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L' AMANTE SI-CULO (prima parte)


di Fidanzati30
23.06.2023    |    11.701    |    20 9.5
"Mio marito era a poche centinaia di metri in linea d’aria da noi, ignaro di cosa stessimo facendo..."

Ahhh. L’ Estate…
Io la chiamo la stagione dell’amore. E’ vero, normalmente è la Primavera il momento in cui gli ormoni tornano a sbocciare, ma per quanto mi riguarda è sempre stata l’estate il momento di massima trasgressione.
Sarà che quando ero adolescente, era proprio l’estate il periodo in cui lasciavo il mio paesino di montagna dove tutti si conoscono e fare certe cose non era per nulla consigliabile,e raggiungevo le spiagge della Sardegna o della Toscana, dove oltre a godermi il mare, il cibo e gli splendidi paesaggi, potevo lasciarmi andare ai tentativi di approccio da parte dei vari maschietti della zona, senza aver paura che qualcuno mi conoscesse o che andasse a riferire ai miei.
I quali, diciamocelo, come ogni genitore che si rispetti erano (e sono tuttora) convinti della mia totale innocenza a livello sessuale. Certo, la mia espressione da timidina già allora aiutava, e poco importava che mi fermassi quasi tutte le sere dopocena con le “amiche” al bar della spiaggia. Per loro ero già allora una ragazza affidabile; anche se in realtà le cosiddette “amiche” erano solitamente bei ragazzotti con gli ormoni a mille e spesso (non sempre, vederli costume aiutava ma non sempre si è fortunate) con un gran bel pisello che spingevano con ardore dentro di me, stesi su una sdraio dimenticata o su un barchino di salvataggio sulla battigia al chiaro di luna.
La mia tattica era non tornare a casa mai dopo il coprifuoco; semmai un quarto d’ora prima, in questo modo non hanno mai dubitato di me, né sono mai venuti a cercarmi. Certo i rischi c’erano ; anzitutto bisognava andare presto al dunque (ma quello per i ragazzi non è mai un problema), e poi bisognava fare tutto al buio.
Una sera rientrai e mia madre ancora non era a letto, mi vide un po' da lontano (per fortuna) e mi chiese :
“ Ma cos’hai tra i capelli?”
Immaginerete tutti cosa fosse: il bagnino con cui mi ero vista fino a pochi minuti prima, non solo era un gran figo, ma aveva pure…un gran bell’idrante e mi sorprese col suo potente getto, che alla fine di un (a detta sua) meraviglioso pompino mi investì in pieno viso e seno. L’emozione la ricordo ancora dato che provo un debole per i getti potenti :-P ma non mi ero minimamente accorta che un suo schizzo mi avesse preso i capelli e ora mia madre mi stava per beccare!! D’altronde da mora, con la luce si vedeva subito.
Reagii prontamente gridando “Oddio ke skifoooooo!!! Quel gabbiano mi ha fatto la cacca sui capelliiii!!!” fuggendo in bagno ed evitando in quel modo anche una più accurata ispezione da parte di mia madre, la quale si mise a ridere e iniziò a prendermi in giro da dietro la porta del bagno, ignorando del tutto il fatto che i gabbiani fossero uccelli prettamente diurni…
Il fatto mi mise da un lato un grosso spavento, in fondo ero stata quasi beccata ( i miei non sono propriamente genitori di mentalità moderna), dall’altro ripensandoci mi eccitai ; oltre ad essere andata a letto col più figo della spiaggia, durante il tragitto verso casa, avevo camminato tra la gente con uno schizzo di sperma tra i capelli. Mi ha sempre eccitata l’accostamento trasgressione-normalità quotidiana; quindi anche il comportarsi da brava ragazza, magari in mezzo alla gente, mentre fino a pochi minuti prima ero imboscata a pecorina a farmi sbattere come una troietta era appagante; ma in quella situazione, anche se inaspettata era stato veramente il massimo.
