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IL CLIENTE


di Membro VIP di Annunci69.it IACTASUNT
16.03.2022    |    3.872    |    30 9.7
"Ci abbracciamo in silenzio e ci baciamo a lungo..."
Avevo 18 anni. Sera tardi dopo la festa in un paese vicino, un po' brilla e contenta. I miei amici già partiti io ero rimasta sola a chiaccherare all'aperto e non avevo chi mi avrebbe accompagnato a casa.
E poi un temporale improvviso. Tutti che fuggono e io mi avvio verso l' uscita. Lì c'è un cliente e amico di mio padre. Marco. Lo vedo e gli chiedo un passaggio. Saliamo in macchina fradici e io infreddolita. Lui è un amico di mio padre da sempre, io lo conosco da quando ero una bambina, ha sempre frequentato la nostra casa e l'ufficio. 40 anni, belloccio, muscoloso un po' rude come tipo.
Stiamo viaggiando verso casa e mi passa una giacca che ha in macchina perché mi vede tremare.
Ad un certo punto mi dice dai che passiamo dall ufficio che ti do fatture per domani e beviamo qualcosa.
Scendo lui parcheggia io ho la giacca sulle spalle. Entriamo e mi da un asciugamano e va in bagno. Ritorna e mi guarda fisso. Io sorrido ma non capisco. Ma sì ha ragione. Camicetta bianca bagnata e io senza reggiseno come sempre. Del resto ho una prima scarsa.
Mi copro con la giacca ma è tardi. Si avvicina mi sfila la giacca in silenzio. Siamo vicini. Un po' brilla… mi sfiora il collo con le dita. Lo bacio sul collo. Mi slaccia la cintura e fa scendere i jeans bagnati e poi senza dire nulla mi sfila gli slip. Io in piedi ferma, paralizzata. Ma interessata. Mi bacia e mi tocca. Mani sul culo, mi tira verso di sé. Mi bacia e mi tocca. Mi alza di peso e mi mette sulla scrivania.
E mi lecca subito. Affonda la lingua io non capisco più nulla. Non sono di sicuro vergine. Le mie esperienze le ho fatte, ho anche un moroso fisso con cui scopo ma ho l'esperienza di una diciottenne niente di più. Diciamo che ho succhiato e masturbato il cazzo a un po' di ragazzi ma sono ancora inesperta a parte la bocca.
Mi alza dopo il secondo orgasmo. Si gira e si appoggia alla scrivania e io lo bacio. Slaccio la cintura, abbasso i pantaloni. E scendono anche gli slip. Mi spavento, cerco di non darlo a vedere faccio finta di nulla, lo bacio sul collo e glielo prendo in mano. È grosso. Troppo grosso per me. Lunghezza normale ma mostruosamente grosso. Lo bacio sul torace e mi inginocchio. Non posso credere a quello che vedo. Glielo lecco ha una cappella molto grossa lucida. Normalmente i pompini sono il mio forte ci provo. Lo bagno e lo prendo in bocca o almeno ci provo. Ma è dura. Ci pensa lui, mi prende la testa e spinge. Mi sfonda la bocca. Poi mi lascia la testa e io mi do da fare. E lui ansima e mi dice "ha un bocca fantastica e ci sai fare".
Dopo un po' mi alza, ci baciamo e mi rigira sul tavolo mentre mi bacia. "non farmi male" gli dico. Lui appoggia la sua cappella sulla mia vulva bagnatissima. La struscia mentre mi bacia e poi con un colpo secco mi impala. È l'unico termine che mi viene in mente. Mi penetra a fondo, io urlo. Mi riempie, lo sento dentro di me. E inizia prima piano e poi con un ritmo sempre più veloce e vengo una, due, tre volte. Lui continua e mi divora con la bocca, mi lecca il collo e continua come un martello. Ad un certo punto si ferma io godo di continuo.
Riinizia e poi mi chiede: "dove vengo". Io gli dico "lì no". Lui mi scopa ancora e poi ancora. Non conto più gli orgasmi. Ad un certo punto si fa più insistente, ansima e di punto in bianco lo sfila mi prende la testa mi mette in ginocchio e si masturba davanti alla mia faccia. Io lecco la cappella viola ed enorme e intanto mi sfioro il clitoride. Un dito lo infilo nella vagina e mi rendo conto che è un cratere, non una fessura come sempre. Lui mi guarda e dopo poco con urlo inizia a schizzare. Getti violenti. In faccia, in bocca, sul collo. E poi mi solleva e mi bacia. Ci abbracciamo in silenzio e ci baciamo a lungo.
Mi offre un caffè, nudi. E parla di tuttaltro. Chiacchera e mi fa ridere. Poi ci vestiamo anche se sbirciando mi rendo conto che potrebbe scoparmi ancora perché ha il cazzo ancora enorme. Mi dice:" dai che è tardi ti accompagno a casa."
Ci salutiamo sotto casa con un bacio leggero e mi stringe la mano e non me la molla.
Gli sussurro nell'orecchio:" vai al parcheggio degli impianti sportivi". Lui riaccende il motore e dopo due minuti siamo li in macchina. Ci baciamo ancora io gli sfilo con fatica il suo pene duro dai pantaloni e glielo prendo subito in bocca. E mi do da fare. E bene. E mi diverto. Ritorno un lago, lo sento, stringo le gambe nei jeans per masturbarmi. Lui mi mette mano sul culo ma in quella posizione chinata sul suo sedile con il cazzo in bacca non gli lascio fare altro. Continuo il pompino e lui dopo un po mi prende la testa con due mani e si masturba nella mia bocca. Dolce, violento. E viene di nuovo. E io rimango lì e ingoio tutto e poi ripulisco per bene la sua favolosa cappella. Mi tiro su. "ora puoi portarmi a casa".
Il giorno dopo lavoro e ad un certo punto mio padre dalla sua scrivania mi dice: " mi ha chiamato Marco. Mi ha detto che d'ora in poi gradirebbe essere seguita da te e che se possibile le fatture dovresti portargliele tu in ufficio."
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