduto e che stavo per fare.
Quindi tastai l’orifizio della domestica con la punta della lingua e poi la feci scorrere fino alla fica che aveva le labbra gonfie e carnose come quelle della sua bocca. E affondai delle decise leccate in quella fica calda e allagata, mentre la vaccona nera ansimava e a sua volta, leccando la fica della padrona, la faceva mugolare dal piacere.

Mi inebriai col sapore osceno che sapeva di 'sporco' di quella fica africana; quel senso di sporca depravazione mi dava alla testa, stavo provando una eccitazione indescrivibile!!
Mi rimesi in piedi, divaricai le gambe e abbassandomi montai sulla domestica infilandole il cazzo nella fica e mettendomi a pompargliela con un furore incredibile.
"Dai prendi puttanona d’una nera! Prendilo tutto!!!", le dissi impalandole il mio bastone fino alla base. La stantuffai con un ritmo incalzante facendo sentire il rumore delle palle che sbattono come schiaffi sulle sue natiche nere e lei si mise a ragliare dal godimento, incitandomi con i suoi "sì... sìì... sììì!"

Sollevo' la testa dalla fica pelosa di mia suocera per urlare il suo piacere e lei, mia suocera, affossata sulla poltrona e con le cosce spalancate e tenute alzate con le mani a tenersi le ginocchia all'altezza del petto, si godette lo spettacolo di suo genero che montava e cavalcava la serva nera!!
Pompai a lungo nella fregna nera che colava di umori e intanto le infilai le dita anche nel buco del culo e la stantuffai anche con quelle.
Mia suocera, che voleva partecipare attivamente, si spostò e venne ad accovacciarsi sotto le mie gambe e prese a leccarmi vogliosa le palle e l’asta che entrava e usciva dalla fica nera.
Ad un certo punto Ada si accorse che ero al culmine, probabilmente dalla forza e intensità dei colpi, così tolse l'uccello dalla fica della domestica, afferrò l’asta e se la mise in bocca, lì voleva dirigere i getti di sborra di quella magnifica scopata. Lo succhio' tutto fino a che non fu svuotato, ed inghiotti il nettare caldo che era uscito.

Guardai dall'alto soddisfatto, mia suocera con il membro in bocca e la nera a pecorina in segno di rassegnazione. Poi ci ricomponemmo tutti e tre, mia suocera parve la più divertita, aveva un’espressione raggiante anche quando dette i quattrocento euro alla domestica per il servizio extra. A quel punto le chiesi il perché di tutto questo. Lei con voce risoluta mi rispose:" Già posso pregustare un sacco di nuove porcate da fare con lei, la nuova compagna delle nostre, delle mie depravazioni!!".
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