Erano passati anni, avevo provato emozioni nuove ed eccitanti, ma queste, lo ammetto, mi mancavano. Le rivissi improvvisamente l’estate scorsa, grazie ad un singolo conosciuto qui; un siculo Koleman (adoro i siciliani!:-p) che venne mesi prima a conoscerci a Verona durante un suo viaggio, colse l’occasione per farmi “assaporare” tutta la passione e l’ardore della Trinacria. Oltre a ciò ci colpirono il suo savoir faire, la sua gentilezza, e i suoi modi educati. Insomma, non scambiamo spesso il contatto anzi, ma con lui lo facemmo.
Ci disse “Venite in Sicilia da me!” Ma sono quelle cose che si dicono e che mai accadranno. Anche perché avevamo una bambina di nemmeno un anno con noi.
Lui invece fu di parola; ci invitò qualche mese prima a trascorrere una settimana da lui.
Non ci credevo…non ero mai stata in Sicilia, ma il suo invito fu così risoluto e gradito che non riuscimmo a dire di no. Detto questo prendemmo l’aereo, atterrammo a Palermo e dopo averne visto e degustato le meraviglie, partimmo per il mare.
GIORNO 1
Koleman venne a prenderci alla stazione e ci accompagnò ad una casetta davvero graziosa in riva al mare. Si premurò perfino di farci trovare il frigo pieno di specialità locali.
Il minimo che potessimo fare era invitarlo a cena, e una volta finita, al dopocena che si svolse in camera da letto mentre Marco,il mio splendido maritino metteva a letto la nostra bimba. Cercai di fare piano per dar modo alla piccola di dormire, ma dopo un’accurata dose di pompino, i colpi che mi rifilava una volta presami a pecorina erano davvero profondi e devastanti. Cercai di contenere le mie grida, abbassando il viso e soffocandole col cuscino ma Koleman sembrava nutrirsi del mio piacere e spingendo come un forsennato mi prese per i capelli costringendomi ad inarcare la schiena e a liberare senza ostacoli i miei gemiti.
Altro che stanza a fianco, ci avrà sentiti tutto il vicinato. La cosa particolare fu che con tutto questo trambusto fatto di grida, gemiti, molle del letto, colpi e schiaffi sul mio sedere la piccola (per fortuna ancora in età da non capire) non si addormentava; di conseguenza Marco non la poteva lasciare per partecipare alla festa. Era inoltre costretto ad ascoltarmi godere con un siciliano superdotato a pochi metri da lui senza nemmeno poter guardare. Sicuramente si aspettava che di lì a poco sarebbe arrivato anche il suo momento, ma Koleman mi girò e mi prese dal davanti alzandomi le gambe; sentivo il suo grosso arnese entrarmi fino in pancia. Non resistei; tornai a godere prepotentemente e lo afferrai per il sedere spingendolo per quanto possibile ancor più verso di me. La cosa gli piacque, tanto che aumentò incredibilmente il ritmo e di lì a poco finì per riversarmi su viso,seno e spalla una quantità considerevole di schizzi di quella che a detta sua era la “riserva” di 5-6 giorni. Stando alla quantità era da credergli.
Non resistetti..l’assaggiai; direttamente dalla cappella per ripulirgliela. Effettivamente il sapore era davvero intenso. So che Marco non vuole e lo leggerà direttamente da qui ma…non ho resistito.
Già..Marco.. ovviamente si era reso conto della “fine delle ostilità” ascoltando le grida Vichinghe (o dovrei dire Normanne?) di Koleman al momento della sua sborrata epica. La cosa a quanto pare lo eccitò, ma a detta sua nulla in confronto al vedermi uscire dalla stanza con il trucco slavato e il viso e il seno grondanti del suo sperma il cui profumo invase la stanza.
Koleman si rivestì e si congedò dandoci appuntamento all’indomani per una gita speciale. Io andai in bagno a ricompormi per la notte, Marco da buon padre finì, stavolta con successo, di rimettere a letto la piccola, e si affrettò a spogliarsi per avere la sua parte.
“ Mi spiace amore…sono distrutta!” mi girai nel letto e buonanotte.
Beffa nella beffa, gli toccò dormire nella parte del letto bagnata dalle mie godute…poveretto😊.
GIORNO 2
La Sicilia può vantarsi di offrire innumerevoli meraviglie. Una di queste era la disponibilità di Koleman, il quale il giorno dopo si presentò di buon’ora per portarci a conoscerne un'altra : La Scala dei Turchi.
Due parole : SEMPLICEMENTE SPETTACOLARE! Vedere questa falesia color bianco marmo svettare imponente da uno dei mari più belli del Mediterraneo non ha prezzo. Inoltre farlo con una persona del posto ertasi a mò di guida era ancora meglio. Ci mostrò i sentieri dove si poteva camminare e raggiungerla.
Il panorama da lì sopra era a dir poco stupendo e ci adoperammo per gustarci una giornata di sole e riposo, condita di tanto in tanto da un bagno rinfrescante.
Pensavo di essere al top del relax ma…come fai a rimanere rilassata quando hai di fianco uno che fino a poche ore fa ti ha sbattuta in quel modo? Perlopiù in costume…e pure barzotto. Evidentemente stava già pensando a cosa propormi. Incrociammo per un attimo i nostri sguardi, e non ci fu bisogno d’altro.
“Vieni ti faccio vedere un posto unico!” e mi prese per mano. Marco chiese di che posto si trattasse.
“Tranquillo. Te la riporto subito. Comunque è la sopra!” disse indicando la splendida parete color avorio.
“Ah no..Io soffro di vertigini!” sbottò Marco. “In più devo rimanere con la bimba”.
Era quello che speravo. Non sapevo di preciso cosa mi attendesse, ma già l’attesa mi eccitava.
Koleman mi guidò per un percorso lungo la scarpata proprio nel cuore della parete della Scala a strapiombo sul mare.
“Non sapevo si potesse passare di qui” dissi.
Lui mi guardò e mi strizzò l’occhio e aggiunse “Vedrai”.
Mi guidò lungo quel sentiero, ad onor del vero pericoloso, fino ad un piccolo anfratto scavato nella roccia, invisibile da sotto. Lo spazio non era molto largo, ma ci si stava comodamente in 3-4 persone al massimo. Era una specie di piccola grotta poco profonda a strapiombo sul mare; la vista da lì era incredibile.
Mi guardò e mi disse : “ Ti piace qui?”
“Sì risposi”
Poi scostò il costume e lo tirò fuori, molto più che barzotto; già scappellato.
“Ti piace?” ripetè.
Io risposi inginocchiandomi, fissandolo negli occhi e avvolgendo quel cazzo venoso tra le mie labbra.
Adoro i posti strani, e quello era in assoluto il posto più strano in cui avessi fatto la porca ; almeno ultimamente. Sentivamo sopra di noi la gente che camminava e parlava sul promontorio. Mentre pochi metri più in basso lo stavo succhiando ad un uomo che non era mio marito..Anzi..mio marito era a poche centinaia di metri in linea d’aria da noi, ignaro di cosa stessimo facendo. Sono sicura che se mi fossi sporta un po' dal bordo dell’anfratto sarei anche riuscita a vederlo. La situazione mi eccitava molto, tanto che mi ritrovai quasi senza accorgermene a gemere di piacere solamente succhiandoglielo.
Mi piaceva la situazione, mi piaceva il suo cazzo, mi piaceva il suo sapore, e mi piaceva come mi accarezzava dolcemente i capelli mentre gli passavo la lingua fin sotto la cappella.
Aumentai; pensavo gli bastasse un pompino, ma mi sbagliavo :
“Aspetta.” Mi disse.
Mi scostò il viso delicatamente e tirò fuori dal costume un preservativo. Se mai ce ne fosse stato bisogno ebbi la prova che il tutto fosse diabolicamente premeditato.
“Qui?” gli dissi.
Mi guardò e sorrise. Mi girò e mi fece appoggiare alla roccia. Mi prese nuovamente da dietro. Mi mise una mano sulla bocca ed in un lampo fu dentro di me; subito prese a sbattermi con pochi ma decisissimi colpi.
Raggiunsi il primo di una serie di orgasmi in pochi secondi. L’ ho sempre detto che è tutta una questione di testa. Il vociare della gente pochi metri sopra di noi mi faceva impazzire, e ancor più vedere un motoscafo passare in lontananza ; non so se avrei preferito che ci vedesse oppure no. Avevo altro a cui pensare; ad esempio a quel martello che mi stava sbattendo come se non mi vedesse da mesi, e invece fino a poche ore prima era sempre dentro di me a regalarmi piacere.
Ebbi molti orgasmi ravvicinati; Koleman faticava sempre più nel tenermi la mano sulla bocca, finchè all’apice del piacere non gliela morsi.
Fu il segnale anche per lui; anche lui non resisteva più. Si sfilò, mi fece inginocchiare e tolse il preservativo. Con la mano mi prese i capelli, stavolta con più decisione rispetto a prima e mi spinse la testa sul suo cazzo.
Solitamente non amo il sapore che lascia il preservativo una volta sfilato, ma ero troppo eccitata per pensare a queste frivolezza, avevo solo voglia di baciare quel bel bastone, di sentirlo pulsare nella mia bocca, di vederlo schizzare per me, di sentirlo schizzare su di me. Era quasi giunto il momento…le sue palle si irrigidivano e sapevo cosa volesse dire ; mi preparai per un’altra bella doccia calda in viso ma lui un po' a fatica mi disse : “Guarda dove ti ho portata, questo posto merita rispetto, non posso sborrare per terra”.
Aveva ragione; e poi diciamocelo : se lo meritava. Tornai prontamente a succhiarglielo mentre con una mano presi ad accarezzargli le palle. Lui iniziò a gemere, lo guardai in viso. Sapevo che non poteva urlare ed era eccitante vederlo contorcersi mosso da un piacere intenso che però non poteva sfogare del tutto. L’ultimo segnale fu la sua mano che passò dallo spingermi la testa in giù al tirarmi i capelli e poi via! Un esplosione di caldi getti mi invase la bocca e la gola. Quasi soffocai. Da tanto non mi succedeva. Marco non schizza potente per cui avevo quasi perso il gusto per l’ingoio, ma lì con lui…
Avevo quasi dimenticato il piacere dell’attesa della schizzata mentre lo stai succhiando. Quegli interminabili secondi che precedono l’esplosione sono terribilmente eccitanti per me.
Avevo quasi dimenticato il piacere nel vedere le palle che si irrigidiscono e salgono mentre gli stai succhiando la cappella.
Avevo quasi dimenticato la sensazione di potere che ti dà farli impazzire in quel modo.
Avevo quasi dimenticato la soddisfazione che provi nel vederli sfiniti e con la faccia estasiata da ebete per merito di quello che gli hai appena fatto.
Avevo quasi dimenticato la differenza di sapore tra un pisello e l’altro. Ognuno è diverso e particolare (non sempre buono purtroppo, ma in generale non mi posso lamentare).
Ma la cosa più importante…
Avevo quasi dimenticato quanto ci si senta zoccole a far godere un uomo fino alla fine con la bocca.
Peccato che dovrò scordarmi queste situazioni per chissà quanto tempo ma è stato bellissimo riviverle.
Mi scuso con voi lettori se mi sono dilungata troppo nel raccontarvi i dettagli di quest’esperienza, ma nonostante ne abbia avute parecchie in questi anni, si tratta di una delle più eccitanti mai avute, per modi, situazione e inaspettatezza.
Inoltre anche Marco poverino si meritava un racconto dettagliato della cosa dato che sta scoprendo ciò che è successo quel giorno direttamente dalla lettura queste righe 😉. P.s. Ti amo ;-P
A tutti voi ci vediamo a breve con la seconda parte della vacanza. Kiss




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